Venerdì 17 Aprile - Il Santo del giorno: Sant'Innocenzo di Tortona, Vescovo

Il tempo... ieri - UNA GIORNATA dal calore estivo. L’anticiclone ci ha portato deboli correnti d’aria dal sorgere del sole al suo tramonto. Serata mite. Notte stellata. Temp: mass. 21,7°C; min. 13,4°C; attuale 16,5°C (ore 23,50).
 
Giornata internazionale
delle lotte contadine

Oggi, 17 aprile, è la Giornata internazionale delle lotte contadine, che ricorda il massacro di 19 contadini che lottavano per terra e giustizia in Brasile, nel 1996. Ogni anno si celebra questo giorno in tutto il mondo, a difesa dei contadini e delle contadine che lottano per i loro diritti.
Durante gli ultimi anni abbiamo sofferto per l’attuazione di nuove politiche e di un nuovo modello di sviluppo basato sulla espropriazione di terre, conosciuto come ‘accaparramento di terre’ (land grabbing). L’accaparramento di terre è un fenomeno stimolato da investitori e persone di potere su scala locale, nazionale e internazionale, con la connivenza di governi e autorità locali, per controllare le risorse più preziose del mondo.
L’accaparramento di terre ha portato alla concentrazione della terra e delle risorse naturali nelle mani di grandi investitori, padroni di piantagioni, imprese che trattano legname, idroelettriche e minerarie, impresari turistici e immobiliari, autorità responsabili di porti e infrastrutture ecc. La conseguenza è stata l’espulsione e l’allontanamento delle popolazioni locali – generalmente contadini e contadine – la violazione dei diritti umani delle donne, l’aumento della povertà, la divisione sociale e la contaminazione dell’ambiente.
L’accaparramento di terre va al di là della divisione imperialista Nord/Sud: le corporazioni transnazionali coinvolte hanno sede negli USA, in Europa, in Cile, Messico, Russia, India, Cina, Sudafrica, Thailandia, Malesia, Indonesia e Corea del sud, ecc.
 
Associazione Medici Cattolici Italiani
Regione Abruzzo
INCONTRI AMCI SULMONA 2015
"NUTRIRE IL PIANETA"

L'Associazione Medici Cattolici Italiani Regione Abruzzo organizza l'incontro che si terrà sabato 18 Aprile 2015 alle ore 18,00 presso l'Aula Magna del Centro Pastorale Diocesano in Sulmona viale Roosvelt 10.(parcheggio interno alla struttura).Introduzione:Dr. Luca Piergiuseppe Pupillo. Relatori:
Don Egidio Berardi : Religioni e Cibo, quale rapporto
Dott. Luigino Valentini : Dalla terra alla tavola Dr. Antonio Pacella : Familiarità - Comportamento - Disturbi alimentari.
 
Comunicato Stampa
“IL SENTIERO DELLA LIBERTÀ / FREEDOM TRAIL”

Quest’anno, nella ricorrenza del 70° anniversario della fine della seconda guerra mondiale con la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista, operata dagli alleati anglo-americani e dagli italiani che si schierarono dalla loro parte come gli abruzzesi della Brigata Maiella, l’associazione culturale “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail”, con il Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona, ha promosso una serie di iniziative per mantenere viva la memoria e per onorare coloro che hanno sacrificato la vita per la Libertà di tutti. E’ stato realizzato e proiettato da RAI-storia il docufilm “Partisan Kids” a cura di Pietro Faiella e Pierlorenzo Puglielli prodotto da Paolo Bruno ed è stato  pubblicato per conto della Fondazione Brigata Maiella il libro “Terra di Libertà” a cura di Maria Rosaria La Morgia e Mario Setta, con presentazione a Pescara, Sulmona, Vasto, Chieti e in altre località abruzzesi. Il 25 aprile dall’associazione “Le rotaie” è stato organizzato “Il treno della Liberazione” da Pescara Centrale a Roccaraso Andata e Ritorno, con soste a Sulmona, Campo di Giove, Roccaraso con lo spettacolo sulla Brigata Maiella “Banditen” della Compagnia dei Guasconi e l’incontro con l’associazione “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail” nella sosta a Campo di Giove.
Venerdì primo maggio partirà dal Campo di concentramento n. 78 di Fonte d’Amore, la XV edizione della marcia “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail” con il seguente programma:
Ore 8.00 – Fonte d’Amore: raduno al Campo di Concentramento per i prigionieri di Guerra della Prima e della Seconda Guerra Mondiale e consegna degli zaini pesanti.
Ore 8.30 – Performance di testimonianze e memorie lasciate da ex-
prigionieri di guerra.  Saluto delle Autorità.
Ore 9.30 – Visita alle baracche del campo, ritiro pranzo al sacco, partenza per Campo di Giove attraversando il corso Ovidio della città di Sulmona. Proseguimento verso Campo di Giove.
Quest’anno, con la novità della partenza dal Campo 78, luogo emblematico dove sono nate tutte le storie di fuga e di “resistenza umanitaria” che hanno caratterizzato la città di Sulmona e la Valle Peligna, i cittadini, autonomamente, possono prendere parte alla prima fase della marcia, dal Campo di Fonte d’Amore  a Sulmona (km.4,5) per non dimenticare un  passato di barbarie e di solidarietà e per contribuire a costruire una società più libera e più giusta.
Come per le edizioni precedenti, l’associazione ha l’adesione e la collaborazione delle varie istituzioni civili e militari: le province di L’Aquila e Chieti, i Comuni di Sulmona, Campo di Giove, Taranta Peligna, Casoli.  Inoltre: il Gruppo Reduci Brigata Maiella della Valle Peligna, il Club Alpino Italiano sezione di Sulmona, il Volontariato Protezione Civile di Sulmona, di Campo di Giove e Val Trigno di Casoli, l’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani, il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino del CAI, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, l’Associazione Nazionale Alpini e i Volontari della Protezione Civile A.N.A. Gruppo di Sulmona, la Croce Rossa Italiana di Sulmona, il Corpo Italiano di Soccorso Ordine di Malta gruppo di Sulmona, l’associazione Volontari di Protezione Civile “Sangro-Aventino” ONLUS, le Pro-Loco di Campo di Fano e di Taranta Peligna, il Corpo Forestale dello Stato, la Scuola di Polizia Penitenziaria di Sulmona, la Polizia Provinciale, la Polizia Municipale, i Soci Sostenitori.
E, last but not least, un ringraziamento particolare all’Ente Parco Maiella nella persona del presidente Franco Iezzi e al Comando del IX Reggimento Alpini dell’Aquila nelle persone del colonnello  Massimo Iacobucci e del capitano Pasquale Marrese.
L’Associazione Culturale “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail”
 
COMUNICARE PER RICOSTRUIRE

Ieri pomeriggio a L’Aquila nel Canadian Hotel si è svolto la prima giornata del convegno: “L’Italia da riproggettare e preservare nella nostra storia”, organizzato dalla Federazione Italiana settimanale Cattolici, dall’UCSI Abruzzo e dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. A partecipare sono stati invitati tutti i giornalisti, per ottemperare anche all’obbligo dell’aggiornamento professionale. C’erano i Vescovi delle Diocesi della Regione Abruzzo.
Ad aprire il convegno è stato mons. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila, che ha espresso alcune linee di pensiero necessarie per arrivare a scoprire nell’altro ciò che è sacro, a pensare e ad operare da cattolico. Mons. Pietro Santoro ha rafforzato questo pensiero sostenendo che anche nella sofferenza del terremoto, nei volti sfigurati, non solo i giornalisti cattolici, ma anche gli altri, non debbono essere asettici, ma partecipare al dolore della gente.
E’ stato proiettato un video inedito sul disastroso terremoto della Marsica, le cui immagini sono state commentate da Antonio Monaco.
La prima giornata del convegno si è conclusa con il tema: Comunicare
per ricostruire. Hanno partecipato Domenico Pompili, sottosegretario Cei, Luigi Vicinanza direttore dell’Espresso e Giustino Parisse, giornalista de “Il Centro”. E’ stato puntualizzato che la libertà d’informazione non è solo quella di raccontare i fatti, di uscire dal silenzio, ma anche quella di dare voce a chi non ce l’ha.
Oggi il convegno discuterà  su “Raccontare la calamità naturale e raccontare la ricostruzione”.
 
ESORDIO STAGIONALE

di Antonio Carfagnini

Si è disputata l’altro ieri la prima edizione della San Casto Skyrace di Sora (FR), con partenza ed arrivo nel centro storico dell’ameno centro Laziale, posto a 250 metri s.l.m.. Avete letto bene: una “skyrace” con location cittadina. 22 km, 1860 metri di dislivello positivo, passaggio ai 1760 metri di quota della Serra Alta, creste, single track, tratti innevati, panorami su mezzo Appennino, 51 (sì, cinquantuno) postazioni di soccorso / assistenza lungo il tracciato, organizzazione da grande, grandissima manifestazione. Pre e post gara si sono svolti in piazza San Rocco, presa d’assalto da centinaia di atleti, accompagnatori e pubblico. Sono stati circa 300 gli iscritti fra skyrace e “skytrail”, quest’ultima di 12 km e 900 metri d+,  identica allo scorso anno, con partenza distinta rispetto alla skyrace.
Il percorso della skyrace si è rivelato davvero impegnativo: una prima salita di 9,5 km e 1500 m. d+ sino in vetta, poi l’estenuante, lunga discesa  (prima su cresta, poi su sentiero tecnico; la più dura che abbia mai corso); tornati ai 200 metri di quota si sono affrontate altre due brevi ma ripide erte: quella del castello di San Casto (autentica arrampicata di 200 metri d+) e la scalinata del santuario della Madonna delle Grazie (500 gradini). L’arrivo fra due ali di folla festante.
Dal punto di vista agonistico è risultato tiratissimo il confronto fra il sottoscritto e due talenti cristallini degli sport “di montagna” come Francesco Rea (che già in mountain bike mi aveva fatto vedere più volte i sorci verdi) e Antonio D’Alessandro, uno dei più forti verticalisti d’Italia (Alpi incluse). Per giunta con il bel risultato di ieri ho indosso anche la maglia di leader della classifica “a tappe” del circuito “Corri con i Camosci” (composto da tre skyrace Laziali) che mi toccherà difendere nei prossimi due appuntamenti (a Veroli, sui monti Ernici, il 21 giugno e a Picinisco, sui monti della Meta, il 26 luglio).  
La manifestazione, così partecipata, è stata l’occasione per molti di provare un percorso di skyrace “propriamente detto” e constatarne la diversità con il trail. Si tende infatti a confondere le due specialità quando in realtà la differenza è netta, tanto che per lo skyrunning esiste un’apposita federazione, la Fisky, che ha “certificato” la gara di Sora, appunto, quale “skyrace” riconoscendone i connotati tecnici ed altimetrici.
Molti all’arrivo avevano mal di gambe, vesciche, graffi, escoriazioni: ma queste sono prove che qualche segno lo lasciano inevitabilmente (il mio quadricipite sinistro, tumefatto per una caduta, ne sa qualcosa…). Se si arriva in fondo ad una skyrace freschi ed integri o ci si chiama Kilian o non si è affrontata una skyrace!
Infine i dovuti e sinceri ringraziamenti agli organizzatori: il glorioso CAI di Sora in testa, supportato dai numerosi volontari del Soccorso Alpino, della Croce Rossa, da molti appassionati, dagli amici di Atina, dagli sponsor. L’impressionante sforzo organizzativo –possibile grazie alla profonda passione di queste persone – ha prodotto un evento unico nel panorama “sky” nazionale.
 
AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE AD IVANO
DAGLI AMICI DEL CIRCOLO ACLI DI SCANNO E VILLALAGO

Un’operazione subita è sempre un evento traumatico. Caro Ivano, seguiamo con apprensione il decorso clinico della tua malattia. Coraggio, Il più è fatto! Riprendi fiato e lascia pazientemente al tuo fisico la capacità di rigenerarsi. I tuoi amici del Circolo Acli di Scanno-Villalago condividono la tua sofferenza e ti sono accanto col cuore e col pensiero; quindi non sei solo. Guarisci presto. Ti  attendiamo scalpitanti e ti auguriamo una pronta e completa guarigione.
Un abbraccio affettuoso ed un augurio corale per una ripresa completa ed eccellente.
Il Presidente, (Mario Carmelo Paletta)