Venerdì 28 Novembre 2014 - Il Santo del giorno: San Giacomo della Marca, Religioso e sacerdote
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Il tempo... ieri - Sole a sprazzi con un cielo velato. Rasserenamento totale verso sera. Aria calda africana con rialzo termico al di
sopra della norma stagionale. Temperature: massima 14,9°C; minima 6,4°C; attuale 7,1°C (ore 23,50).
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MUSICA E LETTERATURA
OGGI, venerdì 28 novembre alle ore 11, nella sala Eude Cicerone in via Filomusi Guelfi, L’Aquila, si terrà una conferenza stampa per presentare la XXI edizione di “Incontri musicali, musica e letteratura”. Saranno presenti all’incontro il Direttore artistico, Carmine Gaudieri dell’Ass. musicale Athena e l’assessora alla Cultura Elisabetta Leone. Gli incontri musicali costituiscono un
contributo alle celebrazioni per il 150° anniversario della nascita di Richard Strauss. Avranno luogo nei giorni 2, 4, 6
dicembre nell’Aula magna di Scienze Umane.
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Il libro di Claudio Cantelmi
ON SCREENS - HOMAGE TO FABIO MAURI
Sabato 29 novembre 2014 alle ore ore 18,00, sarà presentato a Sulmona allo Spazio MAW di via Morrone 71 il libro di Claudio
Cantelmi ON SCREENS. HOMAGE TO FABIO MAURI. Ispirato al ciclo degli “schermi”, le tele monocrome che Mauri realizzò a più riprese a partire dal 1957, ON SCREENS è un omaggio al grande artista scomparso, di cui Cantelmi è stato allievo e assistente per oltre venti anni. Ed è uno schermo-libro quello che si apre al lettore, con le parole “The End” e “Fine”, lo schermo nero con gli angoli arrotondati e le sagome nere del pubblico
serigrafati su pagine libere e trasparenti di acetato, a comporre e scomporre
le opere citate e a dar vita così a libri ed opere sempre diversi. Schermocubo, schermoplastico, schermodinamico.
Schermo-forma tangibile della memoria e della coscienza.
L’evento, organizzato da MAW in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri, vedrà inoltre la mostra dei libri realizzati in occasione del workshop “Libro di/su artista” condotto da Claudio Cantelmi nella mattina del 29 negli spazi del Liceo
Artistico “G.Mazara” di Sulmona, partner dell’iniziativa.
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LETTERA
AL DIRETTORE
di Ezio Pelino
Massoneria
Sig Direttore,
tempo fa, un antico amico, solitamente ben informato, mi raccontava di un mondo
pervaso e dominato dalla massoneria, un grande fratello invisibile onnipotente e onnipresente. Non riuscivo a credergli, ma senza
darglielo a vedere tanto appariva convinto. Ora leggo su un giornale online di un libro fresco di stampa dal
titolo “Massoni, Società a responsabilità illimitata”, pubblicato da una casa editrice di tutto rispetto. Nell’anteprima si svelano i nomi. E c’è da trasalire. Ci sono quasi tutti i grandi personaggi delle istituzioni, della politica e della finanza. Da Napolitano a
Draghi, da Monti a Padoan, a D’Alema, a Visco, e a tanti altri, italiani e stranieri. Sarà tutto vero, ma quando si arriva a leggere fra gli incappucciati il “papa buono”, il mitico Giovanni XXIII, e personaggi altrettanto mitici come Gandhi e Mandela, si resta del tutto stupiti e increduli. Mentre lui, Berlusconi, non c’è. Scrivono che se n’è creata una tutta per sé. Una Ur-Lodge personale. La Loggia, nemmeno a dirlo, “Del Drago”.
Ezio Pelino
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LETTERA AL DIRETTORE
Dagli indignati preveggenti di Villalago
Prof. Grossi,
si ricorda di noi? Si ricorda le nostre previsioni? Peccato che ci ha preso per
i fondelli, potevi sapere le cose in anticipo, invece ha dovuto attendere
quello che noi avevamo previsto già due anni fa. Adesso vogliamo metterle la pulce nell’orecchio. Visto che come da noi previsto, uno dice all’altro la colpa è tua e i nostri soldi li sta gestendo un signore venuto da chissà dove! Bene, Benissimo, e Villalago muore, come avevamo spesso detto. Allora si
ponga questa domanda? Due anni fa si fa il predissesto che prevede il rientro
dei debiti in 10 anni, poi si fa il dissesto con il rientro entro 5 anni. Come
mai? Se nel 2011, bilancio approvato riferito al 2010, dall’attuale amministrazione, non vi erano debiti iscritti, come mai sono usciti
tutti nel 2013? Ufficialmente così la vecchia amministrazione non aveva debiti, l’ha certificato la nuova! Ora verrà il bello perché sarà difficile amministrare senza un soldo per cinque anni. Insomma stanno facendo
terra bruciata intorno. Infine perché non denuncia il fatto che persone non autorizzate giuridicamente (omissis) sono
autorizzate a vedere le carte in comune anche quelle più personali. Dov’è la segretezza? Faccia una piccola inchiesta e ne sentirà delle belle. Noi le cose le sappiamo e te le diciamo, ma se non ci prendi sul
serio, addio! Si informi come sono riusciti a far costruire la casa a...
(omissis). Uno sì e l’altro no. Infine con quale legge trasformano un appartamento di edilizia
pubblica per far posto a qualche amico? Non c’è una graduatoria e i soldi chi li mette? Il privato? Allora poteva affittarsi
una casa.
Gli indignati preveggenti
Cari indignati, pubblico la vostra lettera (con gli opportuni e comprensibili omissis), per
sottoporla ai nostri lettori. Non sono in grado di rispondere alle vostre
domande e non è compito di questo giornale sostituirsi a chi ha il dovere di farlo. Son sicuro
che risponderà il sindaco o chi per lui. Non riesco, però, a capire perché, pur sapendo tante malefatte dell’attuale amministrazione, vi rivolgiate al direttore di un giornale locale,
invece di denunciare il tutto all’organo giudiziario. In Consiglio Comunale, inoltre, ci sono anche tre
consiglieri di opposizione (di cui due reduci della passata amministrazione che
sono stati vicesindaco e assessore), che dovrebbero controllare gli atti
amministrativi e agire di conseguenza, se ritenuti illegittimi, come ha fatto
in taluni casi l’attuale sindaco, quando sedeva nei banchi della minoranza.
Cari indignati, vi prego, uscite allo scoperto. Solo insieme, a viso aperto e
con tanto coraggio, si possono risolvere i problemi del nostro paese. (R.
Grossi)
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L’Università di Napoli
“A Scuola” nel Parco
Civitella Alfedena, Villetta Barrea, Barrea, Pescasseroli, sono le location scelte dall’Università degli Studi di Napoli Federico II per far svolgere attività pratiche di campo nel settore faunistico e della zootecnia sostenibile agli
studenti dei Corsi di Laurea in “Medicina Veterinaria” e “Tecnologie delle Produzioni Animali”, sotto la guida del Prof. Luigi Esposito, docente di “Gestione delle risorse faunistiche”. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è, da sempre, uno scenario reale nell’ambito del quale è possibile dimostrare praticamente come le attività antropiche (zootecnia, agricoltura e turismo) e la natura, condividendo gli
stessi spazi, si rendono disponibili per azioni di conservazione e di sviluppo
economico sostenibile. Il Presidente del Parco Antonio Carrara esprime «piena soddisfazione» per le attività che il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali intende
svolgere sul proprio territorio, «non solo per le due giornate di studio, ma anche e principalmente per l’attivo coinvolgimento degli allevatori, degli imprenditori turistici e delle
componenti artistiche locali. L’evento è un esempio di come è possibile sfruttare in maniera costruttiva gli ambienti e le strutture
recettive del Parco anche in periodi di cosiddetta bassa stagione». Le attività di campo sono passate dalla simulazione di censimento (cervo, lupo, orso,
mustelidi e volpe) alla valutazione delle risorse trofiche del bosco e dei
pascoli. Dalla salute degli ambienti naturali dipende la salute degli animali
che alleviamo. Proprio da questa considerazione nasce la richiesta di alcuni
allevatori (bovini, ovi-caprini, equini) ed apicoltori di sviluppare attività di sviluppo
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sostenibile, compatibili e complementari alle azioni di conservazione dell’Ente Parco. La parte pratica è stata accompagnata dalle competenze teoriche fornite agli studenti, nelle ore
buie del pomeriggio, presso il Museo Naturalistico dell’Ente Parco, dal Veterinario Leonardo Gentile e dalla Zoologa Roberta Latini. Al
Programma di attività hanno fornito apporti professionali specifici il Prof. Luigi Esposito Docente
Gestione Risorse Faunistiche dell’Università di Napoli e la Dott.ssa Erminia Scioli Dirigente Medico del Servizio
Veterinario ASL n1 Aquila.
Ufficio di Presidenza, Antonietta Ursitti
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Dall’associazione Wilderness Italia
La nostra risposta ad una nota
inviata alla Direzione del Pnalm
da parte dell'associazione
"Montagna Grande"
Condividiamo le vostre preoccupazioni ed apprezziamo il comunicato, sebbene, se vero quanto
scrivete (e non abbiamo ragione di pensare il contrario), la situazione che
descrivete è la prova che gli orsi non stanno, come voi scrivete, "tornando", ma essendosi
spostati in gran parte fuori dal Parco ora sì, stanno "tornando", ma alle loro tane, che notoriamente sono nel Parco e non
nelle aree agricole. Infatti, la presenza di così tanti orsi nella Valle del Giovenco-limitrofo crinale di Gioia e bassa valle
del Sagittario, è in contraddizione col passato, quando di orsi nel Parco c'è n'erano molti di più, ma mai cos' tanti in questo ristretto territorio (e chi scrive è vissuto quindici anni a Gioia Vecchio, per cui parla di una situazione a lui
ben nota) a fronte del "vuoto" all'interno del Parco. E' probabile che così tanti orsi siano la conseguenza, e quindi la prova provata, che li si potrà riportare nel Parco solo riprendendo a fare in tutto il Parco quello che voi
state ammirevolmente facendo nella Valle del Giovenco e che il sottoscritto va
sostenendo da decenni che andrebbe fatto in tutto il Parco (a parte l'inutile
potatura dei meli, a meno che domestici). Questo, ovviamente non lo scriviamo
tanto per voi, quanto per chi legge per conoscenza ed in particolare per le
autorità, sperando che almeno a voi diano retta. Si faccia in modo che a primavera all'uscita degli orsi dalle
tane d'inverno, essi non debbano ancora una volta ritornare nelle aree agricole
esterne al Parco, altrimenti avremo fatto il classico buco nell'acqua. Gli orsi
non sono pecore che seguendo i tratturi si spostavano dall'Abruzzo alle Puglie;
se lo fanno è perché qualcosa non funziona più nel ciclo della loro vita. Ed è l'uomo che ne è responsabile, e che potrebbe far cambiare le cose ripristinando quel ciclo che è andato perduto a causa dei cambiamenti sociali (ben più impattanti e credibili di quelli climatici!). Se una gestione sbagliata del
Parco ha spinto gli orsi fuori dai suoi confini, non ce la possiamo poi
prendere con
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Sandro Forte ha scritto:
Egregi Direttore, la nostra associazione impegnata da anni sul territorio della Valle del
Giovenco per la salvaguardia dell’Habitat, ma soprattutto per mitigare i conflitti tra popolazioni e fauna selvatica, non ama pubblicizzare le attività dell’Orso e degli altri animali selvatici, in quanto ritiene che in molti casi possa
portare più problemi che aiuto.
Visto comunque il diffondersi della notizia di alcuni orsi presenti nell’alta Valle del Giovenco, abbiamo pensato, se non altro per ripagare il lavoro
che stiamo facendo insieme a soci e sostenitori, nel ricreare un Habitat ideale agli Orsi (vedasi semina di terreni a perdere, piantagione di nuove piante da
frutto, rimborso ai danneggiati, ma soprattutto la potature di circa 800 piante
di alberi da frutto in abbandono), abbiamo fatto il comunicato in allegato.
Siamo Felici che gli orsi si sentano a casa nel l nostro territorio, ma nel
contempo siamo seriamente preoccupati per una presenza contemporanea di un cosi
elevato numero di Orsi tra: San Giovanni- Gioia Vecchio, Bisegna - San
Sebastiano, Santa Maria – Villalago, Terra Egna. Certi di dare un contributo alla salvaguardia dell’Orso, porgiamo distinti saluti.
Il presidente di “Montagna Grande”, Sandro Forte
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gli automobilisti o i cacciatori, imponendo divieti di velocità e chiusure alla caccia, quando di ciò non ci sarebbe bisogno se gli orsi vivessero negli oltre 50.000 ettari del
territorio protetto, a loro, si fa per dire, riservato. Non si riportano gli
orsi nel Parco se non si rimuovono le cause che li hanno spinti sempre più fuori Parco; né ha senso rincorrerli con "vincoli tutelativi" (ampliamento di Parchi, zone
contigue o "corridoi") a mano a mano che si spostano. O li vogliamo rincorrere
fino a Roma e Pescara?
Certi anche noi, con queste critiche, di dare un contributo alla salvaguardia
dell'orso, ci complimentiamo per il vostro pratico attivismo, che le autorità dovrebbero imitare, ed inviamo cordiali saluti.
Franco Zunino, Segretario Generale AIW
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"DEFINIZIONE MACROAREA"
Valle Peligna
e Valle del Sagittario
I Sindaci o loro rappresentanti dei 18 comuni della Valle Peligna e della Valle del
Sagittario, si sono incontrati mercoledì scorso a Pacentro, C’erano anche il sindaco di Sulmona Peppino Ranalli e l'economista prof. Aldo
Ronci. L’incontro è stato programmato per sottoscrivere un documento, proposto dal sindaco di
Pacentro Guido Angelilli, indirizzato al Presidente della Regione Luciano
D'Alfonso per chiedere la definizione di una quinta macroarea che racchiuda i
Comuni dei comprensori Valle Peligna-Valle del Sagittario, nell'ambito del
progetto di sviluppo delle aree interne redatto dalla regione, che ha già definito quattro Macroaree che, in base a quanto emerso nel tavolo di
confronto, hanno requisiti del tutto analoghi rispetto a quelli dei Comuni
della valle Peligna e della Valle del Sagittario. Un altro importante argomento
affrontato è stato il ruolo di Sulmona quale "Polo di Attrazione". Al termine dell'incontro
si è stabilito un nuovo incontro, da tenersi molto probabilmente il 12 dicembre a cui dovrebbe far parte anche il governatore D'Alfonso.
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Dal primo dicembre sette nuove
postazioni del 118 in provincia
dell'Aquila tra cui una a Scanno
SCANNO - Dal primo dicembre prossimo le nuove postazioni saranno in funzione a: Scanno
( dalle ore 8 alle 20), Montereale (20-8), Barisciano (20-8), Campo di Giove
(20-8), Castelvecchio Subequo (8-20), Pescasseroli (20-8) e, infine, una
postazione, 24 su 24, di supporto a quella già esistente, all’ospedale di Avezzano (con volontari, senza infermieri). Quali sono i criteri
seguiti per scegliere dove collocare le 7 nuove postazioni? “Sostanzialmente”, dichiara il dottor Bianchi, “i principi ispiratori sono 4, elaborati sulla base dell’attività del 118 effettuata, su ciascuna area, nel corso del 2013. La ‘geografia’, adottata per la localizzazione delle nuove sedi di emergenza, tiene conto di:
numero di interventi, distanza e tempi di percorrenza, viabilità e popolazione. Contiamo quindi di ridurre molto e, magari di annullare, in
alcuni casi, i disagi dei residenti di quei comprensori che - per una
disposizione coattiva che la Asl ha dovuto applicare - non hanno più la Guardia medica. Un’azione concreta dei vertici della nostra Asl”, conclude Bianchi, “per venire incontro alle esigenze delle popolazioni che vivono nell’entroterra”.
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