Sabato 27 Settembre 2014 - Il Santo del giorno: San Vincenzo de' Paoli,
Sacerdote e fondatore
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Il tempo... ieri - Il vento di tramontana ha soffiato per tutta la giornata, facendo scendere il termometro di alcuni
gradi. Per fortuna c’è stato il sole. Notte stellata. Temperature: max 17,4°C; min 8,3°C; attuale 8,2°C (ore 23,50).
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Giornata di studi a Scanno in onore del Presidente Emerito
Carlo Azeglio Ciampi Con la presenza dell’on. Giuliano Amato
Sono state scoperte due targhe celebrative
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SCANNO - Il paese ieri pomeriggio ha onorato il Presidente Emerito della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi, suo cittadino onorario. Le cerimonie sono iniziate con lo
scoprimento di due targhe: una al Piazzale della Seggiovia, l’altra alla casa Puglielli, in Piazza Codacchiola, e poi con una “Lectio Magistralis”, tenuta dall’on. Giuliano Amato nell’Auditorium Guido Calogero.
Alla scoprimento della prima targa c’erano, oltre a quelle cittadine, le autorità militari, il vescovo della diocesi, l’on. Amato, il Prefetto dell’Aquila, il Presidente della Corte Costituzionale, prof. Giuseppe Tesauro e i due
figli di Ciampi, Gabriella e Claudio.
Dopo la presentazione del Sindaco che ha spiegato l’origine e il valore di quella targa marmorea, è stata la figlia di Ciampi, insieme al Presidente della Corte Costituzionale, a
togliere il panno che la copriva.
Alle ore 17,00 si era già alla Piazza della Codacchiola per la stessa cerimonia. La Targa è stata posta alla casa Puglielli, dove il Presidente Ciampi si nascose in
soffitta per fuggire alle rappresaglie tedesche che occupavano il paese. Prima
della cerimonia l’on. Amato si è incontrato con Rina Puglielli, nipote della donna che aveva ospitato il
Presidente, giovane ufficiale dell’esercito. E’ entrato poi in casa, per vedere la soffitta. Allo scoprimento hanno partecipato
i due figli di Ciampi, l’on. Amato e il Presidente della Corte Costituzionale. Intanto si era radunata
tanta gente di Scanno.
Alle ore 18,00 è iniziata nell’Auditorio Guido Calogero la “Lectio Magistralis”, dopo i saluti del Sindaco e del Consigliere provinciale Fusco. Ha fatto da
prologo l’intervento di Pasquale Cetrone, nipote della Signora Puglielli, che ha raccontato come sua nonna aveva
accolto il giovane Ciampi. Poi sono stati letti i messaggi del Presidente della
Repubblica e dello stesso Ciampi, che ha considerato la cerimonia come un
ritorno a casa, perché l’Abruzzo era per lui la sua stessa casa. Ha moderato gli interventi il dott.
Alessandro Acciavatti, che prima di lasciare la parola all’on. Amato, ha fatto vedere un breve filmato con l’intervista a Ciampi, realizzato a Sulmona in occasione della “Marcia per la Libertà”. L’on. Amato, da par suo, per circa 45 minuti ha tessuto nelle linee più significative la vita di “Carlo Azeglio Ciampi: da Via Nazionale al Quirinale”.
E’ la storia - ha detto il relatore - di un uomo normale, figlio di una famiglia
normale (il padre aveva un negozio di ottica), senza avi illustri, che con
impegno, caparbietà e lavoro alzava l’asticella sempre più in alto, riuscendo a superarla, fino al ad arrivare, percorrendo una normale
carriera, alla Presidenza della Repubblica. Egli - ha sottolineato il prof.
Amato - simboleggia l’Italiano normale che può arrivare dove ha fissato il traguardo. E’ un esempio per i giovani che partono dal nulla.
L’aspirazione di Ciampi - ha raccontato - era quella di fare il professore. Ha
aspettato i concorsi che non arrivavano e poi, spinto dal suocero, è entrato nella Banca d’Italia, dove è cresciuto come economista e statista, fino a diventarne governatore, sempre
disponibile ad aiutare gli altri. Da Presidente ha portato avanti i concetti di
solidarietà e di umanità, come credo di vita. Secondo l’on. Amato, questi due valori
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Ciampi li aveva ricevuti proprio a Scanno, in quel triste periodo in cui la
gente “divideva con lui il pane che non c’era”. Siamo entrati in Europa - ha sostenuto - grazie a Ciampi, che era persona
stimata e credibile per la sua serietà.
La “Lectio Magistralis” si è chiusa con un appello ai giovani, di vedere nella figura di Ciampi, l’Italiano normale, che ha sempre saputo con il lavoro continuo, superare l’asticella che alzava di volta in volta.
Sono seguiti calorosi applausi dal numeroso pubblico presente, che ha seguito
attentamente la “Lectio Magistralis” del professore Amato.
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siamo a disposizione per evitare inutili rappresaglie, ma non aveva certamente il diritto di sparare.
L'ha fatto, da trenta mt di distanza, mentre l'animale impaurito dalla sua
presenza fuggiva e di questo rispondera' giustamente in tribunale e puo' star
tranquillo che noi ci costituiremo parte civile in quanto danneggiati dalla sua
azione e faremo in modo che paghi un congruo risarcimento danni... magari cosi'
sara' costretto a vendere i suoi 8 fucili !
Cari saluti, Stefano Orlandini
Gent.mo Presidente, non so in che modo possa entrare la “corretta informazione” in una chiacchierata ascoltata in una sala d’aspetto di uno studio dentistico. Lei mi ha gratificato scrivendo che ha un
grande rispetto per me e per il modo in cui dirigo il "Gazzettino",
specialmente per la disponibilità che mostro ad ospitare tutte le opinioni. Ordunque, ho riportato correttamente
l’opinione di due persone, che la pensano in modo diverso da lei, da me e da tanti
altri. Il loro discorso è emblematico di chi viene continuamente danneggiato dalla presenza degli orsi.
Non è questione di rimborsi, ma di veder sfumate ore di lavoro, di pazienza, che si
uniscono alla paura di incontrarlo. Lei ha fatto bene a precisare una serie di
circostanze, ma lo poteva fare benissimo senza accusarmi di cattiva
informazione. Che cattiva informazione avrei dato? Non ho aggiunto niente di
mio. Ho rispetto - lo riconosce anche lei - di tutte le opinioni, non solo di
quelle dei dotti ma anche dell’uomo della strada, che ragiona più col cuore che con la mente. E dovrebbero essere le loro opinioni a farci
riflettere, invece di pensare a costituirci parte civile e a pretendere “un congruo risarcimento danni”. Amarezza per quanto è successo sì, ma non scateniamo una guerra contro l’uomo di Pettorano, perché così facendo non salveremo neppure l’orso marsicano.
Ricontraccambio i saluti, Roberto Grossi
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LETTERA AL DIRETTORE
di Stefano Orlandini
Presidente di “Salviamo L’Orso”
CARO GROSSI,
leggo solo oggi il suo recente articolo "L’ORSO E L’UOMO DI PETTORANO Nella sala d’aspetto di uno studio dentistico a Sulmona” e mi dispiace doverlo dire ma non e' esattamente un esempio di buona
informazione. Io ho grande rispetto per Lei e per il modo in cui dirige il suo
"Gazzettino", specialmente per la disponibilita che mostra ad ospitare tutte le
opinioni ma riportare la conversazione da lei udita senza specificare che: 1)
L'orso e' stato colpito da 30 Mt (come riportato da tutti gli organi di stampa)
2) Che chi ha sparato non l'ha spontaneamente denunciato il giorno dopo il
fatto 3) Che ha tentato di procurarsi un alibi andando in ospedale senza
riportare tutti i fatti della sera precedente 4) Che tre giorni dopo usciva
tranquillamente sulle sue gambe dalla caserma della forestale nonostante un
supposto "distacco di un tendine di 10 cm..." mi sembra voler alterare la
realta' dei fatti... o no ?
Quanto alla opportunita'della costituzione di un Comitato "Dalla parte
dell'orso" alla luce dei fatti di cui tutti siamo testimoni e della situazione
in cui versa l'orso marsicano ritiene Lei che non ce ne sia bisogno?
Vede Grossi nessuno pretende che tutti la si pensi alla stessa maniera, sono
sicuro che i personaggi che lei cita nel suo articolo preferirebbero trovare
piu' fagiani in montagna e nessun orso ma questo e' solo un loro legittimo
desiderio, ad oggi e finche' cio' non cambiera' lo Stato italiano, la Regione e
l'Europa considerano un obbligo proteggere l'orso per cui il Centofanti avrebbe
avuto tutto il diritto di protestare ed ottenere il giusto risarcimento per i
danni subiti o addirittura chiederli a noi delle associazioni che da mesi
ripetiamo che
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MICHELE D’ALESSANDRO
CINEASTA FRATTURESE
Questa sera su rai3
"Italy in a Day" è il nuovo film del premio Oscar, Gabriele Salvatores, presentato agli inizi di
Settembre alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. L'opera documenta,
passioni, sentimenti, tenerezze, paure, amori, solutudini, gioie, angosce,
assolutamente genuine degli Italiani, riprese solo nel giorno 26 ottobre 2013.
Una valanga di scene, oltre 44.000 sono state inviate al Maestro Salvatores che
ne ha scelte 644 e tra queste quella realizzata da Michele D’Alessandro di Frattura. Ne è scaturito un Film assolutamente straordinario, che ha avuto lo scorso 23
settembre un grande successo all'uscita per un solo giorno nei migliori cinema
Italiani.
Questa sera, sabato 27, andrà in onda su RAI 3.
Contattato telefonicamente, Michele, ci ha confessato di essere rimasto
incredulo, quando circa due mesi fa, gli è stata data la notizia che una sua scena era stata inclusa nel Film e nello
stesso tempo si è sentito onorato e fiero della scelta del regista.
Michele ha raccontato che al Cinema Moderno di Rieti, invitato ufficialmente
dalla Rai in segno di ringraziamento, ha dovuto insieme con un altro autore di
Terni presentare al pubblico il film. Dopo la rappresentazione gli spettatori
hanno espresso un giudizio assolutamente positivo, e spesso Michele ha
incrociato gli occhi lucidi delle persone, segno evidente delle forti emozioni
provate.
- Di che tratta la tua scena, Michele?
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- Non voglio svelarvi il soggetto delle mie riprese per non distrarvi dalla
visione generale del film, qualcuno riconoscerà dal commento la mia voce. Buona Visione a tutti.
- Grazie Michele e a questa sera su RAI3
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Anche le scolaresche di Scanno
in visita alla mostra itinerante
del merletto europeo
Scanno - Ieri mattina, su invito del Sindaco Pietro Spacone, la Dirigente dell’ Istituto Comprensivo Mazzini ha autorizzato le scolaresche a visitare la mostra
del merletto europeo, allestita a Scanno il 20 settembre scorso dalla dott.ssa
Rita Di Matteo, coordinatrice del progetto Socrates per la Regione Abruzzo.
Sono stati spiegati ai ragazzi
i motivi di questa esposizione e la sua
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relazione con Scanno, paese del
tombolo.Essi si sono resi conto come sia possibile, con questo tipo di
lavorazione, realizzare non solo i tipici centri della tradizione ma, usando
filati particolari, anche gioielli e accessori di moda. Erano presenti alcune
ragazze che si sono accostate al lavoro del merletto frequentando dei corsi
istituiti fino a tre anni fa dalla loro scuola e dall’anno scorso dalla Direttrice dell’Istituto Salesiano con l’insegnamento volontario delle esperte scannesi. Maggiormente interessate, queste
hanno osservato con stupore e meraviglia gli oggetti esposti. Sicuramente
avranno una motivazione in più a riprendere prossimamente il loro lavoro al corso del laboratorio dell’ Asilo Buon Pastore.
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