Mercoledì 10 Settembre 2014 - Il Santo del giorno: Sant'Ambrogio Barlow, Sacerdote
benedettino, martire
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Il tempo... ieri - ROSSO DI SERA BUON TEMPO SI SPERA. E speriamo che oggi sia così! Ieri ancora pioggia nel pomeriggio, dopo una mattinata di sole e caldo umido.
Temperature: max 25,7°C; min 12,4°C; attuale 14,8°C (ore 23,50).
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CONCLUSA A TAGLIACOZZO LA MOSTRA
“IL MAGICO MORMORIO DELLE MANI”
Vi hanno preso parte anche i merletti a tombolo e l’oreficeria di Scanno
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La presidente dell’ Associazione Laura Micalizio, nel booklet dedicato alla mostra, scrive: Il
progetto “Il magico mormorio delle mani”, ha l’obiettivo di riscoprire il fascino delle nostre radici, far conoscere una grande
tradizione artigianale che ha dato lustro all’ Abruzzo, stimolare il recupero di una cultura lavorativa carica di importanti
ricadute socio-economiche.
Negli ambienti ricostruiti sono stati inseriti pezzi di arredo antico accanto a
preziose collezioni private di corredi ricamati, biancheria, tessuti, tappeti,
arazzi e gli arnesi per la lavorazione: il tombolo con i fuselli, telai per
ricamare, un telaio per la tessitura di Assunta Perilli di Campotosto, di
formato piccolo rispetto al tradizionale, costruito per essere trasportato, l’arcolaio, il fuso e l’aspo per la filatura.
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Inaugurata il 1° Agosto 2014 nello spazio museale del Convento di San Francesco a Tagliacozzo, si è conclusa il sette Settembre la mostra dedicata all’artigianato femminile abruzzese dal significativo titolo: Il magico mormorio
delle mani. Fili che collegano le arti della tradizione. Curata dalla
Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo con l’Associazione Culturale “Luigi Micalizio” e il Comune di Tagliacozzo, la mostra ha ospitato anche alcuni lavori scannesi
del merletto a tombolo e dell’artigianato orafo, fra cui dei monili dove il merletto si sposa con la
lavorazione orafa. Scanno ha avuto il suo spazio in una bacheca dove sono stati
esposti i manufatti di Giovanna Di Clemente ed Eugenio Di Rienzo, Armando Di
Rienzo, Benedetta Fronterotta, Nunziatina Lavillotti, Anna Maria Pizzacalla,
Francesco
Rotolo e Federica Silvani.
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Domenica 7 settembre i ciclisti hanno percorso la Valle del Sagittario
facendo tappa e rifocillandosi a Scanno
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SCANNO - In 150, domenica 7 settembre, i ciclisti sono partiti da Sulmona per arrivare
ad Anversa (nella foto), prendere per Cocullo e salire verso Olmo di Bobbi. Poi
Ortona dei Marsi, S. Sebastiano, Bisegna, Pescasseroli, Opi, Civitella
Alfedena. Da Villetta Barrea verso Passo Godi per raggiungere Scanno. Qui i
soci del Circolo Acli (nelle foto in basso), in raccordo con l'Amministrazione
Comunale e con la COTAS di Scanno hanno accolto dalle ore 13,00, con il Sindaco
Pietro Spacone, i vari gruppi di ciclisti giunti in piazza San Rocco, offrendo
loro un ricchissimo ristoro. Poi di nuovo in corsa verso Anversa e da qui,
passata Bugnara, arrivo a Sulmona.
Il Wolf Tour Cyclopride non è una competizione, ma un viaggio di scoperta in bicicletta in cui l’unico vincolo è di concludere l’itinerario entro l’ora stabilita dall’organizzazione. Quello di domenica è stato un giro alla scoperta del Parco nazionale e dei paesi della Valle del
Sagittario. Cyclopride ASD è un’associazione sportiva non profit nata nel 2013 per promuovere, attraverso
progetti educativi nelle scuole, pubblicazioni, eventi di Piazza l’uso della bicicletta come mezzo di locomozione per una vita attiva pedalando.
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NELLO “scatolone giallo”
andrà il Centro di Salute Mentale
e il Centro Diurno Psichiatrico
SULMONA - Le OO.SS. Nursind e CISAL-FPC hanno appreso che il Centro di Salute Mentale ed
il Centro Diurno Psichiatrico di Sulmona verranno temporaneamente spostati “in extremis” nello “scatolone giallo” della Zona Artigianale-Commerciale di Via Lamaccio, vicino alla ex sede
provvisoria della Croce Rossa. Lo “scatolone giallo” è una struttura su tre piani costruita come centro di formazione professionale a
servizio della zona artigianale-commerciale con fondi per lo Sviluppo Economico
e che non può essere destinato ad altro uso. Questa soluzione provvisoria trovata “in extremis” dimostra la incapacità dell’Azienda ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila di dare risposte logistiche ed organizzative serie e concrete alle
esigenze degli operatori e degli utenti della salute mentale della zona
peligno-sangrina. La soluzione adombrata non tiene conto del benessere dei
pazienti e della lotta continua contro lo stigma che ogni giorno si combatte, è strutturalmente inadeguata, non è centrale alla città, non è facilmente raggiungibile e non è servita adeguatamente da mezzi pubblici, è isolata dal cotesto della vita cittadina, è esposta ad atti vandalici e delinquenziali, squalifica l’azione terapeutica equiparandola ad una banale “officina della mente” mettendola in una zona artigianale,.
La soluzione di sistemare, anche solo temporaneamente, i locali del CSM di
Sulmona presso lo “scatolone giallo” della zona artigianale-commerciale non ci trova d’accordo perché inadeguata, squalificante, decentrata, indegna per l’azione assistenziale verso i malati mentali. Da anni le attuali sedi dei Centri
di Salute Mentale di Sulmona e di Castel di Sangro sono considerate inadeguate
e carenti. La sede del CSM di Sulmona, oltre a varie segnalazioni degli
operatori fatte negli anni scorsi, è stata oggetto di una ispezione da parte dei NAS. La sede del CSM di Castel di
Sangro deve trasferirsi perché non rispetta le basilari norme di accreditamento sanitario e anche per
consentire
al Comune
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LETTERA AL DIRETTORE
Da Antonio di Castro
Caro Direttore,
nei paesi nordici dove vivono, le alci partoriscono nelle vicinanze delle
strade. Questo per proteggere i piccoli dagli attacchi degli orsi che li
mangerebbero.
Gli orsi temono gli autoveicoli e si mantengono lontani dalle strade. Da noi
accade l'esatto opposto.
Saluti da Castro, Antonio
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di eseguire interventi edilizi strutturali. L’Azienda ASL in questi anni ha premuto sui Comuni di Sulmona e di Castel di
Sangro perché risolvessero queste “proprie” inadempienze. Gli amministratori comunali hanno proposto varie soluzioni ma l’Azienda pretendeva soluzioni non onerose per sé sia nell’ipotesi di un eventuale affitto sia per gli interventi di adeguamento
strutturale e logistico. Insomma anche se deputata istituzionalmente a tutelare
la salute pretende che gli enti locali si accollino le sue proprie spalle
soluzioni onerose.
La minaccia di chiudere i servizi di salute mentale a Sulmona e a Castel di
Sangro perché non ci sono soluzioni strutturali per i servizi pubblici e trasferirli ad
Avezzano o L’Aquila rientra forse nella strategia sistematica di spoliazione di servizi
sanitari nei nostri territori.
Preannunciamo tutte le possibili azioni di lotta sindacale, politica ed anche
giudiziaria perché questa eventualità non venga messa in atto.
Chiediamo che l’ASL trovi nell’immediato altre soluzioni e mettendo a disposizione il giusto finanziamento per
affrontare non una ennesima emergenza ma un annoso problema sempre rinviato.
Il Segretario Provinciale Nursind L’Aquila, Dott. Antonio Santilli
Il Segretario Aziendale CISAL FPC, Dott. Massimo Tardio
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Con le aliquote all’1 per mille nessuna stangata
PER GLI SCANNESI con le nuove tariffe TARI e TASI
Scade oggi il termine per l’invio da parte dei Comuni delle delibere di approvazione
delle aliquote e dei regolamenti relativi alla nuova tassa sui servizi
indivisibili (Tasi)
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SCANNO - Il Consiglio Comunale ha approvato domenica sera le nuove tariffe della TARI,
rinviando l’esame del punto all’ordine del giorno riferito alle tariffe della TASI. Abbiamo chiesto
delucidazioni al Consigliere Comunale delegato al bilancio, Roberto Nannarone.
Egli, con la consueta disponibilità, ci ha detto che «dopo l’approvazione, avvenuta nel maggio scorso, del regolamento relativo all’imposta unica comunale (IUC), legata all’erogazione e alla fruizione dei servizi pubblici, il Consiglio Comunale era
convocato nella seduta di domenica sera per deliberare le nuove tariffe sui
rifiuti, in sostituzione della TARSU abolita, e per definire, per la prima
volta, le aliquote della TASI, la nuova imposta che va ad aggiungersi all’IMU, a Scanno invariata in confronto all’anno 2013».
La IUC si compone dell'Imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale,
dovuta dai possessori di immobili, esclusa l’abitazione principale, e di una componente riferita ai servizi, che si articola,
a sua volta, nel Tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del
possessore che dell'utilizzatore dell'immobile, e nella Tassa sui rifiuti
(TARI), destinata invece a finanziare i costi del servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti, a carico degli utilizzatori.
«La TARI - come ci ha spiegato il Consigliere Nannarone - si applica sulla base del possesso o della detenzione, a qualsiasi titolo, di
locali o aree comunque suscettibili di produrre rifiuti urbani. Il tributo è istituito per la copertura dei costi di investimento e di esercizio relativi
alla gestione dei rifiuti, definiti annualmente sulla base del Piano economico
finanziario degli interventi, redatto dalla società affidataria del servizio, nella fattispecie il CO.GE.SA. La tariffa è determinata, per le utenze domestiche, applicando alla superficie dell'alloggio
e dei locali le tariffe per unità di superficie parametrate al numero di occupanti. Le utenze domestiche sono
costituite soltanto dalle abitazioni familiari. Le utenze non domestiche
ricomprendono tutte le restanti utenze e sono differenziate in 21 categorie, in
relazione all’attività svolta (attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere)
». «Una cosa è certa - ha detto ancora il Consigliere Nannarone - a Scanno non vi è stata alcuna stangata nell’applicazione delle nuove tariffe, con il ricorso all’applicazione alla metodologia disattesa da anni, che tiene conto non soltanto
delle superfici calpestabili, ma considerando anche il numero delle persone che
compongono il nucleo familiare, anche se, come ho avuto modo di osservare
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nel
corso del Consiglio Comunale, è elevato il numero dei nuclei familiari con un solo componente, sebbene sia
notorio che in molti casi gli altri componenti di questi nuclei vivono
stabilmente a Scanno, ma non sono residenti nel nostro Comune».
Per quanto concerne le utenze non domestiche, Roberto Nannarone ci ha riferito
che durante il Consiglio Comunale ha avuto modo di mettere a raffronto le
tariffe di Scanno con quelle degli altri Comuni che avevano già approvato la TARES con la differenziazione secondo le attività. Per la TASI, in alcuni Comuni del circondario raggiungono il tetto massimo per
l’abitazione principale (a Villalago, per esempio, il 3,3 per mille, a Sulmona il
3 per mille con detrazioni, a Rivisondoli il 3 per mille con detrazioni, ad
Alfedena il 2,5 per mille con detrazioni, a Pescocostanzo il 2 per mille). Per
quanto riguarda il rinvio del Consiglio Comunale, per il Consigliere Nannarone è stato necessario per un’analisi più puntuale della proposta dell’Area Finanziaria del Comune, che ha indicato l’aliquota del 2,5 per mille per l’abitazione principale e del 2% per mille per tutti gli altri immobili.
Va detto che in mancanza degli atti deliberativi assunti entro oggi, 10
settembre, i contribuenti dovranno applicare indistintamente l’aliquota di base pari all’1 per mille e versare l’imposta in unica soluzione entro il 16 dicembre.
Quali sono le conseguenze per la mancata pubblicazione? Nannarone sostiene che “ai sensi dell'art. 1, comma 688, legge n. 147/2013, l’inserimento delle delibere sul Portale del federalismo fiscale costituisce l’unica modalità di trasmissione ammessa e deve avvenire entro il termine del 10 settembre 2014,
affinché il Dipartimento possa procedere, entro il successivo 18 settembre 2014, alla
pubblicazione degli stessi”.
«La pubblicazione - ha aggiunto - costituisce condizione di efficacia sia delle delibere di approvazione delle
aliquote sia dei regolamenti concernenti la TASI; in caso di mancato invio
degli atti entro il termine del 10 settembre 2014, si produrranno due effetti
rilevanti: il primo è l’applicazione, per l’anno 2014, dell’aliquota base del tributo pari all’1 per mille ed il secondo è l’obbligo di versamento dell’imposta dovuta in unica soluzione entro il 16 dicembre 2014. Un risparmio per i
cittadini, residenti e possessori di seconde case, nonché di tutti gli altri immobili destinati ad attività commerciale».
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