Lunedì 05 Maggio 2014 - Il Santo del giorno: Sant'Angelo da Gerusalemme, Martire
carmelitano
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Il tempo... ieri - Una giornata molto lontana dallA primavera. La neve è riapparsa sulle cime delle montagne e l’aria è stata fredda. Piogge in continuazione. Temperature: mass. 8,3°C; min. 4,2°C; attuale 2,2°C (ore 23,30).
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SCANNO - Con le coppie pronte a sfilare in corteo, radunate nell’Auditorium ex Anime Sante, alle ore 11,30 di ieri ha preso il via il “Catenaccio”. Ad aprire il corteo la coppia sorteggiata formata da Igino Mancini e Giada
Paletta. C’erano i musici: Pasquale Di Cesare al basso, Luca Nannarone alla chitarra e
Domenico Spacone alla fisarmonica a dare risalto con le musiche tradizionali,
com’era un tempo per la conclusione di una festa di matrimonio. Le 19 coppie, 14
nell’abito nuziale e 5 in quello festivo, dai toni meno luminosi delle sete bianche e
dei “cappellitti” dorati, ma comunque impreziositi dagli ori ed esaltati dal colore dei lacci
intrecciati con i capelli, hanno mostrato ancora una volta la bellezza del
costume muliebre ai turisti, che non lo conoscono e a chi lo segue da sempre ed
ogni volta con rinnovata ammirazione. Il classico giro intorno al paese è durato un’ora, in uno scenario fissato nelle foto, colte lungo il passaggio dai numerosi
fotografi, interessati all’evento. A conclusione, davanti alla chiesa madre per la “sciarra” e la foto di gruppo.
La manifestazione, giunta all’VIII edizione, dopo mostre e incontri, con la presenza dei costumi di Frattura e
Villalago, con la vestizione anche delle più piccole, è considerata ormai d’interesse folcloristico e ben
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radicata, grazie all’impegno dell’associazione “Vivi il costume”, istituita da Claudio D’Alessandro.
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IL LUNEDI' DEL DIRETTORE
I paesi di montagna non hanno più
il ruolo di "isola felice"
Nella cronaca di mercoledì scorso, 30 aprile, vi ho raccontato del furto, avvenuto in casa mia nella notte del giorno precedente. Da amici, conoscenti e semplici
lettori di questo giornale ho ricevuto attestati di solidarietà che mi hanno commosso, ben consapevoli che "il furto in casa" è tra i più sgradevoli, perché aggredisce la sfera intima e può aumentare in noi il livello di ansia. Sono mancati quelli del sindaco del mio
paese, che, forse, più di tutti, si doveva sentire in dovere di farmeli presente, anche solo per via
e-mail, conoscendo molto bene il mio indirizzo di posta elettronica, per avermi
inviato in più occasione i suoi "avvisi" alla cittadinanza da pubblicare. E' proprio in queste
tristi situazioni che si deve far sentire la vicinanza di un sindaco con
l'autorevolezza di chi sa amministrare. Egli ha dei doveri verso i suoi
concittadini che vanno ben oltre i suoi sentimenti personali. Non so se ha
informato il Prefetto del raid ladresco di quella notte, in cui sono state
prese di mira ben tre abitazioni; non so se ha chiesto il suo intervento, al
fine di contrastare questa crescente attività criminale che toglie la serenità di ogni singola famiglia; non so se con le Forze di Sicurezza stia mettendo in
atto alcuni sistemi di prevenzione. Il problema è molto serio e non può essere risolto con un'ordinanza contro i venditori ambulanti, né con i pochi mezzi a disposizione delle nostre forze dell’ordine.
Secondo una recente analisi, in Italia avviene nelle abitazioni un furto
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ogni due minuti. Non sono soggetti solo le città e i centri collinari, ma da qualche anno sono interessati anche i paesi di
montagna, che stanno perdendo il ruolo di "isola felice": la nostra Valle lo
conferma. I nostri paesi, che hanno perso la funzione protettiva del vicinato,
perché si vanno sempre più spopolando, sono preda continua di ladri. La maggior causa va ricercata nella generale situazione di crisi economica e nella presenza di stranieri senza
permessi di soggiorno. Questi debbono pur mangiare! Quando fuggono dai campi di
accoglienza, dove trovano il cibo? Domanda retorica, la cui risposta è insita nella suddetta analisi.
“Se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe
scassinare la casa" (dal Vangelo secondo Luca). Se Gesù fosse vissuto in questa nostra epoca, forse non l'avrebbe detto, perché non è più questione dell'incertezza dell'ora, né di un nostro comportamento spensierato, poco vigilante. All'improvviso arrivo
dei ladri (che ormai sono organizzati in bande senza scrupoli e abili nell’aprire porte e cancelli) in un'ora che non immaginiamo, cosa dovremmo fare? Come
prepararci a questo triste evento? Blindando la casa? Assumendo dei
"vigilantes", armati fino ai denti? Avere con sé dei fucili e sparare all'impazzata al minimo rumore sospetto? O cos'altro?
Se fossi sicuro che i ladri rubano solo per mangiare, spalazzerei volentieri la
mia casa, che ha la sola ricchezza di tanti libri, che i miei visitatori
notturni non si sono preoccupati minimamente di rubare. Farei trovare loro una
tavola imbandita, per dormire poi tranquillo nella quiete e serenità della mia famiglia, nella casa costruita con il sacrificio di un lavoro onesto.
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LETTERA AL DIRETTORE
Sconforto e felicitazioni
Egregio Direttore,
torno a scriverti in merito a quanto avvenuto nella tua residenza, dove sono
entrati i ladri ed esprimo il mio più vivo rammarico di quanto accaduto. Lo choc per così dire per “l’intimità violata” non ha prezzo ma per fortuna non è stata così dolorosa.
Se può esserti di conforto la mia famiglia ha subito 3 furti a Roma (l’ultima a Maggio 2013 ore 21 e 30 di sera ritornando da solo da Villalago).
Esprimo la mia solidarietà anche alle altre famiglie che sono state oggetto di eventi simili. A mio parere
sarebbe opportuno un pattugliamento notturno più serrato dalle Forze dell’Ordine.
Felicitazioni vivissime ad Andrea nato ieri ed auguri al mio pupillo Tommaso e
Florenza nonché ai nonni e bisnonni.
Complimenti al mio amico Gatta Carlo che ha ottenuto la medaglia d’oro a Bordeaux per il Vino di “Triluna” di Rosarubra. Saluti. Viva Villalago Verde. Il mister Luciano Grossi
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La natura ci sorprende sempre, in tutte le sue forme. Tigri, ghepardi, orsi,
farfalle, condividono con noi un pianeta sempre più fragile, sempre più a rischio. Ma tra tutte le specie viventi, soltanto l'uomo può davvero intervenire per salvare la natura e il futuro di tutti.
L’ultima speranza per le specie indifese sei tu
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Conclusa la visita pastorale del vescovo della Diocesi
Dopo l’incontro con l’amministrazione comunale di Scanno
e una partecipata celebrazione eucaristica
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SCANNO - Dopo l’incontro con l’ammiinistrazione comunale e una partecipata cerimonia religiosa si è conclusa ieri sera la visita pastorale di mons. Angelo Spina, vescovo della
Diocesi di Sulmona-Valva, iniziata il 30 aprile scorso. Accompagnato dal
parroco il vescovo è stato ricevuto dal Sindaco e da tutti gli amministratori comunali, compresa la
componente del consiglio dei ragazzi. Il Presidente del Consiglio ha presentato
l’amministrazione. Il primo cittadino ha portato poi a conoscenza del prelato gli
obiettivi della sua amministrazione, gli sforzi che si stanno compiendo per
superare il momento critico che il paese sta attraversando nella speranza di un
riscatto futuro. Mons. Spina ha replicato dicendo che la politica dovrebbe
guidare l’economia e questa la finanza e che alla base ci devono essere i valori profondi,
quelli spirituali e morali che portino ai valori culturali per una società che sappia scegliere con oculatezza la dirigenza politica, la quale deve essere
onesta e non corrotta, che amministri con più dialettica e meno scontri. A conclusione il sindaco ha fatto omaggio al vescovo
e al parroco della medaglia, che riproduce la donna scannese, creata dall’incisore Mauro Pagliari. Anche in chiesa, dopo la celebrazione eucaristica, in
ricordo della visita pastorale don Carmelo ha donato al vescovo un ritratto che
lo rappresenta, eseguito da Ivan Marchetti. A salutarlo a nome della comunità parrochiale è stata Anna Paola Colaneri, che lo ha ringraziato per le giornate vissute
insieme con intensità, auspicando una maggiore
partecipazione dei giovani.
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Con la speranza di un ritorno a Scanno, il vescovo
ha concluso con l’immagine dell’aria, delle montagne e del lago, che insieme esprimono un cammino della comunità verso l’alto.
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Profonda gratitudine alle istituzioni
e agli enti che hanno contribuito
alla manifestazione
della XIV edizione del “Sentiero
della Libertà/Freedom Trail”
A conclusione della XIV edizione del “Sentiero della Libertà/Freedom Trail”, l’associazione omonima e il Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona, che hanno
programmato ed organizzato l’evento,esprimono profonda gratitudine alle istituzioni ed agli enti che hanno
contribuito attivamente all’esito positivo della manifestazione.
Se le difficoltà oggettive, causate dal maltempo, sono state affrontate e superate, con piena
soddisfazione dei partecipanti, lo si deve all’aiuto ed alla collaborazione di persone e mezzi, messi a disposizione dall’Ente Parco Majella, dall’Esercito Italiano, dalla Fondazione Cassa di Risparmio dell’Aquila, dai comuni di Sulmona, Campo di Giove, Taranta Peligna e Casoli, dalla
Provincia dell’Aquila, dal Club Alpino Italiano sez. di Sulmona, dalla Croce Rossa Italiana di Sulmona,
Campo di Giove e Palena, dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, dal
Corpo Forestale dello Stato, dai volontari delle Protezioni Civili di Sulmona,
Casoli, Campo di Giove e Aventino medio-Sangro, dall’AGESCI e dal MASCI, dall’ANA e dai volontari della Protezione civile ANA gruppo di Sulmona, dalla
Pro-loco di Campo di Fano, dalla
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Scuola di Polizia penitenziaria, dalla Polizia Provinciale e Municipale e da
tutti i soci sostenitori. Consapevoli che all’impegno richiesto è conseguita una generosa dedizione, avvertiamo l’esigenza di rendere pubblica la nostra gratitudine, perché persone e gesti esemplari siano doverosamente conosciuti ed apprezzati. Il nostro ringraziamento va, inoltre, all’emittente televisiva Onda Tv di Sulmona per i servizi quotidiani sulla manifestazione, nonché alla stampa locale.
Per l’Associazione “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail”,
prof.ssa Adelaide Strizzi, vicepresidente
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