Sabato 19 Aprile 2014 - Il Santo del giorno: Sabato Santo

Il tempo... ieri - La primavera timidamente è tornata a farsi sentire. Il vento freddo si è calmato e per tutta la giornata è stato presente il sole. Notte stellata. Temperature: mass. 12,2°C; min. 0,2°C; attuale 4,2°C (ore 23,30).
 
 
IL SILENZIO DEL SABATO SANTO

Il Sabato Santo, incastonato tra il dolore della Croce e la gioia della Pasqua, è un giorno denso di sofferenza, di attesa e di speranza; segnato da un profondo silenzio. E’ il giorno della meditazione e penitenza. L’oscurità nelle chiese è totale, non vi sono celebrazioni liturgiche, né Sante Messe; è l’unico giorno dell’anno che non si può ricevere la S. Comunione, tranne nel caso di Viatico per gli ammalati gravi. Durante la “Veglia” serale viene benedetto il fuoco, il ‘cero pasquale’, l’acqua battesimale; cercando di far coincidere il canto del ‘Gloria’, con il suono delle campane a festa, verso mezzanotte.
E’ la Pasqua. «Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità» (Paolo, Prima lettera ai Corinzi, 5,7-8)
 
Omaggio a Gabriel
García Márquez

Gabriel García Márquez, uno dei più grandi e amati scrittori del mondo, è morto giovedì a Città del Messico. Aveva 87 anni. Era nato in Colombia e aveva vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1982. Márquez era molto malato da tempo, e le sue condizioni erano peggiorate nelle ultime ore. Era ricoverato in un ospedale di Città del Messico dall’inizio di aprile. Il più celebre romanzo di García Márquez, “Cent’anni di solitudine”, fu pubblicato per la prima volta nel 1967. Tra gli altri suoi libri più famosi ci sono “L’autunno del patriarca”, “Cronaca di una morte annunciata” e “L’amore ai tempi del colera”. “Memoria delle mie puttane tristi”, è la sua ultima opera narrativa. Racchiude fin dal titolo tutto quello che Màrquez ha sempre voluto essere: irridente, contraddittorio, provocatorio, animato da un’idea di giustizia che non escludeva né la partigianeria, né la sfida a ogni correttezza. Le sue opere hanno avvicinato molti lettori alla conoscenza del Sud America.
 
E’ IN EDICOLA IL NUMERO PRIMAVERILE
DEL “GAZZETTINO DELLA VALLE
DEL SAGITTARIO”

VILLALAGO - Con questo numero il giornale entra nel suo venticinquesimo anno. La sua prima uscita risale al 1989. Era in formato tabloid, ma poi dopo alcuni anni prese l’aspetto attuale, più vicino ad un giornale periodico. Il cammino non è stato facile. Le difficoltà dei primi anni sono state superate con un impegno deciso e con una linea editoriale ispirata al principio di essere correttamente al servizio delle comunità della Valle del Sagittario e dando voce a chiunque avesse qualcosa da dire. E il numero dei collaboratori è andato sempre crescendo, pur contando sulle collaborazioni fisse, che hanno arricchito il giornale di rubriche e articoli di vario interesse. Di conseguenza è aumentato anche il numero delle pagine, tanto da renderlo sufficientemente apprezzabile. Le copertine a colori hanno fissato le immagini più suggestive dei paesi della Valle. In questo numero abbiamo scelto un campo di papaveri. Questi fiori sono aperti al sole. Con il loro colore rosso vivo, evocano immagini potenti e solari. Al suo interno le pagine, come sempre, scavano nella storia dei paesi, riportano fatti di cronaca, opinioni, eventi editoriali.
Il giornale è editato dall’Associazione Culturale L’Atelier che ringrazia per il traguardo raggiunto tutti i collaboratori, la DVG studio di Loreto Del Vecchio, che ne cura la stampa, i preziosi sponsors e tutti i lettori.
 
LA TUBERCOLOSI BOVINA
CAUSA DELLA MORTE
DELL’ORSA DI SPERONE
 
Le risultanze degli esami eseguiti dal Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense  Veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, in Grosseto, hanno attribuito ad una infezione da tubercolosi bovina le cause della morte dell’Orsa rinvenuta agonizzante dalle guardie del Servizio Sorveglianza e soccorso dal servizio veterinario del Parco  in località Sperone di Gioia dei Marsi, il 14 Marzo scorso. Dalle analisi di Laboratorio è emerso che le lesioni principali  riferibili a tubercolosi sono a carico dell’intestino, che risulta essere l’organo maggiormente interessato sia da lesioni macroscopiche che microscopiche.
Questo rilievo depone per un’origine alimentare dell’infezione. Pertanto si ritiene che l’orsa si sia alimentata tempo addietro di organi di bovini. L’allarme, purtroppo inascoltato, dell’Ente Parco, in particolare riferito alla vulnerabilità dell’esigua popolazione di orsi,  per quanto riguarda la necessità di un’azione coordinata e più efficace in materia di prevenzione sanitaria,  si è rivelato fondato e l’infezione massiva che ha causato la morte dell’orsa fa venire a mancare alla popolazione  una femmina in pieno periodo riproduttivo. Non si può più indugiare nell’attuare un regime più restrittivo per l’allevamento di animali al pascolo, pena la potenziale scomparsa della popolazione di orso bruno più rara al mondo.
Martedì prossimo, 22 Aprile, al fine di mettere in atto le misure più urgenti per fronteggiare questa situazione di emergenza, in accordo con il Sindaco di Gioia  e con i servizi veterinari dell’ASL è convocata una riunione  a Gioia dei Marsi di tutti gli Enti e le Istituzioni coinvolte.
(Ufficio di Presidenza, Antonietta Ursitti)
 
L'orsa recuperata moribonda a Sperone (Gioia dei Marsi)
Sembra essere stata uccisa dalla tubercolosi bovina
Life Arctos lautamente finanziato dalla Comunita Europea , la latitanza del Ministero della Salute o la sostanziale inefficienza  del Corpo Forestale dello Stato  nel controllo degli armenti e del territorio ,  ci interessa solo che finalmente si volti pagina e che  si passi rapidamente all’azione. Ci appelliamo al nuovo Presidente del Parco Dott.Carrara al Sindaco di Gioia al MATTM ed alla Regione Abruzzo che ha appena firmato un ennesimo protocollo pieno di buone intenzioni.....VOGLIAMO CHE TUTTO IL BESTIAME SIA CENSITO E CONTROLLATO... NON A CAMPIONE, ma animale per animale e che quello infettato sia immediatamente traslocato a garanzia della salute del patrimonio faunistico che il Parco gestisce e della salute dei consumatori . E' ora che quel territorio  sia sdemanializzato, la situazione attuale oltre che a giustificare tale scelta la impone , gli usi civici siano sospesi ed  il pascolo venga vietato immediatamente in tutta l’area che e’ critica ed importantissima per la residua popolazione di orso marsicano ...ORA o MAI PIU !  Il Parco  deve avere una sola priorita la salvaguardia di specie ed ambienti per cui fu istituito , e non puo piu tollerare attivita che danneggino tale salvaguardia. Il Presidente Carrara ha l opportunita di segnalare una discontinuita con le precedenti gestioni e di riaffermare quale deve essere la missione del Parco Nazionale piu importante d Italia , lo faccia ed avra dalla sua parte una fetta di opinione pubblica molto piu grande di quel che si crede. Ci sono tanti modi di compensare l eventuale rinuncia del  Comune al misero affitto che incassa dagli allevatori , il Parco e le istituzioni facciano la loro parte premiando i comportamenti virtuosi e invece  la smettano di versare fondi cospicui a chi non lo merita... e tali esempi tra i Comuni del Parco non mancano di certo!
(Stefano Orlandini, Ass. Salviamolorso) 
Le risultanze degli esami eseguiti dal Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, in Grosseto, hanno attribuito ad una infezione da tubercolosi bovina le cause della morte dell orsa rinvenuta agonizzante dalle guardie del Servizio Sorveglianza e soccorsa dal servizio veterinario del Parco in località Sperone di Gioia dei Marsi, il 14 Marzo scorso. Non ce ne stupiamo , un epidemia di TBC bovina era scoppiata 2 anni fa nella stessa zona ed era stata affrontata e gestita dagli organi preposti (ASL, Regione, Parco e Forestale) in maniera a dir poco VERGOGNOSA !  La mandria era stata messa in quarantena (si fa per dire....) in una zona accanto ad un fontanile a cui si abbeverava anche la fauna selvatica. Dopo qualche giorno un giornalista aveva raggiunto l area per rendersi conto della situazione ed aveva rinvenuto la carcassa di una vacca accanto alla fonte. La necroscopia della femmina d'orso morta un mese fa sembrerebbe ascrivere proprio alla TBC la sua morte. Dalle analisi di laboratorio è emerso che le lesioni principali riferibili a tubercolosi sono a carico dell’intestino, che risulta essere l’organo maggiormente interessato sia da lesioni macroscopiche che microscopiche. Questo rilievo depone per un origine alimentare dell infezione pertanto si ritiene che l orsa si sia alimentata tempo addietro di organi di bovini. Le associazioni tutte, con Salviamo l'orso in testa , negli ultimi 2 anni hanno chiesto ripetutamente all’allora Commissario del PNALM Rossi e al Direttore Febbo la rimozione delle mandrie di bovini che da anni avevano progressivamente invaso l area del Comune di Gioia dei Marsi e le aree limitrofe , purtroppo invano... E adesso si piangono le solite lacrime di coccodrillo! Non vogliamo infierire sull inefficienza del Servizio Regionale Veterinario , una vera e propria vergogna, non ci interessa rimarcare il fallimento delle azioni  previste dal Progetto
 
LA PROCESSIONE
DEGLI INCAPPUCCIATI A SCANNO

SCANNO - Smessa cinque anni fa per il sisma del 2009, la Processione degli Incappucciati è tornata quest’anno ancora piĆ¹ sentita e seguita. Non dalla chiesa della Madonna delle Grazie, non ancora riaperta al culto, bensì dalla chiesa di sant’Eustachio, finita di restaurare l’anno scorso, la processione è uscita alle ore 9,00. Da incappucciati erano vestiti anche i confratelli di altre congreche, per ripetere un rito molto antico, quello della visita ai sepolcri di tutte le chiese. Seguiti dai fedeli, con canti rievocativi della passione del Cristo, hanno fatto sosta dapprima nella chiesa della Madonna del Carmine per meditare le cinque piaghe di Gesù Cristo e i sette dolori di Maria, quindi nella chiesa di Sant’Antonio con la coroncina del Sacro Cuore, nella chiesa madre si è pregato con la visita al Santissimo Saccramento. La processione è rientrata nella chiesa di Sant’Eustachio, dove si è sciolta silenziosamente dopo aver fatto memoria della Passione, con il canto conclusivo del Salmo n.50 in latino.
 
LA PROCESSIONE
DI CRISTO MORTO A VILLALAGO

VILLALAGO - A partire dalle ore 21,00, dalla chiesa parrocchiale si è formata ieri sera la processione del Venerdì Santo, animata dalla marcia funebre eseguita dalla banda di Introdacqua e dal coro parrocchiale con il canto del Miserere. Coinvolgente per la drammaticità rappresentata dal Cristo Morto e dallla madre Addolorata, è stata seguita con compostezza e partecipazione a partire dai più piccoli, portatori degli oggetti simboli della passione. Ha attraversato le vie del paese nella serata metereologicamente serena e tranquilla.