Lunedì 07 Aprile 2014 - Il Santo del giorno: San Giovanni Battista de La Salle, Sacerdote

Il tempo... ieri - GIORNATA PRIMAVERILE anche se il sole in alcune ore è stato velato da nuvole passeggere, che si sono dissolte in serata. Cielo stellato. Temperature: mass. 14,9°C; min. 3,9°C; attuale 8,2°C (ore 23,30).
 
Giornata Mondiale della Salute

Il 7 aprile, anniversario della fondazione dell’OMS, si celebra come ogni anno la Giornata Mondiale della Salute; il tema scelto per il 2014 riguarda le malattie trasmesse da vettori. Si tratta di patologie trasmesse all’uomo da piccoli organismi (i vettori) come le zanzare, le zecche, le cimici e le pulci; tra gli esempi più noti, vi sono la malaria, la leishmaniosi, la febbre gialla, la tripanosomiasi, la peste, la febbre dengue.
Secondo le stime dell’OMS, ogni anno nel mondo queste malattie colpiscono oltre un miliardo di persone, causando più di un milione di decessi, soprattutto nelle zone tropicali; nel tempo, la potenziale minaccia si è estesa a fasce sempre più ampie della popolazione mondiale, a causa dell’aumento dei viaggi, delle migrazioni e degli scambi commerciali a livello internazionale.
 
MURALE OVIDIANO

Nell’ambito delle iniziative legate al XV Certamen Ovidianum Sulmonense, (5 aprile - 8 aprile) torna l’appuntamento con MURALE OVIDIANO, iniziativa promossa da alcuni anni in collaborazione con l’Enel Spa e con l’Istituto di Istruzione Superiore “Ovidio”. Lo street artist Andrea Parente, in arte Alleg, con esperienze internazionali dipingerà le quattro facciate della cabina Enel di Piazza Tacito nella zona Peep di Sulmona.
Alleg riceve il testimone da Alessandra Carloni e Alessandro di Massimo, che prima di lui (rispettivamente nel 2011 e 2013)  hanno avviato quello che può essere definito a pieno titolo un nuovo itinerario ovidiano su Viale delle Metamorfosi nel segno dell’arte urbana. I bozzetti selezionati sulla base del concorso hanno tutti la caratteristica di interpretare in chiave moderna i miti ovidiani contenuti nelle Metamorfosi.
 
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
6 aprile 2009, ore 3,32

il buio della notte ha reso ancor più pesante il ricordo di quel sei aprile di cinque anni fa, quando alle ore 3,32 la Terra tremò violentemente nella Regione Abruzzo, facendo sobbalzare città e paesi. Mi sono svegliato ieri a quell’ora e non ho potuto fermare il mio pensiero che correva verso i ricordi di quei momenti fatali. Un tremendo boato svegliò tutta la famiglia, e presi dal terrore aspettammo che la Terra smettesse di tremare. Cercai subito l’interruttore della luce: la luce c’era. Mi alzai e andai ad affacciarmi alla finestra. L’illuminazione pubblica funzionava. Molte le finestre delle case illuminate. Il mio paese, Villalago, era salvo! Cos’era successo? Ispezionai le stanze della casa: non vi trovai danni. Si sentiva la gente che era scesa nelle strade. La Radio e la Televisione non davano ancora nessuna notizia del terremoto.  Decidemmo di tornare a dormire. Tenevo per mano mia moglie. Non ci furono altre scosse. In un continuo dormiveglia aspettai le prime luci dell’alba. Mi alzai. Scesi in cucina e accesi la televisione. Rimasi esterrefatto dalle notizie che arrivavano dall’Aquila, la città dei miei studi. Il centro storico era dato quasi completamente distrutto. Dopo qualche ora inizìò la conta dei morti e dei feriti. Si contarono dopo qualche giorno 309 morti, più di 1500 feriti e circa 70 mila sfollati.
Ieri, domenica 6 aprile, la città ha fatto memoria dell’evento disastroso con fiaccolate, messe, convegni e concerti. Sono trascorsi cinque anni, ma sono stati solo anni di polemiche, di un agire confuso, di sperpero di denaro per costruire un auditorium provvisorio e un aeroporto dove non è atterrato un aereo. Il centro storico ha i suoi palazzi imbrigliati da una selva di tubi innocenti.
Quanti anni dovranno ancora trascorrere per ridare vita alla città? Si spera che da qui a cinque anni gli Aquilani possano tornare a passeggiare sotto i portici, con bar e negozi. Questo è l’augurio per una città che ha diritto di tornare ad essere il faro culturale di tutto l’Abruzzo, per la sua storia millenaria. E’ questo l’auspicio di Papa Francesco, che nell’udienza di mercoledì scorso ha incontrato gli Aquilani e ieri ha ricordato le persone decedute per il sisma. “Jeme ‘nnanze!”.
 
Mons. Angelo Spina,
alla vigilia del quinto
anniversario del sisma
del 6 aprile 2009

Sono passati cinque anni dal sisma del 6 aprile 2009. L’evento funesto resta vivo nelle coscienze delle persone segnate dal dolore per la perdita di persone care, per tutto quello che un terremoto porta con sé: mancanza di casa, di lavoro, di prospettive. Dopo il sisma non ci sono da ricostruire solo le case ma le persone, diventate fragili, e le relazioni sociali. In questo cammino la Chiesa è vicina alla sua gente, passo dopo passo, invitando a vivere con fede, con speranza e carità questo tempo non facile. E’ questo il momento della ricostruzione che come meta può correre il rischio di ridursi al solo bisogno materiale immediato (riavere una casa), mentre è necessaria una visione integrale che tende a ricostruire l’uomo e la comunità in tutti i suoi aspetti. Lo stiamo vedendo, la via della ricostruzione è difficile. Si registrano differenze e divergenze, anche fortissime, intorno alle grandi scelte da operare: esse dividono energie, non solo di pensiero, ma soprattutto di progetti e operazioni politico-sociali. Ci sono lotte, il riaffermarsi della burocrazia come rete ingabbiante, la frammentazione e il palleggio delle responsabilità che rende a volte difficile individuare, prima ancora che percorrerle, le vie della ricostruzione. Anche la corruzione fa la sua parte. La via della ricostruzione è difficile. Le tentazioni di voler fare da soli, di voler fare presto, anche a spese degli altri, e l’altra di fermarsi per stanchezza o rassegnazione sono forti. La parola di Dio chiama con forza i credenti a camminare insieme: “Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. Infatti, se vengono a cadere, l’uno rialza l’altro. Guai invece a
chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi” (Qo 4,9). Sono certamente necessari i sacrifici e la pazienza che deve essere sempre vigile, che non deve però identificarsi con la rassegnazione passiva, frutto di stanchezza e di rinuncia. Essa è presenza al tempo presente, stimolante e attenta, perché nessun ingiustificato ritardo abbia luogo, perché le pastoie burocratiche e le speculazioni possibili non facciano ancora pagare ai poveri il prezzo dell’egoismo altrui. La stanchezza va vinta con la forza della speranza: “Quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (Is 40,31). E’ necessario fare una riflessione serena sui rischi collegati alla sismicità della zona, sulla necessità di una migliore integrazione delle piccole economie locali nella economia regionale e nazionale, sulle concrete abitudini e possibilità della popolazione residente. Su questa via, con l’aiuto di Dio, l’Abruzzo si rialzerà da questa terribile prova. (C. S.)
 
Incontro a Scanno con la psicologa dott.ssa Giuseppina D’Ambrosio
sui problemi educativi dell’infanzia e dell’adolescenza
dott.ssa Giuseppina D’Ambrosio, che ha coinvolto un pubblico attento ed interessato. Vi hanno preso parte insegnanti, catechisti, genitori, nonni e quanti vivono accanto ai ragazzi. Sono intervenuti il Sindaco, Pietro Spacone, il parroco, Don Carmelo Rotolo, la dirigente scolastica, Giuseppa La Sala e l’assessore alle Politiche Sociali, Gemma Spacone. Non si conoscono per ora le date dei prossimi incontri.
SCANNO - Il Comune e la Parrocchia di Scanno, con il VAS Alto Sagittario hanno proposto degli incontri con psicologi ed esperti sui problemi educativi. Il primo dal tema, “Mass media: nuovi educatori? per una infanzia e adolescenza da tutelare”, si è svolto sabato scorso, dalle ore 16 alle ore 18,00, nel salone dell’Asilo d’Infanzia “Buon Pastore”. La tematica è stata condotta dalla psicologa,
 
Fondi della Regione
a sostegno delle attività
delle Pro Loco

La Regione Abruzzo promuove le associazioni Pro Loco destinando un milione di euro per favorire le attività di promozione turistica e di valorizzazione dei servizi e delle realtà locali. La Giunta regionale ha infatti approvato l’avviso pubblico che intende sostenere, mediante la concessione di contributi a fondo perduto, iniziative culturali o artistiche, eventi, mostre, rassegne, manifestazioni di richiamo turistico. “Abbiamo voluto questo intervento, al quale sono state
destinate importanti risorse della programmazione Par Fsc 2007-2013 – spiega Mauro Di Dalmazio assessore regionale al turismo – per dare nuova linfa e slancio a quelle associazioni che operano sui territori e che giocano un ruolo importantissimo, facendosi garanti della conservazione di quel ricchissimo patrimonio costituito dalle tradizioni popolari, enogastronomiche, naturalistiche, legate agli aspetti storici, culturali e paesaggistici delle singole realtà locali. Le attività svolte dalle Pro Loco possono favorire un turismo d’eccellenza, in modo da rilanciare le potenzialità del territorio regionale e promuovere l’informazione e l’accoglienza”. L’importo degli aiuti concedibili arriva fino a 15 mila euro per le singole proloco o a 25 mila per aggregazioni di associazioni.
 
"FANTASIE DELL'ORTO"
DI FACUNDO ZAPATA

VILLALAGO - E’ stato inaugurato sabato scorso il nuovo negozio di frutta e verdura, denominato “Fantasie dell’orto”. E’ gestito dal giovane Facundo Zapata, di origine argentina, ma da molti anni, fin da ragazzo, residente a Villalago insieme con la madre. Il negozio si trova in prossimità della piazza, in Via Giuseppe Caranfa (detta, via asfaltata), ed è ben fornito di verdura e frutta fresca, nonchè di prodotti in scatola. All’inaugurazione c’è stata la benedizione del parroco, don Alain, alla presenza di molte persone, che poi si sono dirette agli acquisti.
Ai presenti è stato offerto un ricco e gustoso rinfresco.
Noi di questa redazione ci complimentiamo con Facundo e gli facciamo tantissimi auguri di buoni affari.
 


AUGURI DI LAUREA A STEFANIA

VILLALAGO - Anche se in ritardo (per problemi tecnici di questo sito) diamo notizia che Stefania Caputi il 25 marzo scorso si è laureata in “Scienze dell’educazione e della formazione, profilo educatore professionale”, presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara. Agli auguri della redazione unisco i miei personali, essendo stata Stefania una mia alunna di scuola media. La ricordo dotata di ottime qualità intellettive, nonché ligia al dovere e rispettosa verso tutti. Il traguardo raggiunto premia il suo impegno costante, dimostrato anche negli anni della scuola di secondo grado. Mi complimento con lei e le faccio i migliori auguri per un avvenire ricco di successi professionali. Auguri anche ai suoi genitori, Vittorio e Anna Maria. (Roberto Grossi)