Giovedì 13 Marzo 2014 - Il Santo del giorno: Sant'Eufrasia di Nicomedia, Vergine e Martire

Il tempo... ieri - DOPO DODICI GIORNI DI CATTIVO TEMPO con nebbie e piogge, finalmente è arrivata iei una giornata di sole. Rialzo termico, nonostante le correnti fredde.Temp: mass. 10,5°C; min. -1,3°C; attuale 1,2°C (ore 23,30).
 
Adriano La Regina VINCITORE
DELLA XIII EDIZIONE DEL PREMIO
“ANTONIO DE NINO”

Ieri, Mercoledì 12 Marzo 2014, ore 16,30, nell’Auditorium dell’Agenzia di Promozione Culturale - Sulmona si è svolta la cerimonia di premiazione del prof. Adriano La Regina Archeologo ed Accademico, vincitore della XIII Edizione del Premio “Antonio De Nino, manifestazione organizzata dall’Associazione Centro Nazionale di Studi e Ricerche “Antonio De Nino”. Hanno partecipato il Dott. Ezio Mattiocco, Rettore dell’Università Sulmonese della Libera Età, Prof. Emiliano Splendore, Presidente del Centro Nazionale di Studi e Ricerche “Antonio De Nino”, Antonio De Crescentis, Sindaco di Pratola Peligna. l’archeologa, dott.ssa Rosanna Tuteri, consigliere del Centro Nazionale di Studi e Ricerche “Antonio De Nino” e dal Prof. Mauro Cianfaglione, Consigliere del Centro Nazionale di Studi e Ricerche “Antonio De Nino”, ideatore e curatore del Premio.
Antonio De Nino (Pratola Peligna, 1833 - Sulmona, 1 marzo 1907) è stato uno storico e antropologo. si occupò, nei suoi studi e nelle sue opere, con passione ed interesse degli usi e dei costumi della gente d’Abruzzo. Fu archeologo e ispettore della provincia dell'Aquila.
 
LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino
“Parità di genere in Parlamento”

Egregio direttore, 
l’accesa battaglia parlamentare per la parità di genere ha evidenziato tutta la lontananza del Palazzo dalla piazza. Non sembra, infatti, che abbia guadagnato condivisione e partecipazione popolare. Che si sappia, nemmeno le donne, nemmeno le associazioni femministe, protagoniste di tante battaglie di civiltà, si sono fatte sentire. Quella rivendicazione è stata vissuta, a torto o a ragione, come propria di coloro che intendevano sommare al privilegio di non essere state elette, ma nominate, quello della riserva di genere dei posti in Parlamento. Quindi una battaglia non per tutte le donne ma per quelle del cerchio magico del potere politico maschile.
Tutt’altra sarebbe stata la partecipazione e la sensibilità dei cittadini, senza distinzione di sesso, se avessero chiesto la parità di genere contestualmente alla reintroduzione delle preferenze. Non avrebbe avuto, allora, importanza il posizionamento in lista e la scelta ad personam sarebbe tornata all’elettorato. Inoltre, la loro battaglia parlamentare avrebbe sanato due storture, due ingiustizie, quella nei confronti delle donne e quella nei confronti di tutti gli elettori, ai quali continua da essere impedito il sacrosanto diritto di scegliere i propri rappresentati, sia uomini che donne.
Il problema delle quote rosa riguarda solo poche donne privilegiate. Così le femministe si sono ritrovate a difendere delle elites, e d’altra parte non sono le sole ad aver fatto questa capriola. Molte delle battaglie della sinistra, che, detto in parole grossolane, aveva cominciato almeno nelle intenzioni col difendere i diritti degli ultimi, sono diventate quelle di una piccola fetta della popolazione, completamente scollata dal resto.
 
LETTERA AL DIRETTORE
di Laura Carla Galante
“Disabili a Villalago”

Caro Direttore,
parlare di disabilità, di rapporto con le istituzioni, di ostacoli politico-economici, architettonici, riapre la grande ferita di una società che non è in grado di tutelare, proteggere le persone affette da diverse disabilità e le loro famiglie. Queste osservazioni valgono sia su un piano Nazionale, Regionale che locale.
Non potendo intervenire né incidere sugli aspetti politico-generali, le mie riflessioni vogliono essere dedicate a sensibilizzare la nostra comunità che risente delle influenze generali e del grave disinteresse verso il pubblico. Sono anni che ho cercato, con le diverse amministrazioni, di creare spazi ricreativi che potessero essere di aiuto per la socializzazione di coloro che non sono in grado di entrare in contatto con gli altri proprio perché le barriere psicologiche e sociali, a volte sono più grandi di quelle politiche ed architettoniche. La paura dell'accettazione è fortemente limitata dalla paura del diverso e dalla incapacità di trovare canali di comunicazione e spazi di condivisione. Inoltre l'attenzione alle richieste dei singoli e/o famiglie con difficoltà non viene vista e con l'egoismo di ognuno viene negata. Sono anni che chiedo a volte con garbo a volte con rabbia di porre rimedio ai limiti architettonici presso luoghi come pizzerie e bar e le riposte date sono profondamente deludenti ed attestano la forte insensibilità psicologica, sociale e culturale di persone che vivono e conoscono i limiti e le esigenze di alcuni loro concittadini. Troviamo un modo per dare piccole risposte ma grandi contributi emotivo-affettivi perché solo così si costruisce una "cultura della disabilità" e della cura che ognuno di noi dovrebbe avere verso l'altro più debole e con più bisogni. Sono sempre disponibile ad iniziative di integrazione, che potrebbero risvegliare "l'anima sociale" in ognuno di noi.
Un doveroso apprezzamento di stima è rivolto al direttore ed alle pagine del giornale. Laura Carla Galante
 
PER L’AEROPORTO D’ABRUZZO
IL RISCHIO DI ESSERE PRIVATO
DELLA POLIZIA DI FRONTIERA
 
Una nuova tegola sta per abbattersi sull’Aeroporto Internazionale d’Abruzzo. Questa volta, il pericolo viene dal Ministero dell’Interno, il quale nell’ambito della razionalizzazione dei propri uffici periferici come imposto dalla spendig review, ha previsto la chiusura dell’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea e Marittima di Pescara. Questa decisione farebbe dell’aeroporto di Pescara un caso unico nel panorama nazionale e, forse, europeo: l’unico scalo internazionale che verrebbe privato di un specifico Ufficio di Polizia di Frontiera. "Una domanda sorge d’obbligo - si interrogano dal sindacato - come mai negli altri aeroporti internazionali italiani non è prevista la chiusura dei presidi di Polizia? Forse vi sono normative europee e nazionali che ne impongono la presenza?". La sicurezza in ambito aeroportuale è disciplinata da una normativa europea e nazionale che rende imprescindibile ed ineludibile la presenza della Polizia di Frontiera. Il Regolamento (CE) n. 300/2008 e il Regolamento (UE) n. 185/2010, dettano norme specifiche sulla sicurezza dell’aviazione civile e vincolano direttamente gli Stati membri. Questa normativa è integrata da quella nazionale, in particolare dal D.M. 85/99, che, pur prevedendo la possibilità di affidamento a servizi di sicurezza privati di una serie di attività, impone la presenza e supervisione dei poliziotti per l’esercizio di  “pubbliche potestà”. "Il quadro quindi - continuano dal sindacato - è inquietante: di fatto l’aeroporto d’Abruzzo, privato dell’Ufficio di Polizia di Frontiera, si troverebbe a non poter operare legittimamente, poiché gli aeroporti italiani sono sottoposti a controlli di team ispettivi nazionali ed europei volti ad accertarne l’idoneità degli standard di sicurezza, la conseguenza di tale assenza potrebbe essere il declassamento o la chiusura dello scalo". Appare possibile una simile situazione per un aeroporto che conta circa 600.000  passeggeri e 5.000 voli annui? Quali sarebbero le ricadute sulla regione nel caso ciò si verificasse? "Probabilmente catastrofiche - spiegano dal sindacato - L’Abruzzo, che punta e stanzia finanziamenti per l’attività turistica vista come motore
di rilancio della difficile situazione economica attuale, vedrebbe vanificati i suoi sforzi. La stessa ricapitalizzazione della società di gestione aeroportuale SAGA sarebbe un’inutile sacrificio per la Regione Abruzzo. Ancor peggio per gli investimenti nell’opera di dragaggio del porto, in previsione del ripristino dei collegamenti con la Croazia e gli altri stati al di là dell’Adriatico. Anche in questo caso - spiegano dal sindacato - chi deve decidere ha dimenticato il ruolo essenziale della Polizia di Frontiera. Come garantire infatti a Pescara gli elevati livelli di sicurezza dei porti, anche questi imposti da una complessa normativa europea?". L’Abruzzo rischia di  perdere un reparto altamente specializzato, a tutela delle frontiere europee. "Un tale danno a risparmio zero. La Polizia di Frontiera - spiegano dal sindacato - è infatti ospitata a titolo gratuito dalla Società SAGA e dalla Capitaneria di Porto. Nessun risparmio nemmeno per le autovetture, i mezzi e la strumentazione tecnica, fornita gratuitamente al Ministero dell’Interno dall’Agenzia Europa per le Frontiere FRONTEX ed  inutilizzabile per altri servizi".
 
Ancora nulla di fatto per i conti del Comune di Scanno
ACCORDATO UN ulteriore rinvio PER LA MANCATA
PREDISPOSIZIONE DI UN ADEGUATO PIANO DI RIENTRO
per sanare la situazione finanziaria deficitaria
troppi, e non è facile trovare una adeguata soluzione, per scongiurare che la Corte dei Conti porti il Comune al dissesto.
D - Voi amministratori cosa state facendo per evitare il dissesto?
R - L’attuale Amministrazione si sta attivando con tutti i mezzi a sua disposizione per scongiurare un simile procedura, penalizzante per tutta la cittadinanza, incolpevole della cattiva gestione finanziaria che ha portato il Comune sull’orlo del precipizio. E proprio la presenza nell’Udienza del 18 dicembre di Amministratori consapevoli della reale situazione finanziaria del Comune e motivati nel predisporre un piano di rientro, ha portato la Corte dei Conti a dare la possibilità di programmare un piano di riequilibrio per evitare il dissesto.
D - Se non ci fosse stato ieri il rinvio, cosa sarebbe successo?
R - Se fossimo andati nella giornata di ieri davanti alla Corte dei Conti, avremmo certamente avuto una decisione non favorevole per il nostro Comune, perché abbiamo bisogno di sapere come far fronte ai consistenti debiti rinvenuti. Il Sindaco ha chiesto, pertanto, al Presidente della Corte un ulteriore congruo periodo di rinvio dell’Udienza, per consentire al Comune di porre in essere ogni utile iniziativa per predisporre gli atti necessari da sottoporre, dapprima all’esame del Consiglio Comunale e, successivamente, all’esame della stessa Corte dei Conti. Abbiamo ritenuto necessario, infatti, approvare in prima battuta il bilancio di previsione 2014, per verificare se esistono i margini per accantonare economie necessarie per far fronte al pagamento dei consistenti debiti fuori bilancio. La situazione non è certo favorevole, se consideriamo anche la grave situazione deficitaria della cassa, con una anticipazione elevata, che costituisce, essa stessa, un debito da sanare nei confronti della Tesoreria.
SCANNO - Nella giornata di ieri, 12 marzo 2014, avrebbe dovuto tenersi la tanto attesa Udienza Pubblica davanti alla Corte dei Conti - Sezione Controllo - a seguito del rinvio, deciso dal Presidente della stessa Corte, dopo la prima Udienza tenutasi il 18 dicembre 2013, per decidere sui conti pubblici del Comune di Scanno. In ballo è la “verifica della sana gestione finanziaria del Comune di Scanno” per gli anni dal 2008 al 2012. La verifica della Corte assume una particolare rilevanza soprattutto perché, rinviando ogni decisione dopo l’Udienza di dicembre scorso, aveva chiesto al Comune di predisporre un adeguato piano di rientro per sanare la situazione finanziaria deficitaria, emersa durante l’audizione degli Amministratori comunali.
Abbiamo chiesto al consigliere Roberto Nannarone, delegato al bilancio, il perché dell’ulteriore rinvio.
«Il Comune di Scanno - ci spiega Nannarone – non ha ancora approvato il Bilancio di Previsione per l’anno 2014 ed il Rendiconto di gestione dell’anno 2013 e, pertanto, la Giunta Comunale non ha portato all’esame del Consiglio Comunale l’approvazione di un’adeguata proposta di piano pluriennale di riequilibrio». «Senza l’approvazione del bilancio di previsione – aggiunge – non è assolutamente pensabile predisporre un piano di rientro, che non può non seguire alla procedura di riconoscimento dei numerosi debiti fuori bilancio, ovvero di tutti quei debiti che il Comune ha nei confronti dei suoi creditori, per i quali non esistono impegni di spesa, né adeguata liquidità per far fronte ai pagamenti ».
Ancora qualche domanda al consigliere delegato al bilancio.
D - Qualcuno sostiene che i debiti non ci siano. Ma è proprio vero?
R - Non è assolutamente vero, come qualche vecchio amministratore va spudoratamente scrivendo, che non vi sono debiti. Anzi, ve ne sono
 
UN PRESIDENTE
DELLA PRO LOCO DI VILLAGO
“TUTTOFARE”

VILLALAGO - Francesco, presidente della locale Pro Loco, si dà a “favore del luogo” totalmente, senza esclusione di ruoli. E’ Presidente, segretario, guida turistica, operatore ecologico e pittore edile. Ieri mattina stava cartavetrando (foto a lato) le insegne turistiche di legno, che si trovano in piazza, per rimuovere la vernice bruciata dal sole, e poi verniciarle di nuovo. E tutto per sua iniziativa. Ogni mattina vuota i cestini dell’immondizia e, armato di scopa, pulisce la piazza. Poi aspetta le comitive e parte, come guida turistica, alla volta del mulino ad acqua. E qui spiega, da esperto Cicerone, tutto il funzionamento della macina. Ritornato alla Pro Loco, sbriga le faccende burocratiche.
Bisogna dire che questo ufficio funziona grazie a Francesco, che nessuno osa rimuovere dalla sua carica.
Auguri, caro Presidente, sei una nobile figura per Villalago!
 

CONDOGLIANZE DAL CANADA

TORONTO - Le nostre sentite condoglianze per la morte del dott. Gatta a tutti i suoi cari, particolarmente alla sorella Ila. Evelino e’ stato un grande amico della nostra famiglia. Sara’ ricordato per sempre da tutti noi.
Anna Maria, Domenico Grossi e famiglia

 

NECROLOGIO

VILLALAGO - Renzo Grossi è morto, all’età di 85 anni, martedì mattina, 11 marzo, nella RSA di Villalago. Le sue condizioni di salute erano diventate tali da dover lasciare la sua casa per una assistenza medica più mirata, ma in questa struttura è rimasto solo quindici giorni. La morte è sopraggiunta, sconfiggendo ogni possibile cura. Ieri pomeriggio molta gente ha preso parte al suo funerale. C’erano i suoi paesani e anche tantissime persone giunte da fuori, con legami di parentela o amicizia con le figlie Paola e Teresa, che gli hanno fatto sentire sempre la loro presenza e il loro sostegno. Renzo era una persona stimata. Fino al momento della pensione, ha gestito il negozio di alimentari, tabacchi, giornali e gadget, che lo teneva a contatto con adulti e bambini. Negli ultimi tempi era solito fare passeggiate per il paese e salutava tutti con la stessa gentilezza con cui aveva servito i suoi clienti. Una di quelle persone che non si dimentica facilmente, perché faceva parte dell’«istituzione paese».
Questa redazione è vicina alla moglie, alle due figlie, ai generi, ai nipoti, alla sorella, al fratello, alla suocera e a tutti i suoi parenti.