Sabato 12 Ottobre 2013 - Il Santo del giorno: Nostra Signora del Pilar
(santuario a Saragozza)
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Il tempo... ieri - Giornata VARIABILE con una continua alternanza di cielo sereno e cielo nuvoloso. Solo in serata è caduta una breve e leggera pioggerellina. Temperature: massima. 17,2°C; minima 10,1°C; attuale 9,8°C (ore 23,30).
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Nasce in Italia la prima giornata
delle famiglie al museo
Domenica 13 Ottobre 2013 è la prima Giornata Nazionale delle famiglie al museo. Vi aderiscono 325 musei
italiani. Musei, fondazioni ed esposizioni si apriranno alle famiglie con
attività didattiche, giochi a tema, offerte speciali e attività pensate per l’occasione offrendo l’ingresso gratuito, oppure ridotto a adulti e bambini. A L’Aquila per la prima volta dopo il sisma del 2009, ci sarà la riapertura del bastione est del Forte Spagnolo, dove sarà possibile tornare ad ammirare lo scheletro di Mammuthus meridionalis “vestinus”, con il supporto della visita guidata al cantiere di restauro. Gli altri siti
aperti in Abruzzo: il Parco Archeologico della Necropoli di Fossa, il Museo
Archeologico di Campli e il Polo Museale Santo Spirito di Lanciano.
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L’appello del Wwf al Ministro dell’Ambiente
E’ urgente un’azione per salvare l’orso marsicano
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Il bracconaggio e la mancata gestione del territorio e delle reali emergenze per la tutela
dell'orso bruno marsicano sta mettendo a serio rischio di estinzione l’ultima e unica popolazione al mondo di questa specie. A lanciare l'allarme è il Wwf che chiede un intervento del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando perché faccia rispettare gli impegni assunti con la sottoscrizione dei piani di tutela
dell’orso sulle Alpi e sull’Appennino (il Pacobace, Piano d'Azione Interregionale per la Conservazione
dell'Orso sulle Alpi Centro Orientali, e il Patom, Patto per la Tutela dell’Orso Marsicano) e nei riguardi della comunità internazionale. Il Wwf chiede al ministero dell’Ambiente, alle Regioni e agli enti locali competenti di attuare ogni sforzo
possibile affinché la tutela di questa specie simbolo della biodiversità italiana sia efficace, attuando concretamente tutte quelle azioni "che
favoriscono la reale convivenza tra le attività dell’uomo e l’orso, nella consapevolezza che va assicurato un futuro a questa specie
permettendogli di vivere in spazi idonei e tranquilli”. E chiede alle autorità di Polizia di promuovere le dovute indagini. Con i resti di un esemplare di
orso bruno marsicano ritrovati negli ultimi giorni all’interno del Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise, salgono a tre gli esemplari
trovati morti negli ultimi mesi nei boschi italiani. “Ci auguriamo che le analisi in corso ci sapranno dire in maniera certa e provata
le cause della morte, almeno di questi ultimi
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animali, visto che nei casi passati al momento ciò non è mai stato chiarito. Vorremmo però prima di tutto che le indagini riescano, almeno in questi ultimi casi dove si è accertata la mano dell’uomo, trovare i colpevoli di queste barbare uccisioni”, così il presidente del Wwf Italia, Dante Caserta. "Non è più accettabile che rimangano impunti i responsabili di simili reati contro una
specie particolarmente protetta, per la cui tutela da anni ci si sta impegnando
a livello europeo, nazionale e locale", fa sapere il Wwf per il quale, dietro
il caso delle Alpi, potrebbe celarsi una vera e propria “guerra all’orso”
Alla conservazione dell’Orso bruno in Italia è dedicato il progetto Life europeo “Conservazione dell'Orso bruno: azioni coordinate per l'areale alpino e
appenninico”: per favorire la tutela delle popolazioni di Orso bruno delle Alpi e degli
Appennini e sostenerne l’espansione numerica, attraverso l’adozione di misure gestionali compatibili con la presenza del plantigrado, la
riduzione dei conflitti con le attività antropiche, l’informazione e la sensibilizzazione dei principali portatori di interesse.
Sempre alla tutela dell’Orso in Appennino è dedicato il Patom, Patto per la Tutela dell’Orso Marsicano. “Tutte queste importanti iniziative, però, non servono a nulla se continueremo a permettere a coloro che vogliono
distruggere gli orsi di agire impunemente”, conclude Dante Caserta.
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LE PAPERE DEL LAGO DI SCANNO:
Croce e delizia dei villeggianti
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VILLALAGO - L'estate scorsa, soprattutto nel mese di agosto, una colonia di papere (circa
una ventina) ha sostato al lago di Scanno, scegliendo come luogo di residenza
la "spiaggetta" di Villalago Riviera, a nord del lago. Nessuno sa come siano
arrivate. Un bel mattino sono apparse, nuotando allegramente e poi occupando lo
spazio verde dove gli amanti della tintarella solevano sostare nelle ore più assolate della giornata. Subito hanno "socializzato" con gli umani, muovendosi
tra le sedie a sdraio o i tavolinetti da pic-nic. I bambini sono stati i più felici, perché si divertivano a dar loro molliche di pane o altro. Le papere li seguivano
anche quando essi entravano in acqua. Ed era piacevole vederli insieme.
Succedeva, però, che la mattina, quando arrivavano i villeggianti, trovavano la sorpresa delle
loro deiezioni (escrementi), rendendo il prato, dove si stendevano gli
asciugamani e si camminava a piedi nudi, poco igienico. Qualcuno si è risentito, ma nessuno ha preso provvedimenti. Ora il lago si è spopolato. Le papere sono ancora lì ed è un divertimento per gli occhi vederle nuotare o muoversi a loro piacimento
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VEDI IL VIDEO
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Dopo più di quattro anni
dal terremoto dell'Abruzzo
le ditte che hanno eseguito
i lavori di ripristino a Villalago
aspettano ancora
di essere liquidate
VILLALAGO - Dopo l terremoto in Abruzzo i paesi che hanno avuto danni sono stati divisi in
due sezioni: quelli dentro il cratere e quelli fuori dal cratere. Villalago è fuori dal cratere. I lavori di ripristino svolti nelle aree dentro il cratere
sono stati quasi tutti liquidati, mentre per i paesi al di fuori dal cratere
(sono 109) non ci sono soldi. E' successo però che alcuni comuni, come quello di Villalago, ha autorizzato le ditte, dopo aver
svolto tutte le pratiche di legge, ad eseguire i lavori di messa in sicurezza
delle abitazioni danneggiate. Sono trascorsi da allora quattro anni e le ditte
e i tecnici che hanno redatto il progetto, stanno ancora aspettando il
pagamento delle fatture rimesse al comune. Il tecnico comunale ha dato assicurazioni che il Comune si sta movendo per avere
quanto di competenza, ma la risposta degli enti preposti è
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sempre la stessa: non ci sono soldi.
Nel giugno scorso i sindaci dei paesi fuori cratere hanno avuto un incontro col
delegato della Valle Peligna, Marco Moca, per avere un vertice col ministero
dei lavori pubblici. Intanto passano i mesi e le ditte, tutte a conduzione
familiare, stanno ancora aspettando che vengano pagate per il lavoro svolto e
per i materiali utilizzati.
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Allevatori senza pascoli in Abruzzo
incassano somme comunitarie
Camillo Colangelo di Confagricoltura chiede che venga rivisto il meccanismo per l’erogazione di contributi pubblici da parte dell'Agea, l'Agenzia per le
Erogazioni in Agricoltura, a società che affittano pascoli demaniali nei Comuni dell'entroterra appenninico, Abruzzo
in particolare, senza però essere proprietari di bovini e ovini, sottraendo finanziamenti a chi fa
l'allevatore. Questo a causa di una norma contenuta nella circolare applicativa
della PAC che consente di intascare anche 200mila euro di premi comunitari
facendosi concedere pascoli demaniali dai Comuni e senza l’obbligo di possedere il bestiame. I Comuni in bancarotta li affittano ben
volentieri. E gli allevatori locali ci pascolano sopra gli animali, stipulando
contratti di enfiteusi, e la società intasca gli aiuti europei. Confagricoltura Abruzzo, con una nota trasmessa al
Commissario Straordinario dell’AGEA e all’Assessore Regionale Mauro Febbo, ha chiesto di apportare delle modifiche alla normativa.
«E’ necessario evitare queste ingiustificate speculazioni - ha a tal proposito ha
affermato Vinicio Blasetti presidente della sezione Zootecnica di
Confagricoltura - non è possibile che un cavillo
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burocratico consenta a soggetti residenti fuori regione di incassare premi
comunitari senza esercitare alcuna attività imprenditoriale, somme altrimenti destinate alle vere imprese agricole che ogni
giorno devono lottare per portare a casa un modesto reddito».
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progetto di legge
per prevenire
la dipendenza dal gioco
Il Consiglio regionale martedì prossimo discuterà il progetto di legge presentato dall'assessore alle Politiche Sociali, Paolo
Gatti e dal Presidente della V Commissione regionale, Nicoletta Verì, finalizzato a prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco,
anche se lecito, e a tutelare i cittadini dai rischi che ne derivano. Il
progetto di legge si pone l'obiettivo di prevenire la diffusione della malattia
da gioco, attraverso un'innovativa legislazione i cui effetti renderebbero
l'Abruzzo nei prossimi anni una Regione a bassa densità di "sale da gioco". La proposta definisce, infatti, le "sale da gioco" tutti
quei locali che ospitano "macchinette da gioco che danno premi in denaro" e
introduce, inoltre, il concetto della "distanza minima" di 300 metri, quale
area di rispetto per l'apertura di sale da gioco, in riferimento ai luoghi
sensibili individuati dalla norma: tutti gli istituti scolastici di ogni ordine
e grado, inclusi gli istituti professionali e le università; tutte le strutture
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sanitarie ed ospedaliere, incluse quelle dedicate all'accoglienza,
all'assistenza e al recupero di soggetti affetti da qualsiasi forma di
dipendenza o in particolari condizioni di disagio sociale o che, comunque,
fanno parte di categorie protette; i centri di aggregazione di giovani, inclusi
gli impianti sportivi; le caserme militari; i centri di aggregazione di
anziani; tutti i luoghi di culto; i cimiteri e le camere mortuarie. La norma
garantisce al contempo anche le attività economiche che si trovassero nell'area di distanza minima garantendo loro un
tempo di transizione di 5 anni per la dismissione delle macchinette da gioco.
"Insieme al Presidente Verì - ha spiegato l'assessore Paolo Gatti - mettiamo il primo e unico atto concreto
sul tavolo dell'ampio dibattito sul tema della ludopatia che si è svolto in questi mesi in Abruzzo. Grazie alla scelta dei 300 metri come
distanza minima e rendendo amplissimo l'elenco dei luoghi sensibili, di fatto
creeremo una sovrapposizione capillare delle aree di rispetto. La nostra non è una visione paternalistica e vogliamo contemperare da un lato la tutela della
salute dei cittadini e dall'altro la libertà della iniziativa economica. Per questo garantiamo le attività che hanno già investito nel settore, dando loro un adeguato tempo di transizione, per potersi
adeguare alle nuove norme.
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e farsi una bella passeggiata nella natura, fra i monti abruzzesi?
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più colori di tutto l'anno! Si richiede la prenotazione entro il 9 ottobre ai numeri indicati sotto il
programma a lato.
Per necessità di pernottamento, oppure di diete alimentari particolari, è possibile richiederli ai gestori dei locali convenzionati.
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