Sabato 28 Settembre 2013 - Il Santo del giorno: Santi Alfio, Zosimo e compagni, Martiri

Il tempo... ieri - SETTEMBRE COMINCIA a dare segni di cambiamento. Nuvole sfilacciate sono apparse in cielo dando il segnale che l’alta pressione si sta allontanado. Temp: massima. 23,9°C; minima 10,3°C; attuale 12,9°C (ore 23,30).
 
Premio Nazionale Poesia in Dialetto
“ViE della Memoria Vittorio Monaco”

SULMONA - Ci sarà oggi, alle ore 17,30, presso l’Auditorium dell’Annunziata, la premiazione del vincitore dellla IV edizione del “Premio Nazionale Poesia in Dialetto Vie della Memoria”. Il Premio, istituito dallo Spi Abruzzo, da quest’anno viene organizzato e promosso insieme al Centro Studi e Ricerche Vittorio Monaco, poeta e scrittore deceduto 4 anni fa. Quest’anno ha visto la partecipazione di 62 poeti dalla maggior parte delle regioni d’Italia, dal Friuli alla Sicilia, con 206 poesie inedite. La giuria (formata da personalità fra le più autorevoli nel campo della poesia in dialetto), ha selezionato venti finalisti, dei quali tre premiati (1°, 2° e 3° premio), 4 segnalati ed un premio speciale Città di Sulmona. La cerimonia di premiazione sarà condotta dal Presidente del Premio Prof. Marcello Teodonio e sarà arricchita dalle musiche dei DisCanto che eseguiranno canzoni su testi di Monaco, mentre Tiziana Di Tonno interpreterà le poesie di premiati e segnalati.
 
LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino

Sig Direttore,
quando leggo e sento di papa Francesco, mi stupisco del suo modo così umano di rapportarsi, del suo parlare diretto e franco. Da quell’incredibile “buona sera” d’inizio alle tante novità “rivoluzionarie” del suo pensare ed agire. Come  lo sconvolgente “chi sono io per giudicare..?”, che è uno scendere dalla cattedra da cui da millenni si è  presunta l’esclusiva della verità  del bene e del male. Mi viene allora da pensare ad un altro papa, che pur diversissimo, rappresentò come lui una novità dirompente nella Chiesa del medioevo. Penso all’eremita Pietro Angelerio divenuto papa Celestino V. Penso alle tante speranze che sollevò nella cristianità, un po’ come ora Francesco. Di quelle aspettazioni millenaristiche si fece interprete fra Jacopone da Todi, che lo interpellò con quel perentorio: ”Que farai, Pier dal Morrone? Èi venuto al paragone”. Anche a Francesco che già tante speranze e tante attese ha suscitato, viene da chiedere che cosa farà della Chiesa. Dopo aver apprezzato l’apertura dei conventi agli emigrati, ci aspetteremmo che la Chiesa governata da un papa con quel nome, voglia essere coerente con il suo modello, con il Poverello di Assisi. Siamo realisti, non ci aspettiamo che si spogli di tutto come fece Francesco, che letteralmente si denudò sulla pubblica piazza. Ci aspetteremmo, per cominciare, che  la Chiesa, proprietaria di circa un quarto del patrimonio immobiliare  di Roma, spogliandosi di privilegi secolari, si acconciasse ad onorare i tributi che tutti i possessori di case pagano. Si legge che il governo Monti ha rinunciato a riscuotere 4 miliardi di Ici. Il loro recupero sarebbe una manna per i conti disastrati dello Stato e tante benedizioni lucrerebbe la Chiesa.
 
ADEGUAMENTO DELLO STATUTO
E PIANO SOCIOECONOMICO
DEL PARCO
 
Due fondamentali deliberazioni adottate recentemente dal Commissario dell’Ente Giuseppe Rossi definiscono  importanti strumenti di gestione per il Parco. Il 13 settembre scorso, con provvedimento n. 15/2013 è stato adeguato lo Statuto dell’Ente Parco al Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013 relativo al “Regolamento di riordino degli enti vigilati dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare” che, all’articolo 4, stabilisce che tale adeguamento deve avvenire entro 90 giorni dalla pubblicazione. La parte interessata riguarda la composizione e le funzioni degli organi dell’Ente, in particolare del Consiglio Direttivo e del Presidente. Le modifiche allo Statuto sono state apportate con il parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti e della Comunità del Parco. Ora, il Ministro potrà procedere alle nomine del Presidente e del Consiglio Direttivo, previa designazione dei componenti da parte della Comunità del Parco, delle Associazioni ambientaliste, dell’ISPRA e dei due Ministeri dell’Ambiente e delle Politiche agricole.
Con atto del 19 settembre, il Commissario ha espresso, come richiesto dalla normativa in vigore, il parere favorevole dell’Ente sul Piano Pluriennale Economico e Sociale, la cui  Relazione finale del 14 maggio 2013 è stata approvata dalla Comunità del Parco nell’agosto scorso.
Dopo che la Comunità del Parco avrà preso atto del parere dell’Ente e definitivamente approvato il Piano, gli elaborati potranno essere trasmessi alle tre Regioni per l’approvazione di competenza. Considerato che alla definizione del PPES si è pervenuti dopo un lungo percorso e un ampio e costruttivo dibattito con le istituzioni e gli operatori del territorio e  ripetuti confronti tra i tecnici incaricati  (Università di Camerino e del Molise), tecnici ed esperti del Parco, Presidenze e amministratori dell’Ente e della Comunità, il Commissario auspica la sollecita approvazione del PPES da parte delle regioni, possibilmente insieme alla approvazione dello stesso Piano del Parco, in modo da soddisfare anche le richieste del Consiglio d’Europa  per la conferma del rinnovo decennale del Diploma Europeo. (A. Ursitti, ufficio di Presidenza)
 
Avviata la progettazione per il recupero
e la valorizzazione dell'Arboreto Forestale
Situato a Villalago in località Lago Pio
VILLALAGO - Il responsabile del servizio tecnico del Comune di Villalago, geometra Luigi Nassi, ha redatto un progetto preliminare per il recupero e la valorizzazione dell'arboreto forestale da finanziarsi con i fondi Pars-Fas 2007-2013, per un importo complessivo di Euro 202.196,09. Non possiamo per ora darvi descrizione dell'intervento, perché alla determina, pubblicata all'albo pretorio del sito comunale, non è stata allegata, oltre agli altri documenti, la relazione tecnica illustrativa. Per leggerla - secondo gli amministratori - bisogna recarsi in comune. Infatti l'assessore Vittorio Caputi ad una nostra precisa lamentela, così ha risposto: «Per quanto riguarda invece la pubblicazione delle delibere on line, è da comprendere che non possono essere pubblicati tutti gli atti abbastanza corposi dei progetti, anche gli altri comuni hanno pubblicato solo le delibere, ma ad ogni buon fine tutte le informazioni necessarie possono essere acquisite direttamente e senza problemi presso il Comune o direttamente dagli amministratori». Chi ha dimestichezza con l'uso del computer sa che per inviare 20 pagine o più nel formato Word o in PDF occorono pochi secondi e sa che lo spazio nel web è illimitato. A Villalago bisogna andare in Comune, nonostante la normativa sulla trasparenza via internet, per leggere i documenti allegati nelle delibere. Appena ci sarà possibile andremo a leggerli e vi daremo notizie dettagliate sul suddetto progetto.
L’arboreto, che dovrebbe essere recuperato, venne realizzato nel 2000 su un’area di sette ettari con circa trecento specie arboree ed arbustive. Il suo utilizzo (come fu detto allora) doveva percorrere le seguenti direttrici: 1) attività didattica (è presente, come aula, un gazebo di circa 70 mq): visite guidate a scolaresche per corsi di educazione ambientale; visite di studenti di scuole agrarie e di corsi di laurea specifici per applicazioni pratiche dei propri percorsi di studio; visite di operai e tecnici forestali ed ambientali per il loro perfezionamento; visite di personale impiegato a vario titolo nelle aree protette per il loro
aggiornamento professionale. 2) attività conservativa: questa doveva avere lo scopo scientifico di preservare determinate specie, in particolare quelle endemiche locali o comunque dell'area montana, anche per la produzione di seme selezionato per particolari attività di rimboschimento. Nell’intento dell’amministrazione dovevano trovare impiego tre unità lavorative: un tecnico part time, un addetto alle manutenzioni, un accompagnatore esperto forestale.
In tredici anni nulla di questo è avvenuto. L’incuria totale ha lasciato morire di sete le pianticelle e nessuno mai si è preoccupato di custodirle.
Speriamo che sorte migliore sia destinata al prossimo arboreto e che diventi veramente una ricchezza per il territorio.
 
La nuova Amministrazione
scopre le carte e si manifesta
una grave situazione finanziaria
del Comune di Scanno

SCANNO - Si è svolto ieri mattina il consiglio comunale per la verifica degli equilibri di bilancio 2013 del Comune. E’ venuta fuori una grave situazione confermata dal Responsabile di Ragioneria, Cesidio Spacone, intervenuto nella discussione. Ma andiamo in ordine. Il Consiglio Comunale, modificando l’ordine del giorno su richiesta del consigliere Roberto Nannarone e approvata all’unanimità, ha discusso per prima la deliberazione relativa alla “Variante tecnica 2013 al PRG 93 – Attivazione procedura di verifica di cui all’art. 12 D. Lgs. 152-2006, modificato dal D. Lgs. 4-2008”. Il Sindaco Pietro Spacone ha letto poi la lunga relazione predisposta dal Commissario Straordinario dott. Luciano Conti in data 1° luglio 2013 e trasmessa al Comune di Scanno per informare il nuovo Consiglio Comunale sulla gestione commissariale dell’Ente dall’agosto 2012 alla fine di maggio 2013. Il Consigliere Roberto Nannarone è intervenuto per primo nella discussione, mettendo in evidenza la grave carenza dell’analisi economico-finanziaria del Comune, che in nove mesi il Commissario ed il sub Commissario non hanno fatto emergere. «Se analizziamo punto per punto lo scritto del Commissario, - ha detto Nannarone - ci accorgiamo che i nove mesi di presenza commissariale a Scanno non hanno consentito di affrontare, per risolverli, tutti i gravi problemi, e non soltanto strutturali dell’organizzazione amministrativa, ma anche e soprattutto quelli finanziari, che hanno portato allo scioglimento del Consiglio Comunale nell’agosto 2012». Secondo Nannarone i documenti contabili approvati, tra i quali, da ultimo, il rendiconto di gestione per l’anno 2012 ed il bilancio di previsione per l’anno 2013, hanno finito per aggravare la situazione finanziaria del Comune. Egli ci ha spiegato - in un incontro appena dopo il consiglio - che nel rendiconto di gestione 2012 sono presenti residui attivi che meritavano, e meritano, di essere esaminati per accertarne l’effettiva consistenza e ve ne sono altri, venuti nel corso dell’anno, senza alcuna giustificazione, che hanno portato perfino ad evidenziare un avanzo di amministrazione, che è chiaramente insussistente e fittizio, come gli altri degli anni precedenti, che hanno consentito gli equilibri di bilancio. Il Sindaco Spacone ha riferito al consiglio che, appena insediati, i nuovi amministratori si sono preoccupati di conoscere la vera situazione finanziaria del Comune, sfogliando tutti i fascicoli e invitando gli uffici a redigere i cd. “elenchi della serva”, per capire quanta polvere sia stata nascosta sotto i tappeti. L’analisi della situazione - secondo il sindaco - ha confermato in peggio quanto denunciato nel corso della campagna elettorale. Sono venuti fuori consistenti debiti nei confronti di ENEL e delle Società finanziarie cessionarie dei crediti; è stato appurato che le volture delle utenze relative al bacino sciistico di Monte Rotondo non erano state effettuate nell’ottobre 2012; sono stati accertati definitivamente i consistenti debiti nei confronti del COGESA, già indicati dal consigliere Nannarone sulle pagine del nostro giornale, in euro 458.278,65 alla data del 31 dicembre 2012. La tanto decantata operazione “credito IVA” - secondo Nannarone - è stata frutto di una attenta gestione contabile dell’amministrazione che ha governato Scanno dal 2003 al 2008, tant’è che per i periodi successivi il Comune è stato costretto a restituire l’IVA indebitamente compensata, e la fortuna ha voluto che l’Amministrazione Giammarco ha trovato il tesoretto dell’IVA (per i cui crediti si era prescritta l’azione accertatrice dell’Agenzia delle Entrate), altrimenti le casse comunali sarebbero
ancora più indebitate. E’ stata ritenuta non corretta la gestione del capitolo di bilancio 2885, relativo agli investimenti sul bacino sciistico di Scanno per cui è illegittimità la deliberazione di rendicontazione approvata dalla Giunta Giammarco, documento sul quale si fonda la delibera di Giunta regionale per l’assegnazione del finanziamento di 825 mila euro.
L’esame del punto all’ordine del giorno relativo agli equilibri di bilancio ha messo in evidenza, confortati anche da un parere del Segretario Comunale, dott.ssa Franca Colella, e del Ragioniere Comunale, Cesidio Spacone, la grave situazione finanziaria in cui versa il Comune di Scanno. Lo stesso Ragioniere ha dichiarato che per l’attuale negativa situazione difficilmente potrà essere ricostituita la cassa del Comune, che sarà costretto per molto tempo ad utilizzare le anticipazioni di cassa da parte della Banca-Tesoreria, con aggravio di spese per interessi.
Il Ragioniere Comunale ha detto che, purtroppo, la gestione del bacino sciistico di Monte Rotondo ha assorbito negli ultimi anni somme consistenti, per circa un milione e 200 mila euro.
Questo punto all’ordine del giorno è stato rinviato con il voto favorevole di sei consiglieri su sette. Contrario soltanto l’ex Sindaco Giammarco, il quale si è meravigliato che l’attuale amministrazione si sia presentata in Consiglio senza avere chiara tutta la visione dei debiti fuori bilancio e della reale consistenza dei residui, sebbene avesse avuto ben quattro mesi per farlo. Ha dichiarato al consiglio di non aver avuto mai conoscenza dell’esistenza di un così consistente importo di debiti fuori bilancio e di non conoscere una ditta che reclamava di essere pagata, dopo aver effettuato i lavori per l’innevamento artificiale. Il consigliere Nannarone ha affermato che appena insediatosi, per capire le criticità del bilancio comunale, ha richiesto immediatamente i mastrini per conoscere come sono stati utilizzati i soldi pubblici, mentre solo in questi giorni l’ex Sindaco, che aveva anche la delega al bilancio, si è preoccupato di richiederli. Un tema ricorrente negli interventi dell’ex Sindaco Giammarco è stato quello relativo alla chiusura dell’Ufficio Tributi subito dopo la sua caduta. Roberto Nannarone ci ha spiegato che all’Ufficio Tributi del Comune di Scanno erano assegnate due ragazze della Cooperativa Alto Sagittario a r.l., e che forse Giammarco ha dimenticato che è stata la stessa sua Giunta Comunale a decretare la chiusura dell’Ufficio dopo le indagini penali svolte proprio per gli appalti nel conferimento dell’incarico alla Cooperativa per circa 60 mila euro l’anno. Gli abbiamo chiesto perché si è opposto all'approvazione di una deliberazione di equilibri che prevedeva il rinvio dell'accertamento dei residui al 2014. La sua risposta è stata questa: «Tutti i miei colleghi di maggioranza ed il consigliere Pietrantoni hanno condiviso la mia posizione, soprattutto perché la gente si aspetta chiarezza e vuole conoscere le cifre. E noi abbiamo il dovere di partecipare ai nostri concittadini quanto rinvenuto, soprattutto perché molti di loro aspettano ancora di essere pagati per prestazioni e forniture. A Giammarco che ci ha criticato perché guardiamo soltanto al passato senza aver prospettato la visione futura del nostro paese, ho semplicemente risposto che "la visione futura per il nostro paese è nera". A Pietrantoni, che ha avvertito la gravità della situazione e che richiede chiarezza soprattutto sulle cifre, ho dovuto spiegare, perché si lamentava che i nostri interventi si basavano sul passato, che lui non conosce, che una analoga situazione, meno grave, ho dovuto gestirla dal 2005 in poi, quando abbiamo dovuto rivedere tutti i rendiconti di gestione dell'Amministrazione di Eustachio Gentile, mentre Giammarco era Revisore dei ContiĀ».
Gli interventi degli altri consiglieri di maggioranza, Silvani e Fusco, hanno ulteriormente accentuato le critiche nei confronti della gestione finanziaria contabile degli ultimi anni che hanno messo in ginocchio il Comune di Scanno. Equilibrata la posizione del consigliere di minoranza Pietrantoni.