Martedì 27 Agosto 2013 - Il Santo del giorno: Santa Monica, Madre di S. Agostino (331 - 387)

Il tempo... ieri - Giornata variabile, con estese velature. Termometro in rialzo. Sostenuta ventilazione nell’arco della mattinata. Scharite in serata. Temperature: mass. 25,5°C; min. 13,0°C; attuale 16,8°C (ore 23,30).
 

PIAZZA WI-FI A VILLALAGO PER NAVIGARE LIBERAMENTE E GRATUITAMENTE NEL WEB
A cura dell’Ass. L’Atelier e della Pro Loco con il contributo del “Bar Centrale” e del Bar-Pizzeria “La Fontanella
 
Settant’anni fa, venerdì 27 agosto 1943,
A Sulmona fu l’inferno
Una giornata come un’altra, anche se le preoccupazioni per la guerra occupano la mente di tutti. Gli Alleati da oltre un mese sono sbarcati in Sicilia e avanzano senza trovare adeguate resistenze. Il ventennio fascista è finito. L’ onnipotente e tonitruante capo è stato arrestato ed è prigioniero in luoghi segreti. Governa Badoglio. Il Paese è ad un bivio. Il futuro è il più incerto e oscuro che si sia mai vissuto. All’improvviso, alle ore 11.15, l’agghiacciante ululato delle sirene rompe il silenzio. Il rombo degli aerei alleati raggela il sangue a tutti. Vengono da Raiano. L’obiettivo, si capirà di lì a poco, è la stazione ferroviaria, nodo importante per i suoi collegamenti a raggiera, per Roma, Napoli, Pescara, Terni, e la grande fabbrica di esplosivi Dinamite Nobel di Pratola Peligna   con i suoi 3000 operai. Passeggeri e ferrovieri, come formiche impazzite, corrono ad un possibile riparo. E’ cominciata  la guerra in casa. E’ la prima volta  che le nostre donne e i nostri  bambini sono  sotto il fuoco delle bombe. E’ l’apocalisse. Centinaia di persone accalcano la stazione. Sono i passeggeri provenienti da Roma e da Pescara. Il rifugio meno insicuro appare il vicino boschetto, proprio  dirimpetto alla stazione, che quanto meno sembra nascondere e proteggere. E’ invece il luogo della mattanza. Pochi e i più giovani riescono a raggiungere la lontana galleria, le ”Bocche di Roma”, e salvarsi. Le bombe portano morte e distruzione. Saltano gli impianti e le officine, i treni bruciano. I vagoni cisterna carichi di cloro per la Dinamite Nobel, sprigionano gas che ammorbano l’aria e renderanno più difficili i soccorsi. La flotta aerea è terrificante, 69 “Fortezze volanti”, i più grandi bombardieri dell’aviazione alleata, e una settantina di “Liberator”. Sulla stazione vengono scaricate 153 tonnellate di bombe, un terzo sullo stabilimento militare di Pratola. Non si è mai saputo il numero esatto dei morti e ancor meno dei feriti. Si parla di 100/170 vittime. Come sarebbe stato possibile fare un censimento attendibile in quelle drammatiche circostanze con tante vittime forestiere e con corpi irriconoscibili o del tutto disintegrati dalle esplosioni? Ciò che conforta è che la tragedia suscitò una mobilitazione generale di medici e infermieri di tutta la regione presso l’ospedale dell’Annunziata. I testimoni raccontano di una ininterrotta striscia di sangue che correva dalla stazione all’ospedale, collegando il luogo dove si era consumata la ferocia più belluina con quello dell’abnegazione e della possibile salvezza. Tante sono le testimonianze dei sopravvissuti. Molte sono state raccolte da studenti e docenti del Liceo scientifico di Sulmona e documentate nel libro “E si divisero il pane che non c’era”. Ma, forse, la più toccante è quella di un bambino. Carlo Angelone aveva sei anni. Racconta con gli occhi di allora lo scoppio di quel maledetto ordigno che uccise in un attimo i suoi fratellini, i cugini, le zie, un compagno di giochi,  e con loro la sua gioia innocente. Correvano, disperati, per raggiungere la salvezza alle “Bocche di Roma”. Scrive con una drammaticità assoluta nel suo recente libro autobiografico “Le strade bianche”: ”Con boati assordanti caddero le prime bombe. Le donne  cominciarono a strillare e a pregare, i bambini a tremare. Un fumo acre invase la campagna. Un nugolo di polvere e di fumo aveva coperto  cielo e terra e gli impediva di distinguere le persone che si trovavano vicino a lui. Sentì un forte odore di bruciato e, appena il fumo e la polvere si diradarono, vide, con raccapriccio, lo scempio di quei corpi sparsi intorno a lui. Quando vide l’espressione dei visi e le pose innaturali che avevano assunto i suoi cari, capì con sgomento che qualcosa di terribile era successo. La terra era entrata dovunque: nella bocca e negli occhi di tutti, tanto che riusciva difficile distinguere una persona dall’altra. Le urla laceranti

COMUNE DI SULMONA

Il 27 agosto 1943 l’aviazione alleata attaccò la Stazione ferroviaria di Sulmona centrale e il Dinamitificio “Nobel” di Pratola Peligna seminando morte e distruzione. Nel 70° Anniversario di quella tragica giornata l’Amministrazione Comunale di Sulmona
INVITA LA CITTADINANZA
alla cerimonia di commemorazione che si svolgerà il giorno 27 agosto 2013, secondo il seguente programma:
ore 17,30:  Chiesa della Madonna Pellegrina – S. Messa officiata da S. E.  Mons. Angelo Spina Vescovo della Diocesi Sulmona -Valva
 ore 18,30: Piazzale delle Vittime Civili di Guerra - Stazione di Sulmona
Saluto del Sindaco della Città di Sulmona, Allocuzione dell’Avv. Lando Sciuba. Al termine sarà deposta una corona d’alloro al Monumento alle Vittime Civili di guerra, in onore e in ricordo del personale delle Ferrovie dello Stato in servizio presso lo scalo, dei viaggiatori dei due treni da poco giunti in stazione e degli abitanti del luogo, i quali persero la vita nella tragica circostanza.
In occasione della ricorrenza, nei locali espositivi della Rotonda del Complesso Monumentale di S. Francesco della Scarpa, nei giorni 27 e 28 agosto 2013, sarà allestita una mostra fotografica tematica dall’Associazione Culturale “Smemoranda” e dall’Associazione Brigata Maiella.
IL SINDACO, Dott.Giuseppe Ranalli

delle zie che si strappavano i capelli e chiamavano i nipotini e le cognate, lo fecero rabbrividire. Quelle povere donne emettevano lamenti e rabbiosi mugolii di disperazione che gli ricordavano il rantolo del maiale scannato dal babbo sull’aia una mattina: ”No! Non dormono così i bambini! Con gli occhi aperti non si dorme. Cos’hanno i miei fratellini che non si muovono più”, urlò un istante dopo, riscuotendosi”. E’ incredibile, eppure  la stazione, come la città, non erano dotate di rifugi antiaerei né esisteva una qualche postazione di contraerea. La vuota retorica di regime, che aveva a lungo istupidito le masse, si era convinta di essere autosufficiente, come se  bastasse ripetere infinite volte: ”Vincere e vinceremo!” In “L’Italia sotto le bombe”, lo storico Marco Patricelli sostiene che l’unico a contrastare  il nemico sarebbe stato l’asso dell’aviazione Luigi Gorrini, che con un Macchi MC 205 avrebbe abbattuto due Fortezze volanti e un Lightning. Lo attesterebbe la citazione sul bollettino ufficiale e  la copertina della  “Domenica del Corriere” con la tavola di Achille Beltrame. Ma nessuno dei sulmonesi ricorda lo scontro aereo. E a ragione. Lo stesso Gorrini ha chiarito in un’intervista, rintracciabile online, che quegli aerei sono stati da lui realmente abbattuti, ma non nel cielo peligno: “Arriviamo al largo di Ostia e vediamo una grande formazione nemica da bombardamento. Non sapevamo dove si dirigevano, pensavamo ancora su Roma, ma poi apprendemmo che l'obiettivo era Sulmona, dove era accantonata la divisione corazzata tedesca Hermann Goering.” Descrive, poi, l’inseguimento, ma accenna a località diverse dalla nostra: Ostia, Nettuno, Cerveteri, Pescara. Ezio Pelino
 
Venerdi’ 30 e sabato 31 agosto, Sorgenti di Cavuto
CORSO DI COSMESI NATURALE

Anversa - Due incontri per imparare a farsi in casa i prodotti per l’igiene e la cura della persona: con pochi utensili da cucina e materie prime naturali e facilmente reperibili si possono preparare vere e proprie delizie per la pelle e per tutti i sensi, proteggendo e migliorando la salute e salvaguardando l’ambiente. Un breve percorso per imparare ad autoprodurre in modo semplice ed economico cosmetici efficaci e sicuri.
PROGRAMMA: Venerdì 30 agosto h 15,30: i prodotti in commercio, tutto quello che dovremmo sapere prima di acquistare. Farsi i cosmetici in casa: i vantaggi per la salute, l’ambiente, gli animali e il portafoglio.
Laboratorio: preparazione di saponi con il metodo a freddo; preparazione di altri detergenti naturali per il viso, il corpo, i capelli a partire da farine, frutta, spezie ed altri ingredienti.
Sabato 31 agosto h 9,30: le erbe officinali nella preparazione di cosmetici: le proprietà, dove trovarle, come utilizzarle. Breve passeggiata nel giardino officinale. Laboratorio: preparazione di oleoliti, acque vegetali, creme idratanti e lenitive, balsamo per le labbra. Il corso ha un costo di 20 Euro a persona ed aperto ad un max di 15 persone. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione al 328/5335256. Il pagamento si potrà effettuare direttamente in loco il primo giorno di corso.
LETTERA
AL DIRETTORE
Caccia e Orso

Caro Direttore,
ancora una volta contro i cacciatori nell’imminenza dell’apertura della stagione venatoria. Questa volta è il sindaco di Scanno, che forse per mascherare una politica turistica a dir poco fallimentare, a prendere posizione. Consiglio agli Scannesi (amministratori ed operatori turistici tutti ) di andare a prendere ripetizioni da quelli di Ovindoli. Saluti da Castro, Antonio
 
 
Celebrata la XII Giornata Nazionale Mauriziana
I militari ringraziano la Fondazione per il dono dell’icona in bronzo di San Maurizio
collocata sul monumento ai caduti della base italiana di Herat in Afghanistan
A Pescocostanzo d’Abruzzo, è stata celebrata la 12^ Giornata Nazionale Mauriziana presso il Sacrario Nazionale Mauriziano d'Italia alla presenza di centinaia di alpini e di numerosi decorati di Medaglia d’Oro Mauriziana dell’Esercito, della Marina, dell’Aereonautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza unitamente alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. La Santa Messa, è stata officiata dal Cappellano militare Don Fausto Amantea del 9° Reggimento Alpini che nella sua particolare omelia ha evidenziato le virtù eroiche e cristiane di San Maurizio, ringraziando la Fondazione Mauriziana per il munifico dono dell’icona in bronzo del santo martire, già collocata sul monumento ai caduti nella base italiana di Herat in Afghanistan. Sono seguiti poi gli interventi del Sindaco di Pescocostanzo Pasqualino Del Cimmuto e del Presidente della Fondazione Mauriziana Mauro Di Giovanni, che ha ringraziato il Ministro della Difesa Mario Mauro per l’apprezzamento rivolto alla Fondazione. Numerosi sono stati i messaggi augurali giunti dalle maggiori autorità nazionali e internazionali per questa commemorazione, la cui lettura è stata effettuata dal presidente onorario della Fondazione Mauriziana Sergio Paolo Sciullo della Rocca, Cittadino Onorario di Pescocostanzo che nella circostanza ha evidenziato come i Decorati Mauriziani, siano la testimonianza di una vita spesa al servizio delle Istituzioni e delle migliori virtù militari espresse da ciascun decorato. Il suggestivo incontro ha visto anche la partecipazione di numerosi fedeli, al fianco delle rappresentanze militari per venerare San Maurizio, patrono degli alpini e della gente della montagna. La cerimonia è terminata con l’augurio comune di essere ancora più numerosi in occasione della Celebrazione della 13^ Giornata Nazionale Mauriziana, già fissata per domenica 21 settembre 2014. L’addetto stampa, Asmodeo Rennes (Foto: Foto Arte “S. Di Cesare”).
 
Un saluto a tutti i Villalaghesi all'estero da Anna Maria, in vacanza in Italia

Purtroppo le mie brevi vancanze a Villalago, come ogni anno, stanno per terminare. Da questo giornale on line, che per noi che siamo all'estero è una "finestra" sempre aperta sui luoghi a cui siamo più legati, voglio inviare i miei saluti a tutti i compaesani emigrati all'estero (soprattutto a mio papà Fausto e a mio fratello Domenico), e questa volta, eccezionalmennte, non pubblico una foto di Villalago, ma quelle di una breve vacanza alle Isole Tremiti (Puglia) in compagnia dei miei giovanissimi parenti italiani (Sofia e Tommaso Ciancarelli).
Un arrivederci a presto ed un ringraziamento al Direttore del Gazzettino, Roberto Grossi, che ci aiuta a sentirci meno lontani!
Anna Maria Grossi (Toronto-Canada)
 
Da Sandro della Trattoria “La Foce” di Scanno
IL FAIR PLAY NEL RUGBY

I campi di Rugby non hanno barriere, non hanno recinzioni. Il pubblico assiste allo spettacolo rispettando il Codice Etico Sportivo. Negli spalti i tifosi delle rispettive squadre non sono separati da barriere, si mescolano tra di loro, tifando simpaticamente con cori e slogan, ognuno per i propri colori: questo è FAIR PLAY. Prima e dopo la partita, i sostenitori delle due compagini non hanno bisogno di essere separati e scortati dalle Forze dell’Ordine, perché, a prescindere dal risultato, si uniscono tutti, vincitori e vinti, e bevendo birra salutano con un “prosit” i rispettivi avversari: questo è FAIR PLAY. Quando l’arbitro fischia la fine della partita, le due squadre percorrono un corridoio creato da loro stessi per scambiarsi una leale stretta di mano: questo è FAIR PLAY. Nel famosissimo Terzo Tempo i partecipanti, per tenere alto il prestigio di questa tradizione, indossano lo Smoking. Questa è ELEGANZA come la famosa “francesina”. Il Rugby è scuola di vita, in cui il FAIR PLAY regna sovrano. Che dire del FAIR PLAY di Edoardo Colabattista di anni 10 dell’Appia Rugby, premiato dal Mio amico Francesco Salvatori, vicepresidente del SEGNI Rugby (vedi foto) con il premio FAIR PLAY? perché dopo aver segnato una meta, che l’arbitro aveva convalidato, gli ha detto che la palla prima di toccare terra gli era sfuggita
dalle mani e l’arbitro, preso atto di questo, ha annullato quella meta. Che dire? Se era un bimbo del gioco del calcio i suoi genitori non l’avrebbero presa bene. Permettetemi di approfittare del FAIR PLAY del Rugby, per augurare un po’ di FAIR PLAY anche a Scanno. Vivremo molto meglio. Che la coccia sia spiccia! SANDRO.
 
 
NELL’AMBITO DEL CONGRESSO CI SARA’
IL PREMIO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA
“SCANNO DEI FOTOGRAFI 2013”
Vincitori delle precedenti edizioni: Lynn SAVILLE
(New York), Jill HARTLEY (Città del Messico), Giovanni MARROZZINI (Fermo), Stefano SCHIRATO (Pescara)