Giovedì 23 Maggio 2013 - Il Santo del giorno: Sant' Onorato di Subiaco, Abate (sec. VI)
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Il tempo... ieri - Ha cominciato a piovere dalle prime ore del mattino. La pioggia è andata avanti per tutta la giornata con momenti tempestosi. Clima autunnale.
Temperature: mass. 14,9°C; min. 8,8°C; attuale 10,1°C (ore 23,30).
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GIORNATA DELLA LEGALITA’
Si rinnova oggi l’appuntamento annuale promosso dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, che
coinvolgerà oltre 800 scuole, 20 mila studenti e 13 Paesi europei in occasione del XXI
anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Sulle Navi – che come ogni anno porteranno le gigantografie dei volti di Giovanni Falcone e
Paolo Borsellino – verranno ricordati anche l’impegno e le storie di Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro,
Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo
Li Muli, Claudio Traina, che nei due attentati hanno perso la vita insieme ai
magistrati. «La giornata del 23 maggio – spiegano gli organizzatori – è il momento conclusivo del percorso di educazione alla legalità, organizzato e promosso dal Miur e dalla Fondazione Giovanni e Francesca
Falcone».
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LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino
Sig Direttore,
mi dica, esiste un Paese nel quale si vota per decidere se un norma della
Costituzione va applicata o no? Solo pensarlo è incredibile, assurdo. La Costituzione, la legge regina, la madre di tutte le leggi, si applica. Punto. Se la si ritiene superata, non condivisa e
non condivisibile, la si modifica secondo le procedure che lo consentono. La
consultazione popolare non si giustifica nemmeno con il fatto che quell’articolo è stato disatteso da sempre e continua ad esserlo in tutt’Italia, non solo a Bologna e non solo nella scuola materna. Sono plurimiliardari
i finanziamenti che lo Stato ha elargito ai privati dal 1948 ad oggi. I cittadini, che generalmente non hanno molta familiarità con la Costituzione, conoscono bene l’art 33. E’, infatti, quello più citato e più interpretato, quasi fosse una astrusa e astuta grida di manzoniana memoria, bisognosa di chi sa quali mediatori forensi. Invece
è di una semplicità e di una chiarezza cristallina: ”Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione,
senza oneri per lo Stato”. Eppure, su un principio costituzionale di tanta evidenza, tutto l’arco costituzionale, come si diceva una volta, è unito nel negarlo, dal PD con Prodi al PdL, dalla Lega al cardinale Bagnasco.
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AMMINISTRATIVE
A SCANNO
LE INTERVISTE A
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REGIONI silenti
E PIANO DEL PARCO
all’angolo
La settimana passata, con nota inviata ai Presidenti e agli Assessori delle tre regioni del Parco
(Abruzzo, Lazio e Molise), e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, l’Ente ha sollecitato l’adozione del Piano del Parco, inviato il 15 marzo 2011, dopo aver ottenuto il
parere favorevole della Comunità del Parco. L’articolo 12 della legge Quadro 394/91 prevede che l’adozione da parte delle regioni debba avvenire entro 90 giorni dall’inoltro da parte dell’Ente. Sono trascorsi ormai oltre due anni e non ci sono in proposito segnali di
sorta. Occorre considerare che l’adozione di un così importante strumento di gestione – per la elaborazione del quale ci son voluti purtroppo diversi anni – è fondamentale per permettere il prosieguo dell’iter di elaborazione definitiva e approvazione, previo il deposito presso le
sedi dei comuni, delle comunità montane e delle regioni interessate; ciò affinchè “chiunque possa prenderne visione ed estrarne copia” anche allo
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scopo di presentare eventuali osservazioni scritte, sulle quali l’Ente Parco è chiamato a esprimere il proprio parere entro trenta giorni”. Successivamente le regioni, d’intesa con l’Ente Parco e, per la zona D anche con i comuni, emanano il provvedimento
definitivo di approvazione. C’è quindi ancora un lungo percorso da fare e non si può perdere ulteriore tempo, pena l’accrescersi delle difficoltà del Parco per le attività di conservazione e per quelle di promozione economico-sociale. In mancanza del
Piano è scritto infatti nella nota dell’Ente, il Parco “non può e non potrà espletare al meglio le proprie attività di amministrazione e gestione territoriale, con le inevitabili conseguenze sia
sulla conservazione della natura e specialmente delle preziosissime specie
animali e vegetali, alcune delle quali autoctone e a grave rischio di
estinzione, sia sulla promozione economica sostenibile delle attività locali”. In fondo, sostiene l’Ente Parco, l’adozione del Piano quale primo passaggio intermedio rispetto ai successivi
provvedimenti, costituisce praticamente “un atto dovuto” propedeutico all’iter di approvazione definitiva. Perciò l’Ente, ribadendo la piena disponibilità ad agire d’intesa, invita le tre Regioni a “voler sollecitamente procedere alla adozione del Piano del Parco”.
(Giuseppe Rossi)
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alla composizione di un gruppo formato da giovani e da competenze qualificate
della società civile, che si è voluto presentare con una lista priva di ex amministratori è doveroso da parte nostra fare passi indietro ed invitare quegli stessi giovani
ad andare avanti con determinazione e convinzione. Abbiamo favorevolmente
accolto il Progetto che si inserisce nel solco del rinnovamento che abbiamo
sempre auspicato e che può essere una speranza concreta per cambiare.
Confermiamo dunque quanto abbiamo sempre affermato: Scanno ha bisogno di una
classe politica nuova completamente avulsa dai giochi di potere, dai veti e
dalle contrapposizioni, dai conflitti spesso personali che per decenni hanno
BLOCCATO il cammino evolutivo del paese. Siamo consapevoli di vivere un momento
di difficoltà che interessa l’Abruzzo, ma che va anche al di la dei confini nazionali. Siamo altrettanto
consci che è proprio nei momenti di difficoltà che bisogna unire le energie per stimolare responsabilmente idee nuove e
progetti innovativi in grado di favorire lo sviluppo del nostro territorio.
Noi per Scanno ce lo auguriamo.
“Vivere Scanno”… l’azione continua!
Coordinamento Vivere Scanno
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IN CAMMINO VERSO IL FUTURO
La necessitA’ di ricercare un ampio coinvolgimento del paese in merito alle scelte e alle iniziative da
realizzare per invertire la rotta e mettersi in cammino verso la Rinascita di
Scanno e con esso di tutta la Valle del Sagittario è il convincimento che ha guidato, continua e continuerà a guidare il nostro agire.
Il panorama politico recente mostra un insieme di liste elettorali che si è scomposto in micro entità. Questo conferma la nostra certezza che il singolo debba annullare il proprio
egocentrismo per porsi al servizio del paese per perseguire, senza pregiudizi e
spirito di parte, obiettivi che vanno nell’interesse di tutta la comunità. Da qui la scelta consapevole di non presentare un’ulteriore nostra lista. Di fronte
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RICOSTRUITO IL MURETTO
CROLLATO con la frana
del 14 marzo scorso
ANVERSA - Le ultime notizie dicono che a giorni potrebbero transitare di nuovo i pllman
e gli automezzi superiori a 7,5 tonnellate. Dopo il rifacimento del muretto e
la bitumazione del manto stradale, il limite della carreggiata sarà spostato di qualche metro per permettere il transito, sempre a senso unico
anche dei mezzi pesanti. Per la totale riapertura bisognerà dare il tempo necessario alla gettata di cemento, perché faccia presa in quella parte a sbalzo.
La strada non è stata allargata verso la curva, per cui si porranno gli stessi problemi di
sempre. I pullman turistici in quel punto sono costretti a più manovre per salire verso Villalago.
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Il Circolo SEL di Sulmona
contro lo smantellamento
della linea ferroviaria
Sulmona-Carpinone
Oggi 23 maggio è prevista una manifestazione che ci sta molto a cuore, organizzata contro lo
smantellamento della linea ferroviaria Sulmona-Carpinone. Come circolo
cittadino e come lista di candidati per le elezioni comunali, SEL partecipa
idealmente a questa manifestazione, che si pone il nobile intento di impedire
la chiusura di una delle linee ferroviarie più antiche, belle, suggestive e soprattutto utili d'Italia. In un sistema
ferroviario che privilegia i grandi assi ferroviari sui quali corrono merci ed
emigrazione, la Sulmona Carpinone ha da sempre rappresentato un collegamento
trasversale, che mira ad unire i paesi dell'appennino abruzzese e molisano con
Napoli. Oggi il collegamento su questa tratta è affidato solo ed esclusivamente da mezzi su gomma, che non sono ecologici e
tantomeno economici. Per questo, ieri 22 maggio 2013, Gianni Melilla, deputato
SEL, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro dei
trasporti, che di seguito alleghiamo. SEL si fa carico anche di queste realtà, e dà una mano concreta alle popolazioni dell'appennino interno, private di servizi
ed infrastrutture. Come si può uscire dall'isolamento e come si può invertire la tendenza allo spopolamento se non si lavora proprio sulle
infrastrutture e sui servizi? Rinnovando la nostra adesione alla manifestazione
di domani, auspichiamo che la Transiberiana d'Italia torni presto a collegare
Sulmona con Carpinone e tutti i paesi dell'appennino abruzzese e molisano che
questa attraversa, e che oltre che servizio per i residenti possa diventare
anche il volano per uno sviluppo dell'economia tuiristica locale.
Circolo SEL di Sulmona
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