Giovedì 10 Gennaio 2013 - Il Santo del giorno: Santa Francesca Salesia, Religiosa, fondatrice (1844-1914)

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Morte di un ribelle romantico - Carlo Tresca
DOMANI RICORRONO I settant’ANNI DAL SUO ASSASSINIO
Settant’anni fa, la sera dell’11 gennaio 1943, Carlo Tresca aspettava il verde al semaforo all’angolo buio fra la Quindicesima strada e la Fifth Avenue. Lo attendevano ad una riunione della Mazzini Society. Gli spararono alle spalle. Una pallottola lo colpì alla schiena, un’altra alla testa. La morte fu istantanea. L’ignoto omicida scomparve su una berlina nera sulla Quindicesima. Il suo assassinio scosse l’America. Il grande filosofo e pedagogista John Dewey, suo amico, lo pianse: ”Abbiamo perduto un uomo che portava un meraviglioso amore all’umanità”. Persino il “New York Times”, solitamente polemico con lui, gli rese omaggio: ”L’assassinio di Carlo Tresca elimina un uomo ch’era capace di esprimere e di ispirare dissensi violenti, ma che soltanto un fanatico esasperato poteva odiare”. Al funerale, insieme ai lavoratori per i quali aveva lottato per una vita, c’era una folla di scrittori e di sindacalisti.
L’anarchico Tresca era nato a Sulmona nel 1879, direttore del giornale socialista “Il Germe”, fu più volte condannato per diffamazione continuata a mezzo stampa. Nel 1904 era riparato negli Stati Uniti passando per la Svizzera, dove aveva conosciuto Mussolini. Il futuro Duce, allora socialista, lo aveva giudicato politicamente poco radicale e gli aveva augurato che le esperienze negli Stati Uniti lo facessero maturare verso posizioni più estreme. In America, nel fuoco delle lotte operaie, diventa un grande organizzatore, uno straordinario oratore, un sindacalista famoso. Prolifica e instancabile la sua attività di pubblicista. Dirige “Il Proletario”, organo della Federazione socialista italiana, poi, fonda “La voce del Popolo”, in seguito, a Filadelfia, “La Plebe”, che poi trasferisce a Pittsburg. A New York, da direttore de “L’Avvenire”, continuò le sue battaglie sociali e sostenne le sue idee pacifiste contro la Prima Guerra Mondiale. In seguito alla soppressione d’autorità de “L’Avvenire”, prese a stampare “Il Martello”, che pubblicò fino alla morte.
Tresca lottò per  salvare gli anarchici Sacco e Vanzetti, arrestati nel 1920 con l’infamante accusa dell’assassinio di due operai durante una rapina ad un calzaturificio. Il caso divise l’America per anni. Con i suoi giornali e attraverso infuocati comizi e dibattiti, Tresca fece assumere al caso giudiziario risonanza mondiale. Ma, inutilmente, nel 1927 vennero “giustiziati” sulla sedia elettrica. Solo nel 1977 il Governatore del Massachusetts riconobbe ufficialmente la loro innocenza e gli errori della corte. Negli anni Trenta si schierò a difesa di Leone Trotskij, espulso dall’Urss ed esule in Messico. Insieme a personalità e intellettuali di diversa fede politica, partecipò, nella capitale messicana, ai lavori della commissione, presieduta da John Dewey, incaricata di valutare le accuse rivolte al grande rivoluzionario russo dai “processi di Mosca” voluti da Stalin. Il controprocesso si concluse con la totale assoluzione di Trotskij dai presunti delitti contro l’Urss e con la denuncia delle “purghe” sovietiche. L’esule Trotskij espresse grande riconoscenza a Tresca: ”Spero che mi consentirete la stima profondissima che porto a voi come ad uomo che è un combattente dalla cime dei capelli  alla punta dei piedi. ” La giustizia sociale e la libertà furono i costanti obiettivi del nostro concittadino. Per lo scrittore John Dos Passos: ”La libertà dell’individuo fu la sua costante passione”. Per il filosofo Sidney Hook era: ”una specie di personaggio del Rinascimento”, il suo “gioioso entusiasmo“ per l’impegno politico e sindacale gli proveniva da uno“straordinario amore per la vita”. Era un ribelle romantico, un “gladiatore” instancabile, il più stimato e rispettato dal movimento rivoluzionario americano. Fu arrestato trentasei volte sempre per le sue lotte politiche e sindacali. Ma chi fu l’assassino e chi il mandante? Nel corso del tempo si sono fatte molte ipotesi. Tanti  erano i suoi nemici, dagli stalinisti ai fascisti, alla mafia. Aveva combattuto tutti con lo  stesso coraggio e la stessa passione. Lo stalinista fanatico Pietro Allegra, che lo aveva dichiarato “politicamente morto”, voleva la “sua eliminazione dalla società” e riteneva “un dovere porre fine al suo deleterio, disgustoso lavoro”. Anche “L’Unità operaia” di New York  aveva sostenuto che  “l’isolamento di  Tresca è un’elementare misura di autodifesa per tutto l’antifascismo”. I fascisti, poi, si erano accaniti contro il sindacalista sulmonese. Aveva subito svariati attentati dinamitardi. Uno, proprio sotto la sua sede di lavoro, causò la morte di tre degli stessi attentatori. Fu rapito e un sicario gli tagliò la gola, quattro volte gli spararono. Dopo il suo assassinio, un mafioso, Carmine Galante, uomo del boss Vito Genovese, fu arrestato, ma rilasciato dopo un anno. A lungo il sospetto per la sua uccisione e quella di Troskij gravò sullo stalinista Vittorio Vidali. Inutilmente la “Tresca  Memorial Committee”, composta da tutti coloro che lo conoscevano  e stimavano, come John Dewey e Angelica Balabanoff, si impegnò per ricostruire i fatti. Inutilmente chiese giustizia. Nessuno ha pagato per il caso “Matteotti d’America”. Recentemente, nel 2001, Mauro Canale - lo storico divenuto famoso per la rivisitazione dei rapporti fra Silone e il fascismo – avuto accesso alla documentazione americana finalmente desecretata, è arrivato alla conclusione che la polizia  aveva visto giusto. La condanna a morte di Carlo Tresca fu eseguita dalla mafia, da Carmine Galante, picciotto del boss Vito Genovese, ma l’ordine era partito da Roma, dai gerarchi fascisti. Ezio Pelino

MANIFESTAZIONI
A SULMONA
PER RICORDARE
CARLO TRESCA

Domani 11 gennaio a partire dalle ore 17.00 all’Auditorium dell'Agenzia Promozione Culturale di Piazza Venezuela a Sulmona, si festeggerà il 70esimo anniversario della morte di Carlo Tresca, con momenti teatrali, musicali e interventi sulla sua vita e il suo lavoro. L’idea nasce dall’ Ass. Culturale Voci e Scrittura in collaborazione con la Compagnia teatrale "Arianna", per immortalare e ricordare i momenti dell’intensa attività di Tresca come sindacalista, giornalista, editore, anarchico, antifascista e drammaturgo italiano. Dopo la presentazione dell’evento gli attori della Compagnia teatrale "Arianna", Adriano Di Buccio, Fabio Ranalli, Simona Zavarella, Maria Antonietta Bafile e Vincenzo Polidoro sotto la regia di Marisa Zurlo, metteranno in scena “Una ipotetica chiacchierata nella redazione del giornale Il Martello” scritto da Concettina Falcone Salvini. A seguire un intervento di Marco Del Prete che spiegherà particolari storici sul caso Tresca e un momento musicale con il duo “La Viella del Vecchio” di Marcello Caldarelli e Carla Gatta.
Ai presenti inoltre sarà distribuito il libro “L’eroe agitatore” di Max Eastman, a concludere una serata importante tra storia, musica e teatro.

 
Scrittori a Confronto: Attanasio e Mocciola
a cura di Maurizio Vitiello

Domani 11 Gennaio 2012, alle ore 17.30, alla Sala delle Conferenze dell’Associazione Culturale “EURIOS”, Via Ugo Niutta, 22 – Vomero - Napoli per la serie “Scrittori a Confronto”, incontro a cura del sociologo Maurizio Vitiello che intervisterà Rolando Attanasio, autore del libro “Aragosta Blu”,e Antonio Mocciola, autore del libro “Le Vie Nascoste – Tracce di Italia remota”. Previsti interventi di Franco Lista, Pino Cotarelli e Carlo Spina. Reading di Maria Rosaria Riccio e Aldo Spina.
 
IL VILLALAGHESE SILVERIO GATTA
IN LIZZA ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA
PER LA CANDIDATURA A SINDACO DI SULMONA

DOMENICA 13 GENNAIO si svolgeranno a Sulmona le primarie del Centrosinistra per la scelta del candidato sindaco della coalizione. I candidati sono cinque e tra questi il dottor Silverio Gatta, villalaghese di nascita e per entrambi i genitori. Medico in pensione ha lavorato presso la Asl per la medicina del lavoro. Concorre alle primarie per la Sel (Sinistra Ecologia Libertà). Il movimento politico (erede del cartello elettorale Sinistra e Libertà) è nato il 16 marzo 2009 in vista delle elezioni europee. Comprendeva anche la Federazione dei Verdi (fino all'ottobre 2009) e il Partito Socialista Italiano (fino al novembre 2009).
Oltre a Silverio sono candidati: Raffaele Giannantonio (Pd), Antonio Iannamorelli (Pd), Teresa Nannarone (Pd) e Peppino Ranalli (IdV). Il seggio elettorale sarà allestito in corso Ovidio 78 e, per evitare agli elettori lunghe attese, saranno costituite quattro sezioni, composte ciascuna da un presidente e due scrutatori. Auguriamo a Silverio un ottimo successo.
 
 
In Consiglio regionale
costituito il gruppo
di Fratelli d'Italia

E' stato costituito ieri il gruppo di Fratelli d'Italia (Fdi) in Consiglio regionale: a farne parte sono i consiglieri provenienti dal Pdl, Paolo Gatti, attuale assessore regionale alle Politiche sociali, Emiliano Di Matteo e Luca Ricciuti. Il Presidente della Seconda Commissione ha detto che scelta di aderire a Fratelli d'Italia garantisce una «maggiore tranquillità e serenità» alla sua azione politica, che ha come obiettivo, quello di «tutelare il territorio di appartenenza, senza essere condizionato dall'alto». Sono tre i principi seguiti, invece, da Emiliano Di Matteo, che sono «coerenza, speranza ed entusiasmo», condizioni necessarie per restare in un «centrodestra che deve oggi assolutamente rinnovarsi. Noi - ha aggiunto - ampliamo l'offerta del centrodestra e non siamo la riedizione di nulla, né di An né di Fi».
I CANDIDATI ABRUZZESI
DEL PD ALLE PROSSIME
ELEZIONI POLITICHE

La direzione nazionale del Pd ha dato il via ai suoi candidati Abruzzesi. Essi sono, alla Camera: 1) Giovanni Legnini, 2) Antonio Castricone, 3) Tommaso Ginoble, 4) Maria Amato, 5) Yoram Gutgeld, 6) Vittoria D’Incecco, 7) Giovanni Lolli, 8) Gianluca Fusilli, 9) Stefania Ferri, 10) Giovanni D’Amico, 11) Camillo D’Alessandro, 12) Lorenza Panei, 13) Gianna Di Crescenzo, 14) Alexandra Coppola; al Senato: 1) Stefania Pezzopane, 2) Franco Marini, 3) Anna Paola Concia, 4) Renzo Di Sabatino, 5) Angelo Pollutri, 6) Francesca Ciafardini, 7) Manola Di Pasquale. La direzione nazionale del PD ha confermato come capolista Stefania Pezzopane al Senato e Giovanni Legnini alla Camera.
 
 
Dal Fondo Sociale Europeo
Alle province abruzzesi 3,2 mln
Per Centri dell’Impiego

Intesa tra Regione e Province di Chieti,L'Aquila, Pescara e Teramo che prevede lo stanziamento di 3,2 mln del Fse per promuovere orientamento, istruzione e formazione professionale e individua le Province quali Organismi Intermedi,designati a svolgere parte dei compiti dell'Autorita'di Gestione. 'Dopo la confusione normativa con i decreti Salva Italia e Spending review-dice l'assessore regionale Gatti- le Province potranno ripartire con risorse importanti per garantire i servizi all'impiego'.
Nuovo campo
per il tiro a volo
a BUGNARA 

BUGNARA - Mercoledì 16 gennaio, alle 14.30, sarà inaugurato a Bugnara il campo di tiro dinamico in località “Carceri”, fra i comuni di Bugnara e Anversa degli Abruzzi. Il campo ha una superfice di 20 mila mq. e permette tiri a corta e a lunga distanza con carabine, soft air e paint balls.  L’organizzazione delle varie attività, alcune delle quali rivolte anche ai minori sarà a cura dell’associazione sportiva Sics Academy. I corsi si terranno tutti i giorni dalle 14 alle 17.30 e il sabato e la domenica anche dalle 9.30 alle 13.
 
I PARCHI NAZIONALI E LA FINE DELLA LEGISLATURA
La nuova legge sui Parchi o del potere della politica sulla Natura
Parchi le “royalty” sull’eventuale sfruttamento delle risorse idriche ed estrattive: una vera e propria contraddizione in termini per un’area protetta! Cosa che, più che antiecologia (ovvio che i Parchi avranno tutto l’interesse ad autorizzare gli sfruttamenti, trasformandosi così ancora più di quanto già non siano in mere agenzie industriali!) è antidemocratica, in quanto si toglie ai Comuni il diritto di sfruttare ciò che, almeno di fatto, gli appartiene e che caso mai si dovrebbe dare loro quali rappresentanti delle popolazioni locali e come compensazione per i vincoli di Parco. Non resta che sperare che la prossima legislatura si dimostri più saggia e più amante della Natura di quanto non si sia rivelata quella passata e l’ultimo governo che la ha rappresentata, che, tanto per far vedere che anche della Natura si è occupato, ha ritenuto di salvare lo stipendio dei Presidenti dei Parchi Nazionali che il precedente governo aveva loro giustamente tolto. Ciò grazie all’aiuto di Federparchi e di alcuni Senatori, sostenendo che senza quegli stipendi i Parchi non avrebbero potuto funzionare. Ma i Presidenti dei Parchi sono tutti, o quasi tutti, pensionati dello Stato o ex politici, quindi già ben pagati con le loro pensioni e prebende varie (senza ignorare che ogni loro spesa per motivi di servizio gli viene comunque rimborsata in quanto istituzionale). Quindi, per quale ragione tale scelta, se non quella di accontentare i vari amici degli amici? Ecco una spesa che si poteva tagliare, o almeno ridurre, e non si è voluto tagliare. Intanto i Parchi languono per mancanza di fondi utili a preservare fauna, foreste e montagne. Per questo i soldi non ci sono mai e nessuno si muove, né WWF né Federparchi né Legambiente, né altre associazioni. Intanto per questo basterà imporre vincoli (cosa consuetudinaria in Europa a tutela del bene sociale, fatto però pagare ai singoli), fregandocene di democrazia e rispetto dei diritti privati di ricchi e poveri. Uno scandalo nello scandalo! (da Wilderness-Italia)
Elogiato da senatori del PD (ma certamente apprezzato anche da tanti altri di diversa estrazione politica), alla fine della legislatura il Senato ha licenziamento il nuovo testo di legge che dovrebbe modificare la legge sui Parchi Nazionali (che andrà però ratificato dal nuovo Parlamento). Elogiato sì, ma, si potrebbe dire, tanto rumore per nulla: di tutto vi si parla meno che di Natura. Dal numero dei membri dei Consigli di Amministrazione, giustamente ridotti (per i quali le associazioni ambientaliste hanno protestato, pur avendo ben altri problemi di cui occuparsi), alla nomina governativa dei Presidenti (cosa ininfluente, se non per il mondo della politica nazionale che avrà a disposizione altri posti di potere per gli amici degli amici), alla caccia, ovviamente ancora tassativamente proibita nei Parchi, ma anche nelle loro zone esterne, dando addirittura potere decisionale all’ISPRA (giusto sarebbe stato un potere contrattuale), quando della caccia si sarebbe caso mai dovuto parlare di apertura all’interno non di chiusura all’esterno! Nei comunicati stampa dei politici che di questa legge si sono occupati (pur non capendo nulla di Natura o avendo ben altre idee che non la sua conservazione), si vanta il superamento in Italia del 10% di natura protetta come caso quasi unico al mondo: certo, col solito trucco all’italiana di far credere che sia protetto ciò che non lo è affatto! Ovvero, tracciando linee sulla carte oltre le quali l’unica cosa iper-protetta è la fauna, mentre tutto quello che nel resto del mondo nei Parchi è intoccabile, da noi è permesso: sfruttamenti forestali e strade, estrazioni minerarie, impianti eolici e fotovoltaici, strutture turistiche: tutto come e peggio di prima, essendo in molti casi gli stessi Parchi a provvedere e/o ad autorizzare questi sfruttamenti e queste opere! L’ingresso delle associazioni agricole nel Consiglio è una novità: giustissima, visto proprio il fatto che i nostri Parchi non sono vere aree protette. Ma la cosa più scandalosa è il fatto di avere concesso ai