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Mercoledì 7 Novembre 2012 - Il Santo del giorno: San Leonardo di Limoges, Eremita (nizio VI sec. - 545)

Il tempo... ieri - Giornata PIACEVOLE, designata dal bel tempo che ci ha accompagnato fino a sera. Ha soffiato un leggero vento, ma non tanto da disturbare. Temperature: mass. 14,5°C; min. 4,7°C; attuale 7,7°C (ore 23,30).
 
 
SOCIETA’ FILOSOFICA ITALIANA
SEZIONE DI SULMONA
“GIUSEPPE CAPOGRASSI”

Sabato 15 Novembre alle ore 16,00,presso il Consorzio Polo Universitario – Via G. Pansa, 3, Sulmona, si terrà in collaborazione con l’Università degli Studi de L’Aquila e con il Consorzio Polo Universitario Centro Abruzzo, una conferenza su “Federico Caffè, un economista per gli uomini comuni”. Interverranno: Dott. Giuseppe Amari (Fondazione “Giuseppe Di Vittorio”) e il Prof. Fabrizio Politi (Università degli Studi de L’Aquila). La conferenza rientra nelle attività svolte dalla SFI, quale ente qualificato dal Ministero dell’Istruzione e della ricerca per la formazione a livello nazionale. Chi era Federico Caffé?
E' l'alba del 15 aprile 1987: l'economista Federico Caffè esce dalla sua casa al 42 di via Cadlolo in zona Monte Mario, a Roma, lasciando sul comodino i documenti e gli occhiali che usa per leggere. Da questo momento se ne perde ogni traccia. Dalle ricerche delle forze dell'ordine, dei suoi studenti e degli amici, non emerge il più piccolo indizio: Caffè è svanito nel nulla. Pescarese di origine, nato nel 1914, Caffè è per trent'anni docente di Politica economica e finanziaria alla facoltà di Economia e Commercio dell'Università "La Sapienza" di Roma. Consulente di spicco dell'Ufficio Studi di Bankitalia, antifascista storico e difensore keynesiano dello stato sociale, nel dopoguerra ricopre i ruoli di Segretario particolare e di Capo di Gabinetto di Meuccio Ruini, Ministro della Ricostruzione del governo Parri.
 
IL PARCO D’ABRUZZO E L’ASSOCIAZIONE WILDERNESS-ITALIA
In rapporto di collaborazione nell’interesse precipuo della conservazione
L’Associazione Italiana per la Wilderness (AIW), come è noto, ha le sue radici a Pescasseroli, sede storica  del Parco Nazionale d’Abruzzo. Occupandosi di conservazione della Natura ha quindi alcune finalità  molto affini a quelle del  Parco. Si tratta della  salvaguardia delle aree naturali selvagge e delle specie rare di fauna e flora che lo abitano.   Per le suddette ragioni, da entrambi,  una particolare attenzione è sempre stata rivolta  all’Orso marsicano. Nonostante ciò, spesso, tra i due organismi, vi sono stati momenti di incomprensione e polemica. Se da un lato sono state a volte avanzate dall’Associazione pesanti critiche sulle scelte gestionali del Parco, dall’altro, l’Ente Parco,  le ha confutate con altrettanta asprezza e decisione. In alcune circostanze, però,  i due organismi, l’uno privato e l’altro pubblico, hanno comunque trovato punti di incontro che sono stati sempre apprezzati anche dall’opinione pubblica. Valga, ad esempio, la coltivazione di un terreno nei pressi di Pescasseroli donato  anni or sono da un mecenate all’AIW affinché lo utilizzasse per i fini di tutela dell’Orso marsicano. Qui, in  collaborazione con l’Ente Parco, è stato realizzato uno dei cosiddetti  “recinti Finamore” per proteggere la semina di alimenti per l’Orso, per favorirne il mantenimento  nel Parco  ed evitare che le stesse colture  venissero danneggiate da altri animali selvatici e domestici. L’iniziativa fu pubblicamente presentata, con una bella cerimonia, proprio nella sede del Parco, alla presenza dei responsabili dell’Ente e della Associazione,  di amministratori locali e personalità dell’ambientalismo. Purtroppo, poi, alcune reciproche
incomprensioni hanno portato a prese di posizioni anche contrastanti sulla metodologia e sugli interventi a difesa dell’Orso marsicano, specie per quanto riguarda il rapporto con i cacciatori e gli allevatori. Due categorie con le quali l’Ente Parco e  l’AIW  collaborano, e intendono collaborare sempre meglio, al fine di trovare le migliori soluzioni alle reciproche problematiche,  nel rispetto delle rispettive esigenze  e di quelle degli animali selvatici, e specialmente dell’Orso. L’AIW si è fatta spesso anche  un poco portavoce di queste categorie,  presentandosi, in varie occasioni,  come impegnata mediatrice per la soluzione dei conflitti insorti. A seguito di alcuni recenti incontri chiarificatori tra i responsabili del Parco e la dirigenza dell’AIW, è stato concordato di ristabilire un positivo  rapporto di collaborazione, nell’interesse reciproco e nell’interesse precipuo della conservazione. L’Ente Parco, nel rispetto di una reciproca civile dialettica e delle proprie prerogative, sarà lieto per il futuro di valutare con senso costruttivo le istanze e/o le possibili critiche e le considerazioni che l’AIW riterrà di avanzare per la comune finalità di salvaguardia dell’Orso marsicano.  Infine, secondo quanto concordato, l’Ente Parco e l’AIW porranno particolare impegno nel cercare le migliori soluzioni  dirette a migliorare i rapporti esistenti e superare positivamente eventuali  conflitti con cacciatori, allevatori e pastori. Si tratta, infatti,  di categorie da considerare in modo costruttivo nelle politiche di conservazione, coinvolgendole attivamente nelle azioni di tutela dell’orso marsicano e del suo habitat. (Antonietta Ursitti, Ufficio Stampa)
 
 
PROPOSTA di MOZIONE
DI SFIDUCIA
AL SINDACO DI SULMONA

I consiglieri di minoranza al comune di Sulmona stanno preparando una mozione di sfiducia al sindaco di Sulmona. Essi ritengono che il Programma di Mandato per il quinquennio 2008 – 2013 sia completamente inattuato e che non vi siano i presupposti per realizzare in pochi mesi tutti gli interventi in esso contenuti e non realizzati finora; essi ritengono che l’amministrazione non sia stata in grado di attuare tutti gli altri atti di indirizzo approvati dal Consiglio Comunale; essi ritengono che l’attuale condizione politica dell’amministrazione non consenta una efficace ed efficiente gestione delle risorse economiche e che il permanere dell’attuale situazione possa generare gravi danni all’Ente e alla Città; essi ritengono in particolare che la mancata indizione delle procedure ad evidenza pubblica per i servizi comunali abbia determinato un aggravio di spesa pesante e non più tollerabile; essi riengono che la richiesta di continuo aumento della pressione fiscale sia un tradimento del mandato elettorale e che essa possa essere evitata da una seria e puntuale revisione della spesa corrente, che tuttavia l’attuale amministrazione non è in grado di compiere.
Essi esprimono pertanto la SFIDUCIA al Sindaco ai sensi e per gli effetti dell’articolo 52 del decreto 267/2000 e s.m.i. e invitano il Prefetto dell’Aquila a svolgere con la massima urgenza le procedure di cui all’articolo 141 del relativo decreto legislativo.

Ancora su Halloween
DA ANNA RITA COLAROSSI
DI SCANNO A DON EULO

Caro Don Eulo,
spero di avere presto il piacere di conoscerla. Voglio replicare, perchè sono una responsabile, insieme alle Suore F.M.A., dell'organizzazione della festa di Alloween. Sono una mamma, che con grande fatica cerca di trasmettere la fede, la preghiera, i sani principi morali e civili ai propri figli. La società di oggi è "malata". Il benessere ed il consumismo sfrenato hanno portato le famiglie ed i giovani a seguire meno la parola del Signore e per questo, anche in una piccola comunità come la nostra, quasi sempre prevaricano il rancore, l'odio, l'invidia, la mancanza di rispetto verso ogni cosa e tutti, perchè non abbiamo più bisogno di nulla e di nessuno. A maggior ragione lei, che è socio dell'Associazione Buon Pastore, senza dare tanto "inchiostro alla penna" e mettere sotto i riflettori le nostre care Suore, che colpa non hanno, avrebbe forse potuto partecipare personalmente alla vita della nostra comunità e dare un contributo maggiore alla nostra parrocchia, che cerca di indirizzarci in ogni momento verso la "strada del Signore". Insomma mi sarei aspettata che lei parlasse da "Buon Padre", senza ricorrere agli organi d’informazione. Se avesse fatto questo, avrebbe potuto capire che "Halloween" (pare che sia una contrazione delle parole "All Hallows Eve" che significa "Ognissanti") per noi era solo il mezzo per ottenere la partecipazione di tutti. Non abbiamo festeggiato né morti, né vivi, ma bensì i Santi. Tutto ciò ci ha permesso di attirare bambini e ragazzi, anche per il giorno dopo, Festa di Tutti i Santi. E' stato un successo, perchè i ragazzi vi hanno partecipato, nonostante che in questo periodo siano impegnati alla preparazione delle “Glorie di San Martino”, che saranno accese il 10 novembre prossimo.
Mi auguro che possa darci maggiori indicazioni ed informazioni su quello che è giusto per noi e per i nostri figli, ma la prego, la prossima volta abbia un approccio più "fraterno" e faccia visita nel nostro bel paese, perchè è di questo che abbiamo bisogno, per parlare e dialogare pacificatamente senza tanto clamore! Con tutto il mio rispetto, cordialmente La saluto. Anna Rita Colarossi
 
di Controllo della stessa Corte, con deliberazione n. 607 del 2007, aveva già reso parere per il quale la destinazione dei fondi vincolati dal modus stabilito dal testatore – ai sensi dell’art. 793 del codice civile – era sottratta alla discrezionalità comunale, non ricorrendo l’impossibilità totale e permanente di dare attuazione alla volontà del testatore medesimo nel caso di mancanza dei beneficiari dei fondi.
I Giudici Contabili hanno sottolineato che l’art. 195 del T.U.E.L. non autorizza la destinazione indiscriminata delle somme vincolate – nei limiti di cui all’art. 222 – al pagamento delle spese correnti, ma richiede, di volta in volta, l’attivazione da parte del tesoriere “su specifiche richieste del servizio finanziario dell’ente”.  Richieste che, nel caso in esame, erano mancate, rendendo pertanto impossibile la ricostruzione dell’effettiva destinazione dei fondi. La Corte ha chiarito che l’art. 195 rende possibile l’utilizzo, in termini di cassa, di entrate aventi specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, in presenza di determinate condizioni: la Giunta, ad esempio, all’inizio di ciascun esercizio, deve deliberare la destinazione, con attivazione da parte del tesoriere “su specifiche richieste del servizio finanziario dell’ente” e, con i primi introiti non soggetti a vincolo di destinazione, la consistenza delle somme vincolate utilizzate deve essere ricostituita.
Con il tempo trascorso, non sono molti quelli che ricordano che il Comune di Scanno era proprietario di alcuni appartamenti in Foggia, oggetto di un lascito, con vincolo di destinazione degli affitti riscossi. Cosa ne è stato del fondo costituito dalle somme ricavate dal Comune di Scanno a seguito della vendita del fabbricato di Foggia? Dopo l’utilizzo delle somme per spese correnti, non risulta che la Giunta Gentile, che ha amministrato fino al 2003, abbia provveduto alla ricostituzione del fondo per garantire la destinazione vincolata delle somme.
“Torniamo a Scanno” è il grido di molti Scannesi, che da sempre hanno a cuore il nostro paese, imitando il patriota e politico Silvio Spaventa, al quale stava a cuore “Bomba”. (Roberto Nannarone)
“TORNIAMO A BOMBA”
La Corte dei Conti condanna
la Giunta Comunale di Bomba
che ha deliberato l’impiego
per la spesa corrente di somme
a destinazione vincolata

L'espressione “tornare a bomba” vuol dire ricondurre un discorso, dopo aver divagato, al punto da cui era partito. Tale frase originerebbe da un vecchio gioco di ragazzi in uso a Firenze, detto “gioco del Pome” o “toccapomo” in cui una palla, definita “bomba”, indicava una zona franca e intoccabile in cui rifugiarsi. Ma c'è chi sostiene che l'espressione derivi dal passo di una discussione parlamentare del politico ottocentesco Silvio Spaventa, originario di Bomba, cittadina in Provincia di Chieti, nota per il suo lago. Costui, più volte interrotto dai colleghi, mentre si riferiva al suo paese natale, avrebbe finito per esclamare con forza: “torniamo a Bomba!”. Ed è proprio al Comune di Bomba che la Corte dei Conti – Sezione Giurisdizionale Abruzzo – ha riservato la sua attenzione, con la recente sentenza del 21 settembre 2012, n. 356, con la quale la Giunta Comunale è stata condannata al “risarcimento del danno cagionato al Comune di Bomba pari ad euro 106.394,69… oltre rivalutazione dalla data del fatto… fino alla pubblicazione della presente sentenza e interessi legali dal deposito all’effettivo soddisfo”.
La causa verteva sulla legittimità e dannosità delle delibere comunali che avevano autorizzato il Tesoriere Comunale a utilizzare, in termini di cassa, le somme a destinazione vincolata giacenti presso il tesoriere, nonché presso la contabilità speciale della Tesoreria Provinciale dello Stato, per il pagamento di spese correnti, ai sensi dell’art. 195 del T.U.E.L. A seguito della richiesta delle opposizioni, la Sezione
 
In viaggio per la Spagna dalle Andorre all'Andalusia
Quinta tappa: Ronda, la città dei toreri e bandoleri