In viaggio per la Spagna dalle Andorre all'Andalusia
Ottava tappa: Granada, la città dei gitani andalusi
Partiamo nel primo pomeriggio da Cordova, che ci saluta con la pioggia, per essere a Granada prima che si faccia buio. Dalla Sierra Morena andiamo verso la Sierra Nevada, le cui vette hanno messo già il cappuccio bianco. Granada, infatti, è sovrastata dalle montagne di questa catena montuosa, che le impedisce di godere del clima mite, nonostante la sua vicinanza al mare. Ha un'altitudine di circa 700 metri. Attraversiamo la zona collinare, ricca, come tutta l'Andalusia di oliveti. Ricordiamo che la Spagna è la prima produttrice mondiale di olio. Il viaggio procede allegramente, tra i racconti e le parole incrociate di Ciccio e i simpatici sfottò di Mirella. Il sole gioca a nascondino tra le nuvole. Arriviamo a Granada alle ore 18,00. L'albergo è situato in centro. Appena sistemati nelle nostre camere, usciamo a piccoli gruppi per conoscere la città. Percorriamo la "Rambla" pedonale,  lunga e larga, che porta al centro. Vi sono negozi e palazzi di diversi stili. In una stradina laterale scorgiamo una libreria. Nella sua insegna c'è scritto:  "Sostiene Pereira". E' il titolo di un noto romanzo dello scrittore italiano Tabucchi. Entriamo dentro. Il figlio della proprietaria, che ha studiato in Italia, ci spiega il perché di quel nome dato alla libreria. Lo ringraziamo per tanto onore fatto ad uno scrittore italiano.
Torniamo indietro per essere puntuali all'ora di cena, ma anche perché è cominciata a scendere una fastidiosa pioggerellina. Mentre ceniamo c'è la sorpresa dell'arrivo di alcuni studenti universitari, che, nel costume caratteristico di Granada, ci cantano alcune canzoni andaluse, che abbiamo molto gradito, perché ci hanno introdotto nell'atmosfera granadina . Li incoraggiamo comprando il loro CD.
L'indomani mattina, dopo colazione, incontriamo la nostra guida e via col pullman alla colllina dov'è situata l'Alhambra, il monumento più celebre della città. E' una cittadella-fortezza, estesa per 104.000 metri quadrati, residenza dei sovrani arabi e spagnoli, e vi erano tutti i servizi necessari agli abitanti che vi vivevano: moschee, scuole, botteghe e altro. La cittàdella è circondata da possenti mura e da torri di difesa. I palazzi, le diverse stanze arabesche, i cortili, i giardini, le fontanelle, le canalette in cui scorre l'acqua, rendono unico questo complesso. E' tra i 21 candidati finalisti per essere indicata come una delle sette meraviglie del mondo moderno.
Insieme alla guida la percorriamo per più di due ore. Queste alcune delle tante foto scattate.
Andiamo a pranzo in un caratteristico locale andaluso. Il pranzo è ottimo, ma comincia a mancarci la pasta, che non mangiamo dal nostro arrivo in Spagna. Verso le tre, ci raggiunge di nuovo la nostra guida e a piedi risaliamo la "Gran Via" per visitare il centro storico. Riinizia a piovere e sotto la pioggia ci addentriamo nelle stradine del mercato arabo, dove c'è una ricca varietà di mercanzie. Tra i monumenti più importanti visitiamo la Cattedrale, sotto una pioggia torrenziale e l'adiacente Cappella Reale nella cui cripta sono conservati i resti dei Re Cattolici Ferdinando e Isabella, di Filippo il Bello e Giovanna la Pazza e dell'infante Miguel. L'interno è a una sola navata su cui si aprono numerose cappelle laterali. in una di queste c'è la statua di San Giovanni da Capestrano. Un'imponente cancellata delimita i due doppi mausolei, da un lato Isabella di Castiglia e il marito Ferdinando di Aragona, e dall'altro la loro figlia, Giovanna la Pazza con il marito Filippo il Bello. Entriamo anche nella sagrestia, dov'è collocato il museo che custodisce oggetti reali, come la spada e lo scettro di Ferdinando, la corona di Isabella e la sua collezione d’arte, tra cui un quadro del pittore rinascimentale italiano, Sandro Botticelli, dal titolo "Orazione nell'orto degli ulivi". Nella cappella è proibito scattare le foto, per cui non abbiamo immagini nostre da mostrarvi.
La pioggia ci spinge a tornare all'albergo. Salutiamo la nostra guida e ci prepariamo per la cena. Dopo in pullman andiamo a visitare il complesso dell'Alhambra illuminato. Di ritorno tutti a nanna per affrontare l'indomani il viaggio di ritorno, appena dopo colazione.