In viaggio per la Spagna dalle Andorre all'Andalusia
Sesta tappa: Siviglia, la città del flamenco
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DA RONDA A SIVIGLIA. La distanza da percorrere è di 210 chilometri. Partiamo appena pranzato alle ore 14,00. Se tutto andrà bene prevediamo di arrivare per le 17,30. In pullman Francesco prepara il caffè e Angela ce lo serve. Il panorama che incontriamo è molto variegato, ma soprattutto si presenta con un’immensa e continua distesa di uliveti. Di tanto in tanto ci vengono incontro
sagome di toro, per ricordarci che siamo nella terra delle corride. Siviglia,
capoluogo dell'Andalusia, con circa 800 mila abitanti, ci viene incontro con il
suo fiume Guadalquivir (dall'arabo: grande fiume). Percorriamo la riva destra
per arrivare al molo dove è previsto l'imbarco su un battello per navigarlo. La giornata è assolata e calda. Arrivati all'imbarcadero saliamo a bordo e il battello
comincia a scivolare lentamente seguendo la corrente del Guadalquivir, che qui
rallenta la sua corsa, mancando pochi chilometri alla sua foce nel Mare
Mediterraneo. Durante la navigazione ci vengono incontro la Torre dell'Oro,
l'arena, e i vari ponti, di cui quello, chiamato Il Ponte di Alamillo,
progettato da Calatrava, famoso architetto spagnolo, conosciuto dagli Italiani per il ponte
della Costituzione a Venezia. Dal battello si scorge l'isola de La Cartuja,
dove ha luogo l'esposizione. Dopo alcuni chilometri il battello ci riporta al
luogo di partenza. Nel frattempo ci offrono un bicchiere di sangria. Con il
pullman andiamo in albergo. Prima della cena abbiamo qualche ora a disposizione
e quindi molti di noi ne approfittano per visitare il centro storico. La stessa
cosa avviene dopo cena. Siviglia di notte meraviglia per la sua vita notturna,
per le tante strade animate del Centro, tutte interdette al traffico. Ci sono
negozi e negozietti a iosa e si può trovare di tutto. Nel far ritorno in albergo, allunghiamo il percorso sino ad
arrivare al Parasol de la Encarnación, una costruzione moderna e spettacolare. Poi tutti a letto per essere pronti
la mattina dopo per la visita guidata della città.
Alle 9,30 incontriamo la nostra guida che ci porta subito a Plaza de Espana,
situata all'interno del Parco di Maria Luisa, e costruita in occasione
dell'Esposizione Iberoamericana di Siviglia del 1929. La piazza è a forma semicircolare, rivolta verso il fiume Guadalquivir. Non vado oltre
nella descrizione perché la si può trovare su internet, mentre non si trova il nostro stupore che ha suscitato
tanta bellezza. Intanto il cielo comincia ad imbronciarsi e cadono le prime
gocce di pioggia.
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Risaliti sul pullman la guida ci porta a visitare la Cattedrale, costruita su un'antica moschea.
Prima di entrare ci fa osservare la Giralda, il minareto della moschea divenuto
poi la torre campanaria della cattedrale con i suoi 103 metri di altezza.
All'interno della chiesa, a cinque navate, tutto è grandioso e artisticamente di grande valore, soprattutto il coro ligneo e la
Cappella Maggiore, chiusa da un'artistica inferriata in ferro dorato. La guida
ci conduce al monumento funebre di Cristoforo Colombo, dove sono sepolti i suoi
resti mortali. E' un mausoleo grandioso dello scultore Arturo Melida. Il
sarcofago è sorretto da quattro figure allegoriche che rappresentano i quattro regni di
Spagna all'epoca di Colombo: Castiglia, Aragona, Navarra e Leon. Dopo aver
visitato il giardino degli aranci, usciamo fuori per andare a pranzo in un
ristorante situato nelle vicinanze. Piove a dirotto. Lungo la strada s'incontra
una bella statua di bronzo di Papa Giovanni Paolo II.
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