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Venerdì 19 Ottobre 2012 - Il Santo del giorno: Santi Giusto, Flaviano e compagni Monaci e martiri

Il tempo... ieri - Una bella giornata di ottobre, con la temperatura massima in leggero aumento. Correnti fredde in serata. Cielo stellato. Temperature: mass. 18,5°C; min. 5,4°C; attuale 8,2°C (ore 23,30).
 
 

IL DIRETTORE SARA’ IN VACANZA DAL 18 AL 31 OTTOBRE
Senza la sua direzione questa redazione si limiterà a pubblicare solo le notizie, le lettere
e comunicati stampa, inviati a questo giornale tramite l’indirizzo e-mail del direttore
 
Un eroe dimenticato
Mario Silvestri di Pacentro

Credo che pochi sappiano che fra quel pugno di eroi caduti nell’inferno della battaglia di Pizzoferrato ci fosse un giovane di Pacentro. E’  un dovere, quindi,  ricordarlo, perché torni a vivere  almeno nella nostra memoria. E’ stato detto, infatti, che nessuno muore mai del tutto finché c’è qualcuno che lo ricorda. Si chiamava Mario Silvestri. Aveva poco più di vent’anni, era nato il 13 agosto 1922. Gli muore la  madre quando ha solo cinque anni, mentre  il padre era emigrato in America. Ebbe di che vivere  grazie allo zio materno. Dopo le elementari a Pacentro, studiò  a Sulmona, quindi ad Aquila e a Pescara, dove conseguì il diploma di maestro. Stava tenendo  una supplenza  a Pacentro, quando, il 2 febbraio ’43,  dovette  lasciare l’insegnamento, chiamato alle armi dal Distretto militare di Sulmona. Seguì il corso allievi ufficiali ad Ascoli Piceno. Ma prima che questo terminasse, profilandosi lo sbarco degli Alleati in Sicilia,  fu inviato nel sud, a Grottaglie, con il grado di caporale maggiore. Lì lo colse l’armistizio. Sbandato come tutti, a piedi e a tappe, prese a risalire  la penisola per tornare a casa. Giunse a  Casoli proprio quando - era il dicembre del ’43 - l’avv. Ettore Troilo stava costituendo, con la generosa collaborazione del  maggiore inglese Lionel Wigram, il “Corpo dei volontari della Maiella”. Mario Silvestri è vicino casa,  la linea Gustav è ancora in via di  costituzione, gli sarebbe bastato  valicare la Maiella per ritrovarsi alla sua  Pacentro. Ma,  il 9 gennaio di quel gelido terribile inverno del ’44, il caporal maggiore Silvestri si arruola nel primo nucleo del Corpo dei volontari. Matricola  92. Unico “forestiero”  fra quei commilitoni,  tutti dei paesi del versante sud della Maiella. In lui arde il risorgimentale spirito patriottico, il cui solo richiamo, oggi,  nell’odierna Italia del malaffare, dell’arricchimento personale a danno del bene pubblico,   rischia di  suonare  retorico. Scrive lo zio materno Pasquale Di Cicco che il dottor Vittorio Travaglini, aiutante Maggiore del Corpo,  raccontò che Mario “si era presentato in uno stato irriconoscibile, con la divisa a brandelli, scarpe rotte, viso emaciato e pallido, febbricitante. Nel vederlo in quello stato  gli consigliò di riposarsi alquanto, di non avere troppa fretta per arruolarsi, di rimettersi prima in salute, e lo ammonì che si andava incontro alla morte”.  “Lo so - rispose il giovane - sono pronto a morire ; preferisco morire che continuare  questa vita di avvilimento e di abbrutimento”. Dal  Diario storico  della Brigata Maiella  si apprende che quasi tutti i giorni erano  fatti di perlustrazioni, spostamenti, imboscate, scontri, rappresaglie tedesche. Feroce quella del 22-1- 44 a S. Agata di Gessopalena, nella quale  furono trucidati 41 civili.
 Lo scontro più sanguinoso fu quello di Pizzoferrato. Il gruppo, composto da  patrioti e inglesi, in tutto, afferma il maggiore Denis Forman, una forza di centocinquanta uomini, era comandato da quel maggiore Wigram  “che si era adoperato, superando pregiudizi, diffidenze  o addirittura ostilità nei confronti degli italiani”. La battaglia fu molto sfortunata. Determinante fu proprio la morte del Maggiore, e il ferimento del suo secondo, il tenente  Aixell. I patrioti continuarono a combattere, ma dovettero infine ritirarsi attraverso le balze scoscese verso la riva sinistra del fiume Sangro. Il giovane Mario Silvestri -  nel Diario storico della Brigata Maiella viene erroneamente chiamato “Mauro” -  vi trovò la morte insieme ad altri otto italiani. Gli inglesi ebbero due caduti, mentre i tedeschi, pur vittoriosi, riportarono le maggiori perdite, 20 uomini. Se sul campo la vittoria venne a mancare, l’obiettivo fu, comunque, raggiunto. I tedeschi, dopo aver ucciso
con un colpo di rivoltella alla testa  gli italiani rimasti feriti, decisero di lasciare Pizzoferrato trasferendosi con armi e munizioni alla stazione di  Palena. Mario e gli altri caduti furono sepolti nel giardino della villa Casati a Pizzoferrato, e solo nel mese di maggio furono traslati   al piccolo cimitero del paese. Molto più tardi, il 31 maggio 1948,  il corpo di Mario, accompagnato da  tutta la popolazione, trovò riposo nel cimitero di  Pacentro.
Dal 1951, le scuole elementari del paese  si onorano del nome dell’eroe, ma quanti, oggi,  lo ricordano e ne conoscono la  storia?
Ezio Pelino
 
livello qualitativo dei servizi che presuppongono elevati livelli di specializzazione, anche in relazione alle diverse specificità delle materie di competenza dell’INPS e degli Enti incorporati.
Sono certo che la sensibilità del Governo, nella sua collegialità e nella persona dei singoli ministri, provvederà a evitare un danno incalcolabile all’erogazione dei servizi del Welfare del Paese, alla regolare riscossione dei contributi, alla straordinaria opera di recupero dell’evasione e di controllo di legalità che richiedono un INPS sempre più forte e in grado di poter contare su tutte le sue professionalità e su tutte le sue risorse”. Il presidente dell’INPS aggiunge: “Mi risulta che il Direttore generale abbia smentito alle rappresentanze dei lavoratori le indiscrezioni di stampa sui presunti esuberi. Semplicemente perché in queste condizioni, in questo contesto e in questa congiuntura non ci possono essere esuberi all’INPS”. “Con la stessa forza con cui pongo il problema delle risorse umane nell’Istituto – continua Mastrapasqua – voglio ribadire che è inaccettabile immaginare una riduzione delle retribuzioni per le lavoratrici e per i lavoratori dell’Inps. Mi riferisco alla norma presente nel Ddl 5534/c (legge di stabilità 2013) con cui si chiede un ulteriore taglio di 300 milioni di euro agli enti previdenziali. Taglio che si tradurrebbe in una irricevibile proposta di cancellazione dei cosiddetti ‘progetti speciali’. Oltre al danno salariale che discriminerebbe ingiustamente le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS, verrebbe leso anche un principio virtuoso che l’Istituto, e le rappresentanze dei lavoratori dell’INPS soprattutto, aveva intrapreso vincolando una quota della retribuzione al conseguimento degli obiettivi di risultato da raggiungere, sottraendola alla quota base dello stipendio. L’efficacia del lavoro verrebbe penalizzata, proprio quando il merito dovrebbe tornare ad avere la considerazione centrale nel rapporto di lavoro sia pubblico che privato”.
“L’Inps nel prossimo triennio taglierà già i suoi costi di gestione per oltre 300 milioni per effetto delle normative già vigenti, comprese quelle previste per la più grande opera di integrazione nel sistema pubblico – conclude il presidente Mastrapasqua, riferendosi al processo di “fusione” di Inpdap ed Enpals in Inps – assicurando così il doveroso contributo a un alleggerimento significativo della spesa pubblica. Ma è dovere di chi ha la responsabilità non solo legale dell’INPS, ma di indirizzo politico -amministrativo, indicare la soglia sotto la quale è impossibile comprimere la spesa. Il danno non sarebbe per l’INPS, ma per il Paese che le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto, insieme al loro presidente, intendono continuare a servire con orgoglio, efficienza e fedeltà”. (Comunicato stampa Inps)
MASTRAPASQUA:
NO AGLI ESUBERI INPS

“Finché sarò il presidente dell’INPS mi batterò con tutte le mie forze e in ogni sede perché non ci siano tagli al personale né riduzioni alle loro retribuzioni”. Il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua, interviene così sul tema dei presunti esuberi dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e della cancellazione del premio di risultato.
“Non si tratta di una difesa corporativa, per difendere una Pubblica Amministrazione contro altre Pubbliche Amministrazioni – spiega Mastrapasqua  - è soprattutto una difesa del Welfare del Paese. Come abbiamo ricordato in più occasioni la consistenza attuale del personale, poco più di 33mila dipendenti, che comprendono anche quelli provenienti da INPDAP ed ENPALS è di gran lunga inferiore a quella degli Istituti che di Welfare si occupano in Francia o in Germania. Il processo di telematizzazione che abbiamo assicurato all’INPS è stato intrapreso proprio per garantire efficienza nell’erogazione dei servizi, nonostante una progressiva diminuzione delle risorse umane, per effetto del blocco del turn over. A questo calo ‘controllato’ del personale non si può aggiungere alcun altro taglio, senza pregiudicare la qualità e la regolarità del servizio. L’ho scritto lo scorso 27 settembre al ministro Patroni Griffi, titolare del tema sulla spending review, e ai Ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia: all’Inps non si devono applicare le norme della legge 135/2012, così come è stato scelto di non applicarle ad altre fondamentali amministrazioni dello Stato. Per questi motivi ho chiesto un incontro urgente ai ministro Patroni Griffi, Grilli e Fornero, certo che la logica della spending review non riproduca quella dei tagli lineari”.
“Tre settimane fa, esattamente il 26 settembre – aggiunge Mastrapasqua - avevo chiesto al Direttore generale di quantificare l’impatto della norma sulla spending review sull’Istituto che ho l’onore di presiedere, proprio per verificare l’impraticabilità del piano, condividendo tutte le preoccupazioni che  il giorno prima, il 25 settembre, il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Istituto aveva espresso sul tema. Timori che si spiegano, come ha evidenziato anche il Civ, con la centralità del ruolo svolto dall’INPS nell’ambito del Welfare nazionale; con la complessità dell’operazione di accorpamento dell’INPDAP e dell’ENPALS; con la necessità di utilizzare in pieno l’organico complessivo per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa dell’Istituto nel settore previdenziale ed assistenziale; con l’esigenza di incrementare l’attuale
 
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I COSTI DELLA POLITICA E LA DEMAGOGIA DEI SIGNORI EX AMMINISTRATORI
MANDATI VIA DAL COMUNE DI SCANNO

di Roberto Nannarone (già assessore al bilancio dal 2005 al 2008)
SCANNO - Dopo la pubblicazione, lunedì 8 ottobre scorso, su questo giornale del mio articolo “I COSTI DELLA POLITICA E LA SFACCIATA DEMAGOGIA DEGLI EX AMMINISTRATORI DI SCANNO - IL SERVIZIO DELLO SCUOLABUS A PRETESTO PER CERCARE CONSENSI”, nel quale riportavo la notizia della liquidazione a favore dell’ex consigliere E. Gentile delle spese legali relative al procedimento penale n. 317/06 R.G. Trib., che lo aveva visto imputato, in molti mi hanno sollecitato a chiarire i termini della questione, per capire meglio la vicenda.
Lunedì 15 ottobre, a proposito delle solite “insopportabili e velenose polemiche” alimentate sul problema scuolabus, sul sito dell’ex
consigliere comunale E. Gentile, il solito redattore (sarà forse lo stesso ex consigliere?) scriveva: “Ci aspettiamo che oggi, alla luce dell’innegabile positivo risultato ottenuto grazie all’azione degli ex amministratori, gli venga riconosciuto che la loro iniziativa tutto era tranne che demagogia. Se permettete, forse se tutti i politici si comportassero allo stesso modo, si accorcerebbe e di molto la distanza tra la politica e i cittadini che sono giornalmente bombardati da ruberie e truffe di ogni genere pur di arraffare i soldi di noi contribuenti”.

 
Terzo incanto per la vendita
dei beni del fallimento
di Valle Orsara

SCANNO - Il Presidente Giorgio Di Benedetto del Tribunale di Sulmona ha pubblicato lo scorso 12 otttobre 2012 l'ordinanza per il terzo incanto relativo alla vendita dei beni del fallimento di Valle Orsara. Questi sono specificati nella relatica relazione: A) Rifugio denominato "Colle Rotondo" in corso di ristrutturazione composto da piano seminterrato della superficie di metri quadri 280; piano terra di metri quadri 300 e piano primo di metri quadri 194; B) Officina e rimessa battipista composto da locale in cemento armato completamente interrato; C) Rifugio denominato "Orso Bruno", posto tra due seggiovie, su due piani, composto da ampio tunnel centrale di passaggio con servizi per le due seggiovie, ed in particolare su di un lato si trova una cabina ENEL, locale del gruppo elettrogeno, locale di manovra seggiovia quadriposto magazzino e locale trasformatori; sull'altro lato si trova l'ingresso al rifugio, locale forze dell'ordine ed infermieria, servizi e locale di manovra della seggiovia biposto al piano terra; bar, self-service, cucina, ripostigli e servizi al piano primo di metri quadri 190; D) Seggiovia quadriposto Valletta - Monterotondo con prefabbricati in legno, garitte e
altri accessori mobili come reti, pali e protezioni varie; E) Seggiovia biposto Valletta - Campo Scuola, con prefabbricati in legno, garitte e altri accessori mobili come reti, pali, e protezioni varie; F) Due cabine in cemento armato monopiano adibiti a garitta ricovero a servizio della smontata seggiovia e manufatto di contenimento cabina elettrica. Prezzo base € 1.690.312,50; rialzo minimo in caso di gara € 50.000,00. Per partecipare alla vendita le offerte vanno inoltrate alla Cancelleria Fallimentare del Tribunale, Piazza Capograssi, 1 - Sulmona.
Qualora vi fosse interesse ad acquistare gli immobili contraendo un mutuo si possono assumere informazioni presso gli Istituti di Credito aderenti all'accordo. Per le modalità di presentazione dell’offerta, del versamento del residuo prezzo e delle spese, seguire le indicazioni meglio specificate in ordinanza. Maggiori informazioni presso il Curatore Dott. Alberto Trizio con studio in Sulmona - Viale Costanza, 1 al numero 0864 32 848. Nel caso che la vendita corrente non venga aggiudicata sarà possibile partecipare agli eventuali seguenti esperimenti di vendita con incanto il 13-12-2012 alle ore 9,30. L’ordinanze è reperibile presso il sito web del tribunale di Sulmona.
Il comune di Scanno ha speso ben 825 mila euro per i lavori di ripristino di alcune strutture a Colle Rotondo. Recupererà questa somma? o saranno altri a beneficiarne? Domande aperte che speriamo che qualcuno le possa chiudere.