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Lunedì 8 Ottobre 2012 - Il Santo del giorno: Santa Reparata di Cesarea di Palestina, Martire (secolo III)

Il tempo... ieri - Zefiro CI ha portato IERI una giornata calda, ma in gran parte velata. Nel pomeriggio ci sono state minacce di pioggia. In serata il cielo si è rasserenato. Temp.: mass. 22,3°C; min. 9,5°C; attuale 11,9°C (ore 23,30).
 
 
INAUGURATO IERI L’AUDITORIUM DI RENZO PIANO
ALLA PRESENZA ALL’AQUILA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
IL “CUBO” COME VIENE CHIAMATO HA DIVISO GLI AQUILANI sulla sua opportunitA’ E COLLOCAZIONE
E’ stato inaugurato ieri con un concerto dell'Orchestra Mozart, diretta dal maestro Claudio Abbado, l’Auditorium di Renzo Piano. C’era il Presidente della Repubblica e molte personalità della politica e della cultura aquilana e regionale. La serata inaugurale è stata promossa dal Comune dell'Aquila e organizzata dalla Societa' Aquilana dei Concerti "Bonaventura Barattelli". L’evento è stato ritenuto una pietra miliare nella rinascita della citta' dell'Aquila. Il “Cubo”, come è stato definito, è una struttura in legno della Val di Fiemme di 250 posti. E’ un insieme di tre cubi colorati a tinte pastello, prevalentemente nelle sfumature dal beige al rosso mattone, con inserti dal celeste al verde. E’ situato nelle immediate vicinanze del Forte Spagnolo, nel parco ad esso adiacente, precisamente nel punto che guarda la Fontana Luminosa. Per questo ha suscitato  dispute a non finire su questo connubio di vecchio e di nuovo. Un gruppo di urbanisti ha firmato il seguente documento. «L’Auditorium regalato dalla Provincia di Trento e dal progettista, è uno spreco e un danno per la città storica. Invece di restaurare l’antico Teatro Comunale o l’ex oratorio di San Filippo o l’auditorium all’interno dello stesso Castello, se ne progetta uno nuovo che allontana nel tempo il recupero del centro storico. La sua posizione altera la sistemazione del verde disegnato da Giulio Tian un secolo fa e oblitera una precisa valenza scenografica, ponendosi in evidente contrasto con il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Alla sottrazione di spazi verdi, in un’area centrale congestionata, si aggiunge l’inaccessibilità per ovvia mancanza di parcheggi (che magari si deciderà di realizzare ancora una volta in danno del verde e della sua fruibilità). Questa grande baita, in un luogo che ha nella pietra la sua tradizionale espressione costruttiva e la sua identità, si conforma così alle famigerate “new town” e alle “casette alpine” (anch’esse provvisorie)». Per questi motivi i firmatari hanno ribatito «la loro critica più forte nei confronti dell’Auditorium la cui pretesa transitorietà, oltre a essere facilmente contestabile (l’Italia è piena di manufatti “temporanei” perenni) rende ancor più incomprensibile, in un momento come questo, lo spreco di risorse che meglio potevano essere
utilizzate per il recuperodel centro storico in agonia». In molti vedono quel fabbricato in relazione allo stato di abbandono del centro storico, case deserte, negozi chiusi ed attività spostate in periferie nuove, senza storia, caotiche e  disordinate, inutile o dannoso rispetto a priorità più urgenti. Altri, invece, considerano  l’Auditorium  una bella novità, un regalo da accettare con gratitudine e gioia, una bella opportunità per il futuro della città, che sempre di più e meglio potrà fregiarsi del titolo di città della cultura e delle arti.
Secondo l’assessore Pietro Di Stefano: «L'Auditorium catturerà gli sguardi del mondo e catapulterà L'Aquila fra le città che hanno saputo osare la sintesi tra tradizione ed innovazione. Credo che gli aquilani, al di là della tradizionale freddezza, supporteranno una parte identitaria della città, come le associazioni musicali, nel vivere l'Auditorium e far rivivere il parco. Per orchestrare una rinascita c'è bisogno di accordare prima tutti gli strumenti. Poi la musica è meravigliosa».
 
I costi della politica e la SFACCIATA demagogia
degli ex AMMINISTRATORI DI SCANNO
Il servizio dello scuolabus a pretesto per cercare consensi

di Roberto Nannarone (già assessore al bilancio dal 2005 al 2008)
rinunciare, pena la sua diretta responsabilità per danno all’erario comunale. Bene avrebbe fatto l’ex consigliere E. Gentile ad assentarsi meno dal suo posto di lavoro, per consentire al Comune di risparmiare i soldi che avrebbero potuto garantire la riattivazione del servizio scuolabus (nell’elenco dei residui, per esempio, troviamo ancora cinque richieste delle FF.SS. da evadere, per l’importo complessivo superiore a 1.000 euro (sono impegni di spesa riferiti all’anno 2010, non ancora pagati!).
Bene avrebbe fatto l’ex consigliere E. Gentile ad evitare di richiedere il rimborso delle spese legali sostenute per una causa penale che lo aveva visto come imputato! Ben 7.651,00 euro che il Responsabile dell’Area Amministrativa ha liquidato all’ex consigliere E. Gentile con la determina n. 27 del 3 aprile 2012. A che titolo, mi chiedo, il Responsabile dell’Area Amministrativa si è sostituito al Consiglio Comunale nel liquidare tale importo? Si trattava di un evidente debito fuori bilancio, che non può assolutamente essere imputato, per competenza, al cap. 138 del redigendo bilancio 2012!
A che titolo l’ex consigliere E. Gentile ha richiesto la liquidazione delle spese legali per il procedimento penale n. 317/06 R.G. Trib., nel quale era imputato, a seguito di querela per il reato ex art. 595 c.p., terzo comma, (diffamazione), che avrebbe commesso durante la campagna elettorale del 2003? L’ex Sindaco P. Giammarco, che avrebbe dovuto controllare tali atti, anche quale assessore al bilancio, perché non ha impedito la liquidazione a favore del suo capogruppo di maggioranza?
Ecco quali sono i costi della “politica”, (e non sono solo questi!), che hanno impoverito il bilancio comunale, fino a costringere il Commissario Prefettizio a sospendere il servizio di scuolabus!
In verità chi ha campato per tanti anni con questo modo di far politica, interessato soltanto ad intercettare consensi elettorali, non riesce a  comprendere quale sia il corretto modo di amministrare la cosa pubblica! Il tempo è sempre galantuomo.
Ritengo utile evidenziare che il servizio comunale di trasporto scolastico può essere qualificato come servizio sociale solo nell’ipotesi in cui sia destinato a rimuovere e superare eventuali situazioni di bisogno e difficoltà in cui versino le famiglie degli alunni trasportati o gli alunni stessi (ad esempio, famiglie disagiate che abitano fuori del centro abitato e quindi lontano dall’istituto scolastico, famiglie con alunni diversamente abili che hanno bisogno di personale di sostegno). In questi casi il Comune deve assicurare il trasporto scolastico gratuito, perché finalizzato ad agevolare la frequenza scolastica, contribuendo ad attenuare l’abbandono e la dispersione scolastica.
Negli altri casi il trasporto scolastico assume la tipologia di servizio pubblico locale economico e la fruizione determina la compartecipazione della famiglia al costo del servizio stesso, in base alle singole condizioni economiche. E’ la Giunta Comunale a determinare annualmente le quote di compartecipazione, in quanto l’adesione al servizio costituisce a tutti gli effetti contratto d’utenza ai sensi delle vigenti normative.

SCANNO - Quando si parla di costi della politica è facile infrangere quella sottile linea di demagogia che oggi più che mai fa breccia nelle menti dei tanti cittadini disillusi e poco accorti. Purtroppo, anche nel nostro Comune, la “politica” negli ultimi anni ha commesso degli errori enormi e continua a insistere sulla strada sbagliata, con “spacconate” pubblicitarie, che continuano ad illudere i cittadini e cercano di allontanare lo spettro del dissesto finanziario ormai all’orizzonte.
L’ultima trovata (forse ritenuta “geniale” soltanto dagli stessi firmatari!) è quella proposta dai componenti dell’ex Amministrazione Giammarco, capeggiati dall’ex Vicesindaco (per chi, ancora, non lo sappia, C. Giansante non riveste più alcun ruolo amministrativo, per fortuna!), che sabato 6 ottobre hanno scritto al Commissario Prefettizio per invitarlo a riattivare il servizio Scuolabus “da sempre garantito gratuitamente dal Comune di Scanno”. Copia della lettera è stata, e non poteva non esserlo, pubblicata tempestivamente dall’ex Capogruppo di maggioranza, E. Gentile, sul suo sito personale. Gli ex amministratori, per garantire tale servizio, si sono offerti di destinare “una quota parte delle indennità loro spettanti, quale contributo volto a ripristinare il servizio”. Sottolineo: solo “una quota parte” e non l’intero importo! È l’apice della demagogia! Praticamente sempre la stessa gente che ruota, si traveste e cerca di apparire come salvatrice della patria!
A me pare che tali soggetti non si siano ancora resi conto in quali condizioni disastrose hanno lasciato le casse comunali. Essi hanno ancora il coraggio di scrivere di voler rinunciare ad “una quota parte” delle loro indennità per ripristinare il servizio scuolabus. Ma di cosa stanno parlando?
Sono certi, Giammarco & company, che nelle casse comunali vi sia ancora denaro sufficiente per gestire la macchina comunale e per poter pagare le loro “indennità” di amministratori comunali? Questi ex amministratori sanno a quanto ammontano i loro esigui “compensi” per aver disamministrato il nostro Comune, che dovrebbero far carico ad un bilancio dissestato? Si sono accorti che nell’elenco dei residui passivi, approvato dalla Giunta Giammarco-Giansante nel marzo scorso, figurano ancora 3.000 euro, quale importo delle indennità di carica per gli Amministratori del 2007? (All’epoca ero assessore e, per tale incarico amministrativo, non ho mai preteso alcunchè, avendone fatto rinuncia fin dal primo momento!). Perché il Ragioniere non ha provveduto ad eliminare tale residuo passivo?
Sabato 29 settembre alcuni genitori sono andati in Comune a chiedere il motivo della mancata riattivazione del servizio di scuolabus ed il Commissario Prefettizio sembra che abbia detto loro che il trasporto degli alunni non può essere gratuito, ma a pagamento, anche se in percentuale. Prima di fare pura demagogia, perché i componenti dell’ex Amministrazione Giammarco-Gentile-Giansante non si sono chiesti il motivo per non aver dotato il Comune di Scanno di un regolamento per il servizio di trasporto scolastico? Esso avrebbe consentito, ora, di definire le modalità di gestione, i beneficiari del servizio e le modalità del servizio stesso, contemplando anche gli obblighi dei genitori e la loro compartecipazione al costo del servizio di trasporto, previsto da leggi dello Stato, alla quale il Commissario Prefettizio non può
 
Dalla piazza vecchia la processione ha proseguito lungo Viale dei Caduti e, per la prima volta, risalendo per Le Coste, si è inoltrata per Via Napoli, faccendo il giro esterno al centro storico, chiuso per lavori in corso. Alle ore 20,15 ha fatto rientro in chiesa, concludendosi con il canto “Te Deum” e la benedizione finale. Non così si celebrava questa festa diversi anni fa, quando la processione si svolgeva nella mattinata, anche in giorno feriale se il 4 ottobre non cadeva di domenica. Negli Anni Ottanta fu Padre Beniamino Di Rocco a volerla spostare nella serata, per renderla più animata con le candele accese portate da tante donne in costume. Anche se tempi e modalità cambiano, è importante che i valori di una festa si trasmettano.
FESTA DI SAN FRANCESCO
A SCANNO CON PROCESSIONE SERALE

Scanno - Ieri sera, con grande partecipazione di gente, si è svolta la processione di San Francesco, dopo la messa concelebrata dal parroco e da Padre Manuele nella chiesa di Sant’Antonio. Una festa più intima, rispetto a tutte le altre del periodo estivo, e per questo particolarmente sentita, esaltata dal tripudio dei suoni delle campane e della banda. Due lunghe file di fiaccole accese aprivano la processione a cui hanno partecipato tutte le confraternite. Lungo il percorso, in particolar modo ai due lati della Spannella, vi erano tanti lumi accesi.
 
IL BALLO DELLA PUPA
HA CHIUSO A FRATTURA
I FESTEGGIAMENTI
DELLA MADONNA DEL ROSARIO

FRATTURA - Il piccolo Borgo di Frattura, il più alto della nostra Valle (1260m.) ha ancora tradizioni legate alle festività, ormai non più in uso negli altri paesi. Una di queste è il ballo della pupa. Una gigantesca figura femminile, accompagnata dalla banda, ha fatto il suo ingresso in piazza alle ore 18,30, ballando valzer, tarantelle ed altro tra il divertimento di adulti e bambini. Qualche anno fa “la pupa” bruciava tra lo schioppettio dei fuochi d’artificio a simboleggiare l’avvento dell’inverno. Le nuove normative sulla sicurezza hanno bandito questa usanza, per cui “la pupa” ha avuto salva la vita, per ripresentarsi il prossimo anno, ma con un abbigliamento diverso. Nella processione di mezzogiorno con la statua della Madonna hanno sfilato anche le coppie che hanno dato vita in mattinata alla rievocazione del “Catenaccio” (il corteo nuziale) con i costumi ottocenteschi del paese.