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Venerdì 14 Settembre 2012 - Il Santo del giorno: Sant' Alberto di Gerusalemme, Vesc. e martire (1149-1215)

Il tempo... ieri - E’ arrivata “Medea” che dalla Scandinavia ci ha portato maltempo. La giornata di ieri, già dalla nottata, è stata caratterizzata da pioggia e freddo. Temperature: massima 18,1°C; minima 11,3°C; attuale 11,1°C (ore 23,30).
 
 
SCANNO - Sant’Eustachio, protettore dei cacciatori, è il Patrono di Scanno. La sua festa liturgica è il 20 settembre, ma i festeggiamenti in suo onore ci saranno domani, con la banda di Introdacqua e lo spettacolo musicale in serata con la “Combriccola di Vasco Rossi” e domenica, centralità della festa. Dopo la messa delle ore 10,45, ci sarà la processione con l’immagine del Santo per le vie del paese. Anche dopo la messa vespertina celebrata dal vescovo, mons. A. Spina, avrà luogo la processione dalla chiesa parrocchiale al Largo dell’Olmo, vicino alla sua chiesa ancora chiusa al culto per i restauri. Dopo il sermone religioso, il canto del “Te Deum” e la benedizione eucaristica, la statua verrà riportata nella chiesa madre. Seguiranno i fuochi pirotecnici. Alle ore 21,00 il concerto della banda musicale di Fisciano si terrà in Piazza Santa Maria della Valle.
Il 19 settembre, alle ore 10,00, ci sarà una messa a cui interverrà il gruppo parrocchiale di Montoro Superiore, località campana dove questo Santo viene venerato, poi avverrà l’accensione della fiaccola, portata in pellegrinaggio a piedi dal gruppo stesso fino a Montoro.
Terminati tutti i festeggiamenti la statua di S. Eustachio verrà ricollocata nella Cappella di san Costanzo dove si trova ancora anche quella della Madonna delle Grazie.
 
LA CACCIA E L’ORSO MARSICANO
UNA SCONFITTA PER L’ORSO!

Gli ambientalisti anticaccia e gli animalisti hanno messo a segno una nuova vittoria contro la caccia ed i cacciatori. Lo hanno fatto formalmente per impedire la caccia al Cinghiale, ma indirettamente per salvare l’Orso marsicano; e certamente alcuni lo hanno fatto in buona fede. Il problema è che, per salvare il Cinghiale, di fatto hanno colpito l’Orso! La magistratura avrà fatto il proprio dovere di fronte ad istanze legittimamente presentate (anche se noi abbiamo dei dubbi, visto che le leggi si possono sia applicare sia... interpretare: la verità si saprà solo quando si andrà nel merito e, magari, anche dopo ricorsi ad istanze superiori). In pratica la caccia, specie al cinghiale, è stata ritardata o bloccata in tutti i SIC e ZPS e “nell’area del PATOM”, col divieto anche di caccia ad alcune specie di uccelli ritenute a rischio. C’è stata certamente una parte di buona fede. Il problema è che indirettamente si è colpito l’orso più di quanto non si creda. Ed eccone le ragioni.
Innanzi tutto, irritare con atti che paiono (e per alcuni lo sono proprio!) vessatori, le categorie quali i cacciatori e gli allevatori, è il modo migliore per fomentare atti di bracconaggio come rivalsa o difesa di diritti che si ritiene calpestati. E ciò andrebbe sempre tenuto presente quando si opera con iniziative di repressione che notoriamente la pubblica autorità non ha poi materialmente il potere di controllare (ed è il caso del Parco Nazionale d’Abruzzo e dei sui vasti territori circostanti – e ciò nonostante l’esubero di Guardiaparco! – dove la caccia oggi ha subito uno stop provvisorio con la scusa di difendere l’orso). I bracconieri esistono, è vero, ma tanti, anche, si... creano! Ed è questo ciò che andrebbe evitato, cercando una collaborazione col mondo venatorio anziché mirare solo a colpirlo; cosa che permetterebbe di combattere anche con il loro aiuto
i pochi veri bracconieri. Agire in modo da far aumentare il loro numero non è certo buona norma per combatterli. Renzo Videsott, lo storico Direttore del Parco Gran Paradiso, fece scuola, quando assunse come guardiaparco proprio i bracconieri! Qualcuno dirà, ma Renzo Videsott era anche e soprattutto un cacciatore. E forse proprio ciò dovrebbe far riflettere sul fatto che si possa essere cacciatori e convinti ambientalisti. Fomentare la rabbia di tutta la categoria non serve né a migliorare eticamente la caccia né a salvare l’orso! In realtà, se ci si ferma un attimo a riflettere, si comprende come con i provvedimenti di limitazione all’attività venatoria in realtà non si è voluto colpire il nemico dell’orso, che, per assurdo che possa sembrare, è il cinghiale, ma il nemico dell’ambientalismo anticaccia: ovvero il cacciatore! In pratica, per salvare l’orso (specie non cacciabile) hanno salvato il cinghiale (specie cacciabile); ovvero, hanno salvato un animale di specie ibrida la cui introduzione gli stessi animalisti anticaccia addebitano ai cacciatori e che, quindi, per logica e coerenza di pensiero dovrebbero avere tutto l’interesse a sterminare, essendo essi divenuti una vera peste per l’orso, visto che i branchi di quest’animale ne saccheggiano tutte le risorse alimentari. Come non chiederci, cosa resterà per l’orso di mele e tuberi ed altri vegetali di origine naturale ed antropiche, nelle due fasi più delicate della vita dell’orso: l’alimentazione autunnale preparativa ai lunghi mesi di letargo, e l’alimentazione primaverile subito dopo l’uscita dal letargo? Noi siamo certi che se l’Orso marsicano potesse parlare, non loderebbe chi ha fatto sì che la caccia al cinghiale sia stata impedita o limitata, ma si chiederebbe il perché, se lo scopo era aiutare l’orso a sopravvivere...
Oggi difendere i diritti dei cacciatori, checché se ne dica e si pensi, non significa quindi solo difendere l’Orso marsicano, ma anche i diritti democratici sanciti dalla nostra Costituzione... (da Wilderness-Italia)
 
Il cantautore Mimmo Locasciulli
Amico di Scanno
Vince la XVII edizione del premio
“Il Bacucco d'Oro”

Il cantautore Mimmo Locasciulli vince la XVII edizione del prestigioso premio abruzzese “Il Bacucco d'Oro” per lo spettacolo, che gli è stato attribuito dalla giuria tecnica presieduta da Igino Creati (presidente dell'associazione culturale “Città di Bacucco”) e composta da Valentina Ciafardone (assessore alla Cultura del Comune di Arsita), Franca Minnucci, Luigi Orsini, Alessandro Pulini, Daniela Quieti, Tito Rubini, Benito Sablone e Antonio Sorella.
Mimmo Locasciulli è amico di Scanno. Arriva in paese ogni anno per il convegno medico, organizzato dal dottor Guglielmo Ardito. Lo scorso 7 settembre è stato uno dei relatori alla presentazione del libro di Marco Notarmuzi, “L’Arcade Romualdo Parente” (nella foto a destra).
E’ il terzo abruzzese ad essere premiato dopo Piero Mazzocchetti e Vincenzo Olivieri. Il premio è stato assegnato a Locasciulli per la sua
brillantissima e lunga carriera artistica nella quale ha sempre fatto emergere le doti di bravura e di serietà.
Il riconoscimento gli verrà consegnato ad Arsita sabato 15 settembre con inizio alle 18,00.
 
 
Nel Parco Nazionale della Majella
NATI IN UN ANNO 204 CAMOSCI

Sono 720 gli esemplari di camoscio presenti nel Parco Nazionale della Majella e costituiscono la colonia più numerosa oggi presente nella dorsale appenninica, unica area in cui vive questa sottospecie endemica e rappresentano il 45% dell’intera popolazione; popolazione giovane oltretutto con 204 nuovi nati che si sommano ai 92 giovani nati l’anno precedente. Lo ha reso noto il direttore del parco, Nicola Cimini. In particolare, nel corso degli anni la popolazione ha mostrato un continuo incremento, sia nel numero totale di camosci presenti che nel numero di nuovi nati. Dai 100 camosci contati al momento dell’istituzione del Parco, si arriva ai 300 individui del 2006, con 80 nuovi nati, agli oltre 500 individui, con 170 camosci nati nell’anno, censiti nel 2010, fino ai 720 camosci censiti quest’anno. L’ampia disponibilità di habitat idonei, sia di quelli utilizzati durante la stagione estiva delle nascite e dello svezzamento dei piccoli che di quelli frequentati durante i mesi invernali, più critici per la sopravvivenza degli individui giovani ed anziani, è probabilmente alla base dell’elevata sopravvivenza annua e dunque del continuo e progressivo incremento finora registrato. Il camoscio sulla Majella in questi ultimi anni ha inoltre mostrato una notevole capacità di colonizzazione che lo ha portato ad insediarsi anche in territori diversi da quelli inizialmente scelti dai camosci durante i primi anni successivi al rilascio, stabilendosi ad esempio in maniera sempre più consistente anche in massicci limitrofi all’areale principale. Tale capacità è probabilmente dovuta all’elevata disponibilità di individui giovani: sono principalmente questi infatti che ogni anno vanno in «dispersione» colonizzando nuovi territori. L’eccellente stato di salute del camoscio sulla Majella, sta consentendo il prelievo, con tecniche innovative, di esemplari ’esportatì nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini a rinforzarne l’esile popolazione. In futuro, tale operazione consentirà di ripopolare anche le vette del Parco Regionale del Sirente Velino, a completamento delle operazioni previste dal Progetto Life Camoscio, finanziato dall’Unione Europea e di cui il Parco Nazionale della Majella è capofila.
Si gira ancora in Abruzzo
Un lungometraggio

Da ieri sino al 28 Settembre si gira in Abruzzo un lungometraggio di genere Road Movie, diretto da Rasto Boros e prodotto dalla AH Production S.r.o. di Bratislava (Slovacchia). I Road Movie (letteralmente "film della strada") sono film di un genere cinematografico il cui sviluppo avviene prevalentemente in viaggio, e solitamente lungo le strade.
La troupe si muoverà tra le località comprese nel Parco Nazionale del Gran Sasso - Monti della Laga; nella zona rossa dell'Aquila; Avezzano; Marina di San Vito Chietino. Ha ricevuto il Patrocinio del Comune dell'Aquila e del Comune di San Vito Chietino. Il lungometraggio si svolge a cavallo fra due principali nazioni: la Slovacchia e l'Italia. Tramite il viaggio, i due personaggi principali si incontrano nelle rispettive solitudini e creano nel corso della storia terreno fertile per un'amicizia reale, senza secondi fini. I due protagonisti sono un uomo e una ragazza. L'uomo, Stanko, un trentenne di origine slovacca, senza una vera casa e senza un'istruzione, è un lavoratore stagionale presso un'azienda del centro Italia produttrice di pomodori. Il gestore della coltivazione in realtà conduce traffici illegali di ragazze fra la Slovacchia e l'Italia. Trovando come sfruttare la debolezza di Stanko, ovvero la sua non affermazione nella società e quindi la sua voglia di riscatto e di orgoglio per sé stesso, Paolo dà la possibilità a Stanko di guadagnare dei soldi andando per suo conto in Slovacchia a recuperare una ragazza da immettere poi nel mercato della prostituzione. Stanko accetta e raggiunta la Slovacchia scopre che non è poi così semplice come lui pensava trattare di malaffare, e si fa facilmente prendere tutti i soldi da Marcelo che doveva dare la ragazza a Paolo. A questo punto appare l'altra protagonista, Bengori, una ragazzina di 14 anni di origini gitane, lasciata dalla madre come pegno di denaro a Marcelo, la quale scappando dalla propria attuale situazione senza futuro e volendo andare in Francia per raggiungere la madre, entra nella vecchia macchina di Stanko e chiudendo la portiera i due cominciano il viaggio assieme. Fra bugie e verità, delusioni e chilometri percorsi, i due personaggi border line entrambi accomunati da un'esistenza povera dei beni essenziali e di affetto, lentamente entrano in contatto fra loro e cercano pian piano di sostenersi l'un l'altra. Anche nella totale assenza di principi morali e culturali, alla fine l'umanità dei sentimenti emerge dall'interiorità dei due animi, dandoci uno spaccato crudo ma reale di una storia moderna.
 
Cooperazione: premiato
L’Abruzzo per storico
accordo con Shanxi

E' stato assegnato all'Abruzzo, unica regione in Italia, il riconoscimento 2012 per lo storico gemellaggio con la provincia di Shanxi, in quanto ''modello virtuoso di comprensione e cooperazione''. Lo comunica, in una nota, la Regione Abruzzo. Il premio e' stato conferito oggi dal presidente del ''Chinese people's association for friendship with foreign countries'', mrs Li Xiaolin, in occasione del Forum internazionale dei gemellaggi nella citta' di Chengdu, al presidente emerito del Consiglio regionale, Giuseppe Tagliente, in rappresentanza del presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, e al rappresentate dell'Istituto di Sviluppo Economico Culturale Italia Cina Oriente (ISECICO).
''Celebriamo questo momento con grande consapevolezza'', ha commentato il presidente Chiodi'', cha ha delegato a partecipare
al Forum il consigliere Tagliente. ''L'Abruzzo - ha specificato - e' stata una delle primissime regioni a sottoscrivere un rapporto di gemellaggio con una nazione che si apriva al mondo, una piccola diplomazia, quella abruzzese, che affiancava la missione dell'allora presidente Andreotti, e che determino', di fatto, l'interruzione dell'embargo. Nella ricorrenza del ventennale non solo rinnoviamo quel necessario spirito di amicizia, ma potenziamo ulteriormente, sulla scia delle esperienze maturate, le opportunita' di sviluppo economico, culturale e tecnologico, formalmente sancite un anno fa circa in un incontro a Roma, con il governatore della Provincia dello Shanxi, Wang Jun, e l'ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Ding Wei''.
''Quell'incontro - ha spiegato il Presidente - ha determinato una nuova spinta allo sviluppo della partnership strategica tra Cina e Italia''.
L'intesa riguardava le relazioni economiche, commerciali, scientifiche, tecnologiche e culturali. L'iniziativa si proponeva di approfondire le collaborazioni industriali e di investimento offerte alle imprese italiane e rafforzare le relazioni economiche con la Cina.