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Domenica 24 Giugno 2012 - Il Santo del giorno: San Giovanni Battista, “Il dono di Dio”

Il tempo... ieri - LE ALTE TEMPERATURE si sono attenuate. E’ stata una giornata climaticamente sopportabile. Per i naviganti: mare mosso dal “Borino” che ha soffiato soprattutto nelle prime ore del mattino e della sera.
 
IN VACANZA COL DIRETTORE
A Trieste LA CITTA MITTELEUROPEA PIU’ A NORD DELL’ADRIATICO
SETTIMO ED ULTIMO GIORNO. Ieri sabato abbiamo navigato alla volta di Trieste. La città, mitteleuropea per eccellenza, ci ha accolto senza tradire la sua caratteristica, quella di essere una città ventosa. Per fortuna non soffiava la Bora, ma il “Borino” (come lo chiamano i locali), un vento più calmo. La nave è entrata nel golfo verso le 8,30. Due rimorchiatori l’hanno condotta in porto, situato proprio al centro della città, a cinquanta metri da “Piazza dell’Unità d’Italia”. Trieste dopo secoli di governo asburgico è tornata all’Italia dopo la sconfitta dell’Austria nella Prima Guerra Mondiale. Sorge su sette colli che degradano verso il mare, nell’estremo Nord-Est della penisola italiana, vicino al confine con la Slovenia.
L’escursione ha avuto inizio alle ore 9,00, mentre il “Borino” soffiava a piccole raffiche. In pullman con la guida abbiamo fatto una panoramica della città più nuova, quella che si è sviluppata dal 1700 in poi. Prima era zona di saline. Per visitare la Cattedrale di San Giusto il pullman ci ha portato sopra la collina del nucleo principale della città. Fuori della cinta muraria abbiamo osservato i resti di un teatro di epoca romana, semicircolare sul modello dei teatri greci, scoperto a fine Ottocento con la demolizione delle case del ghetto ebraico. La Cattedrale, del XIV secolo, è nata dalla fusione di due basiliche precedenti del IX e X secolo. Su un’area cultuale di epoca romanica è esternamente impreziosita da un rosone gotico in pietra bianca, aggiunto insieme al campanile nel 1300. Dopo aver visitato l’interno abbiamo ripreso la strada costiera verso il castello Miramare. Lungo il viale, proprio sulla strada lastricata per il passeggio, c’erano moltissime persone che prendevano il sole. La guida ci ha detto che i triestini non avendo spiagge si accontentano di stendersi sulla strada pedonabile. Il Castello di Miramare dopo pochi chilometri ci è venuto incontro con il suo biancore e con la sua eleganza. Questo è posto all’estremità di un promontorio. Venne fatto costruire, in pietra bianca d’Istria, fra il 1856 e il 1860 da Massimiliano D’Asburgo, che giunse a Trieste per la prima volta nel 1850 e, diventato contrammiraglio delle flotta austriaca, nel 1855 decise di stabilirsi in questa città con la consorte Carlotta, ma nel 1864, nominato imperatore del Messico, partì per quel Paese, dove venne in seguito fucilato dagli insorti. Gli ambienti del castello presentano stili diversificati. Le pareti e i soffitti sono ricoperti di legno e tappezzerie azzurre o rosse. Dopo la Prima Guerra Mondiale, con la sconfitta degli Austriaci, il castello passò allo Stato Italiano. Vi abitò per un certo periodo Amedeo D’Aosta, che rese il primo piano funzionale ai suoi gusti. Dal piazzale del Castello si estende un parco di 22 ettari con giardini e laghetti. Oggi è un museo italiano, gestito dalle Belle Arti.
Di ritorno ci siamo fermati in Piazza Unità d’Italia, aperta sul mare e delimitata da palazzi imponenti. Il tempo è limitato per poter seguire un itinerario letterario, da Italo Svevo a James Joyce e Umberto Saba.
Quando la nave alle ore 18,30 ha lasciato il golfo, ci siamo sentiti un po’ tristi. Trieste l’abbiamo sognata da sempre, sia per la sua storia, per i suoi martiri, per i bersaglieri che vi arrivarono cantando la nota canzone, rivolta alle ragazze, sia perché l’Italia l’ha riconquistato con il sangue. La nave lentamente va via. Un ultimo sguardo al Castello di Miramare, che si fa sempre più piccolo sino a scomparire del tutto. Un pensiero alla triste storia di Massimiliano d’Austria e della sua sposa che si ammalò di una malattia nervosa. Ci vengono in aiuto i versi del Carducci, e poi un ultimo saluto a Tieste.
Oggi, domenica, saremo di nuovo ad Ancona, dove sbarcheremo per far ritorno alla nostra amata Valle.
 
 
LETTERA AL DIRETTORE
“Terzo raduno nella terra degli orsi”

CIAO Roberto, innanzi tutto buone vacanze a te; seguo quasi con invidia i tuoi rapporti giornalieri perche' ho sempre desiderato fare un giro della Grecia in moto, ma fino ad ora non mi e' stato possibile.
Voglio ricordarti che questo fine settimana, 23 e 24 giugno, ci sara' a Villalago il "Terzo raduno nella terra degli orsi" organizzato dal nostro club di auto storiche "Vecchie Valvole".
E' prevista la partecipazione di almeno 60 equipaggi.
Una indicazione per chi legge il Gazzettino potrebbe essere di seguirci attraverso la webcam della piazza di Villalago.
Grazie e buon divertimento.
Roberto Di Ianni
 

NOZZE D’ORO

VILLALAGO - Ad Elisa Quaglia e Virgilio Caputi che oggi, nella messa delle ore 11,30, rinnoveranno le promesse di matrimonio, formuliamo i nostri più cari auguri per le loro Nozze D’Oro.