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Martedì 19 Giugno 2012 - Il Santo del giorno: San Romualdo, monaco fondatore

Il tempo... ieri - Ancora caldo e temperature decisamente estive Per i naviganti: brezze di mare che hanno mitigato il caldo percepito. Oggi noi naviganti saremo nel fuso orario della Grecia che ha un’ora avanti rispetto all’Italia.
 
IN VACANZA COL DIRETTORE
NAVIGANDO IL MARE Adriatico e IL MARE Ionio
Arrivo a Dubrovnik in Croazia e partenza per Corfù
punto di vista urbanistico, il centro storico (che è tassativamente proibito alle macchine) è diviso a metà da un lungo stradone lastricato (detto appunto Stradún) che termina in prossimità del porto e lungo il quale si affacciano i palazzi storici più significativi. La città entrò sotto la protezione dell'Impero Bizantino e con la caduta di Costantinopoli durante la IV Crociata (1204), passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia e tale rimase, seppur con brevi interruzioni, fino al 1358. La dominazione degli Ottomani durò fino al 1815. Il Congresso di Vienna l'assegnò all'Austria  Ragusa fu unita alla Provincia della Dalmazia e vi rimase fino al 1918 (termine della prima guerra mondiale). Nel 1919 Ragusa divenne parte del neonato Regno di Jugoslavia e nell'aprile 1941 fu occupata militarmente dal Regno d'Italia per un paio di anni. dopo la seconda guerra mondiale, Ragusa fece parte della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. In seguito alla dissoluzione di quest'ultima ed alla successiva guerra in Jugoslavia, la città si trovò quasi sulla linea del fronte ed il 6 dicembre 1991 venne bombardata dalle forze armate jugoslave (in particolare montenegrine) dalle montagne alle spalle della città. Con la fine delle ostilità la città si è velocemente ripresa valorizzando la sua vocazione culturale e turistica. Arriviamo alla città fortificata verso le 15,15. Passata a piedi la porta Pile ci immettiamo nello “Stradun”, nome dato dai Veneziani. Esso taglia in due la città ed è l'asse viario di Dubrovnik. Lungo la strada ci sono i monumeti più importanti: la chiesa di Sant'Ignazio, la chiesa rinascimentale di San Salvatore, vicino al Convento dei Francescani, la chiesa di San Biagio, che è il santo protettore della città. La chiesa a lui dedicata sorge alla fine dello Stradun, in piazza Luza. Da qui si accede al porticciuolo. Lo Stradun e la altre vie collaterali erano strapiene di turisti. Dubrovnik ieri era veramente una città multirazziale.
Non mi soffermo a descrivere le mie sensazioni, che potete benissimo immaginare. Con dispiacere abbiamo ripreso il bus-navetta per tornare a bordo. La nave è partita alle ore 19,00 con arrivo a Corfù alle ore 12,00 di oggi.
Secondo giorno. Sveglia alle ore 6 per poter assistere all'arrivo di Costa Classica a Dubrovnik. Le coste croate sono all'orizzonte e cominciano a delinearsi più nitidamente con l'avanzare della nave. Sono molto frastagliate e la distesa del mare è rotta da numerosi isolotti. La navigazione si fa più lenta. Gli isolotti non sono brulli, ma lussureggianti. Alle ore 730 la nave entra nella baia di Dubrovnik. Aspetta ll battello "Pilota" ed attracca di poppa, davanti alla parte nuova della città.
Meraviglia delle meraviglie c'è anche la nobile e gloriosa "Americo Vespucci” (foto in alto). E' un'emozione vedere quel veliero, vanto della marina italiana. Si sta preparando alla partenza. Alcuni marinai sono già sull'ultimo pennone dell'albero maestro pronti a sciogliere le vele. Due rimorchiatori iniziano a portarla al largo. La nave Costa la saluta con tre lunghi fischi, a cui risponde la Vespucci con altrettanti suoni. Ancora un fischio della Costa e poi il veliero, ancora con le vele ammainate, scompare alla vista dietro un isolotto.
Antonietta ed io, mentre quasi tutti scendono per le varie escusioni, decidiamo di restare tutta la mattinata sulla nave a goderci il sole e di visitare la città antica nel pomeriggio per nostro conto.
Appena dopo il pranzo e una breve siesta, un bus-navetta ci porta alla città fortificata.
Dubrovnik[, in italiano anche Ragusa di Dalmazia, è una città della Croazia meridionale di 42.641 abitanti, situata lungo la costa Croata. La città, che ha lungamente mantenuto la sua indipendenza, vanta un centro storico di particolare bellezza che figura nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO e che le è valso il soprannome di "perla dell'Adriatico". Non riteniamo di tessere la sua soria, perché la si può trovare su internet. Ci limitiamo a poche informazioni essenziali. La città è stata fondata originariamente su un'isola rocciosa e poi collegata alla terraferma mediante interramento di un sottile braccio di mare. Le fortificazioni attuali risalgono al XVII secolo, quando in seguito ad un devastante terremoto venne ricostruita quasi interamente. Dal
 
Insieme: pensiero e azione 
Qualche riflessione immaginando un futuro per Scanno e la Valle del Sagittario
sviluppatosi nel secolo d’oro dell’economia  scannese, il XVIII°, è evocatrice di numerosi spunti : recupero  degli edifici storici  e valorizzazione di motivi architettonici prettamente scannesi,  ad esempio gli archi medievali dei vicoli , della Fontana Saracco, degli stemmi e  portali gentilizi, dei portichetti, bifore e trifore, che purtroppo oggi sono in gran parte murati, una pavimentazione adeguata e in sintonia con le architetture, disciplina degli accessi  ai mezzi veicolari. Piazza della Codacchiola ,adeguatamente recuperata, può rappresentare la location ideale per la giornata clou del Premio Scanno e non solo.  Suppongo esistano anche le risorse tecniche per la sua fruibilità  in caso di meteo non favorevole. E mia convinzione che per progredire nel futuro, cultura ed economia, debbano andare di pari passo. Ne consegue che occorre informazione, dialogo, ponderatezza, avendo come obiettivo  l’interesse generale . Le associazioni culturali presenti sul territorio hanno , in questo ambito, un importante compito e responsabilità. Lo scopo è far crescere la consapevolezza e quindi la responsabilità, sulle scelte da compiere anche in ambito amministrativo. La tutela e la valorizzazione del Lago , del nostro ambiente montano, l’erogazione dei servizi alle popolazioni della Valle, non possono rimanere prerogativa e preoccupazione del singolo comune, ma necessiteranno dell’integrazione degli sforzi dei comuni dell’intero comprensorio della Valle del Sagittario. Le amministrazioni potranno trovare maggiore convenienza in  piani d’azione comuni. Un esempio in ambito turistico-culturale: coordinare l’offerta delle manifestazioni  nel periodo estivo . Appropriato allora considerare il pensiero e l’azione comune, necessari per il futuro delle nostre contrade. D’Alessandro Franco
Non c’è tregua a Scanno. La polemica politica e personale non accenna a placarsi. E il paese continua ad  aspettare, soluzioni meditate, ai suoi problemi. Soluzioni che necessariamente, data la contingenza non solo nazionale ma mondiale, devono essere al massimo grado possibile, lungimiranti e tendenti a dare una impostazione definitiva a ciò che si ritiene essenziale per il futuro. Essenziale è certamente l’industria turistica. Almeno su questo si dovrebbe essere tutti d’accordo. Ne consegue che per realizzare l’obiettivo di cogliere la preferenza di chi vuole scegliere il soggiorno a Scanno e nella nostra Valle, occorra ragionare e pianificare, non solo per l’immediato ma anche per il medio e lungo termine, proposte che siano allettanti, per i potenziali visitatori e fruitori .
Le recenti polemiche sullo spostamento delle cerimonie dello “Scanno” a Roma , le ulteriori polemiche sui lavori per la pavimentazione di alcune strade del centro storico , le elezioni amministrative alle porte, non lasciano ben sperare per soluzioni meditate e lungimiranti.
Il premio Scanno porta prestigio ed immagine al nostro paese. E’ un evento che promuove la cultura e per questo ci può far crescere come cittadini e come comunità. Se  si è concordi su questo è necessario porre le basi per dare a questa manifestazione una “location” adeguata alla sua importanza e la cui fruibilità rimanga inalterata  negli anni a venire, accompagnata dalla  ricerca di una maggiore integrazione del Premio  con il tessuto economico,sociale e culturale della comunità. Uno sviluppo armonico può realizzarsi inserendosi nel solco della storia del nostro borgo. Per questo oso immaginare  Piazza della Codacchiola  come il luogo  simbolo, nel quale poter riconoscere una felice sintesi tra economia e cultura. Ubicata in quella parte del centro  storico,
 
e che toccano il terreno, la fanno da padroni, lasciando quindi agli occhi di chi parcheggia la propria autovettura, un senso veramente di sconforto e tristezza per tanto abbandono. Senza considerare che, appunto, l'erba secca, presente proprio nei posti auto, potrebbe essere fonte di pericolo a causa dell'altissima temperatura delle marmitte che ne vengono quasi a contatto. Quindi mi chiedo: ma a chi spetta la manutenzione ordinaria, almeno quella, del succitato parcheggio? Se non è di competenza del Comune di Villalago non sarebbe allora il caso che l'Amministrazione si adoperasse affinché chi di dovere intervenga per effettuare una bonifica del posto? Tra non molto il lago sarà meta di tanti turisti e sarà un vero peccato regalare ai loro occhi questo spettacolo indecoroso in un posto così bello. E non mi dilungo sulla situazione molto simile presente su tutto il percorso della pedonale che costeggia il lago. Veramente un peccato! La ringrazio dell'attenzione e spero che una Sua segnalazione in tal senso possa far sì che chi ne ha la competenza intervenga nel più breve tempo possibile. Un cordiale saluto. Lucia Caputi
LETTERA AL DIRETTORE
Parcheggio al Lago di Scanno
nel territorio di Villalago

Egregio Direttore, sono un'affezionata lettrice del Suo giornale e soprattutto a mo molto Villalago e tutto il suo circondario, che frequento ormai da diversi anni avendo una casetta nel suo centro storico. Neve o sole noi siamo sempre lì. Le scrivo perchè ho dovuto constatare, proprio lo scorso fine settimana, quanto, ancora una volta, vi sia poca o meglio nessuna attenzione verso le bellezze del posto e le strutture, costruite solo da pochi anni, che dovrebbero essere messe a disposizione dei cittadini e dei villeggianti. Mi riferisco al parcheggio antistante il lago, riviera Villalago, predisposto appunto solo da poco tempo ma ormai nel più completo abbandono. A parte la fontanella mai messa in condizioni di erogare acqua, ormai le erbacce, i rovi, le fronde degli alberi piegate
 
LETTERA AL DIRETTORE

Caro Roberto,
il tuo è un modo meraviglioso per trascorrere una settimana di vacanze. Buon divertimento!
Con affetto, Martha (USA)