Giovedì 19 Aprile 2012 - Il Santo del giorno: Santa Marta di Persia, Vergine e martire
(m. 341)
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Il tempo... ieri - giornata metereologicamente instabile. Bel tempo al mattino con sole e rialzo termico. Nel pomeriggio sono arrivate le
nuvole e la sera deboli piogge. Temp: massima 13,4°C; minima 1,4°C; attuale 6,5°C (ore 23,30).
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A Roma si racconta “Il Sentiero della libertà/Freedom Trail”
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A Roma, al Teatro Tenda di via Giorgio Perlasca, lunedì 16 aprile, ha avuto luogo una manifestazione culturale di particolare
importanza per i giovani studenti delle ultime classi delle scuole superiori.
La manifestazione era promossa dal Municipio VII della zona e rientrava nelle
iniziative per favorire la conservazione della memoria. Alle undici di mattina,
centinaia di studenti guidati da decine di docenti hanno riempito il
teatro-tenda. All’inizio ha preso la parola il Presidente del municipio, Roberto Mastrantonio, che
si è rivolto ai giovani invitandoli a riflettere sul 25 aprile e sulle vicende
romane della guerra e della resistenza. Ha poi letto un messaggio del Presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, inviato
per l’occasione. Anche l’assessore alla cultura, Leonardo Galli, ha sottolineato l’importanza dell’evento per offrire ai giovani la possibilità di conoscere la storia più recente e più vicina territorialmente. In seguito, il professor Mario Setta dell’Associazione “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail”, ha esposto i fatti che hanno dato vita alla nascita del “Sentiero” da Sulmona a Casoli, presentando il libro “Il sentiero della libertà. Un libro della memoria con Carlo Azeglio Ciampi” edito da Laterza, a cura del Liceo Scientifico Statale Fermi di Sulmona.
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Sono stati letti e commentati anche alcuni brani dal libro “E si divisero il pane che non c’era” dalla professoressa Franca Del Monaco, preparando così il clima idoneo alla rappresentazione teatrale che ne è seguita. Roberto Baldassari e Pietro Faiella, da tempo interessati alle storie
sulmonesi, hanno elaborato dai testi pubblicati dal Liceo Scientifico Statale Fermi di
Sulmona, una pièce teatrale di grande suggestione. Nel contesto storico del fascismo e della
resistenza, i due autori-attori hanno colto e descritto la figura di Ciampi
come “personaggio-tipo” del dramma italiano nel periodo della guerra. La lettura delle pagine del
diario di Ciampi, - l’ascesa da Sulmona a Campo di Giove e al guado di Coccia sulla Majella - con voce forte e cadenzata, ha ammaliato i giovani studenti e gli insegnanti,
creando un’atmosfera di profonda emozione. La manifestazione, della durata di circa novanta minuti, si è conclusa con la soddisfazione di tutti. Al termine, è stato dato in omaggio agli insegnanti intervenuti il libro di Sam Derry, “Linea di fuga. Sulmona-Roma-Città del Vaticano”, tradotto dagli studenti del Convitto Nazionale di Roma in collaborazione con l’Associazione Culturale “Il sentiero della libertà/Freedom Trail”.
(Comunicato S.d.L.)
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LETTERA AI SINDACI DI SCANNO E VILLALAGO
Dai cittadini dei due paesi per l’acquisto di un’autoambulanza
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SCANNO-VILLALAGO - Ill.mo Signor Sindaco, i sottoscritti cittadini rivolgono rispettosa istanza,
tendente a ottenere l'acquisto di un'ambulanza, da destinare a tutte le
emergenze di natura sanitaria che quotidianamente occorrono nel nostro Comune.
Tale necessità è giustificata da numerose richieste di intervento sanitario, operato dal locale
gruppo di volontari della Croce Rossa di Scanno, con un mezzo obsoleto che non
consente più una sicura e corretta gestione sanitaria di primo intervento salva vita e del
trasporto del paziente fino all'ospedale di Sulmona.
Tale problematica si è evidenziata particolarmente nei primi mesi di questo nuovo armo 2012. Infatti,
i numerosi interventi effettuati, soprattutto nella fase di emergenza nel mese
di febbraio, per le abbondanti nevicate e la chiusura della SP. 479 per
pericolo di slavine, hanno reso evidente tutti i limiti di un mezzo di circa
dodici anni, che ha abbondantemente superato i 600 mila Km, con mancanza di
riscaldamento, rumorosità di carrozzeria, residui degli scarichi che invadono l'ambiente di trasporto del
paziente, grossi problemi al motore tanto da rimanere anche fermi sulla strada
con l'infortunato a bordo e, addirittura, impossibilità a compiere l'intervento
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poiché il mezzo si è fermato prima di intervenire. Tutto ciò ha creato non pochi problemi alla nostra collettività, tanto che spesso siamo stati costretti a sopperire con autoveicoli personali,
con tutte le conseguenze di un intervento non appropriato, nonostante la grande
disponibilità e professionalità messa in campo dai nostri medici di base Di Rienzo Mara e Caravelli Massimo e
delle guardie mediche nonché dai volontari del gruppo Croce Rossa di Scanno e della protezione Civile. E'
pur vero, che il momento di recessione e il clima d'austerità che stiamo attraversando non consentono un impegno economico troppo oneroso per
l'acquisto di un mezzo nuovo, ma almeno uno seminuovo, che consenta
un'appropriata attività di assistenza, sia opportuno, per garantire a tutti noi cittadini una
possibilità di salvezza nel caso di patologie a rischio di vita.
Ill.mo Sig, Sindaco, conoscendo la sensibilità e disponibilità, in merito a queste problematiche, siamo sicuri che I' impegno di tutta
l'amministrazione comunale da lei presieduta, potrà favorire l'accoglimento della nostra richiesta.In attesa di un cenno di
riscontro, i sottoscritti colgono l'occasione per porgere i più distinti saluti.
(I cittadini di Scanno e Villalago)
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proprie “reprimende”, non faccia assolutamente nulla per sostenere invece l’impegno del Parco nella difficile azione di contrasto al bracconaggio, al
pascolo abusivo e invasivo, al turismo selvaggio e sregolato, alla circolazione
fuoristrada, ai tagli boschivi in aree delicate, alla caccia senza regole
precise. E non si capirebbe per quale motivo questa Associazione non esprima
critiche di sorta nei riguardi di altri soggetti e istituzioni che pure hanno in qualche modo competenze e responsabilità nei confronti dell’orso bruno marsicano.
Evidentemente, è molto più facile sottoporre l’Ente a uno stillicidio di attacchi strumentali e diffamatori con lo scopo di mettere in discussione e indebolire, la principale istituzione impegnata (quasi sempre da sola, e nonostante tutto!) sul fronte della difesa e della tutela dell’orso marsicano. E’ con molto dispiacere che il Presidente “uscente” del Parco annuncia di procedere alla presentazione di un esposto – querela nei confronti del Segretario della Associazione Italiana per la
Wilderness, affinchè l’Autorità Giudiziaria, ove ravvisi nelle affermazioni riportate, nei toni e nelle
allusioni usate che ledono gravemente l’immagine dell’Ente Parco e l’onorabilità sul suo Presidente e di quanti operano quotidianamente per preservare l’Orso marsicano dall’estinzione, arrecando, inoltre un grave nocumento all’efficacia dell’azione di conservazione, gli estremi del reato di diffamazione a mezzo stampa,
persegua e punisca l’autore degli scritti offensivi.
(Antonietta Ursitti, Uffici stampa e comunicazione)
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Pescasseroli - Ormai tutti sono diventati esperti, ricercatori e studiosi dell’Orso bruno marsicano. Quotidianamente c’è qualcuno che lancia dichiarazioni, sentenze, proposte, critiche… e diffamazioni.
L’ultima notizia, quella dei tre orsi marsicani in Comune di Acquafondata nel
Lazio, lontano dal Parco, ne costituisce l’ennesima conferma.
Notizia del tutto inventata in ogni suo passaggio e divulgata, verosimilmente, da chi all’orso non vuole affatto bene – e sono molti! – che è stata però colta ancora una volta come “preziosa” occasione per attaccare il Parco Nazionale e i suoi responsabili, imputando
loro tutti i misfatti immaginabili, causa dell’ormai certa – a parere di questi “soloni” - scomparsa del plantigrado.
In particolare, l’ennesimo comunicato del Segretario della Associazione Italiana Wilderness, che non pare peraltro godere di grande credito presso i cittadini, tocca ormai il ridicolo. Al Parco, però, gli interventi di questo Segretario non possono più essere tollerati, riscontrando chiaramente nel loro contenuto una precisa strategia disinformativa e diffamatoria nei confronti dell’Ente, dei suoi responsabili, e delle persone che dell’Orso marsicano si occupano, seriamente e quotidianamente, nonostante le
gravissime difficoltà politiche, istituzionali, amministrative, scientifiche, normative, etc.
Non si capirebbe altrimenti per quale motivo questa Associazione, che pare non
avere altra funzione che attendere notizie più o meno false sull’orso marsicano, o qualche comunicato dell’Ente, per diffondere le
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LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino
Sig Direttore,
quanti sono coloro che si sono serviti e si servono della metropolitana di
Napoli? Milioni, miliardi. Eppure sembra che mai nessuno abbia notato un
particolare del tutto originale, una stranezza partenopea che distingue questa
dalle metropolitane di tutto il mondo. Di Parigi, Londra, Roma, Milano, New
York. Non se n’è accorto il pubblico e nemmeno il direttore generale e i membri del consiglio di
amministrazione che pure sono pagati, probabilmente superpagati, per organizzare e ottimizzare il servizio. Ebbene, alla
metropolitana di Napoli non ci sono i tornelli, quel sistema di controllo che
permette il passaggio ad una persona per volta,
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in una sola direzione e solo se inserisce una moneta, un gettone, un biglietto.
A Napoli si accede al vagone direttamente e liberamente, senza ostacoli di
sorta. Il biglietto esiste, ma l’acquisto è rimesso alla buona volontà, al senso civico del viaggiatore. E’ vero, c’è da qualche parte una macchinetta obliteratrice, ma il suo utilizzo è pleonastico, e qualcuno se ne serve. Ispettori? Durante una settimana mi è capitato di vederne uno, anzi non l’ho visto, ho sentito che qualcuno lo diceva e si poteva cogliere un certo
nervosismo fra i passeggeri. Ma non ha chiesto il biglietto a nessuno ed è sceso educatamente alla fermata successiva. Della serie “facimm a’ moina”.
Viene da domandarsi chi è il pagatore finale dei trasporti urbani di Napoli. Peraltro, in un periodo in
cui tutta la collettività è chiamata a stringere la cinghia non è assolutamente lecito consentire franchigie generalizzate.
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LETTERA AL DIRETTORE
da "Gli indignati di Villalago"
Cari Indignati, vi pubblico la lettera, come faccio per i volantini del Pasquino di Scanno.
Ho, però, tre querele (di cui una già archiviata), e non vorrei averne altre ancora, che certamente mi renderanno più importante di quello che non sono, perché nel gergo giornalistico si dice: "se non hai almeno una querela, che direttore
sei?" Ed io ne ho tre, perché qualcuno crede che il ricorso alla querela possa mettere il bavaglio a questo
giornale, andando in Procura a lamentarsi (queror=lamentarsi, da cui querela).
E spesso i querelanti sono proprio quelle persone che si gonfiano, parlando di
libertà e di diritti all'informazione, ma pensano, però, di essere intoccabili e osannati dagli altri. Il direttore responsabile di un
giornale ha il dovere di leggere attentamente ciò che pubblica e di apporre gli eventuali omissis quando ravvisa falsità, ingiurie, diffamazioni, calunnie e un linguaggio scurrile.
Cari indignati di Villalago, avrei preferito che la vostra lettera fosse
firmata, per dimostrare ai lettori che avete il coraggio necessario ad
esprimere apertamente il vostro pensiero, come io ho il coraggio di pubblicare
la vostra lettera, perché tutti, secondo me (anche gli anonimi), hanno il diritto di dire la loro su
problemi che riguardano
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l'amministrazione pubblica. Scusatemi questa doverosa premessa ed ecco la
lettera, che mi è arrivata per posta.
«Caro direttore, come avevamo previsto i nuovi amministratori si lamentano dei
debiti lasciati e i vecchi negano o negheranno il tutto o quasi. E Villalago?
Sarà come Scanno di Cetrone… Ferma.
Considerazioni: I nuovi hanno vinto dicendo che le cose stavano come adesso le
hanno trovate? I vecchi dicono che gli avvocati sono serviti per difendersi
dalle denunce dell'attuale sindaco. In effetti condanne non ce ne sono state,
nemmeno per quanto riguarda la vicenda dell'autovelox, che il Gatta ha mandato
alla Corte dei Conti.
A proposito chi ha pagato l'avvocato Giovagnorio? Infine chi è stato a spronare il maresciallo a fare le indagini sul campo sportivo? A pensar
male si fa peccato, ma spesso si azzecca… Povera Villa!
“Gli indignati di Villalago”.
Per chi non ha seguito le cronache precedenti, la lettera degli indignati fa
riferimento al manifesto pubblicato dall'amministrazione comunale il giorno di
Pasqua (lo si può rileggere nella cronaca dell’11 Aprile), in cui tra i debiti lasciati in eredità ci sono anche le spese per gli avvocati. L'attuale sindaco ha sospeso tutti i
pagamenti per quelle cause che non hanno assolto gli imputati con formula
piena, ritenendo che in questo caso tocca loro provvedere alle spese di
giudizio e non al Comune.
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LA CASETTA ABUSIVA CHE HA FATTO NOTIZIA SU MOLTI GIORNALI
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VILLALAGO - Nei giorni scorsi è apparsa su alcuni quotidiani e su giornali on line la sequente notizia: «Due denunce per omissione di atti d'ufficio e inosservanza dei provvedimenti
emessi dalla magistratura.I carabinieri hanno accertato che non era stata
eseguita un'ordinanza di abbattimento di un manufatto in legno e il ripristino
dei luoghi nel comune di Villalago, in seguito ad un'ordinaza del 2001 emessa
dal sindaco a seguito di un abuso edilizio lungo la S.P. 82. I carabinieri
hanno denunciato il proprietario dell'immobile e il responsabile dell'area
tecnica del comune di Villalago».
Gli articoli non avendo foto di riferimento hanno creato un po’ di suspense in paese. Poi finalmente qualcuno ha capito di quale abuso edilizia
si trattasse. E’ una piccola casetta di legno, adibita a deposito
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di bici, situata su una stradina comunale sterrata che da “Bocca di Lago” congiunge la S.R. 479 alla S.P. Circumlacuale, n. 82. Più che di abuso edilizio si tratta di occupazione indebita di suolo pubblico
destinato ai pedoni e ai veicoli. Di fatto ne è stato impedito l’accesso con fioriere, tavoli, sedie e arredi da giardino, posizionati dal
proprietario della villetta lì accanto, sempre con maggiore espansione, impedendone di fatto l’accesso anche ai pedoni. Nonostante un’ordinanza sindacale per il ripristino della strada, il proprietario e gli uffici
comunali preposti a farla eseguire se ne sono dimenticati. Ora con l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Scanno si spera che tutto possa
tornare come prima, oppure che il Comune alieni parte di questa stradina, non
più necessaria da quando è stata aperta la strada cincumlacuale.
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