Martedì 21 Febbraio 2012 - Il Santo del giorno: Sant’ Eustazio di Antiochia, Vescovo (+ Tracia, 338 circa)
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Il tempo... ieri - Giornata per lo piu’ nuvolosa. Il sole è apparso solo nel tardo pomeriggio. La colonnina del termometro è risalita al disopra dello zero. Temperature: massima 7,6°C; minima 1,4°C; attuale 1,8°C (ore 23,30).
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Pescasseroli - Abbiamo preferito il lavoro e la sobrietà agli interventi di comunicazione e… propaganda. Terminato il tempo della emergenza più grave e, talvolta, delle esagerazioni e drammatizzazioni oltre misura, per non dire di
qualche tentativo di strumentalizzazione, possiamo fare il punto della
situazione su quanto realmente accaduto al Parco e al suo patrimonio naturale,
sulle azioni messe in campo dall’Ente. Lo dice il presidente del Parco Giuseppe Rossi all’indomani del “grande freddo” che ha messo a dura prova l’area protetta storica d’Italia e la sua preziosa fauna. Le grandi nevicate delle scorse settimane hanno
visto il Parco presente sul campo con i propri uomini, le guardie in prima
fila, e i propri mezzi in Abruzzo, nel Lazio e nel Molise. Pur con le difficoltà e la limitatezza dei mezzi a disposizione, i servizi del Parco e in particolare
quelli di Sorveglianza e Tecnico sono stati impegnati innanzitutto a mettere in
sicurezza il proprio patrimonio infrastrutturale (Sede e uffici, Centri Visita,
Aree faunistiche e impianti vari, tra i quali c’è purtroppo da registrare il crollo del Tendaconvegni di proprietà della Associazione albergatori ma gestito dall’Ente), e quindi a collaborare con gli enti locali e le organizzazioni del
territorio nelle attività di soccorso e di assistenza, contribuendo ai lavori di sgombero della neve dalle strade e dai tetti, al monitoraggio delle
situazioni di speciale difficoltà, alla assistenza alle piccole aziende agricole disseminate nel territorio e duramente colpite dagli eventi. Ma
l’impegno più importante è stato ovviamente quello di seguire e monitorare costantemente la situazione
della fauna protetta. In notevole difficoltà si sono trovate alcune popolazioni di ungulati (cervi e caprioli soprattutto),
sbandati nella tormenta, ma che hanno sostanzialmente ben superato il momento
più difficile, senza subire gravi perdite. Al contrario di quanto apparso su tutti
i mezzi di comunicazione, non c’è stata “l’ecatombe” degli animali del Parco, che non sono stati “ lasciati morire di fame” come scritto in molte lettere e mail arrivate all’Ente con proposte di iniziative personali alquanto deleterie per gli animali stessi.
Il Parco si è limitato a sostenere, con modestissimi ed eccezionali interventi alimentari su
piccoli branchi di cervi effettivamente in difficoltà
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che durante le nevicate hanno stazionato in maniera permanente tra il lago di
Barrea, la Camosciara e la valle sopra Pizzone. Le Guardie del Parco, in
servizio 24h con appropriate turnazioni, hanno seguito costantemente branchi
dai 20 ai 60 animali (uno nel Molise di 120), evitando al massimo qualsiasi “interferenza” e tenendo quindi conto del normale ciclo della loro vita, soggetto al processo di selezione naturale.
I servizi scientifici del Parco hanno avuto modo di precisare che le nevicate di
queste settimane, per quanto intense e durature, rientrano nella ciclicità della natura, quando si verifica la cosiddetta selezione naturale, permettendo di sopravvivere agli individui più sani di ogni specie e garantendo così il corretto equilibrio tra le stesse.
A proposito di numeri, dai rapporti dei servizi di sorveglianza si scopre che
gli animali morti rinvenuti nel fondovalle sono appena quindici (13 cervi, 1
capriolo, 1 cinghiale). Alcuni di questi sono stati predati da cani.
Il numero delle “vittime” è però certamente superiore, ma normale, considerando esemplari non rinvenuti ( sepolti dalla neve e destinati ad
alimentare gli orsi al loro risveglio primaverile) e altri predati dai lupi,
che esercitano così la loro funzione “regolatrice” degli equilibri della natura.
Molta confusione è stata fatta, dalla stessa stampa, tra il Parco Nazionale e un Parco Faunistico
privato di Castel di Sangro. Finora, nel Centro Visita di Pescasseroli e nelle
Aree faunistiche del Parco gli animali ospitati sono stati e stanno bene, accuditi e controllati in maniera costante, dal personale addetto alla custodia
e dalle guardie del Parco.
Bilancio, quindi, non certo catastrofico per la preziosa fauna dell’area protetta. Non è sicuramente la neve, conclude il Presidente Rossi, il pericolo o il problema per orsi e lupi, cervi, caprioli e camosci. Ben altre,
e si conoscono tutte, sono invece le cause delle loro difficoltà e, addirittura del rischio, per alcune specie, di estinzione. Non sarebbe male
se l’opinione pubblica (magari con l’aiuto del mondo della comunicazione) cominciasse, serenamente ma decisamente, ad
indignarsi della scarsa sensibilità istituzionale e politica verso la rimozione di queste cause.
(Antonietta Ursitti, Uffici stampa e comunicazione)
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LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino
Sig Direttore,
da ragazzo conoscevo un solo generale, Garibaldi. Mi affascinò e continua ad affascinarmi, a dispetto di tutti i ricorrenti revisionismi. Più tardi conobbi un altro generale, uno solo, che da pensionato fu ottimo sindaco
della mia città. Ora , da adulto, sono circondato da tanti generali, amici, conoscenti, vicini
di casa. Mi domando perché questo cambiamento da allora ad oggi. Non mi stupisce, quindi, che il ministro
della Difesa annunci quasi come uno slogan: ”Meno generali, meno ammiragli, più operatività e tecnologia”, sottolineando come sottoufficiali e ufficiali sono diventati numericamente esuberanti rispetto
alla consistenza della truppa e alla operatività garantita. Ha annunciato che nel futuro salari e pensioni, con il diminuire del
personale, saranno ridotti del 50%. Ma l’intervento del ministro non ha sciolto l’enigma sul meccanismo che ha creato uno strano esercito di comandanti, unico
forse nella storia.
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Giunto all'ottava edizione lo STAFF dell'Hotel Pizzalto oggi, 21 Febbraio, fa rivivere, per chiudere in
bellezza il Carnevale, lo spettacolo con fuochi d'artificio a ritmo di musica,
che assume un fascino tutto speciale, con i bagliori delle luci, sulla neve.
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DAL NOSTRO VIAGGIO
IN PATAGONIA
Alla “Fin del mundo”
Caro Direttore,
è con grande piacere che Le invio queste foto che io e mio marito abbiamo
realizzato nel corso del nostro viaggio nella Patagonia argentina e cilena,
proprio dopo aver saputo del possibile gemellaggio tra Scanno e un paese di
questa meravigliosa regione del mondo. Il nostro avventuroso viaggio ci ha
portato a navigare sotto la parete principale del ghiacciaio Perito Moreno e a
toccare il “mitico” Capo Horn, un’esperienza che siamo stati onorati di compiere a bordo della nave esplorativa
Cruceros Australis e al termine della quale siamo stati insigniti di diploma
per aver compiuto la tanto sognata “impresa”. Infatti le foto testimoniano le difficili condizioni del nostro sbarco (così conciati non è possibile distinguerci, siamo gli ultimi sulla destra)! Così anche una villalaghese e uno scannese possono aver aggiunto il loro nome alla
lista dei naviganti alla Fin del mundo!
Con tanti cari saluti, Elisabetta e Massimo
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proposto è dunque un percorso caratterizzato da un’articolazione complessa, con il proposito di offrire al pubblico un’ipotesi di lettura capace di lasciare emergere una sintesi tra modalità esecutive ed esiti formali maturati in ambienti culturali diversi, senza però proporre uno schema concettuale, inevitabilmente inadeguato per contenere non
solo le singole problematicità degli assunti, ma anche la molteplicità formale dei risultati. Per questa installazione Maria Pia Daidone, che da
alcuni anni lavora sulla necessità di indagare le possibilità espressive di materiali extra-pittorici, ha utilizzato il rame, scelto per la
sua duttilità e per le sue valenze simboliche. Esso, infatti, non solo è il metallo che l’umanità usa da più tempo, ma riveste anche un ruolo di assoluta centralità in diverse cosmogonie, rappresentando l’energia vivificante che tutto pervade, il principio di ogni ciclicità.
Un ampissimo mantello metallico, realizzato con piccole tessere a sbalzo,
abbraccia lo spazio espositivo e lo anima di una moltitudine di bagliori dalle
tonalità calde, che infiammano l’immaginazione di ognuno. L’artista partenopea mescola con sagacia tensioni verso una dimensione spirituale
e riferimenti alla quotidianità dell’esistenza, per richiamare alla mente antichi rituali e al tempo stesso un’eleganza dal sapore contemporaneo. Quello realizzato è, infatti, il mantello di Venere e al tempo stesso indumento che ricorda gli
abiti metallici di Paco Rabanne, creando un saldo legame tra mitologia e tempo
presente, perché nel presente che il mito ritrova la sua forza e le ragioni del suo fascino.
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MARIA PIA DAIDONE
Rossorame
Oggi 21 febbraio 2012, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli
22, si inaugura la personale di Maria Pia Daidone Rossorame, curata da Loredana
Rea.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 9 marzo, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
La mostra, è il secondo appuntamento di Molto rumore per nulla, ciclo di approfondimento,
ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflettere sul ruolo dell’arte. Mai come in questi ultimi mesi, proprio mentre mutano profondamente i
rapporti tra esperienze artistiche, pubblico e mercato, ci si interroga con
nuovo vigore sul suo valore, sul suo campo d’azione e la sua funzione in una società fondata sulla contraddittoria necessità di apparire in conformità ai criteri imposti da pochi, al punto che sempre più spesso il dover essere è sempre più importante dell’essere.
Nell’arco di tempo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Maria Pia Daidone, Stefano Giovannone, Patrizia Molinari, Franca Bernardi,
Gabriella Di Trani, Paolo Gobbi – differenti per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente
connessa alle metodologie di lavoro e agli strumenti di espressione. Quello
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NELLA RUBRICA
“AMARCORD”
Caro direttore
questa che invio è una foto del 1959. Ritengo che sia pubblicabile in AMARCORD. Chiediamo ai
lettori, soprattutto Cocullesi, di indicarci il nome delle persone fotografate.
Da noi oggi si è riaffacciata una nevicatina speriamo che sia breve e passeggera. Voi non potete
lamentarvi della quantità caduta. E' inverno vero così!. Un caro saluto, Eraldo
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NECROLOGIO
VILLALAGO - Il 18 febbraio è deceduto in Canada Alfonso Iafolla, di anni 64. Una santa messa di suffragio
sarà celebrata oggi nellchiesa parrocchiale di Villalago. Alle sorelle, Caterina e
Beatrice, e a tutti i suoi parenti giungano le nostre sentite condoglianze.
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