Giovedì 26 Gennaio 2012 - Il Santo del giorno: Sant' Alberico di Citeaux, Abate (m. 26
gennaio 1108)
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Il tempo... ieri - E’ ARRIVATA IN MATTINATA una spolverata di neve che ha imbiancato ogni cosa. Sembrava che dovesse nevicare a lungo, ma dopo un paio di ore tutto è finito. Temp.: max. 0,5°C; min. -2,8°C; attuale -1,8°C (ore 23,30).
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DOMANI 27 GENNAIO “GIORNata DELLA MEMORIA 2012”
A PIETRANSIERI 128 VITTIME: Una strage senza un perchE’
di Ezio Pelino
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SECONDA guerra mondiale. Linea Gustav. Pietransieri. Un paese senza storia dai tempi dei tempi. Un’eternità fatta di quotidianità: la casa, il lavoro, gli armenti, la pioggia, il sole, le stagioni. 21 novembre
1943: l’ottuso spirito del male incenerisce quell’atomo di mondo. 128 assassinati. Una strage senza una ragione, se non quella
della più feroce gratuita criminalità. Senza il pretesto della rappresaglia per azioni partigiane. Senza volto. Non
se ne conosce, ancora, l’autore. La popolazione inerme, di vecchi, donne e bambini, all’ordine di sfollamento, era riparata nei dispersi casolari di Limmari, una
frazione della frazione. Una mattina, un manipolo di tedeschi latranti spinge e
ammassa gli sfollati ignari e atterriti sotto un albero. Fa scoppiare una mina
e a colpi di mitraglia porta a termine la mattanza. Sotto il mucchio dei morti
sopravvive – gravemente ferita - una bambina di sette anni. Virginia. La sua testimonianza è stata raccolta, nel 1995, dagli studenti e riportata nel libro “E si divisero il pane che non c’era”. I tedeschi, ricorda Virginia, ritornata al paese dopo vent’anni di Inghilterra, collocarono “una mina grande come un vaso di fiori... Io stavo in braccio a mia madre. Ero la
più piccola dei figli... Mia madre aveva uno scialle sulle spalle e come i tedeschi
hanno mitragliato è caduta ed è morta all’istante. Io sono caduta sotto a mamma...Tutti strillavano. La prima volta che
hanno cominciato ad uccidere, che urli si sentivano! Poi è rimasto solo silenzio. Non si sentiva niente. Tutto il mondo era silenzio... Ho
visto mio fratello che mi stava vicino. Mi ha detto:”Virginia, è morta mamma? Io gli ho risposto di sì...”.”L’avevo, morta, su di me. Mio fratello aveva... un buco da parte a parte che gli
aveva trapassato l’occhio. ... dopo che gli avevo risposto, abbassò la testa e morì anche lui”.
In occasione delle ricorrenze della strage, personaggi importanti della politica
nazionale hanno rievocato quella tragedia inspiegabile e moralmente repellente,
da Saragat a Spadolini, da Scalfaro, a Veltroni, a Mancino. Ma le semplici,
povere pagine di Italo Oddis, guardia comunale della piccola frazione, restano
le più vere e toccanti, testimoniano del dolore straziante di un padre e di un marito,
costituiscono un straordinario documento storico e umano. Egli ha visto con i
suoi occhi la scena della tragedia che si è consumata da poco. Ha saputo da un paesano di cadaveri buttati davanti ad un
casolare. Si precipita sul posto: “Era buio e nebbioso e nel casolare non vidi nessuno; allora uscii fuori mi girai
intorno ed ecco che ad una trentina di metri dal casolare vidi uno spettacolo
orrendo; tutti i cadaveri riversati a terra a forma di cerchio intorno ad un
tronco di albero che non esisteva più, bruciato dallo scoppio di una mina. Piangevo ed il cuore mi diventò di pietra, le gambe mi tremavano ed affannosamente cercavo i miei, ma non
riuscivo a trovarli in quanto era molto buio”. Sopraggiungono alcuni degli uomini che erano alla macchia. Con il lume di uno
di loro, Oddis riesce a riconoscere il figlio Evaldo, in ginocchio, con gli
occhi aperti, lo sguardo rivolto verso l’alto. “Gli presi la testa fra le mani, pareva volesse dirmi qualcosa ma una pallottola
gli aveva forato la tempia; l’abbracciai, lo baciai e ribaciai e lo stesi poco lontano dal cerchio; poi presi
mia moglie e la misi accanto a lui. L’altro mio piccolo bambino, Orlando, era sotto la madre in una pozza di sangue;
presi anche lui e lo stesi vicino alla madre e al fratello. Non mi usciva più una lacrima e tutti pensavano
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Sabato 28 gennaio 2012, alle ore 17, presso i locali dell’Archivio di Stato, in Viale S. Antonio n. 30, si terrà una manifestazione culturale in ricordo di Giuseppe (Pinuccio) Di Tommaso,
scomparso nel giugno 2009.L' iniziativa dal titolo "Giuseppe Di Tommaso.
Pesatore del Tempo", organizzata dall'Archivio di Stato di Sulmona in
collaborazione con l'Agenzia per la Promozione Culturale - Sulmona e lo Studio
Tecnico Prograph, prevede la realizzazione di una mostra curata dalla
funzionaria Beatrice Ricottilli che ripercorre le tappe lavorative e di vita,
come pure gli interessi culturali del Di Tommaso, primo tra tutti quello della
fotografia d'epoca. Passione, questa, che ha portato alla pubblicazione di
bellissimi volumi sulla Sulmona di una volta, rimasti nel cuore di tutti i suoi
concittadini. Il suo ricordo sarà rievocato da alcuni dei suoi amici di sempre, anche attraverso proiezioni
audiovisive. Il vuoto lasciato dalla sua scomparsa tra quanti gli hanno voluto
bene ha dato lo sprone nel realizzare questa manifestazione in suo ricordo, la
prima di una lunga serie.
Roberto Carrozzo. responsabile di sede
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di dare sepoltura ai cadaveri.” Il casolare antistante, che era pieno di foraggio, si incendia e illumina tutta
la zona. Uno spettacolo indescrivibile”. In quel momento sentono tornare “i tedeschi da tutti i lati sparando come pazzi”. Fugge con gli altri a valle, “ma prima di allontanarmi riabbracciai di nuovo mia moglie e i miei figli e li
baciai imbrattandomi di quel mio stesso sangue”. Oddis racconta che i morti rimasero insepolti per quattro mesi: non fu
possibile dare loro sepoltura perchè il manto, pietoso, della neve li aveva ricoperti. I cannoni inglesi
continuarono a martellare la zona e un elicottero a sorvolare tutti i tutti i
giorni la Valle del Sangro e la terra di nessuno. Solo nella seconda quindicina
del mese di aprile, di notte, con tre amici, uno di sentinella per prevenire l’arrivo dei tedeschi, scavano una lunga fossa. Lavorano per otto notti. Depongono
i morti l’uno accanto all’altro, li coprono con “stracci di lenzuola” e con le tavole bruciacchiate del tetto della masseria, quindi li ricoprono con
la terra. Solo dopo averli sepolti tutti, fuggono ad Ateleta, liberata dagli
alleati.
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LETTERA
AL DIRETTORE
di Ezio Pelino
Sig Direttore,
forse ho la memoria corta, ma non ricordo di aver mai sentito, non dico la
Chiesa, ma il più modesto dei preti, dichiarare che evadere le tasse è peccato. Il discorso del cardinale Bertone mi appare, perciò, una svolta, addirittura una rivoluzione, che segna un nuovo clima culturale e
politico, del tutto inimmaginabile con Berlusconi e la sua complicità verso i furbi. Il cardinale non si è limitato ad una nobile predica, ma ha impegnato la stessa Chiesa a pagare l’Ici. Ha, finalmente, dichiarato quello che da sempre avremmo voluto sentire: ”le autoesenzioni improprie sono scandalo e peccato”. Nessun trattamento di favore ma solo l’applicazione delle norme che regolano il settore no profit. A questo punto se lo
Stato non farà la sua parte, attivandosi con sollecitudine e competenza tecnica per
quantificare quanto gli è dovuto, sarà il solo responsabile e non avrà attenuanti. Dovrà superare l’eterna lentocrazia e, soprattutto, quell’ossequio reverenziale che da sempre si riserva alla chiesa, quasi che alberghi,
ristoranti ed altri esercizi commerciali, in qualità della loro particolare proprietà, siano portatori di una sacralità da rispettare e riverire. Non resta che sperare che veramente non sarà più sufficiente la presenza di una cappella o di un crocifisso per segnare la
ritirata degli esattori dello Stato.
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Richiesto dal Presidente
dell'Ordine degli Avvocati di Sulmona
un incontro con la Regione Abruzzo
premesso che è stata conferita delega al Govemo affinché, al fine dr realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, adotti,
nel termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge,
prowedimenti mirati alla ridefinizione della geografia giudiziaria e
redistribuzione sul territorio degli uffici giudiziari; che lo stato attuale
dei lavori, in particolare quelli della commissione ministeriale all'uopo
incaricata, induce a ritenere, con ragionevolezza, che il Dicastero competente
si stia muovendo e si muoverà nella direzione della semplificazione delle presenze dr presidi giudiziari sul
territorio, attraverso l'utilizzo di parametri che porterebbero al mantenimento
dei soli tribunali aventi sede nei comuni capoluogo di provincia; che tale
impostazione, ove fosse praticata senza tener conto di tutti i criteri,
valutativi ed oggettivi, indicati dalla legge, avrebbe l'effetto di determinare
la soppressione dei Tribunali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano;
ritenuto che in data 24 Gennaio 2012 è stata approvata dal Consiglio Regionale una risoluzione di impegno rivolta al
Presidente Chiodi affinché operi presso il Governo Nazionale per salvaguardare i Tribunali abruzzesi a
rischio "e comunque il Tribunale di Avezzano che per parametri tecnici coerenti
con la legge delega n. 148/2011, risulta essere il terzo Tribunale della
regione, e quindi conforme con quanto previsto dalla stessa legge, ed è presidio di giustizia di riferimento per I'intera regione"; che, però, tale risoluzione non è corretta sul piano politico ed istituzionale nella parte in cui conferisce
preminenza al Tribunale dr Avezzano; - in quanto tutti i Tribunali abruzzesi a
rischio sono presidio di giustizia di riferimento per I'intera regione; - in
quanto la stessa legge delegan. I48l20ll, oltre a quello numerico, indica
altresì criteri e principi direttivi di tipo valutativo ed oggettivo quali I'estensione
del territorio e la specificità tenitoriale del bacino di utenza, anche con riguardo alla situazione
infrastrutturale.
Ciò premesso, il Presidente del tribunale di Sulmona chiede che il Presidente della
Giunta Regionale che il Presidente del Consiglio Regionale, che il Consiglio
Regionale assumano determinazioni, formali e sostanziali, a salvaguardia di
tutti i presidi giudiziari regionali senza operare distinzioni e senza
conferire preminenze o priorità indebite e all'uopo chiede al Presidente della Regione Abruzzo, al Presidente
del Consiglio Regionale, ai capigruppo consiliari un incontro con l'urgenza che
il caso impone.
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CONTRIBUTI DALLA COMUNITA’
MONTANA PELIGNA
ALLE FAMIGLIE
CON BADANTI REGOLARIZZATE
La Comunita’ Montana peligna ha deciso di andare in aiuto delle famiglie con badanti regolarizzate con un
contributo di 300 euro. L’azione rientra nel Programma Fondo Famiglia, attivato presso il
Sottosegretariato alle Politiche per la Famiglia della Presidenza del Consiglio
dei Ministri. Già a partire dall’anno scorso, infatti, la Comunità Peligna ha dato vita a una serie di interventi innovativi tra cui i corsi di
formazione per assistenti familiari e l’attivazione del Registro territoriale delle badanti che le famiglie possono
consultare per trovare professionalità specifiche e garantite per la cura dei loro cari e a cui le badanti possono
iscriversi per essere tutelate sul mercato del lavoro. Le famiglie potranno
fare domanda presso il proprio Comune entro il prossimo 31 gennaio. I Comuni
interessati sono quelli di: Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Cansano, Cocullo,
Corfinio, Pettorano sul Gizio, Pratola Peligna, Prezza, Raiano, Roccacasale,
Scanno, Villalago e Vittorito. Per avere il bando ed essere sostenuti nella
compilazione della domanda ci si può rivolgere al proprio Comune e allo sportello di Segretariato sociale o all’Ufficio dei Servizi Sociali della Comunità Montana Peligna (via Angeloni, 11 - Sulmona).
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Oggi i Forconi abruzzesi
raggiungeranno
i camionisti
Il neo Movimento dei Forconi abruzzesI, guidato dal portavoce Dino Rossi, alle quattro questure provinciali “che a partire da oggi, i trattori inizieranno muoversi per raggiungere i posti
di blocco dei camionisti, già in atto”. L’intenzione dei forconisti dell’Abruzzo interno, è quindi quella di informare i cittadini sulle “gravi ripercussioni che la manovra Monti ha varato”. Rossi ha denunciato così il fallimento della politica, le cui conseguenze si ripercuotono sui cittadini,
dato che “non è possibile - ha scritto - che un pensionato non sia più padrone dei propri risparmi, costretto ad aprire un conto corrente per una
misera pensione di 500,00 euro al mese. Non è possibile che un politico percepisca una pensione di 30.000,00 al mese, tanto
quanto percepisce un artigiano o un contadino in 6 anni”. Per quanto riguarda la manifestazione, questa - a detta di Rossi - “si svolgerà in modo pacifico senza conseguenze per il traffico: si arriverà nei blocchi con i mezzi agricoli a distanza di due minuti l’uno dall’altro. Non è gradita la scorta della Polizia o Carabinieri, in quanto andrebbe a peggiorare
il fluire del traffico, come già accaduto in precedenza”.
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Il WWF sulla questioni relative alle emissioni della centrale a biomassa
in costruzione presso la FATER su autorizzazione
della Regione Abruzzo
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Ieri il WWF ha partecipato alla Commisione consiliare del Comune di Pescara convocata nuovamente per
discutere ed approfondire la questione della centrale a biomassa in costruzione
presso la FATER su autorizzazione della Regione Abruzzo. La commissione si era
già riunita la settimana scorsa e in quell'occasione il WWF aveva sollevato una
serie di questioni relative alle emissioni della centrale. L'associazione per i
propri calcoli si è basata sulle tabelle ufficiali allegate alle autorizzazioni, fornite
gentilmente dalla stessa FATER, riguardanti i dati delle emissioni prima della
costruzione dell'impianto a biomassa e quelli relativi al momento in cui sarà avviata la centrale. In questa vicenda è di fondamentale importanza considerare due livelli: a)le emissioni derivanti
dalla centrale a biomassa che produrrà calore ed energia elettrica, impianto che è l'oggetto dell'autorizzazione rilasciata dalla Regione e dei pareri rilasciati
dagli altri enti tra cui ASL e ARTA; b)le emissioni complessive dell'intera
azienda FATER considerando anche le altre fonti di emissione presenti in
azienza (in particolare dalle linee produttive ecc.), che non erano oggetto del
procedimento. In premessa il WWF deve stigmatizzare il fatto che a tutt'oggi
gli enti pubblici coinvolti, al contrario del privato, non hanno inteso fornire
dati ed elaborati progettuali quando la legge 108/2001 di ratifica della
Convenzione di Aarhus sulla partecipazione dei cittadini nelle questioni
ambientali e il Decreto 195/2005 sull'informazione ambientale prescrivono che
tutti gli enti pubblici devono proattivamente segnalare ai cittadini le
informazioni sui progetti che li riguardano, anche via WEB. Nell'epoca della
rivoluzione digitale è così difficile pubblicare sui siti di Regione, ASL, Comune, ARTA i pdf degli
elaborati progettuali, delle autorizzazioni e dei pareri? Inoltre oggi la ASL
presente alla commissione non ha offerto alcuna spiegazione tecnica mentre
l'ARTA non si è neanche presentata, seppur regolarmente invitata a detta dei consiglieri
comunali. Tutto ciò su un progetto che sta facendo parlare e preoccupare tutta l'opinione pubblica
anche grazie all'impegno degli organi di informazione. Tornando alla questione
delle emissioni il WWF segnala che: a)la centrale a biomassa va a sostituire 14
caldaie a metano. La nuova centrale, presa singolarmente, provoca in maniera
incontrovertibile un aumento nelle emissioni per diversi parametri, in
particolare Polveri sottili – per circa 7,5 tonnellate/anno - e Carbonio Organico Totale - per circa 30
tonnellate/anno (anche se bisogna precisare che precedentemente non
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erano
tabellate le emissioni delle caldaie a metano per questi due parametri) b)se, invece, si prendono i
considerazione i valori di emissione autorizzati per l'intero stabilimento
(quindi considerando anche le linee produttive e non solo la centrale a
biomassa) il parametro delle polveri sottili effettivamente diminuisce rispetto
alla situazione antecedente. Bisogna però precisare che questo avviene esclusivamente per una scelta aziendale del tutto
autonoma da parte del privato FATER che ha deciso di migliorare le performance
emissive del resto dell'azienda, al di fuori dell'iter autorizzativo della
Centrale a Biomassa che è stato valutato da Regione e vari enti pubblici. Pertanto questo miglioramento
non deriva, ad esempio, da una prescrizione puntuale sul progetto di centrale
da parte di chi deve tutelare in primis la qualità della vita dei cittadini (per dirla in parole povere: verificato l'aumento
delle polveri della centrale, gli enti avrebbero dovuto pretendere il
miglioramento in altre aree dell'impianto). Su questo aspetto bisogna ancora
chiarire un aspetto molto importante relativo alla qualità delle polveri emesse. Infatti se da un lato c'è un aumento delle polveri sottili da combustione dall'altro si diminuiscono le
polveri emesse nel ciclo produttivo, le quali sono costituite quasi
esclusivamente dalle cosiddette polveri di cellulosa. Nella commissione di oggi
abbiamo registrato profonde divergenze di opinione sul punto tra il
rappresentante del Mario Negri sud e i tecnici dell'azienda. Il WWF si è riservato di approfondire questa tematica perchè la qualità e la granulometria delle polveri hanno grande rilevanza per stabilire i
potenziali effetti sulla salute. Invece un altro punto è ormai del tutto fuori discussione: le emissioni per il parametro del Carbonio
Organico Totale (COT) non solo aumentano per la Centrale a biomassa ma
aumentano anche tenendo conto dell'intera azienda perchè non si registrano miglioramenti su questo aspetto sulle linee produttive.
L'aumento delle emissioni per questo parametro appare di circa il 30% rispetto
alla situazione precedente. Durante la commissione la Fater ha riconosciuto
l'esistenza di questa criticità sollevata dal WWF e ha preso un'importante impegno nei confronti della
collettività sulla riduzione delle emissioni per questo parametro. Non è questione da poco. Ricordiamo, infatti, che il COT è un indicatore generico delle emissioni di composti organici, tra i quali vi
sono potenzialmente anche sostanze estremamente dannose come gli Idrocarburi
Policiclici Aromatici e i composti organici volatili.
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CONDOGLIANZE
ROMA - La famiglia Franco lupi partecipa commossa al lutto per la perdita del
caro amico ANTONIO.
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