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Venerdì 13 Gennaio 2012 - Il Santo del giorno: Sant'Ilario di Poitiers, vescovo e dott. della Chiesa (315 - 367)

Il tempo... ieri -  il vento di maestrale ha portato un po’ d’umidità che ha fatto risalire il termometro. Il sole è stato presente per tutta la giornata. Notte stellata. Temperature: max. 10,3°C; min. -2,5°C; attuale 1,2°C (ore 23,30).
 
I COMITATI PER L'ACQUA PUBBLICA CHIEDONO IL RISPETTO DEL REFERENDUM
I Comitati per l'Acqua Pubblica hanno presentato ieri ai sindaci del territorio servito da A.C.A. S.P.A. un documento per evitare gli aumenti delle tariffe dell'acqua e cambiare radicalmente la gestione fallimentare del servisio idrico integrato da parte dell'A.C.A. Da alcuni mesi i sindaci sono chiamati a decidere su una proposta di revisione del Piano d'Ambito avanzata dal Commissario Straordinario al Servizio Idrico Integrato Pierluigi Caputi, aggiornamento che prevede fortissimi aumenti delle tariffe senza incidere realmente sulla gestione operativa di A.C.A.. Si ricorda che il Commissario già nel 2010 aveva provveduto ad una verifica dei conti di ATO ed A.C.A., accertando enormi scostamenti tra spese programmate e spese effettuate tra il 2003 e il 2009 (ad esempio, vi sono stati minori investimenti per decine di milioni di euro a fronte di uno scostamento in aumento delle spese per il personale, quando l'ACA allo stesso tempo esternalizza anche le manutenzioni ordinarie!). I Comitati sono partiti da questa analisi del passato, dalla proposta di revisione del Piano d'Ambito e dalla proposta di Piano Industriale dell'ACA, anch'esso in discussione proprio in questi giorni da parte dei Sindaci, per arrivare ad alcune proposte concrete rivolte ai primi cittadini che sono chiamati a decidere il futuro della gestione di questo bene comune (la proposta di revisione del Piano contiene una programmazione con scadenza 2027!). Dichiara
Renato Di Nicola, dei Comitati per l'Acqua Pubblica “La gestione dell'acqua a Pescara e provincia è al centro di scandali quasi quotidiani con interventi della Magistratura proprio su questioni che attengono le spese e la capacità di gestione. Ben vengano queste inchieste che serviranno a chiarire le eventuali responsabilità per una gestione che anche per il semplice cittadino appariva da tempo fallimentare. Oggi però il Commissario Caputi propone di “sanare” questa situazione facendo ricadere i costi ancora una volta sulla cittadinanza. Sarebbe un altro scandalo del tutto intollerabile, anche perchè si vuole addirittura approvare una revisione redatta nel 2010 che, quindi, non tiene in alcun conto l'esito referendario! Chiediamo, quindi, ai Sindaci di assoggettare i conti dell'ACA ad una vera e proprio “spending review” per tagliare tutti i costi inappropriati e inutili come, ad esempio, le esternalizzazioni per attività ordinarie. Questa procedura deve avvenire prima dell'approvazione di qualsiasi nuovo piano d'Ambito perchè solo così potremo sapere quali sono i costi congrui per avere una gestione efficiente del servizio idrico. In questo modo si potrà redigere un Piano d'Ambito veramente attendibile e, soprattutto, che preveda tariffe giuste per i cittadini a fronte di un servizio che deve essere di qualità”.
In sintesi i comitati propongono ai sindaci:  taglio degli sprechi nella gestione dell'A.C.A.; realizzazione della Valutazione Ambientale
Strategica sulla revisione del Piano per decidere assieme ai cittadini quali sono le priorità per gli investimenti; riforma radicale dell'A.C.A. con trasformazione in consorzio pubblico con controllo dei consigli comunali e dei cittadini sull'esempio della nuova società del Comune di Napoli (chiamata ABC, Acqua bene Comune); revisione della legge regionale con individuazione di forme di gestione partecipata dal basso e di unità di gestione dell'acqua rispettose dei limiti dei principali bacini idrografici; taglio della voce “remunerazione del capitale” dalla tariffa deciso dal Referendum; introduzione di indicatori di qualità di gestione per diminuire la tariffa per i cittadini in caso di disservizi. INFO: 3683188739, 3381195358.
 
LETTERA AL DIRETTORE
di Ezio Pelino

Sig Direttore,
è strano che non se ne parli sui giornali locali, eppure centinaia di persone ogni giorno da oltre un mese perdono l’intera mattinata, se gli va bene, per prenotare una prestazione presso l’ospedale di Sulmona. Subiscono le disfunzioni e la lentezza del servizio prenotazioni. L’ufficio competente è stato sempre piuttosto affollato, ma la situazione è precipitata, le cose si sono complicate da quando, ai primi dicembre, è stato introdotto uno nuovo software, un nuovo programma. Da allora il servizio si è enormemente rallentato. Gli impiegati non riescono a sbrigare le richieste nei tempi, al confronto, rapidi di una volta. La procedura è lenta e snervante per il personale e per il pubblico. Nelle prime settimane si è attribuita la lentezza e il conseguente disagio
all’impreparazione del personale impegnato in procedure nuove e diverse dal solito. Ma dopo un mese le cose non sono mutate, le file continuano a crescere, una mattinata non basta, spesso bisogna tentare più volte, a meno che non si arrivi presto, fra i primi. All’ufficio accanto alla farmacia comunale è d’obbligo (lo dice un avviso al pubblico) ritirare il numero per le precedenze entro e non oltre le 10.30. Chi arriva solo dieci minuti più tardi deve rinunciare e tornare il giorno dopo. I cittadini si sono ormai giustamente convinti che il problema è solo e soltanto nel nuovo programma. A questo punto viene da porsi degli interrogativi. Perché si sostituisce un software efficiente con uno inidoneo, molto più lento? Non si è proceduto a verificare prioritariamente la validità del programma? Quanto è costata la sostituzione in peius e perché dovrebbero pagarla due volte i cittadini, una volta per il costo e una seconda per il disservizio?
Chi di dovere dovrebbe indagare per capire se si tratta di un imperdonabile errore o di altro.
 
"E' del tutto evidente - ha spiegato ancora Morra  una fondatezza del nostro ragionamento circa la fusione, la quale doveva cogliere principalmente l'obiettivo di rendere forti e appetibili sul mercato le nostre aziende pubbliche, volutamente destinandole quindi, sul piano qualitativo e del libero mercato, ad una autonoma e reale capacità di competere". La possibilità di un affidamento in house, così come prevede la bozza, "è senz'altro un fatto positivo perché consente alla Regione di affidare senza gara, allo stesso soggetto riorganizzato, qualitativamente forte e competitivo, la programmazione di un ulteriore quinquennio, avendo la certezza dei fondi e della programmazione, con conseguenti benefiche ricadute anche per il mantenimento dei livelli occupazionali. Quindi per concludere  ha detto Morra  scegliendo la strada della fusione abbiamo conseguito gli obiettivi di una politica amministrativa unicamente indirizzata a tutelare il cittadino utente, che chiede servizi di qualità, a razionalizzare ed ottimizzare la spesa, a potenziare e a rendere competitive le gestioni esistenti, a mantenere i livelli occupazionali. Su questi presupposti di chiarezza e di linearità ciascuno potrà entrare nel merito di dibattiti, vedasi anche quello sulle privatizzazioni". La cosiddetta Legge Morra, sui nuovi assetti delle società di trasporto partecipate dalla Regione Abruzzo (Azienda unica), è stata varata con la Finanziaria regionale 2012, dopo che la Giunta regionale, su proposta dell'assessore ai Trasporti, l'aveva approvata nello scorso mese di luglio.
L'Ass. Morra su fusione
delle aziende di trasporto publico:
‘’L’Abruzzo anticipa strategia Monti’’

"L'Abruzzo non ha sbagliato il progetto di fusione delle aziende concessionarie del servizio trasportistico. La conferma alla giustezza di questa strategia arriva dallo stesso Governo Monti, che nella bozza del decreto legge sulle liberalizzazioni, consente addirittura l'affidamento in house per cinque anni alle aziende pubbliche o private che si saranno nel frattempo accorpate". L'assessore ai Trasporti, Giandonato Morra, commenta la novità scritta all'art.18 del Dl Liberalizzazioni (Capo V Servizi pubblici locali) trasmessa al Settore Trasporti dalla Delegazione di Roma e anticipata sul Sole24 ore di oggi, "anche per offrire una valutazione più aggiornata e più stringente delle problematiche sollevate in questi giorni sulla stampa, a proposito del miglior modello di gestione del servizio di trasporto pubblico locale". Secondo l'Assessore al punto in cui siamo dal "Governo arriva la conferma al fatto che la strada segnata dalla Regione Abruzzo è realmente anticipatoria della volontà nazionale, la quale arriva perfino a pensare ad una premialità per quelle regioni che abbiano scelto la fusione delle preesistenti gestioni dirette, in modo da configurare un unico gestore del servizio a livello di ambiti o di bacini territoriali ottimali".
 
 
Posizionata all’Aquila
'pietra d'inciampo' in memoria
di Giulio Della Pergola
deportato Auschwitz

Una cerimonia molto sentita, quella di ieri mattina in Piazza Duomo, dove l'artista tedesco Gunter Demning, ideatore del progetto ''Memorie d'inciampo'' dedicato alle migliaia di vittime delle deportazioni e dell'olocausto nazista, ha deposto una ''pietra d'inciampo'' - Stolpersteine - dedicata a Giulio Della Pergola, unico deportato ad Auschwitz dall'Aquila.
Della Pergola, medaglia d'oro nella prima guerra mondiale per la quale era partito volontario, viveva e lavorava all'Aquila dove aveva sposato Clelia, figlia di un venditore di stoffe, il cui negozio era proprio in Piazza Duomo, ora sede dell'Unicredit, davanti al quale e' stata, appunto, posizionata l'opera. ''Sono rimasto molto colpito da questa iniziativa - ha commentato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente - che arriva una manciata di giorni prima del 27 gennaio, data in cui si celebra la Giornata della memoria, per ricordare lo sterminio del popolo ebreo. Mi ha commosso anche la storia di quest'uomo, originario di Firenze, eppure innamorato della nostra citta' e di una nostra concittadina''. Cialente ha ringraziato la famiglia di Della Pergola, nella persona di Alessandro Viventi, pronipote di Giulio, per la sua testimonianza e Guido Coen, parente di Della Pergola ed assessore della Comunita' ebraica romana. Nei giorni scorsi, settantadue ''pietre d'inciampo'' sono state poste da Demnig a Roma, in sette diversi Municipi. In tutta Europa se ne contano ben 33 mila.
 

LETTERE AL DIRETTORE

Ciao Roberto,
io penso che i baldi giovanotti siano, da sinistra di chi guarda:
Vittorio di Palacchio, Tonino di Germano, Roberto Grossi.
Ciao, Lorenzo Lupi


Caro direttore,
leggo sempre con piacere il Gazzettino. Penso di aver riconosciuto i ragazzi nella foto. Essi sono: Vittorio Buccini, Tonino Buccini, Roberto Grossi.
Gli anni 60 erano anni veramente sereni. Io allora avevo pochi anni però mi ricordo che si viveva felici e spensierati. Un caro saluto e buon anno a tutti. Gianna Di Paolo.


Cari amici lettori,
se avete delle foto “amarcord” (il temine è un neologismo con il significato di ‘rievocazione in chiave nostalgica’), potete inviarcele e noi le pubblicheremo per farle conoscere a tutti.