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Mercoledì 21 Dicembre 2011 - Il Santo del giorno: San Pietro Canisio, Sacerdote e dottore della Chiesa

Il tempo... ieri -  Giornata di sole, sferzata da un gelido vento di tramontana, soprattutto nelle ore serali. Cielo stellato con gelate notturne. Temperature: massima 1,4°C; minima -5,8°C; attuale -5,7°C (ore 23,30).
 
LETTERA
AL DIRETTORE
di Ezio Pelino

Sig Direttore,
ci riusciva difficile capire il rapimento collettivo per il grande mentitore al quale come incenso saliva il canto “Meno male che Silvio c’è”. Ma il giullare non aveva soffocato la democrazia, l’aveva “solo” piegata ai suoi interessi. Ora nemmeno un improbabile areopago di cervelloni ci può rendere intelligibile quel pianto, quell’angoscia, quella disperazione che ha colto i nordcoreani per la morte del loro tiranno. La prima prefica è stata l’annunciatrice televisiva che ha dato la ferale notizia con la voce strozzata da lacrime sincere. Ventiquattro milioni, un intero popolo che muore letteralmente di fame  adora colui che lo ha imprigionati in un lager grande quanto il paese. E continuiamo ad essere convinti che l’uomo è un animale razionale?
 
Comunicato Stampa del PD di Sulmona
Contro la chiusura dei Tribunali di Sulmona e Avezzano
PD Sulmona: Contro la chiusura dei Tribunali di Sulmona e Avezzano serve una forte mobilitazione di tutte le forze politiche, sociali, associative, e di tutte le amministrazioni locali dell’intera provincia, senza divisioni politiche o di “campanile”. Il coordinamento politico provinciale del Pd aquilano ha approvato nella data di ieri un ordine del giorno, proposto congiuntamente dal Segretario cittadino del Pd Avezzano e dal Segretario cittadino del Pd Sulmona, contro la chiusura dei Tribunali di Avezzano e Sulmona(vedi allegato). Il Pd Sulmona nei prossimi giorni, di concerto con i circoli e gli amministratori democratici della Valle Peligna che si riuniranno a breve per concordare le iniziative da intraprendere insieme, darà seguito al suo impegno, deciso anche in sede di Conferenza programmatica cittadina, contro la chiusura del Tribunale, che comporterebbe un grave colpo all’efficienza e all’efficacia del servizio giustizia e un ulteriore depauperamento economico del nostro territorio. A tal fine il Pd Sulmona ritiene sia decisiva una mobilitazione fino in fondo “bipartizan” di tutte le forze politiche, sociali, associative e delle amministrazioni locali del territorio e quindi la riuscita degli Stati generali del 27 dicembre, cui chiediamo a tutta la cittadinanza di partecipare. Siamo favorevoli alla possibilità che gli Stati generali diano vita ad un coordinamento delle amministrazioni locali, trasversale agli schieramenti, che coinvolga anche l’Ordine degli avvocati, i movimenti civici, le associazioni. Riteniamo altrettanto fondamentale, ed in questo senso opereremo fin dai prossimi giorni, che la mobilitazione contro la chiusura dei tribunali di Avezzano e Sulmona veda pienamente partecipe l’intera provincia aquilana, senza divisioni campanilistiche e di schieramento. (Segreteria PD Sulmona)
 
PECORE PER LUPI ED ORSI:
FINALMENTE!

Con decenni di ritardo da quando il sottoscritto ha per primo proposto la restituzione in natura ed immediata dei capi di bestiame (soprattutto pecore) ai pastori che subivano danni da parte di orsi e lupi - restituzione da farsi con la creazione di “greggi pubblici”, ovvero di proprietà degli enti preposti alla difesa della fauna selvatica, specificatamente degli Enti Parco, e da utilizzare a questo scopo - finalmente qualcosa si muove: il Parco Nazionale della Majella sta per iniziare una simile pratica in via sperimentale in difesa del Lupo (con soldi europei finalmente spesi bene!). E’ difatti di pochi giorni or sono la diffusione di un comunicato stampa del Parco Nazionale della Majella mediante il quale si annuncia la messa in pratica di quest’iniziativa. Era ora! Era ora che il senso pratico cominciasse a prevalere sulle teorie di animalisti di città campate per aria ancorché marchiate di “scientificità universitaria” (per quanto riguarda l’orso bruno marsicano al costo di oltre 13 milioni di euro finora spesi!) e finora rivelatesi inconcludenti e/o di là da venire in quanto ad effetti pratici (le ultime quelle dei meleti e dei recinti elettrificati e dei futuri ramneti). Il firmatario di questa nota è lieto di apprendere che ad aver deciso questo passo sia stato il Dott. Nicola Cimini, Direttore del Parco Nazionale della Majella, persona che, come il sottoscritto, fece la sua esperienza naturalistica nello staff del Parco Nazionale d’Abruzzo. Persona con un innato senso pratico in quanto originario del paese simbolo di questo Parco: Opi, dove il Parco vide
 luce. Non per nulla, un paese di pastori, di pecore, di lupi e di orsi. Onore al merito! Un ritardo di decenni su di un iniziativa che avrebbe dovuto essere presa da tempo tanto essa è ovvia, e che, tra l’altro, contribuirà al mantenimento della cultura pastorale abruzzese ed alla biodiversità dei pascoli, e che potrà anche avere incidenza sulla creazione di posti di lavoro. Un’iniziativa che parte solo ora in via sperimentale ed in Majella, ma che ci si augura possa presto essere estesa anche al Parco Nazionale d’Abruzzo, mettendo in pratica una di quelle proposte operative di conservazione che il sottoscritto da anni va divulgando (e che ancora nel giugno scorso era stata avanzata alla Regione Lazio, benché, al solito, rimasta lettera morta). Al contrario l’ultimo progetto Life Orso marsicano spenderà i suoi altri 1,5/2 milioni di euro messi a disposizione dall’Unione Europea per gli ennesimi studi: ricerche, catture, collari, controlli satellitari, conteggi (infiniti conteggi!) e... stipendi. Mentre lo stesso ente Parco a similari e saggi progetti come quello oggi deciso dal Parco della Majella preferisce: uno, potenziare inutilmente le risorse vegetali naturali di cui è già ricco il Parco (e che i troppi cinghiali stanno saccheggiando a danno dell’orso e della flora, anche rara!); due, realizzare piccole centrali eoliche e fotovoltaiche per contribuire al Protocollo di Kyoto (che salvare il pianeta sia più importante che salvare l’orso?). L’Associazione Italiana per la Wilderness plaude quindi a quest’iniziativa del Parco Nazionale della Majella per difendere il Lupo e si augura che la sperimentazione divenga presto pratica consuetudinaria, anche per il Parco Nazionale d’Abruzzo e per l’Orso marsicano, sperando che così lo si possa salvarlo almeno in extremis. (Associazione Italiana per la Wilderness)
 
 
FESTA PROVINCIALE
DEL CICLISMO

SULMONA - La Festa provinciale del ciclismo della Provincia dell'Aquila si è svolta  a  Sulmona nei locali dell’Abbazia di Celestino V,  con la cerimonia di premiazione dei ciclisti della provincia dell'Aquila, che hanno ottenuto risultati nel corso della stagione agonistica 2011.
All'iniziativa, promossa dal comitato provinciale della Federazione Ciclistica Italiana, in collaborazione con il Lions Club di Sulmona, hanno partecipato numerosi ospiti del mondo sportivo regionale e nazionale. A fare gli onori di casa è stato il presidente della F.C.I. L'Aquila, Fernando Ranalli e il presidente del Lions Club di Sulmona, Carlo Maria Speranza. La premiazione condotta da Gabriele Franciosi e dal Gen. Emilio D’Angelo, ha visto  la partecipazione del Presidente nazionale della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, del presidente della Fondazione Lions.
Servizi Sanitari:
oggi intesa
tra Regione Abruzzo
e Poste italiane

SarA’ sottoscritto oggi, alle ore 15,30, presso la sede della delegazione abruzzese a Roma sita in via Piave, un accordo tra Regione Abruzzo e Poste italiane in materia di servizi sanitari al cittadino.
Alla firma dell'intesa, che prevede il pagamento dei ticket sanitari presso lo Sportello Amico delle Poste, saranno presenti il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l'amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi.
 
PASCOLO ABUSIVO NEL PARCO
A giudizio allevatore di Cassino

Quello del pascolo nel Parco è uno dei più urgenti e scottanti problemi che l’Ente si trova a dover risolvere – lo dice con molta chiarezza il Presidente del Parco Giuseppe Rossi – per fare in modo che l’azione di tutela e conservazione della biodiversità e, in particolare, delle specie simbolo di questi territori (orso bruno marsicano e camoscio d’abruzzo) possa avere successo. Come è ormai noto, le attività di allevamento hanno subito, negli ultimi anni, una profonda trasformazione passando dal tradizionale e organizzato allevamento ovino ad un allevamento bovino ed equino brado e incontrollato. Questo comporta evidenti stravolgimenti nella gestione del territorio e  soprattutto delle zone pascolive, con negative ripercussioni non soltanto per la natura ma anche per l’economia locale.  Molti degli allevatori che frequentano il parco, magari stagionalmente, non si sentono legati a questi territori, alla loro storia, alle tradizioni e agli usi del posto. Di conseguenza sono poco disposti ad accettare le regole , a volte secolari, che si praticano normalmente nell’esercizio del pascolo. Diversamente da quanto avviene con la maggior parte degli allevatori locali che da sempre vivono il Parco e con i quali,  pur con i problemi e le  difficoltà note e a volte oggettive (esempio danni fauna), si riesce a ben collaborare per la loro soluzione, resta molto difficile dialogare con chi considera il  territorio soltanto in termini di sfruttamento temporaneo e intensivo. Lo stesso Ispettore europeo per il rinnovo del Diploma, nei suoi recenti giri e sopralluoghi ha rilevato questa situazione, sollecitando l’Ente Parco e gli altri enti territoriali a porvi rimedio. Su questa delicata
 questione è ovviamente necessario un impegno deciso del parco e dei comuni proprietari dei pascoli, nello stesso interesse della economia pastorale che può costituire, se ben condotta, una concreta prospettiva di sviluppo durevole, afferma il Presidente del Parco, valorizzando e commercializzando nel modo giusto le produzioni locali di qualità. Alle difficoltà della gestione complessiva dell’allevamento e dei pascoli nell’area protetta, si accompagnano purtroppo le attività abusive causate dal mancato rispetto delle leggi e dei regolamenti sia regionali che nazionali, dalla non custodia del bestiame, dal sovraccarico numerico e dal conseguente irrazionale sfruttamento dei pascoli. A questo proposito i Servizi di sorveglianza (Guardie del Parco e CTA/CFS) svolgono controlli attenti e costanti denunciando i responsabili alle autorità giudiziarie. Nei giorni scorsi, un allevatore di Cassino, D.C., è stato rinviato a giudizio e dovrà comparire, il prossimo mese di aprile, davanti al giudice del Tribunale di Sulmona per avere ” in esecuzione di un medesimo disegno criminoso “ abbandonato al pascolo una mandria di bovini creando un danno al manto erboso e disturbo alla fauna locale.  Si tratta in questo caso di una mandria al pascolo nel settore laziale del Parco che ha addirittura invaso i pascoli di altri comuni e di un’altra regione. L'episodio risale al 2010 quando nella zona di “ Lago Vivo “, nel territorio di Barrea e in riserva integrale, le guardie del parco  hanno accertato la presenza, in diversi periodi, di decine di bovini incustoditi, provenienti appunto dai territori del Comune di Picinisco, nel Lazio. Dopo la denuncia, e concluse le indagini preliminari, il pubblico ministero ha ora deciso per il rinvio a giudizio dell’allevatore.  L’Ente Parco si costituirà parte civile. (Antonietta Ursitti-Uffici stampa e comunicazione)
 
COMUNICATO STAMPA
DEL SINDACO DI SULMONA
In risposta ai Comitati
dei cittadini per l’ambiente

SULMONA - Il Sindaco federico scrive: «Le accuse lanciate dai Comitati cittadini per l’ambiente impongono una ferma presa di posizione da parte dell’Amministrazione Comunale di Sulmona.
L’aver scelto di investire la Procura della Repubblica dimostra, ancora una volta, la totale malafede nella quale continuano a muoversi i rappresentanti dei Comitati. Non sono state sufficienti 4 delibere di Consiglio Comunale votate all’unanimità, e una serie interminabile di incontri, in tutte le sedi istituzionali possibili, per convincere i Comitati della scelta chiara e inequivocabile della nostra Amministrazione. L’unica, è bene ribadirlo, che alla volontà politica ha fatto seguire atti e procedure, diversamente dal passato, quando i governi cittadini di centro sinistra trattavano in gran segreto e favorivano in tutti modi tanto la centrale di compressione e spinta, quanto il cementificio. E differentemente da altri vicini Comuni del territorio, che pur essendo attraversati dallo stesso metanodotto, non hanno inteso deliberare alcunché, ma  che evidentemente, scudati da un colore politico ben preciso, non sono oggetto delle critiche dei comitati, i quali con tale “distrazione” denunciano la loro azione più politica
 che ambientale. Alla luce di quanto accaduto, riteniamo davvero incomprensibile la scelta di rivolgersi alla Procura della Repubblica. La nostra Amministrazione sta lavorando da tempo con impegno, trasparenza e rispetto rigoroso delle procedure, affinchè siano tutelati non gli interessi  della SNAM o gli interessi dei Comitati, ma solo ed esclusivamente quelli della Città e di tutti i cittadini, che hanno, democraticamente e a larga maggioranza, eletto nel 2008 l’attuale organo di governo cittadino.
Per quanto riguarda i presunti comportamenti omissivi o dilatori, ferma restando l’assoluta tranquillità in  tutte le procedure seguite e la piena fiducia nella Magistratura, deve essere sottolineato come l’Assessore Cirillo, di concerto con gli uffici, sta da tempo procedendo alla valutazione degli atti e alla conseguente preparazione della delibera, con la quale verrà espresso il prescritto parere  urbanistico, senza frapporre indugi di sorta. Va però chiarito che di fronte alla complessità degli atti in esame e alle attenzioni che l’argomento riscuote, si deve procedere con estrema cautela, anche attraverso un confronto politico equilibrato e pacato, senza colpi di mano o forzature che non possono trovare spazio nei percorsi decisionali previsti dal nostro ordinamento democratico.
L’iniziativa dell’esposto alla Procura della Repubblica, oltretutto, non essendo richiesti dalla legge termini perentori, né scelte preconfezionate, renderà inutile il lavoro dei magistrati e farà scadere nel ridicolo, come dimostrato dalle proteste anche violente degli ultimi giorni, l’azione ambientalista dei Comitati. La Città saprà giudicare».
 
Comunicato stampa SULL’EMERGENZA CARCERI
Di Gino Milano, Consigliere regionale, Capogruppo API
Qual E’ il livello di consapevolezza dell’organo di governo regionale circa la situazione delle carceri in Abruzzo. Intorno a questo argomento si snoda la nuova interpellanza che il consigliere regionale Gino Milano, coordinatore in regione di Alleanza per L’Italia, presenta al presidente della Regione Chiodi e all’Assessore competente, per riportare l’attenzione sulla difficilissima situazione in cui versa la popolazione carceraria nella regione abruzzese, complessivamente molto superiore rispetto a quella che le strutture potrebbero accogliere. In particolare, Milano lega il suo intervento alla necessità di richiamare un’azione della Regione  presso il Governo affinché questo adotti “urgenti provvedimenti finalizzati al potenziamento degli organici della Polizia penitenziaria, alla riduzione dei detenuti presenti nelle carceri, incentivando il ricorso alle misure alternative alla detenzione nonché all’attuazione immediata del piano carceri, presentato il 27 febbraio 2009 dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, con l’indicazione delle reali coperture finanziarie”. Si legge nel testo che “tra il mese di luglio 2010 ed il mese di gennaio del 2011 sono state concluse quattro Intese istituzionali tra il Commissario delegato all’emergenza carceri, le Regioni ed i Comuni interessati, per “la realizzazione degli interventi carcerari con le deroghe e le varianti ai vigenti strumenti urbanistici che si rendono necessari, il tutto secondo tempistiche e procedure di massima celerità e snellezza”. Si chiede conto dello stato dell’arte delle stesse e dell’effettivo proposito della Regione a “realizzare e finanziare progetti tesi a creare, all’interno del mondo penitenziario, opportunità lavorative per i detenuti, che possano in tal modo acquisire una preparazione professionale che ne agevoli il reinserimento sociale, attingendo alla cosiddetta «cassa delle ammende». Al centro dell’ argomento viene posta poi la delicata questione delle condizioni assistenziali delle carceri abruzzesi nelle quali, sottolinea il consigliere Milano, “si registra una rilevante
problematica sanitaria, con molti detenuti sieropositivi,  con gravi disturbi mentali, con  morti per overdose e  con frequenti casi in cui il diritto alla salute non è salvaguardato e manca il soccorso adeguato delle persone in attesa di giudizio”. Il penitenziario di Avezzano, ad esempio, che ha una capienza di 52 posti , ma una effettiva detenzione di 88 persone, ha visto verificarsi 2 tentativi di suicidio e 16 atti di autolesionismo con 16 scioperi della fame. Un presupposto che rende di prioritaria importanza sapere se i tagli relativi al rientro regionale dal deficit sanitario abbiano reso necessario“sottoporre a restrizioni i fondi destinati alla sanità in carcere” e se la Giunta intenda o meno assumere provvedimenti che chiamino le Asl a controlli periodici che mettano in evidenza lo stato psico-fisico dei malati, le condizioni igienico-sanitarie delle celle in rapporto ai parametri stabiliti dai Regolamenti, così come la numerazione effettiva dei detenuti in esse presenti.  Il consigliere Milano, inoltre, chiede alla Giunta di:1) - affrontare, con urgenza e decisione, le cause dell’elevato numero di morti e di suicidi in carcere ed i fenomeni di autolesionismo e di violenza in genere, ricorrendo alla stipula di eventuali accordi con enti, associazioni e cooperative; 2) -  prevedere una relazione annuale sullo stato di salute dei cittadini abruzzesi da presentare al Consiglio regionale con la previsione di un capitolo dedicato alla situazione sanitaria nelle carceri della Regione; 3) - favorire, mediando con le varie amministrazioni comunali, l’assegnazione di alloggi di ediliz ia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, in locazione ai dipendenti della polizia penitenziari in quanto personale impegnato e coinvolto nella lotta alla criminalità organizzata; 4) - dar vita ad un nucleo di monitoraggio che tenga costanti rapporti con le direzioni delle carceri al fine di rilevare e prevenire l’insorgere di criticità all’interno del carcere e attuare progetti formativi per il personale, finalizzati anche all’apprendimento delle lingue straniere.