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Oggi E’ la giornata mondiale dell’Alzheimer e per strana coincidenza è il compleanno di mia mamma Teresa che ha vissuto a lungo a Villalago, e soffre di questa malattia da dieci anni. Ho letto libri sull’argomento e partecipato a numerosi convegni sul tema. Sono iscritta all’AIMA e all’associazione Alzheimer. Ho conosciuto tantissime persone che mi sono state d’aiuto per incoraggiarmi ad affrontare questa dolorosa esperienza che devasta i sentimenti affettivi dei familiari che assistono il loro caro. Adesso mamma è in casa di riposo e quando vado a trovarla, per avere un contatto ho ideato questo

stratagemma: mi posiziono davanti a lei dicendogli: TI VOGLIO BENE e subito dopo metto in funzione un piccolo registratore dove ho inciso le canzoni d’Abruzzo che amava tanto, prima della malattia. Immediatamente i suoi occhi si fanno PRESENTI animandosi e sorridendo. Questo è il nostro DIALOGO che mi serve per stemperare il doloroso fardello quotidiano. Sono sicura che è una buona ricetta per chi ha lo stesso problema, provate, con me funziona. Vi auguro tanto coraggio e vi sprono a farvi aiutare da chi ne sa in materia: sarà tutto più semplice. (Mariella Grossi da Milano)

 

 

 

 

 

 

E’ una grande opportunitA’ dei servizi sanitari e dell’economia un nuovo Ospedale per la città di Sulmona e per l’intero comprensorio, ma la zona non può essere dentro la zona urbanizzata, La zona che qualifica enormemente un nuovo presidio ospedaliero deve essere decentrato al di là delle Mura Aureliane. E’ l’occasione da non perdere, ma non perdiamola nel qualunquismo, confrontiamoci con altre realtà dove i nuovi ospedali. Li hanno realizzati decentrati, hanno migliorato anche e soprattutto la qualità del servizio sanitario, e hanno anche e soprattutto migliorato la qualità della vita delle persone che non sono più costrette a vivere all’interno di agglomerati urbani caotici e anonimi. Alcune persone hanno rilevato giustamente che il territorio della Valle Peligna è interamente sismico, quindi nessuna paura in tal senso. Oggi più che mai si costruiscono i nuovi fabbricati con tutte le accortezze antisismiche, e la qualità dei servizi sanitari offerti e delocalizzati hanno in tutte le altre zone urbanizzate il massimo della fruibilità e della giusta tranquillità che deve avere un nosocomio. Decentrare significa aumentare la qualità della vita a chi vive e abita

nella città capoluogo, quindi niente più rumori di autoambulanze, niente traffico di chi deve andare in Ospedale a fare i controlli di routine, e niente più caos cittadino nella sua globalità diffusa all’interno delle mura cittadine. Queste opportunità non vanno perse. Dove hanno avuto questa lungimiranza nell’individuazione di zone specifiche e decentrate, oggi ad esempio nell’area metropolitana Chieti-Pescara, i cittadini praticamente camminano tranquillamente per strada, senza troppe vicissitudini di tutelarsi dallo scarso traffico urbano, e vi pare poco. Invito le persone di buon senso ad andare a fare una passeggiata in questi luoghi e ci si renderà conto che decentrare significa aumentare la qualità e le aspettative di vita per tutti noi. Se poi invece per ” nosocomio “ vogliamo ironicamente confonderlo con altro vocabolo similare e continuare nel normale e attuale caos, ebbene “nosocomio ” si anagramma con ”manicomio“ ed è questo che vogliamo..? La zona ottimale per realizzare il nuovo Nosocomio di Sulmona è quella tra le frazioni delle Marane e la Badia, A buoni intenditor poche parole…!