Le foto
dei nostri
lettori
 
Sabato 27 Agosto 2011 - Il Santo del giorno: Santa Monica, madre di Sant’Agostino (331 - 387)

Il tempo... ieri - La giornAta ha presentato delle ESTESE velature, che hanno reso il caldo ancora più afoso, nonostante il calo di un grado. Temperature: massima 32,7°C; minima 20,3°C; attuale 20,5°C (ore 23,30).
 
DRASTICA RIDUZIONE DEGLI SPERPERI DELLA POLITICA
Il popolo si deve convincere che non si può continuare sulla strada sbagliata

di Eraldo Biasetti
Dopo troppi anni di forsennata spesa pubblica ci si avvia sulla strada giusta del risparmio. Che cosa sta succedendo: che i signori seduti sulle poltrone ben incollate al loro didietro non le vogliono mollare. Facciamo delle semplici considerazioni che nascono anche dalle notizie apparse sul Gazzettino on-line. Premesso che i troppi organi pubblici, ora come ora e come sono organizzati, creano una elefantiaca burocrazia con un elevato costo sulla pelle del cittadino nonché tanti disservizi e lungaggini burocratiche. Ci sono organismi ripetitivi e pertanto inutili. Perché due Camere? Ne basta una. Perché le 110 Provincie se ci sono le 20 Regioni? Al momento del varo delle Regioni le Province dovevano essere eliminate. Perché le Prefetture? Perché una miriade di Comuni? Ci sono ben 45 Comuni che vanno da 33 a 100 abitanti. È logico tenere in piedi queste strutture? E i tanti altri con pochissimi Comuni con pochi residenti? Sono essi una spesa sulla pelle del cittadino. Allora è necessario che la realtà sia guardata in faccia. Con il convincimento che lo stato di fatto non può continuare. È arrivato il momento di riesaminare tutto l’apparato che gestisce lo Stato, in maniera rilevante, decisa e senza tentennamenti di sorta. Il blaterare di chi vuole sostenere il mantenimento dello status quo non ha ragione di essere. Quando si legge: "ci sono sindaci e amministratori (assessori e consiglieri) che, nella maggior parte dei casi, svolgono gratuitamente la loro funzione, e riescono a supplire alla mancanza/carenza di personale dipendente, e quindi fanno un po' di tutto. C'e' chi si occupa dello sfalcio, chi garantisce il rispetto dal Codice dell'Amministrazione Digitale e si occupa della formazione ai dipendenti in materia di ICT, chi effettua gli interventi di manutenzione o riparazione e o svolge il ruolo di operaio generico e chi, all'occorrenza, si occupa della segreteria in amministrazione, apre e chiude il municipio, sostituisce l'Ufficiale dell'anagrafe che ha diritto alle ferie ed altro". (il sindaco di San Valentino in Abruzzo citeriore, Angelo D'Ottavio). È una poco credibile ragion d’essere. O ancora la filosofesca descrizione delle realtà locali che ne fa “Patrizia Boccaccio: NEL MOMENTO IN CUI TUTTA ITALIA si fermava per rilassarsi e godere di un momento di riposo siamo piombati in un incubo. L’incubo di vedere le nostre realtà, annullate e di trovarci in un Paese diverso, un’Italia senza i suoi borghi che tanto la caratterizzano con tutte le proprie peculiarità ….  Ma quanto turismo, specie quello dell’interno montano, potrebbe esistere e resistere senza la presenza dei piccoli Comuni sparsi nel territorio? E quanti e quali prodotti tipici potremmo ancora orgogliosamente offrire al nostro turismo enogastronomico per cui siamo tanto famosi in Italia e non solo? Eccellenze come il Pecorino di Farindola, il Pecorino di Castel del Monte, il Farro di Abbateggio, tanto per citarne alcuni, sono l’emblema dei piccoli Comuni dove sono prodotti.” È questa una dimostrazione di non aver bene afferrato e/o di non avere il senso del reale. È una dimostrazione di essere lontani dalla realtà. Come si può pensare che accorpando i Comuni, uffici e gestione, si perdono le realtà locali? È un’improvvida sollecitazione a opporsi contro un miglioramento operativo con una sostanziale diminuzione della spesa pubblica. Le realtà locali restano al loro posto e seguitano a fare oggi quello che hanno sempre fatto. Avranno più benefici a minor costo. Come si può dire, o meglio, paventare che questa
situazione, nuova, crea l’incubo che le attuali realtà sono annullate? Accorpando i piccoli Comuni si traslocano, forse, i loro abitanti per essere sistemati nelle nuove sedi? Che pensieri assurdi che si tirano fuori. Sono essi utili al mantenimento delle poltrone. È giusto tenere in piedi le attuali strutture o è necessario un violento ridimensionamento a beneficio del popolo? Facciamo una più approfondita analisi della situazione attuale: lo stato dell’arte dalle statistiche ISTAT ci porta a questa situazione e solo per Comuni fino a 2.000 abitanti residenti.
Comuni da 30 a 99 residenti n° 45 con residenti  pari a  n° 3.473; Comuni da 100 a 199 residenti n° 161 con residenti pari a  n° 24.672; Comuni da 200 a 299 residenti n° 203 con residenti pari a n° 50.466; Comuni da   300 a 399 residenti  n° 213  con residenti  pari a  n° 75.404; Comuni da 400 a 499 residenti n° 208 con residenti  pari a n° 93.389; Comuni da 500 a 599 residenti  n° 246 con residenti  pari a  n° 131.027; Comuni da 600 a 699 residenti  n° 221 con residenti  pari a  n° 143.452; Comuni da 700 a 799 residenti  n°  225  con residenti  pari a  n° 168.340; Comuni da 800 a 899 residenti  n° 218 con residenti  pari a n° 185.460; Comuni da 900 a 999 residenti n° 209 con residenti pari a n° 198.908; Comuni da 1000 a 1099 residenti n° 181 con residenti  pari a  n° 189.435; Comuni da 1100 a 1199 residenti n° 174 con residenti  pari a  n° 200.016; Comuni da 1200 a 1299 residenti  n° 192 con residenti  pari a n° 240.189; Comuni da 1300 a 1399 residenti n° 164 con residenti  pari a  n° 221.040; Comuni da 1400 a 1499 residenti n° 186 con residenti  pari a  n° 269.838; Comuni da 1500 a 1599 residenti  n° 146 con residenti  pari a  n° 487.678; Comuni da 1600 a 1699 residenti n° 162 con residenti  pari a  n° 267.716; Comuni da 1700 a 1799 residenti n° 139 con residenti pari a n° 243.134; Comuni da 1800 a 1899 residenti n° 123 per residenti pari a n° 227.489; Comuni da 1900 a 1999 residenti n° 125  con residenti pari a n° 243.992.
Per un totale di Comuni n° 3.141 con residenti pari a  n° 3.665.118.
Dividendo questo numero di persone per 2.000 (media) si ha come risultato che i Comuni in Italia si ridurrebbero dagli attuali 8.094 a 6.261. Un notevole risparmio di spese. (La stessa tabella si può fare includendo i Comuni da 2000 a 4999 abitanti). Quindi,  deciso l’accorpamento, fino ad una concorrenza di 2.000 residenti per Comune essi si ridurrebbero in numero notevole, ben 1.833 unità, con un risparmio di spesa significativo e quindi un miglioramento in termini di tasse e tributi a carico dei singoli. Se la fusione si porta a 5.000 persone residenti, il numero dei Comuni scenderebbe della metà. Esiste il piccolo-grande problema per coloro che, legati alla poltrona e ai privilegi, non la vogliono mollare. Nel corso dei 150 dell’unità d’Italia molti Comuni sono stati accorpati-aggregati eppure le popolazioni che li abitano non hanno perso la propria identità. ERGO, convinciamoci che i tagli sono i benvenuti e che più sono rilevanti, a questa tornata, molto maggiori saranno i benefici per tutto il popolo italiano. Oltre i Comuni ci si deve auspicare che: si riducano a soli 350 gli onorevoli, si elimini il Senato o se riduca il contenuto a un numero minimo per sorveglianza del comportamento delle regioni, si eliminano le 110 province si fondino le piccole regioni. Questo è voler dire puntiamo al risparmio, tagliando in maniera corposa il costo della politica.
 
PresentatI ieri a Villalago
dall’Ass. “Villalago in Flaturno”
IL RESTAURATO altare
di san Domenico E la statua
in terracotta del Santo

VILLALAGO - Ha avuto luogo ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale la presentazione delle opere restaurate nel corrente anno 2011, a cura dell’associazione “Villalago in Flaturno” con il contributo della parrocchia, la confraternita e quello volontario dei Villalaghesi in Italia e all’estero. Si tratta dell’altare di san Domenico, un dipinto di tre cuori nella chiesa dell’Addolorata, la lunetta della chiesa di san Michele, la statua di terracotta di san Domenico. Erano presenti le autorità civili e religiose, i restauratori, la dr.ssa Anna Colangelo e il dr. Fausto Di Marco, che hanno illustrato le varie fasi del restauro. L’altare di san Domenico, del secolo XVII, presentava una patina molto scura concentrata nella parte superiore e un’abrasione cospicua nella parte più interna, nonostante la copertura di vari strati di vernice. La lunetta (secolo XI-XII) era in cattivo stato perché più esposta al degrado causato dagli agenti atmosferici. Il dipinto, raffigurante i tre sacri cuori di Gesù (secolo XIX), è stato ripulito dalla spessa vernice superficiale e dalle stuccature. Molto interessante il restauro di un’antica statua di terracotta (secolo XV-XVI), raffigurante San Domenico. Sono state esposte le circostanze del suo rinvenimento sulla base di alcune testimonianze, che la ricordavano murata in una parete della chiesetta dell’eremo, dopo il suo l’ultimo restauro. Dopo le varie relazioni è seguito un buffet. In serata un concerto musicali di un quintetto di ottoni ha chiuso la manifestazione. Secondo quanto dichiarato da Enrico Grossi, cordinatore del progetto “Lavagnino 2011”, l’associazione si prenderà cura di altre opere da restaurare.
 
MANIFESTAZIONI NELLA VALLE DEL SAGITTARIO
 
 
A CANTONE
A SCANNO