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Mercoledì 24 Agosto 2011 - Il Santo del giorno: San Bartolomeo di Cana in Galilea, uno dei dodici apostoli.

Il tempo... ieri - IL GRAN CALDO INSISTE ANCORA, ma nell’Alta Valle del Sagittario è alquanto mitigato dalle brezze di Valle. Molti i turisti presenti nelle nostre zone. Temperature: max 33,2°C; min. 16,6°C; attuale 20,5°C (ore 12,00).
 
Tradizionale scampagnata ai prati dell’eremo di San Domenico
Per festeggiare il frate “Pecuozze”, che accompagnò il Santo in vita
VILLALAGO - Ieri i festeggiamenti in onore di San Domenico si sono conclusi all’Eremo del Santo, con la tradizionale scampagnata. Le numerose comitive hanno preso posto nei prati del lago per un ricco pranzo, fatto di specialità locali. La tradizione vuole che questo giorno sia dedicato al frate laico, fra Giovanni, chiamato dai locali, “Le Pecuozze di san Domenico”, che accompagnò e visse con il Santo a Prato Cardoso. Va ricordato che fra Giovanni, prima di morire scrisse in latino la vita del Santo ed è quella a cui fanno riferimento tutte le agiografie posteriori. La scampagnata, “benedetta” dal bel tempo, è durata tutta la giornata. E’ usanza il giorno 23 Agosto scendere in mattinata all’eremo e dopo la santa messa trascorrere il resto della giornata nei prati adiacenti al lago con ricche e sostanziose merende. I Villalaghese chiamano questo giorno: “La festa de le Pecuozze”. Alle ore 11,00 è stata celebrata la “Messa degli emigranti”. Quest’anno molti Villalaghesi che vivono all’estero sono tornati in occasione della festa del Santo Patrono; in particolare: dagli Usa, dal Canadà, dall’Argentina, ma anche dalla Francia.
 
SPETTACOLO DI FUOCHI PIROTECNICI AL LAGO DI SCANNO
Trentacinque minuti
di fuoco e di spari

LAGO DI SCANNO - Lo spettacolo al Lago di Scanno di fuochi pirotecnici, realizzato ieri sera, è stato ricco di giochi di colori e di figure. Iniziato alle ore 10,55 è andato avanti ininterrottamente per 35 minuti.  Mancato il tradizionale appuntamento per il 16 agosto, non ha impedito però alla gente di arrivare da ogni parte dell’Abruzzo. In un turbinio continuo, i colpi si sono innalzati in cielo, rilasciando una caduta di lumi infuocati, che rischiaravano tutta la superficie del lago. L’applauso del pubblico ne ha salutato la fine. E’ stato, come sempre, uno spettacolo di grandi sensazioni.
 
ALCUNE RIFLESSIONI SU ASINI E SOMARI

di Eraldo Biasetti
L’asino è un mammifero quadrupede della famiglia degli Equidi. Più piccolo del cavallo, ha orecchie più lunghe, il suo verso è chiamato “raglio”. Così si dice di persona di poca sapienza ma che parla tanto: smettila di ragliare. E di bipedi che ragliano? Ce ne sono troppi.
L’asino, domesticato circa 7000 anni fa, ha portato il basto impostogli dall’uomo che l’ha utilizzato per molteplici funzioni quali: soma traino, sella e lavoro nei campi compresi i lavori di aratura dei terreni coltivi. Nell’utilizzo dell’aratura in terreni montani, dove i contadini avevano un solo asino, alternativamente, erano utilizzati, da due proprietari, che univano i loro due asini. Che cosa occorreva: che i due animali fossero “capo” secondo il proprietario che doveva arare il terreno. A causa della sua natura forte e robusta ma anche sobria e frugale, è stato trattato con minor cura e maggior durezza che non gli altri animali domestici. L’industrializzazione e la diffusione di macchine agricole efficienti, su tutti i tipi di terreni, hanno reso l’asino sempre meno <utile> cosicché quest’animale è a rischio estinzione. L’asino nell’alimentazione umana è importante per il suo latte considerato il più simile a quello della donna. Per tale motivo è diventato un alimento fondamentale nella dieta dei neonati allergici alle proteine del latte vaccino. La sua utilizzazione in campo pediatrico risale già al tempo dei Greci; per i Romani era una bevanda di lusso. Ippocrate lo raccomandava per ogni tipo di problema: avvelenamenti e intossicazioni, dolori articolari, cicatrizzazione delle piaghe, ecc; Georges-Louis Leclerc, conte de Buffon, naturalista e biologo francese, molto noto e stimato nella Francia settecentesca, lo segnalano nella sua Storia Naturale. All’epoca, e soprattutto a Parigi, furono impiantate numerose “stalle asinine”, dove le signore eleganti si recavano al fine di ottenere la preziosa bevanda. Il latte era venduto a più di 8 F al litro (8 F di prima della guerra del ‘14-‘18). Arrivando ai giorni nostri dal 1990 c’è stato un risveglio scientifico sull’argomento con una vasta produzione scientifica sia in campo zootecnico, interessando le scuole di Milano, Parma, Campobasso, Bari, Pisa e ultimamente anche Catania e Messina, che in quello medico, Palermo, Torino e Bari. Per quanto riguarda l'utilizzo della carne, presso l'Università di Bari è in corso un interessante filone di ricerca che si preannuncia ricca di novità.
L’asino nella cultura. Gli asini sono famosi per la loro testardaggine, anche se si deve a una cattiva interpretazione di alcune persone sui suoi istinti di conservazione. È difficile forzare un asino a fare qualcosa che contraddica i suoi propri interessi. C’è un particolare importante proprio nel Comune di Introdacqua, uno dei borghi più belli d’Italia, esiste l’azienda “ASINOMANIA” che si è posto lo scopo di impedire l’estinzione dell’asino cercando di diffondere l’iniziativa, su tutto il territorio nazionale, sia come animale affezionato all’uomo sia come produttore di latte, per attività d’interesse sociale, turistico ed anche economico. A Monastero Vasco (CN) c’è una festa-fiera degli asini con la possibilità di “adotta un asino”. A Gualdo Tadino c’è il Palio di San Michele Arcangelo ed il gioco delle  Porte. Gli asini non si estingueranno mai.
I SOMARI quelli sì. Sono essi animali bipedi pieni di prosopopea con poca cultura e molto seguito. Hanno scarsa visione dei problemi da affrontare perché a corto della necessaria preparazione generale e specifica. Sono sensibili e attenti (pro domo loro) a recepire, anche là dove non ci sono, attacchi nei loro confronti, l’interesse primario è quello di mantenere la poltrona ben incollata al proprio fondo schiena. Poi c’è                          
chi, ritenendosi intoccabile, dall’alto del proprio scranno intasa i tribunali con querele. Però, questi soggetti, imperano. Escono dalla porta, gioco di squadra, e rientrano dal portone. Si alterano quando ravvisano un loro accostamento ai fatti della vita. Per la loro pochezza mentale interpretano i fatti e le cose sempre come riferite a se medesimi. Errore grave per ignoranza. Errore grave il non riconoscere che le cariche, qualsiasi esse siano, hanno l’onere e il dovere di ingoiare i rospi di propria competenza. Ora si avvicina il momento della fine degli imperi. E cosa si va blaterando? Si dice che molti amministratori pubblici non percepiscono, nemmeno, le indennità di carica per svolgere il loro mandato, ma lo fanno gratuitamente e con passione, spinti soltanto dall’amore per il proprio territorio e dalla voglia di farlo crescere. Tutti buoni samaritani ma con il patrimonio che lievita. Addirittura IL SINDACO DI SAN VALENTINO DIFENDE I PICCOLI COMUNI dichiara e dice che "Ci sono sindaci e amministratori (assessori e consiglieri) che, nella maggior parte dei casi, svolgono gratuitamente la loro funzione”. Sembra vero, ma più grossa non la poteva sparare. Quello che ravviso è che quello che avevo precorso, circa gli accorpamenti, è stata intrapresa, anche se in forma modesta, la via degli accorpamenti dei Comuni fino a 1000 abitanti. Si ridurrebbero di un quarto. Se si accorpano Comuni con un minimo di 5000 abitanti residenti gli attuali 8094 Comuni, si ridurrebbero di circa la metà. L’Italia se la passa male, le casse sono vuote, si deve ridurre il debito pubblico? Che sia preso il toro per le corna e si proceda. Certo a me dispiace vedere l’aria triste dei due somari (vedi foto), che sembra si rendano conto dei cambiamenti, bisogna fare di necessità virtù.
 
MANIFESTAZIONI NELLA VALLE DEL SAGITTARIO
AD ANVERSA
A SCANNO