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Secondo il consigliere regionale Saia (Pdci), il federalismo rischia un pesante aumento della pressione fiscale Il consigliere regionale del Pdci, Antonio Saia, ha presentato un’interpellanza al presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi, e all'assessore al Bilancio, Carlo Masci, per sapere se sono state adottate misure per far conoscere ai cittadini abruzzesi gli effetti della riforma del federalismo fiscale. Saia evidenzia che “sulle norme attuative del federalismo fiscale sono stati espressi da parte di numerosi tecnici ed economisti giudizi severi e critici. Gli effetti positivi dell'abolizione dell'Ici sulla prima casa sono stati vanificati dalla decisione di molti comuni di aumentare la misura addizionale dell'Irpef per poter recuperare parte dei mancati introiti. Non c'è stata quindi nessuna riduzione della pressione fiscale”. Saia rileva, inoltre, che nella riforma si profila il rischio di pesanti aumenti fiscali per le persone fisiche. “Basta leggere - dice Saia -

l'articolo 6 del Dgls 68/2011 che prevede che l'aliquota di base dell'addizionale regionale dell'Irpef, che è pari allo 0,90 per cento, possa essere aumentata di una quota fino allo 0,5 per cento per l'anno 2013, di una quota fino all’1,1 per cento per l'anno 2014, di una quota fino al 2,1 per cento dal 2015. C'è quindi il forte rischio che l'aliquota Irpef possa salire sino al 3 per cento”. Alla luce di ciò, il consigliere sostiene “che non è prevista nessuna revisione delle aliquote dello Stato relative all'Irpef per compensare i cittadini da questi ulteriori aggravi. Molti economisti hanno sottolineato che l'articolo 2 del decreto legislativo consente che, sempre nel 2013, vi possa essere un decreto governativo atto alla rideterminazione della aliquota di base per l'addizionale. Questa addizionale dallo 0,90 per cento dovrà essere fissata in modo tale da garantire alle regioni a statuto ordinario il gettito assicurato dall'aliquota di base vigente, e dalle entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi e dalla compartecipazione pure soppressi. A questa nuova aliquota di base decisa dal governo saranno da aggiungere le percentuali consentite per i tre anni già sopra menzionate. Quindi - conclude Saia - eventualmente superata la misura del 3 per cento non si è certi di una contemporanea riduzione dell'aliquota statale”. (Abruzzo e Politica)

 

CONTRIBUTI VOLONTARI Si paga entro il 30 giugno L’Inps comunica che giovedì 30 giugno è l’ultimo giorno utile per versare i contributi volontari relativi al 1° trimestre 2011 (periodo gennaio-marzo). Da quest’anno i bollettini di c/c postale sono stati sostituiti dai MAV inviati a tutti gli interessati. Ogni bollettino MAV copre l’intero trimestre cui si riferisce e può essere richiesto, stampato e, se si intende versare per periodi inferiori, modificato collegandosi al sito www.inps.it e seguendo il seguente percorso di navigazione a partire dalla home page: Servizi online/Per tipologia di utente/ Cittadino/

Pagamento contributi versamenti volontari. In ogni caso, i contributi volontari possono essere anche pagati secondo altre modalità: - direttamente online, collegandosi al sito internet www.inps.it e seguendo il seguente percorso di navigazione a partire dalla home page: Servizi online/Per tipologia di utente/ Cittadino/ Pagamento contributi versamenti volontari; - chiamando il Contact Center multicanale al numero verde gratuito 803164 e utilizzando la carta di credito. Si ricorda che un solo giorno di ritardo rende nullo il versamento, senza la possibilità di recuperare il trimestre: in questo caso l’Inps provvederà a rimborsare quanto versato senza l’aggiunta di interessi. (Stefano Caranfa, Resp. Inps Rapporti Istituzionali e Relazioni col Pubblico)

 

CON I TAGLI DEL PROGRAMMA EUROPEO DI AIUTO ALIMENTARE IN ABRUZZO 33 MILA POVERI A RISCHIO In Italia per 3 milioni di poveri sarà ancora più difficile avere cibo e assistenza in seguito alla decisione dell’Unione europea  presa con il Regolamento di esecuzione UE N562/2011 del 10 giugno 2011 che ridurrà drasticamente per il 2012 gli aiuti alimentari garantiti dal Programma Europeo di Aiuto Alimentare (Pead) a favore degli indigenti. Si tratta di alimenti alla cui distribuzione contribuisce anche la rete del Banco Alimentare, che a livello nazionale raggiunge 1 milione e mezzo di persone. Tale decisione, quindi, avrà serie ripercussioni anche in Abruzzo, dove il Banco Alimentare, mediante la sua rete di enti convenzionati, dona a ben 33 mila indigenti prodotti alimentari provenienti per il 58 per cento dall’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura. “Condividiamo e sosteniamo in pieno la battaglia intrapresa dal Ministro Saverio Romano contro i tagli al Pead” spiega Luigi Nigliato,

presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo, che aggiunge: “La riduzione degli aiuti comunitari avrà drammatiche conseguenze per le persone bisognose che ne usufruiscono sia in Italia che in Europa. In particolare, nel nostro paese e in Abruzzo, la diminuzione di cinque volte dei beni alimentari erogati rischia di compromettere la tenuta  del sistema di welfare. Una vera e propria “bomba ad orologeria” che potrebbe portare a rischiosi conflitti sociali e che solo il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura europei può disinnescare proponendo nuove soluzione che integrino regolamento pubblicato lo scorso 10 giugno. È fondamentale che prevalga il buon senso e la lungimiranza, come è stato ribadito anche dai funzionari dell'Agea”. In Italia il programma di aiuto alimentare ai poveri con gravi necessità alimentari è attivo dal 1995 e la collaborazione tra enti caritativi e Agea ha contribuito allo sviluppo di un concreto sistema di distribuzione che ogni anno fornisce alimenti a più di 3 milioni di poveri, di cui 1.500.000 assistiti dalla rete Banco Alimentare Onlus attraverso 8.159 strutture caritative ad essa convenzionate. A queste, solo nel 2010, grazie al Pead sono state distribuite gratuitamente 48.000 tonnellate di cibo che il prossimo anno potrebbero diventare un quinto. (Ufficio stampa Banco Alimentare dell’Abruzzo: Piergiorgio Greco)