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Lunedì 28 Marzo 2011 - Il Santo del giorno: Santo Stefano Harding, Abate (Sherborne 1060 - Citeaux 1134)

Il tempo... ieri - Ancora Una bella giornata di sole con un clima tendente a temperature più miti che hanno favorito le passeggiate Il Lago di Scanno. Temperature: massima 15,2°C; minima 1,7°C; attuale 7,4°C (ore 23,45).
 
Il Consiglio Regionale ha approvato
LA LEGGE SULL'ATO UNICO

E' PASSATA IN CONSIGLIO REGIONALE la legge di riforma del Servizio Idrico Integrato in Abruzzo. La normativa prevede l'istituzione di un Ato unico presieduto dall'Assessore regionale al ramo e con un consiglio composto dai quattro Presidenti delle Province. Sono costituite, poi, quattro assemblee provinciali dei sindaci, presieduta ognuna dal presidente della Provincia, che avranno il compito di programmazione e affidamento del servizio. All'Ersi (Ente regionale servizio idrico) competerà la omologazione delle decisioni assunte dalle assemblee provinciali e il controllo sulle società di gestione. Oltre alla riduzione dei costi e all'ottimizzazione del servizio e dei controlli- essenziali per garantire l'economicita' - uno degli effetti della riforma sarà l'avvio di una tariffa unica in tutta la regione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione. «E' un provvedimento importante e complesso che si attendeva da tempo», ha commentato l'assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo che illustrerà contenuti e prospettive della legge di riforma nel corso di una conferenza stampa in programma durante la settimana.«Abbiamo avviato il processo di risanamento di un sistema che negli anni ha prodotto disservizi, sprechi e a volte malaffare», ha commentato Ricardo Chiavaroli, portavoce del gruppo Pdl, «il tutto a danno dei cittadini. Stabiliamo senza remore che l’acqua, al di là delle mere dichiarazioni di principio di alcuni, anche in Abruzzo resta un bene pubblico e possiamo dirlo grazie a una legge fortemente voluta  dal Pdl e approvata da questa maggioranza». Per Costantini dell’IDV «sarebbe stato doveroso attendere l’esito del referendum sull’acqua pubblica, che sono certo riscriverà tutta la normativa. Tra l’altro – continua l'esponente dell'Idv, anche l’unica nota positiva della proposta,  costituita dal comma 26 che prevedeva, in caso di inadempimento grave delle convenzioni di affidamento del servizio, la decadenza immediata dei componenti del Consiglio di Amministrazione, e’ stata cancellata da un emendamento presentato dal Partito Democratico ed accolto prontamente dalla maggioranza del Pdl, accorsa subito in soccorso dei tanti consiglieri di amministrazione che avrebbero rischiato le loro poltrone».
XIII EDIZIONE
DEL CERTAMEN OVIDIANUM

Nei giorni 14, 15 e 16 Aprile si svolgerà la XIII edizione del “Certamen Ovidianum Sulmonense” con lo svolgimento della prova di traduzione presso l'Istituto d'Istruzione Superiore “Ovidio”. Durante le tre giornate ci saranno una serie di incontri letterari, rivolti a tutta la cittadinanza sulmonese e a tutti gli studenti.
 
I LUNEDI' DEL DIRETTORE

SEGUO SEMPRE con interesse e attenzione le cronache amministrative di Scanno, il paese, come ho avuto modo di dire in più occasioni, che considero anche mio (non dimenticando mai Villalago) per gli affetti che mi ha dato in tanti anni di frequentazioni. Mi dispiace assistere a tanta litigiosità che divide sempre di più l'amministrazione comunale, non trovando il gruppo di maggioranza un'unità d'intenti su alcuni problemi, quale, in questi giorni, l'acquisto dell'intero stabile dell'ex cinema della famiglia Schiappa, ormai abbandonato da anni. L'opposizione a questo provvedimento viene fatta, in seno alla maggioranza, soprattutto dal consigliere provinciale (nonché comunale), Amedeo Fusco, che ritiene l'acquisto improvvido, perché Scanno ha altri problemi più urgenti, come l'assistenza agli anziani. E puntando in particolare l'attenzione su questo problema ha proposto che la maggioranza abbandoni l'idea dell'acquisto del cinema e pensi ad un progetto per una casa albergo per anziani.
Sono d'accordo con Amedeo e con il gruppo consiliare di minoranza che osteggia l'acquisto dell'ex cinema, però con alcuni distinguo. Il primo è quello della non necessità che Scanno si doti di una struttura per proiezioni cinematografiche, avendo già l'auditorio delle ex Anime Sante.
Qui si proiettano già nel periodo estivo e in occasioni particolari, film d'essai e documentari. L'auditorium è utilizzato per presentazioni di libri, mostre ed altro. Secondo me, bisogna insistere con questo genere di proiezioni e di attività culturali, e nel periodo invernale programmare per i nostri ragazzi un cineforum (come viene fatto ad Anversa). So che anche la ex chiesa delle Grazie sarà restaurata per scopi convegnistici. Bisogna aggiungere che il Comune di Scanno arriva in ritardo rispetto ai privati. Alcuni alberghi si sono dotati di strutture necessarie per accogliere convegni di prestigio e nella zona villalaghese intorno al lago, a Tassito-Coda, sta sorgendo un centro convegni. Allora perché spendere i soldi di tutti i cittadini per mettersi contro i privati? Per quanto riguarda la casa albergo per anziani, forse è opportuno che il progetto venga fatto insieme all'amministrazione di Villalago, dove già è situata la residenza sanitaria assistita. So che anche Villalago ha in progetto questa realizzazione per venire incontro non solo agli anziani di Villalago, ma a quelli di Scanno e di tutta la Valle del Sagittario. La zona è già provvista di tutte le sovrastrutture e credo che bisogna iniziare a costruire insieme e dove ciò è possible. Scanno ha il palazzetto dello sport, con i dovuti parcheggi, che si presta benissimo ad ogni manifestazione: occorre solo che venga reso più idoneo con i necessari accorgimenti tecnici. Alla luce di queste considerazioni, mi sembra inopportuno l’acquisto del cinema.
 
ORSO MARSICANO: RIPARTE LA GRANDE ABBUFFATA DI SOLDI
ED IL “CIRCO” DI NUOVI STUDI E RICERCHE MENTRE GLI ORSI
SONO SEMPRE DI MENO E TUTTI SPERANO IN... DIO!
NON C’È NULLA DI PEGGIO dell’ostinazione ed il perseverare negli errori. A distanza di soli pochi mesi dall’annuncio del Parco Nazionale d’Abruzzo con il quale si comunicava la cessazione (infine!) delle ricerche che da almeno un decennio hanno imperversato, con la “marcatura”, identificazione e “collarizzazione” di quasi tutti gli orsi sopravissuti, di fatto, applicando una forma di addomesticamento virtuale (perché quando ad ogni orso si dà un nome come usano fare i ricercatori - anziché limitarsi ad anonime sigle -, si è già fatto il primo ed il più subdolo dei condizionamenti all’uomo, dopo quello della “sindrome di Yellowstone” che da anni ormai imperversa, purtroppo con un crescendo sempre maggiore di anno in anno). Tutto ciò sempre con la convinzione che conoscendo il numero esatto degli orsi, questi per intervento divino comincino a copulare per riprodursi velocemente e dare così soddisfazione ai ricercatori ed alle autorità del Parco (cosa che, se effettivamente avvenisse, non lo nascondiamo, darebbe anche a noi grande felicità!). In definitiva, si pretende di salvare l’orso, ma non si è mai fatto nulla di veramente concreto per giungere a questo risultato: solo studi, ricerche, analisi e conteggi! “Sparando” sempre contro la caccia ed i cacciatori e richiedendo i soliti continui ampliamenti del Parco, come se ciò fosse un toccasana, quando la maggior parte dei problemi sono proprio al suo interno. Dopo le autorizzazioni concesse, od i silenzi e le mancate opposizioni, sui tanti progetti eolici e fotovoltaici che stanno minacciando il Parco Nazionale e tutto l’habitat dell’Orso bruno marsicano, autorizzazioni rilasciate o non contrastate, con colpevoli silenzi (forse solo perché ritenuti progetti “ecologici”!) e dopo il fallimento, almeno di fatto, del PATOM (e prova ne è che detto accordo altisonante tra tutte le autorità, non è ancora motivo primo, prioritario ed indiscutibile per bocciare ogni tipo di progetto che minacci l’habitat dell’orso), ecco che non tanti giorni or sono le stesse autorità si sono riunite a Roma per un “PATOM bis”. Un PATOM bis che per intanto ha permesso di trovare altri 3,6 milioni di euro di finanziamenti con i quali fare ripartire la girandola di soldi, dopo gli oltre 13 milioni di euro già inutilmente (ma solo per l’orso!) spesi fino ad oggi! In pratica, mentre da un lato si crede di soddisfare l’opinione pubblica con iniziative inutili e sciocche come la piantagione di alberi di mele domestiche e l’innesto di quelle selvatiche, per non dire delle pianticelle di Ramno, da domani ricominceranno le ricerche ed i conteggi, le catture e le triangolazioni satellitari! Ricerche che non potranno che terminare con i più banali dei risultati, ai quali, senza tutti quei soldi sperperati (ma non per chi ha pubblicato studi scientifici, certamente utili per chi li firma), il sottoscritto aveva già dato risposte quarant’anni or sono con uno studio costato pochi soldi, senza ausilio di radio-collari e riceventi satellitari, viaggi di consulenza all’estero, partecipazione a convegni, ecc. (quando di
orsi c’è n’erano ancora oltre 100 e si era quindi ampiamente in tempo per salvarli). Eccole, le conclusioni a cui giocoforza dovranno giungere questi nuovi studi, ed ancora una volta li si elenca A FUTURA MEMORIA:
1) Creazione di Aree Wilderness (o comunque di aree severamente chiuse) dove impedire drasticamente il turismo escursionistico tutto l’anno o almeno nelle stagioni critiche, per tutti; e non già con accessi a pagamento. 2) Coltivazioni a perdere in tutte le aree agricolo (o ex agricole) circostanti le aree di ambiente naturale della regione primaria per la vita dell’orso. 3) Incentivazioni per la pastorizia ovina affinché ritorni ad essere parte integrante della ruralità della regione primaria per la vita dell’orso. E, in alternativa o comunque integrativamente, acquisto di greggi “pubblici” da far pascolare a spese del Parco anche nelle aree più critiche e delicate, prive di cani ed alla libera disposizione degli orsi. 4) Blocco totale per ogni progetto di antropizzazione e/o urbanizzazione della regione primaria per la vita dell’orso, con un “non luogo a procedere” di principio per ogni progetto che fosse presentato. 5) Indennizzo immediato, integrale (ovvero compreso i danni indiretti) per ogni perdita che allevatori e pastori subiscano da orsi, lupi od anche cani - perché se esistono cani inselvatichiti o randagi, responsabile primo - come sostiene l’ex Guardiaparco “Lillino” Finamore - è comunque l’Ente Parco, che non provvede alla loro cattura od eliminazione. 6) Drastica riduzione della presenza del cinghiale (gravemente competitivo sul piano alimentare con l’orso) e contenimento di quella del cervo (fattore di grave impatto sulla vegetazione forestale e naturale in genere e di disturbo per l’orso). Invece, forse dovremo ancora una volta vedere quella parte dei 3,6 milioni di euro reperiti che sarà stanziata per l’Orso marsicano, finire nelle tasche di studiosi e ricercatori, per giusti compensi per chi lavora, ma che nulla di nuovo porteranno per concreti ed immediati aiuti per la vita (la sopravvivenza!) dell’orso. Mentre non si trovano mai soldi per la campagna alimentare a favore dell’orso, per rimborsare pastori e allevatori e per impedire tagli boschivi con affitti ed indennizzi.
Con la speranza che già l’aver messo le mani avanti sul fatto che secondo gli studiosi solo più una soglia del 3,2% è quella che separa l’Orso marsicano dal rischio di estinzione, non sia l’anticamera per proporre quello che da anni è un “antico” pensiero di molti: rinsanguare la popolazione con immissioni di orsi sloveni, cosa che assicurerebbe ai ricercatori possibilità di ricerche infinite, ma che scatenerebbe una rivoluzione popolare tra gli abruzzesi, i quali esigono che le autorità salvino l’Orso bruno marsicano, non un ibrido, non “un orso qualsiasi pur che resti l’orso” come si finirà per ragionare sull’esempio del Trentino, dove però la situazione genetica (e forse anche caratteriale) è ben diversa! (da Wilderness)
 
L’EMOTECA FIDAS-VAS
IERI MATTINA A VILLALAGO
PER LA RACCOLTA DEL SANGUE

VILLALAGO - Un’emoteca mobile della Fidas è arrivata ieri dall’Aquila per permettere la raccolta di sangue dalle ore 9,00 alle ore 13,00. Erano
presenti due medici e i volontari della sezione VAS di Scanno e Villalago. Solitamente si sceglie per Villalago una domenica di inizio primavera. Questo è stato il terzo anno consecutivo dalla costituzione della sezione “Antonio Di Rienzo” di Scanno.Rispetto agli anni precedenti, il numero dei donatori non è aumentato di molto, nonostante la sensibilizzazione del Vas a questo atto di altruismo. Chi è in buona salute e non ha superato i 65 anni d’età può donare il proprio sangue. Basta farlo una volta per convincersi a diventare donatore effettivo.
 
AL SINDACO DI VILLALAGO
Resti di tubi di plastica
buttati sulle rive del lago

VILLALAGO - Egregio signor Sindaco, su segnalazione di un nostro lettore, le facciamo presente che la ditta che ha provveduto all’impianto di illuminazione lungo la strada circumlacuale di pertinenza del suo Comune, ha buttato i resti di tubi corugati di plastica al disotto della pista ciclabile, vicino le rive del lago. Si chiede alla S. V. di voler richiamare al rispetto dell’ambiente coloro che hanno eseguito i lavori. Necessita subito la bonifica di tale sconcio, prima che i suddetti resti vengano ricoperti dall’erba o dalle siepi. Le foto riportate si limitano solo a due episodi, ma nella realtà sono tanti quanti i pali della luce. Si spera in un suo sollecito intervento.