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Venerdì 11 Febbraio 2011 - Il Santo del giorno: San Pedro De Jesus Lucero, sacerdote e martire (1892-1937)

Il tempo... ieri - L’alta pressione ha portato anche ieri bel tempo con un clima al disopra della media stagionale. La notte ha ricondotto alla norma il clima. Temperature: massima 13,3 C; minima -0,3° C; attuale 3,7° C (ore 23,30).
 
impugnatA LA leggE regionalE
sugli impianti sciISTICI di Scanno
Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per i Rapporti con le Regioni, ha impugnato due leggi approvate dalla Regione Abruzzo: una
sugli impianti sciistici di Scanno, l’altra sui contratti del personale regionale
 

su parere del Ministero dell'Economia e delle Finanze é stata impugnata la legge 10 dicembre 2010, n. 54/2010, recante “Disposizioni in materia di aree sciabili attrezzate; disciplina dei tappeti mobili a vocazione turistica o sportiva”. In particolare è l’articolo 3 della legge, licenziata dal Consiglio Regionale nella seduta del 30 novembre 2010. Il provvedimento, dopo aver quantificato gli oneri relativi agli interventi per gli investimenti sugli impianti sciistici del comprensorio di Scanno, imputa la relativa spesa su un capitolo del bilancio regionale completamente privo della necessaria copertura finanziaria, in contrasto con l'art. 81, comma 4 della Costituzione. E’ opportuno sottolineare che la Relazione della 4ª Commissione Consiliare alla proposta di legge regionale sulle aree sciabili attrezzate non aveva alcun riferimento a quello poi licenziato dal Consiglio, con l’integrazione della norma sugli “Interventi per impianti sciistici nel comprensorio di Scanno”: l’articolo 3 era la norma relativa alla copertura finanziaria, poi diventato articolo 4 su parere del Ministero dell'Economia e delle Finanze. E' stata impugnata anche la legge 51/2010.  Secondo il Consiglio dei Ministri, essa è censurabile in relazione al comma 2 dell'art. 6

che dispone un generalizzato meccanismo di proroga dei contratti di collaborazione in essere del personale in servizio presso l'Ufficio del Bura (Bollettino ufficiale Regione Abruzzo) senza alcuna indicazione di limiti temporali e senza il rispetto dei requisiti stabiliti dalla norma statale di cui all'art. 7, del decreto legislativo 165/2001, ponendosi, altresì, in contrasto con l'art. 9, comma 28, del decreto legge 78/2010, come convertito in legge n. 122/2010, secondo il quale il ricorso a personale con contratti di collaborazione può avvenire, dall' anno 2011, esclusivamente "nel limite del 50% della spesa sostenuta per le stesse finalità nell'anno 2009". Ciò viola il principio fondamentale in materia di coordinamento della finanza pubblica cui le Regioni sono tenute ad adeguarsi (articolo 117, comma 3, Cost.). Tale disposizione viola, altresì, i principi costituzionali di ragionevolezza, buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione di cui agli artt. 3 e 97 della Costituzione e l'art. 117, comma secondo, lettera l), della Costituzione, che riserva alla competenza esclusiva dello Stato l'ordinamento civile. (Consulta: L.R. 10 dicembre 2010, n. 54, Relazione Verbale Seduta Consiglio Regionale)
11 febbraio 2011
XIX Giornata mondiale
del malato

Ogni anno, nella ricorrenza della memoria della Beata Vergine di Lourdes, che si celebra l’11 febbraio, la Chiesa propone la Giornata Mondiale del Malato. Tale circostanza, come ha voluto il venerabile Giovanni Paolo II, diventa occasione per riflettere sul mistero della sofferenza e, soprattutto, per rendere più sensibili le nostre comunità e la società civile verso i fratelli e le sorelle malati.
 
del lavoro per il reimpiego dei cassintegrati, per i giovani e le donne, attraverso l'incentivazione dell'apprendistato, del part time, dei contratti di inserimento; 3) realizzazione nei posti di lavoro di accordi sindacali di II livello per favorire l'occupazione, il salario e gli investimenti e costruire condizioni per il superamento delle crisi aziendali e settoriali, diffondere la bilateralita' ed affermare il principio della partecipazione dei lavoratori agli utili; 4) avvio nel 2011 della riforma che realizzi la riduzione del carico fiscale per le famiglie, i lavoratori e i pensionati, combattendo con strumentazioni adeguate l'evasione fiscale; 5) miglioramento della qualita' della spesa pubblica, contrastando con forza a tutti i livelli gli sprechi, le disfunzioni, i costi anomali della politica e delle istituzioni, finalizzando le risorse recuperate al miglioramento delle politiche sociali e per la non auto-sufficienza; 6) realizzazione di un federalismo fiscale caratterizzato in chiave di responsabilita' solidale che puo' risultare un'opportunita' per ottimizzare il funzionamento delle istituzioni anche mediante la concertazione sociale, in particolare a livello regionale e territoriale. Con la mobilitazione di venerdi' ''tutta la Cisl vuole interpretare l'insoddisfazione dei lavoratori e dei pensionati di fronte all'attuale immobilismo del Governo'' dice Spina ''e vuole chiedere una svolta nella politica economica e sociale, un vero cambiamento nell'interesse di tutti i cittadini''.
L’ITALIA E L’ABRUZZO DA CAMBIARE
''Piu' lavoro, piu' salario, meno fisco''. Questo il leit motiv del ''Cisl day: l'Italia e l'Abruzzo da cambiare'', promosso dalla Cisl Abruzzo per oggi 11 febbraio (a partire dalle ore 9,30), presso l'auditorium Petruzzi di Pescara. Partecipera' ai lavori il segretario nazionale della Fim, Giuseppe Farina, protagonista della recente vertenza Fiat. In una nota, diffusa dal segretario generale Cisl Abruzzo, Maurizio Spina, il sindacato rivendica un profondo cambiamento per la regione e per l'intero Paese. Queste le proposte che saranno oggetto di confronto al Cisl day. 1)utilizzo tempestivo di tutte le risorse disponibili per gli investimenti in istruzione e formazione, ricerca e innovazione, introducendo lo strumento del credito d'imposta; 2) estensione, anche per il 2011, degli ammortizzatori sociali per tutte le aree di crisi, puntando a realizzare con maggiore efficacia le politiche attive                                                        
 
La risposta in una lettera aperta
di Mario Pizzola alle dichiarazioni
del Vescovo, Mons Angelo Spina,
sulla grave crisi occupazionale
nella Valle Peligna

Le parole del Vescovo, Angelo Spina, sono stimolo e spunto di riflessione per tutti, non solo per chi ha responsabilità nella gestione della cosa pubblica. La grave crisi in atto, che da noi colpisce più duramente che altrove, è anche la fine di un ciclo.
Non è pensabile riproporre un modello di sviluppo che aveva un senso quaranta anni fa ma non oggi. La globalizzazione dei mercati è una molla che spinge a delocalizzare gli investimenti. Così il nostro territorio è diventato poco appetibile, tranne che per una categoria di investitori: quella degli insediamenti altamente impattanti ed insalubri. Costoro hanno focalizzato la loro attenzione sulla Valle Peligna perchè proprio qui hanno intravisto una serie di condizioni particolarmente favorevoli: risorse ambientali sostanzialmente integre e quindi da saccheggiare, disoccupazione elevata, una classe politica in gran parte acquiescente o distratta. Ma quella che,  per questi neo colonizzatori, sembrava una passeggiata, si è invece rivelata una strada molto accidentata. Perchè non solo l'economia, ma anche i cittadini stanno cambiando. Parole come consapevolezza, dignità, diritto a costruire il proprio futuro fanno parte ogni giorno di più del lessico e del comportamento della nostra gente. E' una lotta non facile,  perché  chi non si piega al grande ricatto         
dell'economia globalizzata rischia di essere considerato fuori dalla realtà.
Eppure, paradossalmente, proprio l'asprezza della crisi rende più squillante ed ineludibile la domanda del Vescovo : su quale modello di sviluppo pensiamo di puntare? Chiare tracce di risposta sono insite in quel suo richiamo a vigilare contro certi "appetiti", ad aver cura del territorio e dell'ambiente, a valorizzare i prodotti tipici, ad incrementare il turismo di qualità. Insomma, sembra dire Angelo Spina, possono portarci via le fabbriche che chiudono ma nessuno può rubarci le nostre risorse e le bellezze naturali, le nostre specialità, i nostri beni culturali e la nostra storia : è questo il "capitale" su cui investire per costruire un altro modello di economia, un modello che ponga al centro l'uomo e non il profitto, che non misuri il ben-essere solo sulla base del prodotto interno lordo. Utopia? Non è forse più utopistico affidarsi alla logica soffocante di quel mercato globale che rende tutto provvisorio e vulnerabile? Certo, la sfida non è di poco conto.
Richiede comunità d'intenti  tra i vari soggetti sociali, capacità progettuali da parte delle Amministrazioni pubbliche, spirito d'iniziativa da parte degli operatori economici; ma soprattutto richiede una classe politica con le idee chiare, non subalterna agli interessi forti, non prona ai "capi" di turno, che assuma come obiettivo il "bene" per tutto il territorio, bandendo ogni visione di parte e ogni miope interesse di bottega, o meglio di paese. Sulmona - e in questo Enio Matrangioli ha ragione - dovrebbe essere da guida ed esempio per l'intero comprensorio. Invece è solo un faro spento. Basti pensare che per lo studio della qualità dell'aria il primo cittadino propone una...colletta!
Con una notte così è difficile trovare la bussola! Mario Pizzola
 
GLI UMANI E GLI ANIMALI

La prima cosa che faccio al mattino è l’aggiornamento sulle notizie della Valle visitando il Gazzettino on-line. Ho seguito la passeggiata di mamma orsa e i suoi tre cuccioli che camminavano lungo la strada asfaltata. Non ritengo deplorevole il comportamento di chi li seguiva e li ha filmati. Anzi è grazie a questa/e persone che abbiamo avuto un esempio dell’amore materno che mamma orsa ha messo in evidenza. Si fermava, si metteva in piedi a fare da protezione ai suoi piccoli e lo ha fatto anche quando i cuccioli avevano lasciato la strada per rientrare nel bosco. Mamma orsa ha dato una lezione di amore a molte bipedi madri che non hanno o non sentono più lo stesso senso di amorevole protezione dei propri figli. Poi si è parlato dei cani randagi e dei pericoli che corrono gli animali e l’uomo stesso. E anche qui reprimenda. Si sono levate tante voci degli animalisti protettori, si fa per dire. In tanti hanno condannato chi si è permesso di disturbare gli animali. Da quali pulpiti è venuta la predica? Ma quale disturbo? Ma quali cattiverie? Le cattiverie e i disturbi sono portati dalle persone che vivono su comode poltrone e godono dei buoni compensi che la collettività gli elargisce. A me sembra che tutte queste strutture sorte a protezione di uccelli, lupi, serpi, e chi più ne ha più ne descriva, esistono per fini di lucro (personale). I loro capi parlano senza aver mai visto da vicino il territorio, senza essere a conoscenza di come sul territorio l’uomo interviene e si comporta. Di come i nostri avi, senza tante organizzazioni ed enti inutili, gestivano l’ambiente in cui vivevano e l’eco sistema veniva mantenuto in modo naturale. L’Italia è piena di enti inutili. Si fanno leggi per la loro abolizione e subito ne sorgono di nuovi. La mente dell’uomo avido non ha confini e limiti. Per esempio: si costituiscono le Comunità Montane. Se montane, dovrebbero essere di montagna, invece la fame di potere e di moneta le fa organizzare anche  livello del mare. Questa è l’Italia degli sperperi. I presidenti e/o tenutari dei poteri di questi Enti si istruiscono sui libri, pura e semplice teoria. Questi signori, si fa per dire, non vivono le realtà quindi non le conoscono. Pura teoria. Chi ha sostenuto e sostiene che tutti gli animali devono avere protezione si è chiesto che c’è il  pericolo, per l’uomo e per gli stessi animali,  della rabbia? E che le volpi e i cani randagi ne sono i portatori?  Riporto da. “Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute”. La rabbia: Si tratta probabilmente della malattia più antica di cui si ha notizia. La parola "rabbia" deriva dal sanscrito "rabbahs", che significa "fare violenza". La rabbia è una zoonosi, causata da un virus appartenente alla famiglia dei rabdovirus, genere Lyssavirus. Colpisce animali selvatici e domestici e si può trasmettere all’uomo e ad altri animali attraverso il contatto con saliva di animali malati, quindi
attraverso morsi, ferite, graffi, soluzioni di continuo della cute o contatto con mucose anche integre. Il cane, per il ciclo urbano,  e la volpe, per il ciclo silvestre, sono attualmente gli animali maggiormente interessati sotto il profilo epidemiologico.
La malattia sviluppa una encefalite: una volta che i sintomi della malattia si manifestano, la rabbia ha ormai già un percorso fatale sia per gli animali che per l’uomo. Senza cure intensive la morte arriva entro una settimana. La rabbia attualmente viene elencata dall’Oie (Organizzazione mondiale di sanità animale), viene elencata nella “Lista B”, che raccoglie le " malattie trasmissibili considerate di importanza socio-economica e/o di sanità pubblica all'interno degli stati e che sono significative nel commercio internazionale di animali e di prodotti di origine animale".
Per i cani randagi, in zona Scanno e dintorni, animali pericolosi per gli altri animali uomo compreso, si sono levati gli scudi di protezione contro chi aveva detto che si devono abbattere. Io sono d’accordo, i randagi devono essere abbattuti. Qualche giorno fa cani randagi hanno assalito, dilaniato e fatto morire annegata una cerbiatta nel lago di Barrea.  Cosa dicono su questo episodio coloro che, dalle comode poltrone,  hanno sostenuto che i randagi non si devono abbattere? Ripiantiamo per bene i piedi sulla terra, facciamo un passo indietro, curiamo meglio e di più la educazione alla morale, al senso civico, al rispetto dell’uomo, degli animali, della natura. La famiglia e la scuola devono essere capaci di veicolare la cultura del rispetto e del “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”. Togliamo di mezzo le tante organizzazioni che nascono, come funghi, per lucrare finanziamenti pubblici. E il cittadino paga. Oppure si possono tenere in piedi tutte le organizzazioni ma di solo e semplice volontariato, senza nessun compenso, nemmeno rimborso spese. Sono certo che, ghigliottinando la moneta,  sarebbe tagliare la testa al toro facendo così scomparire queste organizzazioni che nella realtà poco hanno da dare alla collettività e al territorio. Non ci sarebbero più presidenti, segretari, impiegati, macchine, attrezzi, cioè finirebbero gli scalda sedie ruba quattrini e le cose riprenderebbero il decorso naturale. Al posto di foraggiare tutte queste organizzazioni che non producono nulla, anzi creano disagio, meglio riconoscere i meriti agli allevatori che vivono nelle zone montane. Si dia a loro sostegno con opere di miglioramento dei pascoli, degli abbeveratoi in montagna, delle strade di accesso.
Solo con la vita vissuta sul territorio si apporta miglioria all’eco sistema. Si migliora la condizione dello stato idrogeologico del suolo. Si deve provvedere ai cantieri di rimboschimento. Seminare oggi per lasciare  beni durevoli per le future generazioni. I boschi sono la vita di questa terra. Si  può così fare tanto bene alla flora alla fauna uomo compreso.
(Eraldo Biasetti)
 
lezione sulla donazione del sangue
agli alunni delle scuole di Villalago

VILLALAGO - Si è tenuta ieri, 10.02.2011, presso l'aula consiliare del comune di Villalago, una lezione sulla donazione del "sangue", inerente al terzo concorso grafico, organizzato dal gruppo VAS Scanno Alto Sagittario "sez. Antonio Di Rienzo". Hanno partecipato,"molto attenti", i ragazzi delle scuole elementari e materne di Villalago. A tenere la lezione sono stati gli esponenti del gruppo VAS di Sulmona, Filippucci Marcello e Venti Luciano, insieme con i volontari del gruppo VAS di Scanno Alto Sagittario. Ringraziamo le insegnanti delle elementari e materne delle scuole di Villalago e il comune tutto, che ci ha dato la possibilità di operare. Il Gruppo VAS di Scanno Alto Sagittario
 
LETTERA AL DIRETTORE

GENTILE DIRETTORE
È una piacevole consuetudine cominciare la giornata aprendo il gazzettino, mi fa sentire più forte il senso di
appartenenza a qualcosa di caro, che spero molti Villalaghesi fuori sede avvertono. Mi rivolgo anche ai miei compagni di scuola che si trovano in altri continenti e che non vedo da molti anni. Un bacio e un abbraccio a tutti voi. Anna Pinna la nipote del mitico “Saracone”