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Martedì 1 Febbraio 2011 - Il Santo del giorno: Santa Brigida d'Irlanda, Badessa (452 circa - 524 circa)

Il tempo... ieri - Giornata Variabile, con cambiamenti metereologici continui. Il sole è apparso nella tarda mattinata per poi nascondersi dietro le nuvole. Temperature: massima 5,1 C; minima -2,5° C; attuale 1,9° C (ore 23,30).
 
“Coltiviamo la diversitA'”
Progetto per il recupero, la conservazione e la valorizzazione delle risorse
genetiche agricole autoctone nel Parco Nazionale della Majella
Il Parco Nazionale della Majella in collaborazione con l’Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (A.R.S.S.A.) promuove il progetto di “conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche agricole autoctone del proprio territorio”. Il progetto cofinanziato dalla Direzione Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio si pone l’obiettivo di recuperare, conservare e valorizzare le varietà agricole tradizionalmente coltivate in Abruzzo. Le ricerche condotte sul territorio hanno portato alla riscoperta di numerose varietà locali ancora gelosamente custodite dagli agricoltori. Tutte queste varietà sono censite e catalogate nel “repertorio
delle varietà agricole autoctone del Parco Nazionale della Majella”, dove sono descritte le caratteristiche distintive di ciascuna.
Molte di queste possono essere anche osservate nei campi vetrina dei giardini botanici del Parco a Lama dei Peligni (CH) e S. Eufemia a Majella (PE). L’obiettivo principale del progetto è quello di mantenere in coltivazione le varietà locali presso gli agricoltori custodi che fino ad oggi le hanno “conservate”. In questo modo le varietà locali continuano ad evolversi sotto la spinta congiunta delle condizioni ambientali e delle tecniche agronomiche tradizionali, mantenendo vivo il collegamento con la matrice culturale locale.
 
"DIO SALVI L'ORSO DA CHI DICE DI AMARLO!"
(E L'AMBIENTE NATURALE DEL PARCO D'ABRUZZO)
E' ormai notoria la situazione drammatica in cui versa la popolazione di Orso bruno sopravissuta fino ai giorni nostri nelle montagne del Parco Nazionale d'Abruzzo e suoi circondari. Così come è notorio il fatto che uno dei problemi più drammatici connessi alla sua capacità di poter ancora continuare ad esistere e, magari (tutti lo sperano!), aumentare di numero per portarsi ad un limite di sicurezza - limite che invece si allontana sempre più di anno in anno - sia la possibilità per gli individui che ancora compongono la popolazione (si dice, sì e no, attorno al numero di 50) di trovare quelle fonti alimentari di cui ha goduto per migliaia di anni: pecore ed altri armenti, campi coltivati (a granoturco, grano, lupinella, ecc.). Fonti alimentari che nel volgere degli ultimi decenni sono praticamente sparite da gran parte del suo areale di vita a causa della drastica diminuzione e sparizione delle pratiche agricole da parte degli abitanti locali.
Ebbene, anziché provvedere a sopperire a questa mancanza con semine "artificiali" (culture a perdere) da parte dell'Ente Parco e di quelle organizzazioni che da anni dicono di battersi per la salvezza di quest'animale, non solo l'Ente Parco, ma anche associazioni cosiddette "ambientaliste" (ma in realtà con finalità piuttosto di promozione turistica) non fanno altro che andare a piantare alberi di mele domestiche nella speranza che prima o poi comincino a fruttificare (anche se la maggior                    
parte di quelle piantate negli ultimi dieci anni sono semplicemente morte); ciò per aumentare le potenzialità trofiche per l'orso (solo per il periodo autunnale, bene che vada!). Come sostiene l'ex Guardiaparco Gerardo "Lillino" Finamore, "nel Parco d'Abruzzo ci sono già migliaia e migliaia di alberi di mele selvatiche in grado di fruttificare e di soddisfare ampiamente quei "quattro" orsi rimasti!"
Oggi leggiamo con enfasi che si è proposto, e si sta anche attuando, la pratica di innestare alberi di mele selvatiche con mele domestiche! Questo dove? Nell'ambiente naturale dell'Orso bruno, quindi con un'operazione non solo e non tanto inutile (perché appena quegli alberi cominceranno a fruttificare saranno proprio gli orsi a distruggerli nel volgere di una sola stagione), ma arrecando danno anche alla biodiversità naturale di quei luoghi! Ora, che lo facciano dei privati privi di conoscenze e pieni solo di buona volontà è comprensibile. Che lo esalti l'Ente Parco sprecando mezza pagina del suo notiziario, è solo estremamente deplorevole, soprattutto alla chiusura del 2010 anno che l'ONU ha dedicato proprio alla salvaguardia della Biodiversità. E' un voler far credere di fare qualcosa, quando di fatto non si fa nulla e, peggio, si aggiunte danno a danno. Quando ben altre sarebbero le cose da fare ed i provvedimenti da prendere.
Se si vuole aiutare l'orso, oggi - perché è oggi che l'orso ha bisogno di risorse alimentari - si
provvedesse a seminare con granoturco, grano e carote almeno qualcuno delle migliaia di campi abbandonati, non già piantare mele o, peggio, innestare gli alberi selvatici. Oppure, se proprio si vuole essere ancora più direttamente concreti, si distribuiscano qua e là nei boschi (mai nello stesso posto, però, per evitare forme di addomesticamento) sacchi di mele a diretta disponibilità dell'Orso. Frutti che, o mangerà l'orso (o il suo competitivo cinghiale, per ridurre il quale nessuna fa nulla!) o se non altro finiranno per marcire al suolo creando humus; ma non arrecheranno danni ambientali. (da Wilderness)
 
GRANDE FESTA IERI A SCANNO PER DON CARMELO
nel SUO OTTANTESIMO COMPLEANNO
SCANNO - Ieri, 31 Gennaio, festività di san Giovanni Bosco, l’intera comunità parrocchiale ha partecipato alla messa di ringraziamento per gli 80 anni del parroco. Come per le grandi occasioni, le campane hanno suonato a festa e la chiesa, preparata con gli addobbi e i paramenti sacri più belli, era stracolma. Alla celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo, mons. Angelo Spina, hanno preso parte, oltre ai sacerdoti scannesi, molti altri della diocesi e i diaconi. Sull’altare campeggiava l’immagine di san Giovanni Bosco, nella festività del santo educatore, fondatore dell’ordine Salesiano, da cui proviene don Carmelo. A fare festa con i loro canti c’erano i bambini della scuola dell’infanzia, accompagnati dalle suore, e i ragazzi dei due ordini di scuola con i loro insegnanti. Rivolti al loro parroco, questi hanno espresso parole di riconoscenza perché li ha
visti nascere e aiutati a formarsi nel loro percorso di vita, facendo rilevare come a loro sia mancato quando nel periodo natalizio è dovuto rimanere a riposo. Don Carmelo, guida spirituale della comunità scannese da trent’anni, è come il padre di una grande famiglia, punto di riferimento per tutti, giovani e anziani e in particolar modo per gli infermi. La gratitudine al parroco è stata espressa anche con i doni. I sacerdoti della Forania hanno donato l’amitto, il camice e il cingolo; i parrocchiani la casula. Il calice, presentato durante l’offertorio, è il dono del vescovo. Da parte dell'Amministrazione comunale una targa ricordo. La cerimonia è stata lunga e sentita con canti ed espressioni di gioia. Don Carmelo ha ringraziato tutti per la collaborazione ricevuta in questi anni. Al termine c’è stato un rinfresco. Da parte di questa redazione riceva i più fervidi auguri di lunga vita e in buona salute.
 
ANGELO PERROTTA A SCANNO

SCANNO - Angelo Perrotta, un giovane di 25 anni di Palombara Sabina, è un genio del digitale. Nel 2010 ha ricevuto l’ambito premio Oscar per il film di James Cameron AVATAR, film che ha trionfato in tutto il mondo con un incasso record di più di due miliardi di dollari. La pellicola di Cameron ha vinto in tutto tre Oscar: uno per la migliore scenografia, uno per la migliore fotografia e un altro per i migliori effetti speciali. Lo strepitoso successo ha spinto Cameron a progettare altri due film ambientato sul fantastico pianeta di Pandora. Quindi tra non molto vedremo sugli schermi AVATAR 2 e AVATAR 3. Ricordiamo che Angelo ha lavorato anche per altre pellicole, tra cui: Scontro tra Titani, Narnia, Planet 51, Caravaggio e molti altri. Ebbene ieri, sabato 29 gennaio e  come promesso, il mago degli effetti speciali è venuto a Scanno per incontrarsi con Domenico Di Vitto (il figlio Maurizio è un allievo di Angelo) e con Angelo Di Masso. Perrotta è stato anche testimonial del primo Zagor dei Di Vitto, uscito il 14 gennaio scorso. Dopo aver pranzato nel ristorante La Porta, gustando i “cazzellitte con le fuojje”, la polenta e l’agnello, Domenico ha portato Perrotta e la sua ragazza, Chiara, a visitare il paese e la gioielleria di Armando Di Rienzo. I due graditissimi ospiti sono rimasti incantati dal nostro paesaggio e hanno promesso che presto ritorneranno. Dopo il giro del paese non poteva mancare una visita nel laboratorio dove nasce il PAN DELL’ORSO. Angelo Di Masso, ribattezzato il pasticcere di Darkwood,
e suo padre Liborio hanno illustrato le varie fasi della preparazione dei loro prelibati e richiestissimi dolci e fatto loro dono di alcuni prodotti. Ultima tappa in casa Di Vitto e poi il rientro a Palombara Sabina.
 
ASSOCIAZIONE VAS
Associazione Italiana
della Ricerca sul Cancro


SCANNO - L'associazionne VAS, Volontari Abruzzesi Sangue Scanno Alto Sagittario e L'AIRC, Associazione Italiana della Ricerca sul Cancro, ringraziano tutti quanti hanno contribuito, di Scanno, Villalago e Frattura,
alla vendita delle Arance della Salute.
Arrivederci alla prossima. GRAZIE.

Il Presidente, Giovanni Cellitti
 

CONDOGLIANZE AL DR. ANGELO CETRONE
Già sindaco di Scanno

La notizia della morte della signora Niva Di Bartolo, madre del dr. Angelo Cetrone, già sindaco di Scanno, è arrivata in redazione ad esequie avvenute. Ci scusiamo per non averla annunciata in tempo debito. La signora Niva aveva 88 anni ed è deceduta all’ospedale di Sulmona. I funerali si sono svolti a Scanno domenica scorsa nella chiesa parrocchiale. Ad Angelo e al fratello Enzo rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze.