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Sabato 15 Gennaio 2011 - Il Santo del giorno: Beato Pietro di Castelnau, Sacerdote certosino, martire

Il tempo... ieri - Giornata piacevole con sole fino al tramonto. Clima non molto freddo con attenuazione delle gelate notturne. In serata sono apparse le stelle. Temperature: massima 12,8° C; minima 2,1° C; attuale 7,2° C (ore 23,30).
 
Ezio Gasbarro, responsabile della Riserva del Lago di S. Domenico, 
INTERVIENE SUL RINVIO DELL’APPROVAZIONE DEL RELATIVO PIANO DI ASSETTO NATURALISTICO DELLA RISERVA DI VILLALAGO
VILLALAGO - Il Comunicato stampa del consigliere regionale dei Verdi Walter Caporale, cosi come  riportato sulla pagina odierna (ieri, per chi legge, ndr) del Gazzettino è fuorviante e mistificatorio di una realtà ben diversa. Si rende quindi necessario un chiarimento.
Il piano di assetto naturalistico della Riserva del Lago di San Domenico dopo adeguata istruttoria da parte degli uffici regionali è stato approvato dal competente Comitato di Valutazione Scientifica  e trasmesso alla Commissione Consiliare  per la definitiva adozione in Consiglio Regionale. Il rinvio da parte della Commissione, su proposta del Consigliere dei Verdi Walter Caporale è motivato e supportato da inviti riflessivi promossi da alcune associazioni ambientaliste.
Francamente le procedure seguite ci sembrano quantomeno discutibili, non tanto per l’operato del componente la commissione da noi ritenuto legittimo se necessario a chiarire eventuali dubbi o anomalie, ma per il fatto stesso che associazioni  titolari della gestione di altre aree protette entrino in regime di concorrenza nella validazione di documenti che riguardano la nostra riserva senza alcuna possibilità di contraddittorio.
Peraltro l’esame della documentazione, di cui  non sono  note le circostanze procedurali, appare questo sì sommario e superficiale.
Citiamo come esempio su tutti il fatto che nel Piano di assetto non vi sono schede faunistiche di indagine territoriale che riportino la presenza del Geco verrucoso nell’area della riserva, ma vi è semplicemente un elenco della distribuzione potenziale della fauna secondo la classificazione sovrannazionale Land Cover (Corine IV).
Ci auguriamo quindi che la Commissione regionale possa quanto prima ospitare una nostra audizione ufficiale per raccogliere ogni dato e informazione utili ad un sereno esame del nostro Piano d’assetto naturalistico. Ezio Gasbarro – Responsabile della Riserva
 
Dal Texas sui passi del padre
lungo “Il Sentiero della Libertà”

E’ il 13 gennaio 2011. Mentre scrivo, un signore inglese di una sessantina d’anni, accompagnato dal cognato, è in cammino da Sulmona a Casoli attraverso la Maiella innevata, lungo il tracciato de “Il sentiero della libertà”. Si chiama Andrew Hill. E’ venuto da oltre oceano, dal  Texas, da Huston, al solo scopo di ripercorrere la grande montagna abruzzese, quella che aveva restituito la libertà al padre, Rodney, un soldato della Royal Artillery. Prigioniero a Fonte d’Amore, fuggiasco, era tornato ad essere un uomo libero su quel valico e, ricongiuntosi ai suoi commilitoni, al di là della linea Gustav, un combattente. Il figlio ha scelto volutamente lo stesso giorno e lo stesso mese di 67 anni fa, di quel tragico 1944, con l’Italia spaccata in due, a nord della Maiella i Tedeschi, a sud gli Alleati. La montagna abruzzese ha tante cose da ricordare a lui, che bambino e giovinetto, ha sentito chissà quante volte raccontare dal padre quell’avventura, fra speranza e timore, sulle nevi di quell’inverno freddissimo, con i Tedeschi che pattugliavano i valichi di frontiera. Andrew ha voluto realizzare un sogno che coltivava da tempo. Ritrovare in qualche modo il padre, camminando sui suoi passi e rivivendo le sue stesse emozioni. Suo padre è stato uno dei tanti che conobbero le asperità e le insidie della montagna in quei tempi di morte. Furono molte, infatti, le “traversate” della Maiella da parte di prigionieri alleati, di antifascisti, di renitenti alla leva di Salò, di ebrei. Solitamente venivano accompagnati da volontari locali che facevano da guide. Dalla data, 13 gennaio, che è la stessa della traversata di John Esmond Fox, autore del libro “Spaghetti e filo spinato” (traduzione  liceo scientifico - Sulmona, 2002), è facile arguire che Rodney era nel suo stesso gruppo, che la guida era Domenico Silvestri di Cantone, che erano circa cento uomini, che si erano messi in marcia alle quattro del pomeriggio, che arrivarono a Casoli alle 11 del mattino del 15 gennaio dopo un cammino di 36 ore, che arrivarono solo in 47 e 22 di essi furono ricoverati in ospedale per congelamento o per spossatezza. Dice sconsolato Fox: ”Non sono mai stato in grado di sapere che cosa accadde agli altri”. Le ricerche del laboratorio di storia del liceo scientifico di Sulmona, negli 1992-2005, hanno permesso di ricostruire l’epopea delle fughe verso il sud, attraverso la memorialistica inglese, parte tradotta e parte da tradurre, riscontrata sulle testimonianze locali. E’ stato possibile così, conoscere i nomi di quei coraggiosi che  rischiavano la vita per traghettare quegli uomini attraverso i valichi montani, come pure conoscere i personaggi più importanti che trovarono la salvezza sul sentiero della Maiella e ricostruire le date e gli esiti fortunati o tragici delle spedizioni. Sappiamo, per esempio, che Domenico Silvestri fu una delle guide più attive e che  al filosofo Guido Calogero che gli offriva del denaro, rispose con grande dignità: ”Se vi porterò oltre le linee, lo farò senza compenso: non si fa mercato della vita umana”. Sappiamo che lo stesso Silvestri e il suo gruppo in un’altra spedizione, l’11 marzo ‘44, finirono in mano dei tedeschi. Ce lo racconta Mario Colangelo di Bugnara, scomparso recentemente. Avevano superato la Maiella, erano discesi alla valle dell’Aventino, ma quando presero a salire per Lettopalena, i Tedeschi iniziarono a sparare con le mitragliatrici. Chi scappava, chi si riparava dietro dei grandi massi, chi

rispondeva al fuoco. Alcuni saltarono sulle mine. Molti  tornarono ad essere prigionieri. Sappiamo che persino il parroco di Bugnara, nonostante fosse centurione cappellano della Milizia, ospitava in canonica gli organizzatori delle “traversate”. Carlo Azeglio Ciampi e Calogero frequentarono per questo scopo la canonica e una volta dovettero velocemente dileguarsi per l’improvviso arrivo del tedeschi. Il sottotenente Ciampi partì il  24 marzo del ‘44 con la guida Alberto Pietrorazio e poté raggiungere il suo reparto Autieri a Bari. La sua spedizione fu fortunata, nonostante una terribile tormenta che causò l’abbandono lungo la strada di molti compagni e disorientò la stessa guida, tanto che un certo Mario (Di Cesare o Grande?) si decise a prendere il suo posto e lo stesso Ciampi si dette da fare con la sua piccola bussola. Su quell’ impresa scrisse un prezioso diario, poi regalato al liceo scientifico di Sulmona, in riconoscimento dell’attività storiografica svolta, e pubblicato, nel 2003, dalla Laterza. Il libro più affascinante sulle traversie dei prigionieri di guerra è dovuto alla penna di un grande scrittore e poeta sudafricano, Uys Krige, divenuto nel dopoguerra amico di Ignazio Silone, che  del suo libro dice: “costituisce l’elogio più sincero e serio che sia stato scritto sulla gente di questi monti”. Si tratta di “The way out”, tradotto dalla Vallecchi nel 1965 con il bel  titolo “Libertà sulla Maiella”. Andrew Hill, il romantico angloamericano che è tornato sulla Maiella, ha portato con sé un prezioso diario di guerra, quello del padre, che conferma,  fra l’altro, un eccezionale antefatto già riportato dal libro “Non aver paura” di J. Furman. Rodney Hill era fra quella decina di prigionieri che furono fatti fuggire rocambolescamente dall’ospedale dell’Annunziata di Sulmona con delle lenzuola annodate. La temeraria e quasi folle operazione era stata organizzata dal gruppo locale che aiutava  i tanti prigionieri di guerra fuggiaschi, con la complicità di due medici dell’ospedale.
(Ezio
Pelino)

 
PICCOLI COMUNI DELLA NOSTRA VALLE
Sarà mai possibile arrivare agli accorpamenti?
Secondo i dati ISTAT, al 31 dicembre 2009, i Comuni italiani erano e sono  8.094. Le popolazioni per Comune si possono così riepilogare, dal più piccolo al più grande:
Il più piccolo Comune è Pedesina con 33 residenti
Il più grande Comune è Roma con 2.743.347 residenti.
La variabilità dei residenti è enorme. La considerazione da fare è:  Perché non accorpare i piccoli comuni intorno ad una quota di 2.000 residenti? Quali benefici ne deriverebbero in termini economici?
Forte riduzioni di primi cittadini e relative strutture, che sono in piedi, per ogni Comune. Con i tempi di ristrettezze che la nazione attraversa risparmiare fa solo bene.
Provo a fare un riepilogo dei Comuni, dal minimo di residenti fino alla quota di 2.000 residenti, per vedere di quante entità potrebbero diminuire gli attuali 8.094 Comuni
Comuni da 30 a 99 residenti n° 45  con residenti  pari a n° 3.473
Comuni da 100 a 199 residenti n° 161 con residenti pari a n° 24.672
Comuni da 200 a 299 residenti n° 203 con residenti pari a n° 50.466
Comuni da 300 a 399 residenti n° 213 con residenti pari a n° 75.404
Comuni da 400 a 499 residenti n° 208 con residenti pari a n° 93.389
Comuni da 500 a 599 residenti n° 246 con residenti pari a n° 131.027
Comuni da 600 a 699 residenti n° 221 con residenti pari a n° 143.452
Comuni da 700 a 799 residenti n° 225 con residenti pari a n° 168.340
Comuni da 800 a 899 residenti n° 218 con residenti pari a n° 185.460
Comuni da 900 a 999 residenti n° 209 con residenti pari a n° 198.908
Comuni da 1000 a 1099 residenti n° 181 con residenti pari a n° 189.435
Comuni da 1100 a 1199 residenti n° 174 con residenti pari a n° 200.016
Comuni da 1200 a 1299 residenti n° 192 con residenti pari a n° 240.189
Comuni da 1300 a 1399 residenti n° 164 con residenti pari a n° 221.040
Comuni da 1400 a 1499 residenti n° 186 con residenti pari a n° 269.838
Comuni da 1500 a 1599 residenti n° 146 con residenti pari a n° 487.678
Comuni da 1600 a 1699 residenti n° 162 con residenti  pari a  n° 267.716
Comuni da 1700 a 1799 residenti n° 139 con residenti  pari a  n° 243.134
Comuni da 1800 a 1899 residenti n° 123 per residenti pari a n° 227.489
Comuni da 1900 a 1999 residenti n° 125 con residenti pari a n° 243.992
Per un totale di Comuni n° 3.141 con residenti pari a  n° 3.665.118
Dividendo questo numero di persone per 2.000 (media) si ha come risultato che i Comuni in Italia si ridurrebbero dagli attuali 8.094 a 6.261. Un notevole risparmio di spese. Per cui se si decidesse l’accorpamento, fino ad una concorrenza di ~ 2.000 residenti per Comune si ridurrebbero in numero notevole, ben 1.833 unità,  con un risparmio di spesa significativo e quindi un miglioramento in termini di tasse e tributi a carico dei singoli.
Certamente il suono di questa campana non ridonda bene alle orecchie di tanti sindaci con gli annessi e connessi. Gente che ha radicato e abbarbicato le proprie radici nella poltrona. Salvo rarissime eccezioni. Di Giovanni Lanza con i tempi che corrono non se ne trovano. Ne
guadagnerebbe molto il popolo per il risparmio delle spese da sostenere. Per esempio: Se guardiamo dentro la Valle del Sagittario compreso la Valle Pezzana, l’accorpamento di ben quattro Comuni, quindi concentrazione a UNO ci sarebbero tre sindaci in meno e relativi tre uffici. Da far restare aperti con una sola persona per le certificazioni. Quattro Comuni accorpati darebbero vita ad una gestione unica di 2.355 residenti.
Ma i signori dalle poltrone facili sono disposti a perdere i benefit che la carica gli mette a disposizione? Non credo, per constatazione accertata, abbiano voglia di abbandonare il proprio stato d’utile pro domo sua. L’attaccamento alle poltrone è radicato nell’egoismo personale. Si è ciechi nel vedere e comprendere il beneficio che ne ricaverebbe il popolo. Una gestione oculata di 2.000/2.500 residenti porta miglioramento dei servizi  generale. La finanziaria del 2.008 chiese la unificazione di alcuni servizi per i piccoli Comuni. E come le tante cose all’italiana non danno la certezza di quello che si deve fare, tutto è vago. Per alleggerire il pesante onere economico si deve giungere agli accorpamenti e alle unificazioni. Si devono abbandonare i campanilismi. Si deve puntare al risparmio e a migliorare i servizi. Sarà mai possibile arrivare agli accorpamenti? Lo ritengo utopistico. Si taglieranno i due terzi dei parlamentari? NO. Si ridurranno le Provincie? NO. Si taglieranno poltrone in Regioni e Provincie? NO. Intanto il popolo borbotta, mugugna, parla e sparla, dietro, ma non ha il coraggio di affrontare il toro prendendolo per le corna. Eraldo Biasetti
 
Oggi e domenica ad Anversa
FESTA DI SAN MARCELLO PAPA E MARTIRE

ANVERSA - Per solennizzare la ricorrenza del Santo Patrono di Anversa degli Abruzzi, il parroco Don Luigi Ferrari ha predisposto il programma religioso con la presenza anche del Vescovo di Sulmona-Valva Mons. Angelo Spina e del precedente parroco Don Carmine Caione. Al termine della solenne funzione di Domenica sera, la comunità anversana si ritroverà    in Piazza Roma intorno al fuoco per il tradizionale scambio di auguri e per un piacevole momento conviviale con musica e piatti tipici locali.
 
SALUTI
DA
VILLALAGO



Cordiali saluti
a tutti
i Villalaghesi
“fuori sede”
 
 
Hill insieme con suo cognato