Martedì 11 Gennaio 2011 - Il Santo del giorno: Beato Francesco Rogaczewski, Sacerdote e
martire (1892-1940)
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Il tempo... ieri - Giornata con clima variabile. Il sole si è nascosto nel pomeriggio dietro le nuvole. Le correnti d’aria mite sono state presenti per tutto il giorno. Temperature: massima 14,6° C; minima 5,6° C; attuale 6,00° C (ore 23,30).
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LETTERA al direttore
di Ezio Pelino
Sig Direttore,
Feltri ci fa sapere che “non sopporta” Ciampi. Lo immaginavamo. A lui i galantuomini non piacciono. Apprezza, invece,
chi da quasi vent’anni fa strame dell’etica pubblica e privata, e che se andasse al Quirinale ne farebbe un luogo “più…divertente”. Ciampi, il presidente della Repubblica più amato dagli Italiani insieme a Pertini, è per lui il peggiore. Così, tanto per sfregio. Questa è la cifra del suo giornalismo. Il caso Boffo ce lo ricorda. Mentre da più parti si auspica un nuovo Ciampi, per Feltri, oltre che un cattivo presidente della Repubblica, è stato un pessimo presidente del Consiglio e ministro del Tesoro, tanto che “dovrebbe essere chiamato a rispondere davanti agli Italiani per il deficit” di cui è responsabile, insieme ad Amato. Conoscendo il personaggio Feltri, viene da
domandarsi se tanta acredine sia una risposta alle larvate critiche di Ciampi
alla stagione berlusconiana. Nel suo recente libro “Non è il paese che sognavo” non mancano, infatti, riferimenti agli attacchi scomposti al Quirinale, alla Costituzione, alla Corte
Costituzionale, alla magistratura, al malcostume della cricca degli appalti,
agli scandali del G8 e alle
querelle sulle escort. Che Ciampi abbia governato con oculatezza è notorio. Fu lui che pose fine al meccanismo di indicizzazione, che privatizzò numerose imprese pubbliche e attuò le prime dismissioni. E, soprattutto, è stato lui che ha permesso all’Italia di entrare nell’euro con il gruppo dei primi, anticipando gli impegni presi da Dini di scendere
sotto il 3 per cento del rapporto deficit /Pil. Fece il miracolo di portare il
fabbisogno, in un solo anno, dal 7,5 al 2,7, mentre quel rapporto, col governo
Berlusconi, è tornato a schizzare addirittura al 15 per cento. E non parliamo, poi, della
straordinaria credibilità internazionale di cui godeva Ciampi, grazie all’integrità della sua storia di Governatore e di tecnico prestato alla politica.
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DON MAURIZIO NANNARONE DI SCANNO
E’ stato nominato Cappellano di Sua Santità
Il giorno dell’epifania il Vescovo, alla presenza dei numerosi fedeli nella chiesa di S. Maria della
Tomba in Sulmona, ha letto il testo della Segreteria di Stato della nomina di
don Maurizio Nannarone a Cappellano di Sua Santità. Un forte applauso ha accolto la notizia. Don Maurizio ha ringraziato il Santo
Padre, il vescovo, Mons. Spina, e ha chiesto preghiere, sottolineando che
essere “monsignore” significa essere sempre più fedeli al Signore, alla Chiesa, al Papa, al Vescovo, alle Comunità. Attualmente è parroco della parrocchia del Crocifisso in Sulmona e da pochi mesi anche di S.
Maria della Tomba. E’ direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici e per l’edilizia di culto. In occasione della visita del Santo Padre a Sulmona è stato segretario del Comitato organizzatore. Auguri vivissimi a don Maurizio da
parte di tutta la nostra redazione. (Fonte, diocesisulmona)
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L’Abruzzo, secondo l’on. Mario Borghezio della Lega Nord
“E’ un peso morto per noi come tutto il Sud”
"Borghezio evidentemente - replica il presidente Chiodi -
non e' affatto informato sulla situazione del nostro territorio”
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EMILIANO Di Matteo lancia
il “made in Abruzzo”
L’Istituzione di un marchio di garanzia a tutela delle aziende abruzzesi che operano sul territorio e si impegnano a
garantire l’alta qualità dei loro prodotti. La proposta è stata lanciata a Pescara dal consigliere regionale del Pdl Emiliano Di Matteo,
nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato numerosi altri
esponenti della Giunta e del Consiglio regionale. “Nelle prossime settimane – ha spiegato Di Matteo – presenteremo un disegno di legge regionale per la creazione del marchio Made in
Abruzzo, al fine di istituzionalizzare il rapporto tra aziende e territorio. In
un periodo dove, purtroppo, le risorse a disposizione della Regione per le
misure di sostegno alle imprese sono insufficienti, è indispensabile studiare iniziative diverse per essere vicini ai nostri
imprenditori. Di qui l’idea di questo marchio, che punta ad un riconoscimento per quelle aziende che
vogliono continuare ad investire e lavorare in Abruzzo”. I dettagli dell’operazione sono in parte ancora in fase di studio: per utilizzare il marchio “Made in Abruzzo” le imprese dovranno sottoscrivere una sorta di carta etica, impegnandosi a
rispettare una serie di requisiti ben precisi. In cambio potranno beneficiare,
ad esempio, delle campagne di comunicazione del marchio che saranno
organizzate, oltre a potersi fregiare di un “sigillo” da utilizzare come garanzia per i propri clienti.
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IL FEDERALISMO SENZA CORRETTIVI,
SECONDO L’ANCI, E’ INSOSTENIBILE DAI PICCOLI COMUNI
''Mentre si va ad una stretta nel dibattito politico-parlamentare sui decreti attuativi del federalismo
fiscale vi e' il rischio concreto che, senza serie correzioni, le nuove
normative penalizzino fortemente in particolare i piccoli Comuni''. E' quanto
afferma Mauro Guerra, Coordinatore nazionale Anci dei Piccoli Comuni, secondo
il quale ''il dato contenuto nelle stime Ifel che prevede per i Comuni con meno
di 5000 abitanti una diminuzione media di risorse a regime per almeno il 16 %,
unito al maggior rischio di sperequazione nei valori delle entrate provenienti
da seconde case e trasferimenti immobiliari per l'universo molto differenziato
dei piccoli comuni, prefigura un quadro di assoluta insostenibilita' ed impone
di lanciare un grido d'allarme ed un richiamo ad un forte senso di
responsabilita' da parte di tutti''. ''Per i piccoli Comuni in particolare -
aggiunge - occorre almeno una seconda gamba oltre all'Imu, unita e integrata
con appropriati, specifici ed adeguati meccanismi perequativi''. Per il
responsabile Anci dei Piccoli Comuni ''desta forte preoccupazione anche
l'assenza, sino ad ora, di norme che vadano nel senso dettato dal principio di
incentivazione tributaria e finanziaria contenuto nella legge delega 42 del
2009, a favore dei piccoli Comuni che si uniscono tra loro. (Asca)
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a bugnara “LA COMUNITA’ DEGLI ARTISTI”
Dell’European Athenaeum of Floral Art
BUGARA - L’esigenza di ritrovarsi in un luogo il cui ambiente stimoli libere discussioni
riguardanti l’espressione artistica, trova piena realizzazione nel progetto: LA COMUNITA’ DEGLI ARTISTI. La formazione di una comunità infatti, è un disegno già in fase di realizzazione promosso e costituito dall’Athenaeum of Floral Art con sede a Bugnara.. L’intento è quello di creare un ambiente ospitale nel quale fioristi ed artisti possono
instaurare piacevoli ed interessanti discorsi inerenti all’arte floreale, come anche l’espressione artistica in genere. Tutto ciò affinché si arrivi ad una coesione di linguaggio che abbia come unico scopo il
valorizzare e rendere comprensibile e accessibile a tutti il mondo dell’arte. D’altronde l’arte non ha in se stessa significato, se nell’immaginario comune rimane eterea prigione del proprio sogno e non ha alcuna virtù se non vi sono i presupposti per essere discussa ed elargita. La comunità vuole essere un luogo dove non vi siano vincoli, soggezioni che reprimano ogni
manifestazione interiore; un luogo nel quale non vi sia concezione di spazio:
quegli spazi infiniti che solo l’arte permette di raggiungere.
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