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PASSO GODI - Arriverà la neve e ne verrà giù tanta. Passo Godi, 1650 m. sul livello del mare, nonostante la scarsa attenzione pubblicitaria, resta uno dei luoghi più belli per trascorrere con tutta la famiglia un week-end o un periodo più lungo tra la neve e il divertimento. Rispetto a molti impianti scioviari abruzzesi ha il vantaggio di potervisi recare direttamente con la macchina. La strada è buona e la viabilità non pone pericoli. E' un luogo di divertimento soprattutto per ragazzi e per chi non

è uno sciatore provetto. Si può praticare lo sci di fondo, lo scivolo con slitte e "gommoni". Ieri pomeriggio, anche con scarsa neve, l’altopiano aveva il suo fascino. C’era un via vai di macchine e di gente. I bambini (e non solo) scivolavano con le slitte sull’unica pista innevata, grazie ai cannoni che hanno sparato neve durante la notte. L’aria non era molto fredda e quindi si poteva benissimo sostare. Verrà la neve e sarà presto uno spettacolo da favola per tutti gli amanti dello sci.

 

 

LABORATORIO TEATRALE Primo incontro giovedi 13 gennaio   Il laboratorio si terrà a Pratola Peligna presso il Teatro Comunale D’Andrea a partire da giovedì 13 gennaio 2011 dalle ore 17, ed è rivolto a tutti coloro, dai 14 anni in su, che vogliono mettersi alla prova in un percorso di ricerca, condotto attraverso la pratica di esercizi incentrati sul corpo, il tempo ritmo, le emozioni e la fantasia di chi partecipa ad un evento teatrale. Gli incontri saranno a cadenza settimanale e si svilupperanno lungo tutto il 2011. In alcune occasioni, parallelamente al laboratorio, altri artisti e attori terranno dei brevi ma intensi seminari. Il lavoro collettivo convergerà in più tappe di verifica aperte al pubblico (prove aperte) fino all’allestimento di un vero e proprio spettacolo nell’ambito del progetto “E-MIGRANDI”. Il laboratorio vuole essere un percorso formativo che un gruppo di giovani attori può sperimentare per costruire un’opportunità per poter parlare di se, per “potersi conoscere”. Parlare di sé, raccontarsi è un’esigenza innata nell’uomo e costituisce il nocciolo della nostra identità, del nostro stare al mondo. Raccontarsi non è semplicemente sommare fatti, ma è anche e soprattutto confrontare, opporre, giustapporre ed apprendere. Il teatro può essere uno strumento pertinente per capire noi le nostre diversità, la diversità del mondo e promuovere la sua protezione. Il fare teatro diventa, anche, un modo di scoprire o riscoprire la pace, la tolleranza, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti dell'uomo e dell'ambiente. Il laboratorio è destinato anche a chi non si è mai occupato di teatro, a chi non ha nessuna intenzione di occuparsene, a chi ha appena iniziato ad occuparsene e agli allievi attori e anche agli attori professionisti. Il laboratorio vuol essere un progetto

articolato, che preveda la scoperta dei diversi aspetti del teatro, un teatro che prima di ogni altra cosa possa rispondere ad un bisogno primario dell’individuo, cioè quello di costruire uno spazio e un tempo in cui la comunicazione sia vera e profonda, in cui poter socializzare i propri sogni, dove mettersi in gioco, confrontarsi, provare emozioni. Il laboratorio non si propone di formare degli attori né la semplice messa in scena di rappresentazioni, ma costruire un percorso partecipato che  aiuti a sviluppare inclinazioni, a dar sfogo alla creatività, a far emergere sensibilità, consapevolezza del proprio corpo, a esercitare la manualità, la fantasia, il lavoro artigianale, a gestire le emozioni, a rielaborare il proprio vissuto, a guardarsi dentro. Il teatro - e questo è il paradosso - ci offre la possibilità di toglierci "le maschere" che ci nascondono a noi stessi e agli altri in modo da uscire allo scoperto. Nel nostro modo di fare teatro le rappresentazioni teatrali saranno solo il momento conclusivo, la parte visibile, di maggior impatto. Ma dietro al  lavoro del laboratorio, vogliamo privilegiare la sintesi più efficace dell’obiettivo perseguito attraverso l’espressione “gettare la maschera”: gli “attori” si mettono in scena, non interpretano soltanto dei ruoli ma parlano di sé, del loro vissuto, della fatica di vivere, del desiderio di trovare un senso profondo a ciò che accade intorno e dentro per “gettare la maschera”. La partecipazione al laboratorio è completamente gratuita e aperta ai ragazzi dai 16 ai 30 anni. Ai partecipanti non è richiesta nessuna esperienza pregressa nel campo del teatro e dell’arte. Tutti i partecipanti riceveranno un attestato di frequenza YOUTHPASS dall’Unione Europea valido come credito formativo. Gli incontri si svolgeranno presso il Teatro Comunale di Pratola Peligna a partire da giovedi 13 gennaio 2011 alle ore 17. Per informazioni e iscrizioni:Stefano 340.3084131; Mario 339.3212576 Florian Teatro 085 4224087 (Comunicato Stampa)