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SCANNO - I cervi della piccola oasi a Colle Rotondo di Scanno sono stati sbranati da alcuni cani randagi. E’ successo quello che tutte le persone di buon senso temevano. Non si possono tenere in un recinto, anche se abbastanza ampio, a mille e seicento metri di altezza, degli animali erbivori, che nella catena alimentare sono preda naturale dei carnivori. Più che i lupi, è stato un branco randagio di cani, riusciti ad entrare da una piccola apertura del recinto. Immaginiamo la scena, raccontata da immagini, riportate on line da giornali locali, che preferiamo non mostrare, perché cruente. I cani, penetrano nel recinto, e si danno alla caccia dei tre cervi presenti. La salvezza di questi animali è solo nella fuga, che purtroppo non è stata possibile per l’alta recinzione. I cani, abili e terribili predatori, riescono ad entrare nel recinto. I poveri cervi, consapevoli del pericolo, corrono lungo il perimetro dell’oasi, cercando di sfuggire ai cani, che in un terribile gioco di squadra li azzannano e li sbranano. Tragica fatalità o imperizia degli uomini del Parco che hanno dato l’autorizzazione alla costituzione dell’oasi? Non

diciamo sempre, in tutti i nostri discorsi ufficiali sugli animali, che questi devono vivere liberi in natura? Le guardie forestali proibiscono ai pastori di raccogliere i piccoli cervi, trovati in campagna abbandonati dalla loro madre. Un pastore di Frattura, portò un cerbiatto con sè, per farlo allattare da una capra. Fu redarguito per questo. Si difese dicendo che aveva fatto un’opera buona, salvandolo dai predatori e che il cerbiatto era libero e poteva andarsene quando voleva, perché nessuno lo teneva in un recinto. A Scanno sono stati in molti, compreso il giornale locale La Foce, a criticare la scelta di quest’oasi, che, nell’accezione del termine, tale non si è dimostrata. Ci auguriamo che, con il senno di poi, non si diano più queste autorizzazioni. I cervi ormai sono dentro i nostri paesi, sono in ogni angolo di campagna. Per vederli basta affacciarsi alla finestra. In un paese di montagna, dove - come si reclamizza sovente - la natura è libera, che significato educativo è quello di mostrare gli animali in un recinto? (R. Grossi)

 

Tutti possono partecipare nel modo più semplice e naturale: recandosi nei punti vendita aderenti all’iniziativa, acquistando i prodotti consigliati – olio, tonno e carne in scatola, omogeneizzati, alimenti per l’infanzia, legumi in scatola, pelati e sughi – e restituendoli all’uscita ai volontari. A Sulmona i punti vendita sono i seguenti: Carrefour Market, Via L Aquila -Coand, Via Papa Giovanni - Conad, Via Sallustio - Conad, Via Mazzini 56 - Coop, C/C Il Borgo - Dimeglio, Via Gennaro Sardi. Nel 2009, in una sola giornata, sono state donate 207 tonnellate di prodotti, che rappresentano solo una parte delle oltre 3 mila che il Banco Alimentare dell’Abruzzo ha raccolto durante tutto l’anno da grande

distribuzione, industria agroalimentare ed enti come l’Agea (l’agenzia per le erogazioni in agricoltura), e che poi ha donato ai 30.713 poveri assistiti in Abruzzo mediante 188 enti convenzionati (mense dei poveri, associazioni, Caritas ecc.). Un appuntamento che dal 1997 è diventato un importante momento che coinvolge e sensibilizza la società civile al problema della povertà attraverso l´invito a un gesto concreto di gratuità e di condivisione: fare la spesa per chi ha bisogno. Durante questa giornata, presso una fittissima rete di supermercati coinvolti su tutto il territorio nazionale, ciascuno può donare parte della propria spesa per rispondere al bisogno di quanti vivono nella povertà.