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SCANNO - Le tre Glorie, torri di fuoco, alle ore 18,30, hanno lanciato le loro fiamme al cielo, illuminando tutta Scanno da Cardella, La Plaja e San Martino, località dove sono state preparate. Ieri la pioggia non ha fermato i ragazzi e i giovani, che hanno lavorato sodo per portarle a temine. La gente si è riunita nei punti strategici dove poterle vedere tutte e tre. E nell’ora stabilità, contemporaneamente il fuoco le ha incendiate, divenendo subito un falò gigantesco, tra le urla dei ragazzi e il suono dei loro campanacci. Originariamente la festa si svolgeva in località “Decontra” in cui la leggenda narra di presenze miracolose del Santo che si sarebbe rifugiato in una grotta lì situata. E’ qui che si accendeva un falò, per ricordare l’atto di carità che aveva salvato la vita ad un povero che, altrimenti, di lì a breve sarebbe stato sopraffatto dal gelo.

Con il tempo si passò ai tre falò attuali, che divennero sempre più maestosi. Essi simboleggiano l’arrivo dell’inverno, con le giornate sempre più corte, e al tempo stesso la speranza per il ritorno della primavera. Il fuoco che s’innalza a illuminare la notte, sta significare la vittoria della luce contro le tenebre. E’ usanza in molti paesi dell’Abruzzo, accendere il fuoco la vigilia deIla feste che cadono nel periodo delle stagioni fredde. I ragazzi più piccoli hanno il viso annerito col carbone. Quest’anno la vittoria va a tutti i giovani di Scanno che sotto la pioggia hanno saputo, con grandi sacrifici, tenere viva una delle più belle e sentite tradizioni del paese. Nelle case è stata preparata la Pizza di san Martino con farina di mais, noci e fichi secchi. In piazza, invece, c’è stata una grande festa, preparata per tutti, andata avanti fino a notte inoltrata.