Le foto
dei nostri
lettori
 
Lunedì 25 Ottobre 2010 - Il Santo del giorno: Santi Crispino e Crispiniano di Soissons, Martiri (III Secolo)

Il tempo... ieri - Tempo instabile con nuvolosita’ variabile. Lo Scirocco ha reso la giornata accettabile, anche se l’aria diventa sempre più fredda. Temperature: massima 15,3° C (ore 12,30); attuale 10,5° C (ore 23,30).
 
In ricordo di quello straordinario giorno, il 21 aprile 1945,
Bologna erige un monumento alla Brigata Maiella
Sulmona si gemellerà con il quartiere San Lazzaro
Nel nostro tempo globalizzato, affollato di informazioni, angosciato dalle criticità del presente e dalle incertezze del futuro, è singolare che una città come Bologna non dimentichi i suoi “antichi” liberatori. Non dimentichi quello straordinario giorno, il 21 aprile 1945, quando, da Porta Mazzini, entrarono le Forze Alleate finalmente vincitrici e, fra le prime, la Brigata Maiella, formazione di volontari abruzzesi che combattendo aveva risalito la Penisola. L’unica formazione partigiana che non si era limitata a lottare per il proprio territorio, ma che aveva proseguito la sua missione accanto agli Alleati per liberare l’Italia. Scrive di quell’epico giorno  Gilberto Malvestuto: ”Facciamo fatica a passare. Dalle finestre e dai balconi migliaia di bandiere e drappi tricolori sventolano al vento di primavera. Mentre migliaia e migliaia di volantini che inneggiano alla Resistenza, alla libertà, coprono il cielo  nella loro corsa volteggiando a lungo sulla moltitudine osannante e impazzita per la gioia. La gente piange anche, mentre una ragazza, fendendo la folla, mi raggiunge di corsa e mi stringe forte a sé e poi mi dice anche: ”Grazie, tenente”. Mi bacia a lungo e poi scompare, mentre suona per la prima volta dopo tanto tempo, il campanone della torre del capitano del popolo”. Ed Ennio Pantaleo, allora un ragazzino di quattordici anni, oggi si direbbe un bambino, il più giovane della Brigata, che per farsi arruolare si era spacciato per maggiorenne, ricorda: “Ricevemmo una calorosa accoglienza e ci furono tributati gli onori più calorosi. Bologna era
grande, bella, nonostante la guerra, l’aria che si respirava era intrisa di un profondo senso di libertà. Guardavo le torri di Garisenda e Degli Asinelli con aria sbigottita. Erano immagini di un mondo diverso, a me sconosciuto. Non era la loro ardita architettura, di cui nulla capivo, a sorprendermi. Per me esse rappresentavano qualcosa di più, avevano il valore di un simbolo”. Bologna, come tutti i paesi liberati in quei tragici mesi, non ha dimenticato i volontari abruzzesi. Brisighella (Ravenna), che è stata teatro di una delle battaglie più terribili, con il sacrificio fra gli altri del diciassettenne sulmonese Oscar Fuà, dopo quasi mezzo secolo, il 2 dicembre 1990,  ha voluto dedicare una strada al Comandante Ettore Troilo e conferire la cittadinanza onoraria a tutti i partigiani abruzzesi. L’anno dopo, il 21 aprile 1991, in occasione del  46° della liberazione di Bologna, il grande sindaco Renzo Imbeni ha premiato la Brigata con la massima onorificenza cittadina, il Nettuno d’oro, consegnata solennemente al Vicecomandante Domenico Troilo, e tutti i reduci con un attestato di riconoscenza. La notizia  trovò molto spazio nella stampa, dall’Unità a La Repubblica, al Resto del Carlino. Quest’ultimo, nel ricostruire la storia della Brigata,  parla di  un “gruppo anomalo”, “che scelse un modo irregolare di combattere, composto da Abruzzesi che per venti mesi, con un organico di millecinquecento giovani, risalì fino al Veneto combattendo al comando dell’avvocato Troilo, formatosi alla scuola di Turati e stretto collaboratore di Matteotti”. Più recentemente, il 21 aprile 2005, i reduci di quella straordinaria avventura sono stati festeggiati solennemente a Palazzo D’Accursio dal sindaco Sergio Cofferati, presente una folla festosa e riconoscente. E nella stessa occasione, il sindaco ha intitolato alla Brigata  il grande giardino del quartiere San Lazzaro di Savena. Proprio nel “Giardino Brigata Maiella”, il 2 giugno scorso, il Commissario straordinario del Comune di Bologna, Anna Maria Cancellieri, ha inaugurato un monumento a ricordo della Brigata abruzzese. Un gigantesco monumento in pietra bianca della Maiella, del peso di 18 tonnellate, raffigurante le tre cime del massiccio abruzzese - che richiamano quelle effigiate sullo scudetto della divisa - con bassorilievi e iscrizioni  che ricordano la formazione partigiana medaglia d’oro al Valor militare. Il legame dei ricordi comuni non si è affievolito, anzi sembra  rinsaldarsi negli anni: la memoria di quegli eventi e di quelle gesta sta passando dalla generazione dei padri a quella dei figli. Si  lavora per un gemellaggio da celebrarsi il 21 aprile prossimo, ricorrenza del 66° anno della liberazione della città.  Nel nome della Brigata, lo SPI-CGIL di Sulmona si gemellerà con il quartiere San Lazzaro di Bologna. Una bella, straordinaria iniziativa, capace di alimentare scambi  culturali, turistici  e di amicizia fra le due realtà.   Una continuazione su un altro piano della missione della Brigata Maiella. Rinsaldare e coltivare l’unità nazionale. (Ezio Pelino)
 
I pastori dell’Appennino scrivono all’orso: Alleati con noi!
La lettera, presentata al salone del gusto, riceve la sottoscrizione dell’ass. Febbo
La comunità del cibo dei Pastori dell’Appennino Centrale è in questi giorni a Terra Madre, all’interno del Salone del Gusto, manifestazione internazionale di Slowfood al Lingotto di Torino. Un appuntamento ormai imperdibile per enogastronomi e consumatori attenti, che guardano al Salone del Gusto dall’Italia e da tutto il mondo. Da qui parte anche “Resistenza Casearia”, per sottolineare l’importanza non solo gastronomica, ma culturale, ambientale e sociale delle attività tradizionali di caseificazione, dalle malghe alpine agli stazzi abruzzesi. Ed è proprio da qui che i pastori hanno voluto inviare la loro “Lettera aperta” indirizzata agli animali selvatici degli Appenini Centrali. Chiedendo il sostegno di quelli che spesso sono stati visti come i “nemici storici” della pastorizia transumante, ma che trovano in chi vive quotidianamente sulle montagne il loro migliore alleato per la sopravvivenza di un intero ecosistema. A sorpresa la lettera ha raccolto una sottoscrizione prestigiosa: l’Assessore Regionale all’Agricoltura Febbo, presente al Salone del Gusto con i prodotti abruzzesi, l’ha fatta propria. La speranza è che questo segno di attenzione dell’istituzione regionale si concretizzi in un incontro da fare subito, con allevatori e con le altre istituzioni (Forestale, Provincia, Parchi, Prefettura) per affrontare insieme le questioni di un territorio delicato e complesso, dove i pastori esercitano un ruolo fondamentale di presidio. Ecco il testo della “Lettera  aperta”, indirizzata “ad orsi, lupi, linci, volpi e altri selvatici che ancora sopravvivono sul nostro territorio”
«Ci rivolgiamo direttamente a voi, visto che tutte le Autorità che abbiamo contattato nel corso
le Autorità che abbiamo contattato nel corso degli anni e ripetutamente negli ultimi mesi e settimane non hanno mai risposto. Provateci voi, cari amici orsi e lupi, ad andare in Prefettura, alla Forestale, alla Regione: magari a voi danno ascolto. Magari, se glielo fate presente voi, considereranno con maggiore attenzione le proposte che abbiamo fatto per tutelare la vostra esistenza in un ambiente naturale che dipende dalla sopravvivenza e dalla continuità di attività come la pastorizia transumante, che hanno convissuto con voi sul territorio per millenni fornendovi un mezzo di sussistenza nella catena alimentare. Spiegateglielo voi che alimentarvi artificialmente impedendo alle greggi di pascolare sui terreni dove vi viene lasciata la carne è un sistema che fa diventare il nostro territorio sempre più simile ad uno zoo. Forse a voi daranno retta, visto che alla nostra proposta di sostenere le aziende tradizionali e le greggi sul territorio non hanno mai risposto. Provate a dirglielo voi se vi sono più utili tanta burocrazia e jeep o piuttosto i pastori che da sempre avete imparato a conoscere, rispettandosi reciprocamente, visto che quando abbiamo chiamato di notte per dire che un orso stava aggredendo il nostro stazzo isolato in montagna, con rischio anche per la sicurezza dei pastori, ci hanno risposto “e noi che ci possiamo fare?”. Raccontate anche al Consigliere Provinciale Fusco, che con sensibilità solleva il problema dell’orso sempre più vicino alle case ed ai paesi, che per tenervi lontani dagli abitati bisogna che sui pascoli e sulle montagne ci sia un elemento fondamentale della vostra catena alimentare. Spiegate all’amico Ezio Pelino, che ricorda come da sempre convivete pacificamente con gli uomini, che questo è avvenuto nei secoli proprio grazie alla pastorizia. Dite a chi si preoccupa della vostra scomparsa che questo è un ecosistema complesso, non un parco-zoo, e che la vostra tutela non può essere isolata da un contesto che ha consentito che questo ambiente prezioso e questa biodiversità arrivasse intatta fino a noi nei secoli. Noi abbiamo provato a dirlo anche agli amici dei parchi e delle Oasi, a cui lo ricordiamo ancora nei giorni in cui si svolge “BiodiversaMente”, una manifestazione tutta incentrata sulla biodiversità: una biodiversità animale e vegetale che si è conservata fino a noi grazie alle attività tradizionali e sostenibili di pastorizia, allevamento e agricoltura, ma purtroppo spesso gli amici delle oasi e dei parchi si dimenticano di ricordarlo, e di chiedere che questo ruolo di presidio del territorio sia riconosciuto. Ditegli voi che non saranno le brochure accattivanti, i cartelli intimidatori, i divieti e le recinzioni, i progetti Life (64 milioni di Euro solo per l’orso negli ultimi anni), a garantire che questo delicato ecosistema possa continuare se non saremo in grado di vederlo nel suo complesso e garantire la sopravvivenza a chi l’ha preservato e continua quotidianamente a svolgere la sua funzione, senza fondi pubblici e con risarcimenti irrisori per i danni. Provate voi, che ci conoscete bene e sapete che da millenni questi sono i vostri migliori alleati: chi sulle montagne e sui pascoli ci sta davvero, da sempre».   I pastori dell’Appennino Centrale, L’Assessore Regionale all’Agricoltura Mauro Febbo
 
I LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Viaggio in Grecia

Dal 10 al 17 ottobre scorso sono stato insieme con mia moglie in Grecia, nella città di Atene e in alcune isole dell'Egeo. Non volevo raccontare di questo viaggio, ma alcuni lettori di questo giornale mi hanno invitato a farlo, perché utile, sia per chi non ha visitato questo Paese, sia per coloro che, essendoci stati, vogliono riviverlo. Siamo andati con la nave crociera Victoria, della flotta Costa. Abbiamo scelto questo mezzo, ritenendolo più idoneo per una vacanza che potesse conciliare il riposo alle escursioni turistiche. Ho nutrito dai banchi di scuola il desiderio di visitare la città di Atene, affascinato dalla sua storia, e in modo particolare dai suoi filosofi. Volevo calpestare il suolo dell'Acropoli, la collina sacra, e dell'Agorà, dove Socrate passeggiava con i suoi discepoli, nonché respirare l'aria marina proveniente dal Pireo, il porto della città. Le vicissitudini della vita mi hanno solo fatto sognare questo viaggio, finchè "in tarda età" il sogno si è realizzato. Ve lo racconterò, come in un diario, e spero di portarvi con le immagini tra le isole greche e nella città di Atene.
 
Lavillotti eventi
SPOSI PROTAGONISTI

VILLALAGO - Si è conclusa ieri, domenica 24 Ottobre, con la sfilata di abiti da sposa/sposo la manifestazione di “Sposi Protagonisti”, che ha avuto luogo presso il Park Hotel di Villalago. E’ stata una fierala degli sposi, con esposizione di prodotti e servizi per il matrimonio, a cominciare dal servizio fotografico, fino alla torta nuziale ed oltre. L’organizzatore dell’intera chermess è stato “Lavillotti Eventi” di Maria Anna Lavillotti. Il Progetto ‘’SPOSI PROTAGONISTI’’ ha voluto essere una manifestazione dedicata ai professionisti che lavorano nel campo del ricevimento nuziale e dove le coppie, dedicando una giornata a loro stessi, potranno trovare spunto per rendere il giorno più importante della loro vita ancora più speciale. In particolare venivano proposti i seguenti servizi: addobbi floreali, bouquet sposa, bomboniere, inviti, partecipazioni, foto e video, trucco e acconciatura sposa, abito per la sposa e lo sposo, viaggio di nozze, lista nozze, intrattenimento musicale, noleggio auto, come limousine e macchine d’epoca. Professionisti del settore sono stati per due giorni a disposizione dei visitatori per proporre nuove idee aiutandoli a realizzare i propri desideri. L’ingresso è stato libero per tutti i visitatori, non solo per i futuri sposi e le loro famiglie ma anche per coloro che, semplicemente incuriositi, volevano deliziarsi e conoscere quanto di meglio c’è per una festa di matrimonio. La serata conclusiva ha visto la partecipazione di molta gente, non solo di Scanno e Villalago, ma anche di tanti altri paesi dell’Abruzzo, che hanno apprezzato gli abiti da sposa, presentati dalle modelle.
 
SCANNO - Ieri, domenica 24 Ottobre, è stata la “Giornata Missionaria Mondiale”, proclamata dalla Chiesa per gli aiuti a tutte le missioni. La parrocchia di Scanno, da diversi anni, adotta una particolare forma di raccolta di denaro, sensibilizzando anche i ragazzi del categhismo a questo scopo umanitario. Le mamme preparano svariate specialità di dolci, ne fanno delle confezioni che raccolte in appositi cesti vengono vendute fuori la chiesa, in piazza e nelle strade adiacenti. Un modo simpatico e accattivante per partecipare alla raccolta di fondi per le missioni in cambio di dolci e specialità scannesi.