Venerdì 23 Luglio 2010 - Il Santo del giorno: Santa Brigida di Svezia, Religiosa (1303 - 1373)
 
In occasione del 30° anniversario dell’Associazione Comunità XXIV Luglio Handicappati e non Onlus L’Aquila, ci fa molto piacere segnalare la giornata di festa che si terrà Sabato 24 Luglio dalle ore 16:30 in poi presso il Parco del Castello dell’Aquila, in cui si ricorderanno le esperienze portate avanti in questo trentennio e si condivideranno i progetti futuri della storica associazione aquilana..
Il tempo... ieri
E’ tornato
il gran caldo
di luglio
Dopo i temporali di questi ultimi giorni, è tornato il gran caldo di Luglio. la giornata ha visto solo dei deboli annuvolamenti, che non hanno portato nessun cambiamento climatico. Il tempo è stato più che bello.
Temperature: massima 29,08° C (ore 13,41); attuale 19,06° C (ore 23,30). (Foto, Panorama di Villalago - 22.7.10)
 
Il ringraziamento
del vescovo mons. Spina
a coloro che hanno collaborato
per la visita de Papa

Il vescovo mons. Angelo Spina, a seguito della visita del Santo padre a Sulmona il 4 luglio 2010, ha invitato in cattedrale, il 16 luglio a sera, tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita dell’evento per esprimere il più cordiale, vivo e sentito ringraziamento.
Dopo un momento di preghiera il Vescovo ha sottolineato l’importanza dell’evento : il Papa fra noi, il Papa con noi. Ha mostrato poi una sequenza di immagini dell’intero arco della giornata di Papa Benedetto a Sulmona, interrotta da continui applausi. La cattedrale era stracolma di persone. A tutti il vescovo ha fatto giungere il suo personale ringraziamento unito a quello dell’intera Diocesi. Il grazie, con la consegna di una corona del S. Rosario donata dal Papa e di una immaginetta di Benedetto XVI, (Fonte e foto: Diocesi di Sulmona)
 
Al Comandante Pietro Rossi (La Pea)
Medaglia d’oro di lunga navigazione
Oggi avresti cento anni se la vita non te ne avesse concesso poco più di cinquanta. Al secolo ci arriverà invece la tua vecchia e fedele sposa grazie a quella bambina di cinque anni, oggi bella signora, che gli lasciasti come bastone della vecchiaia. Spesso dice di volerti raggiungere e vive in attesa di quel telegramma, come usavi farle: “Se disposta raggiungimi Genova...”
Dopo tanti anni siamo qui a ricordarti; in famiglia è arrivata altra gente oltre a Stefania, Alfredo e Rosaria. Sono nati Pietro, Giuseppina, Barbara, Laura, Diletta e Giuseppe e dovresti vedere i tuoi bisnipoti: Nuria, Olivia e Michel. Che tipi! Iniziasti a navigare sul navicello Guglielmo, avevi 11 anni e, come tanti ragazzi con scarso profitto a scuola, fantasticavi i bastimenti. Chissà quale emozione provasti all’Ufficio Gente di Mare per staccare il libretto di navigazione! Con te c’era il nonno Angelo, la Ida era a casa a prepararti le poche cose necessarie tra queste anche un santino della Madonna Addolorata. Chissà se notasti all’ingresso della Capitaneria quella piccola palma che oggi giganteggia solitaria lungo il canale, l’abbiamo chiamata la “Palma dei marinai”. Che cosa provavi bambino in un mondo di uomini? Quali viaggi? Forse verso la Sardegna, Genova e Napoli. Chi erano i marinai ai quali ti avevano affidato e chissà se la sera in cuccetta ti mancava la mamma.
Nel 1924 sei marinaio e ti affidano il timone della brigoletta Rosina, un bastimento di tutto rispetto, e poi di altri velieri: Venere, Rosa, Clara Paolinelli. Altri porti nel Mediterraneo: Barcellona, Tunisi, Pireo, Istambul. Una volta sboccasti Gibilterra per fare carico di fosfato a Casablanca.
Dopo il militare arrivò il momento di abbandonare la vela, i pennoni, i bompressi e le rande per imbarcare sui piroscafi in giro per il mondo. A dicembre 1931 al turno di collocamento di Livorno chiedono un marinaio per lo Zeffiro, una “Carretta” di cinquemila tonnellate della Società Corrado di Genova. Il comandante Bertolotto di Camogli era un Capitano di Lungo Corso. Uscisti così per la prima volta dall’ombra della Torre Matilde per navigare il mondo: le Americhe, l’Europa del Nord, l’Oriente. Sarà la nave più importante della tua vita. Dopo dodici mesi a bordo dello Zeffiro, e poco più di un mese a casa, ripartisti l’ultimo dell’anno 1932 con il Rina Corrado, altro gran vapore in giro per gli oceani per altri ventitre mesi. Al ritorno siamo nel 1935, ti concedesti una lunga licenza. Avevi incontrato in un memorabile Carnevale la più bella ragazza di Viareggio, la Nunziatina,  una giovane velaia e non saresti più ripartito, ma come sempre arrivò il giorno di riprendere il mare. Altre “Carrette”,          
Toscana, Rondine, ti tennero via. Dovevi soffrire molto di nostalgia per quella bella figliola che ti aspettava; è per questo che infine imbarcasti su un piroscafo al Mediterraneo con scali a Genova. Era il Tabarca comandato da Antonio Malfatti di Livorno al quale ti legherai con affetto per tutta la vita. Il Tabarca era ai lavori a Genova e dietro suo consiglio frequentasti un corso per Padrone Marittimo che ottenesti il 12 agosto 1938.
Quando il Tabarca partì da Genova eri 1° Ufficiale, avevi lasciato ad altri il timone e ora, in plancia, eri responsabile alla navigazione. Un periodo tranquillo e felice. Nel 1939 il matrimonio, così potevi portarti la sposa a Genova dalla Giocasta in Vico delle Camelie sopra le Grazie. Purtroppo i venti di guerra scompigliarono il mondo ed anche la tua vita. Il Tabarca fu militarizzato e nel giugno del 1942 per fortuna sbarcasti per malattia, perché subito dopo la nave fu silurata e affondata: morirono tutti.
Dopo la guerra era difficile trovare imbarco, ma il Comandante Malfatti nel 1946 ti volle sullo Scio dove vivesti un tragico momento: un’onda nel Golfo di Gaeta ti strappò via dalla coperta, furono ore drammatiche e solo la perizia marinara del Comandante e la tua fede in lui ti risparmiarono la vita. Lo Scio fu poi venduto e adibito al trasporto d’armi verso la Palestina e, a questo punto, rinunciasti alla buona paga che comportava un traffico illegale. La Società t’imbarcò allora sulla bella motonave Tito Campanella e infine nel 1952 arrivò il comando della cisterna Samarine, dove vivesti un altro brutto momento. In Mar Nero, quell’inverno del 1953, fu particolarmente freddo la nave rimase bloccata dai ghiacci, andando alla deriva nella banchisa e nonostante i disperati lanci di S.O.S. i soccorsi non giungevano mai. Il Samarine resterà comunque la nave che ti ha dato le più grandi soddisfazioni professionali. L’armatore genovese nel 1959 acquistò finalmente una signora nave, il Miriam, e ne imposta in cantiere una nuova. Ora stimato e conosciuto da tutti sei il Comandante Rossi e per il tuo modo di fare e conversare le stazioni Radio Costiere ti chiamano “l’Usignolo del Mediterraneo”. Intanto a sorpresa nasce l’Umberta la Peina, la situazione economica era discreta, finalmente la meritata gratificazione. Purtroppo il 23 agosto del 1961 fosti costretto a sbarcare per malattia, e pur lottando contro il male, come in una tempesta, non ritornasti mai più a navigare e neppure a vivere di ricordi. Oggi avresti avuto cent’anni.
I tuoi figli
QUESTO E' IL PADRE DEL MARINAIO D'ACQUA DOLCE, E SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE STATO SUO FIGLIO: Idamo Rossi
 
"Qualunque paesaggio
E' uno stato d'animo"
Bando di concorso fotografico

VILLALAGO - Sarà la bellezza villalaghese a mostrarsi in tutte le sue suggestive e affascinanti meraviglie “Per le vie del borgo”, come è il titolo del bando di concorso fotografico a cura dell’Associazione CSA, dei ragazzi del Servizio Civile di Villalago insieme alla collaborazione del Comune di Villalago nell’ambito della Mostra dal titolo “Dentro e Fuori il Borgo-Immagini e Poesia” presso la Sala Orante di Villalago. Dipingere emozioni in grado di integrarsi perfettamente con la perfezione di un paesaggio e filosofare in un certo senso sull’astrattezza delle regole che governeranno l’opera fotografica dei partecipanti sarà il filo conduttore che pervaderà l’iter costruttivo che a partire dal 19 luglio si protrarrà sino all’8 agosto. La presentazione fotografica di ogni partecipante dovrà svilupparsi in 3 tempi, in tre fotografie, che verranno giudicate da una giuria in costruzione per la scelta dell’opera vincitrice, al cui artista sarà attribuita alla fine dei lavori una targa di riconoscimento e un libro in presenza dell’autore stesso e le opere migliori verranno stampate e messe in mostra. La quota di partecipazione di 5 euro potrà essere versata tramite posta pay al numero di carta 4023 6004 5066 3796 intestata a Jacopo Lupi, responsabile culturale del CSA, mentre le foto potranno essere inviate per mail all’indirizzo straneabitudini@gmail.com . Per informazioni più approfondite è possibile visitare il Museo di Villalago, sede lavorativa dei ragazzi del Servizio Civile oppurevisitare la Pagina di Facebook dedicata all'evento. (Associazione CSA)