Mercoledì 21 Luglio 2010 - Il Santo del giorno: S. Lorenzo da Brindisi, Sac. e dottore
della Chiesa (1559-1619)
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venerdì 23 luglio 2010, ore 21.00 alla Libreria De Luca, Chieti , ci sarà la presentazione del libro “L’Aquila nel mondo” di Goffredo Palmerini, a conclusione della Rassegna dell’editoria regionale, organizzata dall’Associazione Editori Abruzzesi (AEA) nell’ambito della Settimana Mozartiana.
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Il tempo... ieri
SONO ARRIVATI
I TEMPORALI
ESTIVI
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Con l’abbandono dell’alta pressione africana sono arrivati i temporali, che hanno portato un po’ di refrigerio al caldo estivo di questi giorni. I temporali sono stati rapidi e
violenti, ma senza causare danni a cose e a persone.
Temperature: massima 27,00° C (ore 11,35); attuale 16,06° C (ore 23,30). (Foto, Panorama di Anversa - 15.7.10)
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LETTERA AL DIRETTORE di Ezio Pelino
Sig. Direttore,
i cristiani, i cattolici hanno mai riflettuto sulle parole con le quali Gesù definisce gli ambiti della sua missione? Sono parole inequivocabili: “ Non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele”. Il suo compito – è lui che lo dice - non era quello di salvare l’umanità, ma solo il suo popolo, il popolo ebraico. Il comportamento è coerente con le parole. Egli non lasciò mai la sua piccola patria, la Palestina. E la sua predicazione fu rivolta esclusivamente al popolo ebraico. Stessa condotta impose ai discepoli: “Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei samaritani”. Anche i miracoli hanno beneficato solo gli israeliti. Fece eccezione solo per una donna, ma le modalità confermano la regola. Una povera donna di Canaa, non ebrea, siro-fenicia, gli implorò un miracolo per la figlia. La respinse, sostenendo, come si è detto, che la sua missione riguardava la salvezza del suo popolo, aggiungendo, con parole persino offensive, che:”non è bene prendere il pane dei figlioli e darlo ai cagnolini”. Se il miracolo, l’unico ad una persona straniera, verrà alla fine accordato, sarà solo per l’intercessione dei discepoli impietositi e per la disperata insistenza della donna.
Lo stesso Pietro, consacrato da Gesù custode e interprete della nuova fede (“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e a te darò le chiavi del regno dei cieli”), aveva giustamente inteso che dovesse interessare solo gli ebrei o coloro che si fossero fatti ebrei, e, per questo, continuava ad imporre la
circoncisione e le regole alimentari della Legge. Dalla lettura dei testi sacri si comprende
chiaramente che Gesù divenne Figlio di Dio, di un Dio universale, a seguito della diversa interpretazione e l’eccezionale proselitismo di Paolo, di cui sono testimonianza le numerose lettere. Fu lui che aprì la nuova religione ai gentili, ai pagani, superando l’angustia del giudaismo. Ma, dovette scontrarsi più volte con Pietro e averla vinta. Scrive, infatti:” Mi opposi a lui a viso aperto, perché evidentemente aveva torto”.
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E se Abruzzo e Molise
tornassero insieme?
La proposta parte da un comitato chiamato "Majella Madre", un'associazione che, ad esempio
su Fb, ha già raccolto centinaia di adesioni, nel giro di un mese. Il presidente Sergio
Sammartino, propone la riunificazione del Molise con l'Abruzzo, dopo
l'autonomia nel 1963, che sta a dire, secondo Sammartino, evitare sprechi e dare al piccolo Molise una
marcia in più. "Abbiamo l'appoggio anche di alcuni consiglieri regionali e comunali, spiega
Sammartino". Come proseguirà la "battaglia"? “Il Molise ha il peggior buco sanitario dopo Lazio e Campania. Con il federalismo
dovrà accorparsi con un'altra regione - taglia corto Sammartino- non siamo
autosufficienti. Dal '63 l'Abruzzo si è sviluppato il doppio di noi e gli "unionisti" stanno guadagnando simpatie in
entrambe le regioni" conclude. Pare poi, sempre a detta di Sammartino, che un
sondaggio commissionato da un giornale milanese, vedrebbe favorevole l'80% dei
Molisani. E gli Abruzzesi? Di sicuro la notizia farà discutere, sotto l'ombrellone così sui monti e su quella Majella Madre tanto cara ai fautori della macro-regione
Abruzzo-Molise.
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Dalla riforma dei Confidi ossigeno per Le imprese
Così i consiglieri regionali abruzzesi Chiavaroli e Di Matteo
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LA NUOVA SCALA D’EMERGENZA
ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO SCOLASTICO
DI SCANNO
SCANNO - Abbiamo visto con piacere la scala d’emergenza alle scuole di Scanno. Il piacere nasce nel considerare che finalmente
avranno termine i disagi dei nostri bambini e ragazzi che frequentano la scuola
dell’obbligo.
Brevemente la storia travagliata della suddetta scala. L’edificio, ristrutturato per accogliere i due ordini di scuola dell’obbligo, venne abbandonato, su richiesta dei genitori degli alunni, per un
cedimento strutturale di alcuni centimetri della scala d’emergenza, che nonostante il terremoto del 6 Aprile 2009, restò al suo posto, senza accentuarne il distacco. I tecnici della Protezione Civile,
dopo un sopralluogo, consigliarono il sindaco di demolirla. E così poi è stato, nonostante il progetto di consolidamento della piattaforma, rimesso dall’ing. Rossicone, che intendeva risolvere il problema in modo più economico, evitandone l’abbattimento. Il progetto, con tempi di realizzazione di 10-15 giorni, prevedeva
il rinforzo in fondazione con micropali, suggerito anche dal geologo Mancini,
ma senza riscontro da parte dell’amministrazione comunale. Gli alunni, dopo l’abbandono dell’edificio, seguitarono l’anno scolastico in luoghi di fortuna. Alla riapertura della scuola, l’edificio venne adattato, per accogliere di nuovo i ragazzi, anche se in
situazioni non consoni alla didattica. Con
l’attuale scala speriamo
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che finiranno i disagi degli alunni e degli insegnanti e
che le lezioni possano riprendere il loro normale cammino in locali idonei per
una didattica del fare.
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