Al Pasquino e al Marforio di Scanno Cari Pasquino e Marforio, questa volta non posso pubblicare il vostro volantino e non lo farei neppure se aveste dichiarato la vostra vera identità. La notizia di cronaca è che è stato rinvenuto nella notte tra sabato e domenica un plico di volantini a firma di Pasquino e Marforio. Quando mi è giunta la notizia ho pensato subito: ecco Pasquino e Marforio che si sono accorti dei lavori sotto il solleone al lago e per le strade di Scanno. Ricevuto il volantino ho cominciato a leggerlo con trepidazione, ma poi riga dopo riga mi ha invaso una grande tristezza. Arrivato a metà mi son dovuto fermare. Dopo un lungo respiro e qualche minuto di pausa ho ripreso la lettura, giungendo con grande fatica all'ultima riga. Il volantino prende in esame i comportamenti "letterari" di tre noti signori di Scanno e di una signora. Questi, compresa la signora, esprimono le loro opinioni sui vari siti di Scanno e qualcuno anche sul nostro. Ognuno ha le proprie idee, le proprie simpatie, come tutti di

questo Mondo. E, viva Dio, se c'è ancora chi ha voglia di manifestare apertamente le proprie opinioni!  Scrivere una "pasquinata" su dei privati cittadini, secondo me, non è accettabile. I volantini precedenti, certamente discutibili, avevano di mira l'amministrazione comunale, anche se la satira, a volte un po' grezza, era rivolta in modo particolare al sindaco e alle persone di potere. Ho sempre sostenuto la loro pubblicazione, ravvisando in quegli scritti, un malcontento generale della popolazione, che Pasquino esternava nei registri linguistici a lui più congeniali. Questa volta, supportato dalla redazione, ho deciso di non farlo. Non ravviso in questa decisione nessuna contraddizione, perché sono tuttora convinto che la critica, anche se aspra, vada riservata a chi Governa e non ai singoli cittadini, che, invece, hanno il diritto di seguire le loro idee, di esternarle quando e dove vogliono. Pasquino e Marforio, nel suddetto volantino, non si limitano a dibattere, a contestare, le loro opinioni, ma entrano nella loro sfera privata, con offese piuttosto gravi. Ben vengano le "Pasquinate", ma che siano ricche di arguzia, di "verve", anche se solo “scudisciate”, e troveranno sempre aperta una pagina in questo giornale. (R. Grossi)