Martedì 13 Luglio 2010 - Il Santo del giorno: Sant'Enrico II, Imperatore di Germania, (973 - 1024)
 
INTRODACQUA

Nel corso della manifestazione di “Muntagninjazz” si svolgeranno corsi (ore 9-13, 16,30-18,30) per musicisti e uditori di:
- PIANOFORTE (R. Pallozzi)
- BATTERIA/PERCUSSIONI (E. Cianciusi)
- CHITARRA (G. Graziani)
- BASSO/CONTRABBASSO (P. Fradiani)
- STRUMENTI A FIATO (G. Di Benedetto)
- TROMBA (G. Rosati)
- TECNICA DELL’IMPROVVISAZIONE
- TEORIA E ARMONIA
- STORIA DELLA MUSICA JAZZ
Tema dell’anno “LA MUSICA PER STRADA” (Dixieland, Street Band...). Sono previsti incontri con artisti che si esiberanno durante il festival.
Il tempo... ieri
UNA GIORNATA
BELLA SOLO
A META’
NELLE ORE POMERIDIANE il tempo si è improvvisamente imbronciato. Le nuvole che si sono accavallate, formando dei grossi cumuli, hanno portato la desiderata pioggia e un po’ di refrigerio, dopo alcuni giorni di gran caldo.
Temperature: massima 29,02° C (ore 13,40); attuale 17,05° C (ore 23,30). (Foto, Tramonto nella Bassa Valle del Sagittario)
 
 
Otto milioni di euro per il rilancio
di Sulmona e della Valle Peligna

Cinque progetti finanziati per circa 8 milioni di euro destinati a Sulmona, Valle Peligna e Alto Sangro. Si tratta di risorse recuperate dalla Direzione Affari della Presidenza ormai "dormienti" da anni, mai utilizzate a partire dal 2005. Tempi molto stretti sono previsti per gli enti locali che dovranno presentare progetti esecutivi e aprire i relativi cantieri entro la fine dell'anno in corso. In caso di inadempienza sarà necessario rimodulare l'interazione e destinare altrove i fondi messi a disposizione. "Si tratta di fondi regionali - ha spiegato il Presidente della Regione Gianni Chiodi - le cui procedure sono state rilanciate proprio per dare impulso ad un'area particolarmente svantaggiata, per sostenere la sua ripresa economica e occupazionale, il rilancio integrato della Valle Peligna destinando attenzione, professionalita' e risorse". Il finanziamento riguarda progetti specifici quali il collegamento viario tra via stazione Introdacqua e via Gorizia-Sulmona, per un milione di euro: nel comune di Sulmona per Ampliamento Area per insediamenti produttivi, artigianali e servizi, per oltre 700mila euro; nel Comune di Sulmona per completamento nuova sede polo universitario e consorzio alta formazione, per 550mila euro e adeguamento e ristrutturazione teatro comunale "M.Caniglia" per 450mila euro; per area Valle Peligna, Alto Sangro Comunita' montana Peligna zona "F" Sulmona per la realizzazione di sistemi telematici a banda larga nell'hinterland sulmonese, per 2milioni di euro da destinare al Consorzio per lo sviluppo industriale-Comunita' montana di Sulmona; per l'Area Peligna Alto Sangro per un milione e 500mila euro da destinare alla comunita' montana Alto Sangro e Altopiano del comprensorio Alto Sangro per adeguamento dell'impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti non pericolosi in localita' Bocche di Forli, alle prescrizioni dell'Aia (Autorizzazione integrata ambiente). Gli enti locali dovranno presentare progetti appropriati e aprire i cantieri nei tempi stabiliti, salvo perdere la possibilita' di beneficiare del relativo finanziamento.  
LETTERA
AL DIRETTORE
di Ezio Pelino

Sig Direttore,
il Papa, preoccupato per l’inarrestabile processo di scristianizzazione dell’Occidente, ha creato un apposito dicastero per una nuova evangelizzazione. Solo un introvabile S. Francesco o qualcuno simile a lui potrebbe avere la capacità di testimoniare la fede in maniera convincente e trascinante. Per convertire, non occorrono, infatti,  parole dorate, belle prediche, sottili disquisizioni teologiche, ma testimonianze coerenti di vita virtuosa e santa. Di vita evangelica. A chi, invece, è stato affidato il difficile, il quasi impossibile compito, da far tremare le vene e i polsi? A un famoso monsignore televisivo, cappellano del Parlamento, amico dei parlamentari, dentro come loro ai machiavellismi della politica. Dicono i giornali che è stato lui a darsi da fare per organizzare l’incontro in casa Vespa, presente il cardinale Bertone, pronubo della nuova alleanza di governo. Un buon nuovo inizio per l’annuncio della Buona Novella.
 
approvato il Piano regionale di previsione,
prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi
La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Protezione civile Daniela Stati, ha approvato il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi - fase di sperimentazione. "Il Piano - spiega l'assessore Stati - risponde all'esigenza di dare attuazione alle disposizioni della legge quadro in materia di incendi boschivi. Con qualche anno di ritardo la Regione si dota di questo strumento importante per il nostro territorio, cercando di recuperare il gap e allineandosi alle altre regioni. Abbiamo approvato il Piano con una fase di sperimentazione direttamente sul campo in Sala operativa unificata con le postazioni della Forestale, dei Vigili del fuoco e volontari. Una grande occasione per verificare da vicino le azioni poste in essere durante la stagione Aib 2010. L'approvazione definitiva del Piano, la deliberazione di oggi riguarda solo la fase sperimentale,
si prevede nel prossimo autunno, e pertanto, potra' essere verificato nella sua completezza, corretto e integrato in base agli esiti dell'esperienza maturata sul campo". Il Piano nasce grazie al lavoro del Tavolo tecnico di coordinamento, appositamente costituito, che "ha lavorato - tiene a precisare l'assessore - anche durante la fase emergenziale del terremoto. Il Piano, di fatto rappresenta un punto di partenza di un percorso che coinvolge i diversi soggetti istituzionali competenti per perseguire, insieme, l'obiettivo irrinunciabile di ridurre costantemente il rischio di incendi boschivi". Nel periodo estivo saranno organizzate giornate informative e di condivisione del Piano per garantire la massima partecipazione di tutti i soggetti interessati con l'intento di fornire alla Regione Abruzzo e al sistema protezione civile uno strumento che assicuri risposte efficaci ed efficienti.
 
ORSI DOMESTICI
UNA SCONFITTA FATTA
PASSARE PER UN SUCCESSO!

Con il risveglio dal letargo gli orsi sono tornati a far parlare delle loro “bravate” nei centri abitati dei vari paesi del Parco d’Abruzzo. C’è chi li rincorre, c’è chi li fotografa e ci sono coloro che gli appioppano nomi “graziosi”, con molta enfasi. Su questo tema, attualissimo, riportiamo un’articolo, ripreso dal sito web dall’associazione “Wilderness”, che merita, secondo noi, le dovute considerazioni.
«Ormai ogni anno - scrive l’autore dell’articolo -  siamo rassegnati (noi ambientalisti) alle notizie in merito alla presenza di orsi sempre più addomesticati, sempre meno timorosi della presenza dell’uomo. Una sconfitta per chi ha veramente a cuore la sopravvivenza della residua popolazione abruzzese della specie Orso bruno, ma una sconfitta che molti considerano un successo, per l’attrazione turistica che suscitano. Addirittura una sconfitta per quei ricercatori che sognano di “rinselvatichire” tutti gli orsi del Parco Nazionale d’Abruzzo “sottraendo” loro coltivazioni e greggi di pecore. Sì, è proprio così, mentre il movimento Wilderness sta cercando di far riprendere la coltivazione di campi di granoturco in alcune zone marginali dell’habitat di questa specie (anche con l’aiuto dell’Ente Parco), gli studiosi sognano di far ritornare alla natura selvaggia gli orsi del Parco, potendo disporre, questi animali, loro sostengono, di una grande quantità di risorse alimentari naturali (cosa che lo scrivente già segnalò 40 anni or sono, ma convinto anche dell’importanza di continuare a lasciare agli orsi campi di granoturco e pecore, risorse “artificiali” alle quali essi sono abituati da migliaia di anni). Ora siamo noi a dirlo: siamo in Abruzzo, non nello Yellowstone! Nel
volgere di poco meno di un mese, sono già tre le notizie andate sulla stampa locale ed anche nazionale, di questi orsi domestici (“problematici” li definiscono gli studiosi, i quali sembrano non porsi il problema del come mai siano tali!), prima in Valle di Rio del Comune di Alvito, poi nella solita Scanno abruzzese (con un servizio andato in onda pochi giorni or sono sui canali TV nazionali), l’altro ieri a S. Donato Val Comino, sempre nel frusinate. Tutti articoli e notizie laudative, volte ad evidenziare l’aspetto turistico in una luce animalistica, quella dell’orso buono, “concittadino per abitudine”, come ne ha scritto un giornale, che va a mangiare sotto casa dove ogni sera qualcuno gli prepara anche “una sorta di banchetto”! E’ così che porteremo all’estinzione questa popolazione di animali selvatici, parte uccidendoli per rivalsa a causa di danni non indennizzati, o non indennizzati equamente, parte rendendo individui sempre più domestici per cui alle vallate e foreste del Parco stanno sempre più preferendo quelle affatto selvatiche del Frusinate o del Fucino, dove ancora l’agricoltura e florida, quindi mettendoli anche a rischio di incontri notturni con malintenzionati, o di collisioni con automobili. Chi non ricorda le lodi per questi addomesticamenti proferite dall’allora Presidente del Parco Fulco Pratesi? Si era all’inizio del processo. Le autorità avrebbero dovuto capire che si trattava di un segnale d’allarme negativo; invece si intestardirono a consideralo un utile balocco per turisti, pensando solo a proseguire gli ennesimi conteggi e gli ormai inutili studi di biologia, senza nulla fare di serio per invertire quella tendenza negativa. Sono trascorsi altri anni, e non sembra che le cose siano molto cambiate. Si rassegnino gli ambientalisti, le genti d’Abruzzo, del Lazio e del Molise, presto leggeremo su giornali della morte dell’ultimo orso marsicano. Poi qualcuno si chiederà, e ci dirà: come è stato possibile sterminare un’animale tanto pacioccone e domestico?».
 
AL LAGO DI SCANNO IN ATTESA DEL PONTE CHE VERRA’
CI SONO CANTIERI APERTI CON I VILLEGGIANTI STESI AL SOLE
LAGO DI SCANNO - Sono ripresi ieri i lavori per “il ponte che verrà”, sospesi nel Maggio scorso, per la mancanza delle dovute autorizzazioni onde delimitare la strada provinciale circumlacuale, per costruire sulla sponda sinistra del fiume Tasso una delle due piattaformi, dove sarà depositato il ponte di legno, che aspetta da tempo di arrivare a destinazione. Ieri i prati, adiacenti alla battigia - lato Scanno - sono stati oggetti di scavo per internare i cavi dell’elettricità e i tubi dell’acqua. La foto a lato, presa con il grandangolo, per il rispetto della privacy dei protagonisti, mostra un gruppo di persone, alcune in costume, che prendono il sole, dentro l’area delimitata da rete, tra il frastuomo dei mezzi meccanici e la polvere della terra smossa. Chi affitta le sedie lamenta questa situazione che dura da mesi, impedendo di fatto di mettere le sdraio a disposizioni degli eventuali passanti. Una coppia di anziani è andata subito via, ritrovando in quella che dovrebbe essere un’oasi di pace lo stesso rumore, avvertito nella loro città. Siamo a metà Luglio e forse occorreranno altri giorni, perché la situazione cambi. I lavori in atto sono per illuminare i prati e per costruire un sitema di irrigazione. La ditta del “ponte che verrà” sostiene che ci vorrà almeno una settimana per la fine dei lavori.