Lunedì 5 Luglio 2010 - Il Santo del giorno: Sant'Antonio Maria Zaccaria, Sacerdote (1502 - 1539)
 
Il Papa a Sulmona
Un evento storico di grande emozione e di incontri
Con i giovani della Diocesi e i detenuti
 
SULMONA - La Piazza Maggiore, una piccola Piazza San Pietro, gremita di gente in ogni ordine di posti, nonostante il gran caldo, ha atteso fin dalle prime ore del mattino l’arrivo del Papa. E’ stato per gli Abruzzesi un evento senza precedenti, sebbene sia la terza volta che Benedetto XVI sia giunto in Abruzzo, dopo il primo settembre 2006 al Volto Santo di Manoppello e il 28 Aprile dello scorso anno a L’Aquila. Questa volta i riflettori si sono accesi su Sulmona, che ha avuto per un giorno ospite il Papa, ad un anno circa dalla visita del fratello mons. Georg Ratzinger. Un omaggio a Celestino V per gli 800 anni dalla nascita e un dono per il vescovo mons. Spina, che in occasione dell’udienza del 30 settembre 2009 aveva espresso il desiderio di una sua visita a Sulmona. Dopo mesi di attesa dall’annuncio dato dal vescovo l’8 dicembre e di lavori di preparazione della diocesi e della città di Sulmona è giunto il gran giorno. Alle ore 8,30 tutti coloro che erano dotati del pass necessario erano dentro la piazza. In ultimo i sacerdoti della Diocesi e tantissimi altri dell’Abruzzo e del Molise, che avevano ricevuto il camice e la casula verde con il simbolo della Croce e le immagini del Papa e del Vescovo raggiungevano la tribuna loro predisposta. Benedetto XVI, ricevuto da mons. Spina e dalle autorità statali e regionali nei campi sportivi dell’Incoronata all’atterraggio dell’elicottero, raggiungeva la piazza con la Papamobile, per la celebrazione Eucaristica e la regita dell’Angelus. Salutato con calorosi applausi e dallo sventolare delle bandierine, faceva il suo ingresso nel magnifico scenario della piazza incorniciata              
dalle decorose abitazioni con tutti i balconi aperti, passando dall’arcata dell’acquedotto. Dopo la benedizione alla folla nel giro intorno alla Piazza e la vestizione dei paramenti sacri, il Papa saliva all’altare, parato di teli azzurri, con l’urna di Celestino V alla destra. «Santo Padre, questa è la terra che ha dato i natali a Papa Innocenzo VII e ha visto la presenza e l’ascesa al soglio pontificio di Celestino V... una terra gloriosa che oggi soffre per il terremoto e la disoccupazione», così si esprimeva il Sindaco nel suo indirizza di saluto. Mons. Spina, con quella frase divenuta uno slogan, “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”, dava inizio al suo discorso di benvenuto incentrato sulla salvaguardia e la tutela della bellezza del creato. «Esprimiamo il grazie anche con alcuni segni: gli spilloni per il pallio, opera degli artisti orafi di Scanno, e la Croce da tavolo con il simbolo di san Pietro Celestino, opera degli alunni dell’Istituto d’arte e degli orafi di Sulmona». Al termine della celebrazione e prima della recita dell’Angelus il Papa, affidando alla Madonna, vergine del silenzio e dell’ascolto, modello per Pietro del Morrone la chiesa di Sulmona-Valva, concludeva la parte centrale della sua giornata a Sulmona, per continuare con la consacrazione della Casa sacerdotale, dedicata proprio a lui, l’incontro con alcuni detenuti e internati della casa circondariale e infine con i giovani nella Cattedrale di san Panfilo, dove nella Cripta ha pouto venerare le reliquie di Celestino. Alle ore 17,50, nel vicino campo sportivo il Papa si congedava dalla città, tornando in elicottero a Roma.
 

LETTERA AL DIRETTORE    di Ezio Pelino

Sig Direttore,
il papa a Sulmona, dopo secoli di silenzio ha voluto  celebrare la ricorrenza degli ottocento anni della nascita di Pietro da Morrone, papa  Celestino V. Pontefice enigmatico, scomodo e volutamente dimenticato dalla Chiesa, ma non dalla letteratura, da Dante a Petrarca, a Iacopone da Todi . Da Silone, con  la sua tormentata “avventura di  povero cristiano”. Un papa singolare. Una vita da eremita, eletto, per una stranezza della storia, al soglio pontificio, suscitando nel popolo di Dio millenaristiche speranze: “Pietro da Morrone sei venuto al paragone…”. Dopo pochi mesi, invece, “ il gran rifiuto”. Unico  nella storia della Chiesa. Perché quella misteriosa rinuncia? Forse perché  il potere, il trono era ed è incompatibile con lo spirito del Vangelo, con  la santità? E’ questo il nodo, l’interrogativo  irrisolto  di sempre che avremmo voluto che Benedetto XVI affrontasse, se  non sciogliesse. Egli ha parlato, invece,  del santo  eremita Pietro, dimenticando Celestino.

 
I LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Sulle Webcam

Senza indugi, senza perifrasi di sorta, confesso subito che io sto con quel signore di Scanno, che non vuole che una webcam fotografi in continuazione la sua casa. Sto dalla sua parte per il grande rispetto che meritano le singole persone, qualunque esse siano, soprattutto se avvertono disagio dalle nostre azioni. La nostra libertà è nel rispetto degli altri. Mi è dispiaciuto leggere su "La Piazza di Scanno" un appunto di Bruno Di Cesare, proprio su questo argomento. Il dispiacere è stato di grande amarezza, conoscendo le buone riflessioni di Bruno, che manifesta in ogni numero del Gazzettino cartaceo. Non si può, caro Bruno, aggredire con tale veemenza verbale il disagio di una persona, che non vuole che la webcam deprivi la sua libertà di aver diritto alla privacy, alla riservatezza, anche se è di soli muri. Ognuno di noi ha una sua particolare struttura psicologica, che va compresa e rispettata e non certamente ironizzata. Ammesso che il mezzo elettronico serva per questioni di lavoro, per determinati studi, le immagini catturate dovranno essere mantenute solo per questi scopi e non pubblicizzate se manca la “liberatoria” da parte dell’interessato. Le webcam non portano turismo a Scanno, né altrove. Sono invenzioni dei siti internet, e nulla più. Il turismo va fatto con il lavoro virtuoso degli uomini, con il loro sacrificio e con il grande rispetto per l'ambiente naturale.
 
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Per l’arrivo del Papa a Sulmona è anomalo e incomprensibile
il comportamento di chi ha gestito il rapporto di appalti o di affidamento diretto
dei lavori senza preoccuparsi degli operatori locali e del circondario
A RIBADIRLO E’ MAURO MARGIOTTI PRESIDENTE DI EAFA
BUGNARA - Innanzitutto ringrazio il Direttore Roberto Grossi e tutta la redazione della “Valle del Sagittario” e diverse testate online che hanno pubblicato il mio comunicato nella sua interezza, senza travisare o addirittura, con tagli mirati, cambiare completamente il senso del mio pensiero, come è avvenuto su importanti quotidiani regionali. Vorrei far capire l'anomalo e incomprensibile comportamento di chi ha gestito il rapporto di appalti o di affidamento diretto degli incarichi di lavoro, senza preoccuparsi degli operatori di Sulmona e del circondario. Nella fattispecie, il nostro settore (Fioristi e Negozi di Fiori) NON E' STATO NE' INTERPELLATO, NE' COINVOLTO.
Nella giornata odierna (4 Luglio, ndr) molte attività sono state costrette a chiudere per impossibilità di operare a causa dei numerosi divieti e ostacoli posti in essere, per garantire la sicurezza del Santo Padre; quindi, oltre alle problematiche per preparare l'Evento, ci si aggiunge anche il danno economico per la chiusura "forzata" di alcuni negozi. Eravamo disposti ad omaggiare la città di Sulmona con l'aiuto di numerosi sponsor a livello internazionale (Olanda, Sanremo e altri mercati italiani); si poteva avere una qualità di fiori e di manodopera altamente specializzata che, combinata con quella locale, avrebbe dato risultati sicuramente imparagonabili a quelli che ci saranno, visti i titoli professionali, riconosciuti anche dalla Comunità Europea, dei soci fioristi ed insegnanti dell'EAFA. Non siamo intervenuti prima perché pensavamo, ed eravamo contenti, che il lavoro fosse stato assegnato ad un operatore del posto. Quando poi ho ricevuto le lamentele di alcuni fioristi locali che mi comunicavano che il lavoro era stato affidato ad una ditta fuori Diocesi e fuori Provincia, quale rappresentante di questa categoria professionale, ho deciso di prendere una posizione. Non sappiamo quali sono gli interessi legati a questa vicenda, ma se le notizie che ho, troveranno conferma, il costo degli addobbi floreali sarà molto superiore alle tariffe ufficiali che applicano i Fioristi Specializzati. Sostenere che l'addobbo è stato offerto è in contraddizione con la voce
"fiori", presente fra le spese sostenute per la manifestazione, come anche da voi della redazione pubblicato in un articolo. Vorrei inoltre aggiungere che dopo il mio comunicato stampa, ho ricevuto decine di telefonate di operatori locali appartenenti a diversi settori esclusi dai lavori dell'Evento che hanno rafforzato la mia tesi: presumo che l'affidamento degli appalti a ditte esterne faceva parte di un preciso progetto deciso sin dall'origine. Ci chiedevano pazienza e collaborazione per i disagi arrecati, ma poi le risorse economiche sono andate altrove. Per concludere, a chi dice che sono in cerca di gloria rispondo che, personalmente e con la scuola che presiedo (EAFA) da ben 11 anni, ho raggiunto il grado più elevato che si possa ottenere a livello internazionale. In questi 11 anni abbiamo anche lavorato per Capi di Stato, Case Reali, personaggi famosi, sua Santità Giovanni Paolo II ed anche per Benedetto XVI; pertanto non era neanche questa nuova esperienza a mancarci. Siti di riferimento: www.athe.it - www.florcert.eu - www.flornet.eu. Mauro Margiotti.
 
PROCLAMATI I VINCITORI
DEL “premio flaiano”
di Narrativa

Ieri 4 Luglio, nell’ambito della cerimonia di gala al teatro D’Annunzio a Pescara, sono stati assegnati i premi di narrativa del Flaiano 2010. Silvia Avallone, con “Acciaio”, edizione Rizzoli, è la vincitrice. La scrittrice (Biella, 1984) si è aggiudicata la vittoria con 72 voti della giuria di 200 persone, che hanno scelto su una rosa di cinque autori selezionai dalla giuria tecnica presieduta da Jacqueline Risset.  Silvia Avallone vive a Bologna, dove si è laureata in Filosofia. “Acciaio” è il suo primo romanzo ed è ambientato tra i casermoni di via Stalingrado a Piombino. Protagoniste due amiche inseparabili, Anna e Francesca. Poi arriva l’amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l’amicizia si incrina. Al secondo posto, 55 voti, si è piazzata Gaia Rayneri con “Pulce non c’è”, edizione Einaudi. A seguire: 32 voti per Paolo Piccirillo con “Zoo col semaforo”; 15 voti per Angela Bubba con “La casa” e 13 voti per Giulio Messina con “Prima che sia giorno”.
 
L'AQUILA PREPARA
La MOBILITAZIONE
DEL 7 Luglio A ROMA

L'Aquila si sta preparando alla grande mobilitazione in programma a Roma mercoledi' prossimo, 7 luglio. Le adesioni, gia' numerose al momento in cui l'iniziativa dei Comitati cittadini e' stata promossa, crescono di ora in ora, spinte anche dall'arrivo delle bollette di luce, acqua e gas, il cui pagamento e' ripreso dal primo del mese. Sono gia' una ventina i pulman che partiranno la mattina alle 7 dai campi Acquasanta e Centi Colella e dal terminal bus di Collemaggio, alla volta di piazza Venezia. Altri bus si stanno organizzando nelle frazioni, nei Comuni del circondario, e perfino nella costa, dove ancora alloggiano migliaia di sfollati. Qualcuno si spostera' verso la Capitale con mezzi privati. Il motivo della protesta e' sempre lo stesso: richiamare l'attenzione del Paese su una ricostruzione post sisma ancora ferma; su una fiscalita' non sopportabile da famiglie e imprese; su risorse insufficienti ed incerte; su una precarieta' che blocca qualsiasi forma di programmazione, materiale e sociale. Medesimo pure il richiamo, lanciato attraverso i social network o i tanti volantini affissi sui muri dell'Aquila: Sos, vale a dire ''sospensione delle tasse'', ''occupazione'', ''sostegno all'economia''.