Mercoledì 16 Dicembre 2009 - Il Santo del giorno: Beato Sebastiano Maggi, Sac. (Brescia 1414 - Genova 1496)
 
 
Il tempo... ieri
una tregua alla
neve con pioggia
sottile
e intermittente
LA GIORNATA DI IERI è stata caratterizzata da nuvole e nebbie che hanno frenato le nevicate e portato pioggia mista a neve, che ha ridotto notevolmente il manto nevoso.
Temperature: massima 1,5° C; minima attuale, 0,05° C (ore 23,30). (Foto, Scanno sotto la neve)
 
Lotta evasione fiscale: altri 2 comuni in Abruzzo
si alleano con le “Entrate”
Ancora in aumento il numero dei comuni abruzzesi che decidono di collaborare con l’Agenzia delle Entrate per fornire un contributo alla lotta all’evasione e all’elusione fiscale. E’ la volta dei Comuni di Francavilla e di San Giovanni Teatino, dopo L’Aquila, Canistro, Pescara, Lanciano, Celano, Avezzano e Magliano dei Marsi, a scendere in campo nell’azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
A sancire la collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e le due municipalità, due distinti Protocolli di intesa che oggi sono stati sottoscritti, presso la sede dell’Ufficio di Chieti, tra l’Agenzia delle Entrate, rappresentata dal Direttore Regionale dell’Abruzzo, Giovanni Achille Sanzò, e le amministrazioni comunali, rappresentate rispettivamente da Nicolino Di Quinzio, primo Cittadino di Francavilla, e da Verino Cardarelli, Sindaco di San Giovanni Teatino.
In concreto, con il protocollo d’intesa i due Comuni si impegnano a segnalare al Fisco soggetti e situazioni che evidenziano fatti rilevatori di
capacità contributiva (ad esempio, possesso di beni di lusso in assenza di redditi dichiarati) ovvero in cui si manifestano possibili comportamenti evasivi, in particolare nel settore del commercio, delle libere professioni, dell’edilizia e delle residenze fittizie all’estero. In contropartita, secondo la normativa vigente, alle municipalità spetterà la compartecipazione alle maggiori somme definitivamente riscosse nella misura del 30%.
I dati elaborati dai Comuni saranno trasmessi all’Agenzia telematicamente, attraverso la procedura informatizzata Siatel in uso negli enti locali, come “segnalazioni qualificate”. Tale modalità di segnalazione garantisce un sistema di scambio di informazioni con l’anagrafe tributaria rispettando i livelli di sicurezza per quanto attiene la gestione dei dati. Dal canto suo, l’Agenzia fornirà ai Comuni banche dati aggiornate da utilizzare per l’elaborazione di specifici interventi. (Comunicato Stampa - Agenzia delle Entrate)
 
Premio Personalità Europea 2009
SEZIONE LAVORO
All’Introdacquese Filomena Pingue

Ieri a Roma in Campidoglio, Sala della Protomoteca, nell'ambito della XXXIX giornata d'Europa, si è svolta la cerimonia di consegna dei premi Personalità Europea 2009 da parte del Centro Europeo per il Turismo. Nella sezione lavoro un premio è stato assegnato alla carriera di donna imprenditrice a Filomena Pingue di Introdacqua. Come mamma ha sempre avuto un sogno: creare un lavoro ai propri figli. Lo ha realizzato con passione, determinazione, e grande dedizione al lavoro. Auguri da parte di questo giornale on line alla signora Filomena, che da alcuni anni sponsorizza il nostro giornale cartaceo, “Il Gazzettino della Valle del Sagittario”. (Nella foto: Filomena Pingue con Paolo Bonolis)
 
“EFFETTO NEVE”
A SCANNO

SCANNO - La Fondazione Bizzarri, l’associazione “Insieme per il Centro Abruzzo e Scanno per i diritti e l’ambiente, hanno in calendario per i giorni 3 e 4 Gennaio 2010 la manifestazione “Effetto neve”
Domenica 3 Gennaio alle ore 16.00 nell'Auditorium G. Calogero a cura della Libera Università dei Diritti Umani sarà presentato il libro "...Vola, Vola, Vola...!" presenzierà la Presidente dell’UNICEF Abruzzo Anna Maria Monti curatrice della realizzazione dell’opera.
“Il libro raccoglie le frasi, i disegni e le fotografie dei bambini delle tendopoli.
Lunedì 4 Gennaio dalle ore 16.00 e dalle ore 21.30  nell'Auditorium G. Calogero SCANNONATURADOC FESTIVAL DEL DOCUMENTARIO NATURALISTICO /EFFETTO NEVE
 

Quella volta il Sentiero della Libertà finì in tragedia
Parla l’ultimo testimone
di Ezio Pelino

Mi confessa che  avrebbe voluto incontrare Carlo Azeglio Ciampi quando, il 17 maggio 2001, il Presidente era tornato a Sulmona, accolto da una piazza  straripante di gente  festosa, per la prima rievocazione di quel “Sentiero della libertà” che egli aveva percorso da giovane per ricongiungersi al Corpo di Liberazione nazionale. Ma si dispiaceva ancora,  un ictus , proprio il giorno prima, lo aveva fatto ricoverare in ospedale.  Mario Colangelo, di Bugnara,  è l’ultimo, o  uno degli ultimi testimoni,  di quelle  epiche  traversate. Il suo gruppo partì  l’11 marzo del 1944, tredici giorni prima del gruppo di Ciampi e del suo amico sulmonese Carlo Autiero. Mario aveva solo 18 anni, era un bracciante. I fascisti e i tedeschi  spadroneggiavano in paese, requisivano animali e mezzi, svaligiavano case, insidiavano le donne. L’unica autorità positiva è il parroco che cerca di mitigare la brutalità degli occupanti. Anche  se cappellano centurione della Milizia, organizza le traversate della Maiella, tanto che  per questa attività verrà  arrestato dai tedeschi. Anche Ciampi e Guido Calogero frequentavano la canonica per organizzare la loro traversata. Venivano da  Scanno  dove il  filosofo era al “confino” perché antifascista. Una volta per sfuggire ad una incursione dei tedeschi, il parroco  li fece uscire di corsa da una porta secondaria. Mario si appassiona nel ricordare quei tempi di barbarie. Voleva fuggire da quel clima oppressivo, dai rastrellamenti, dalla fame, cercava nelle terre liberate una possibilità di vita libera e di lavoro. Racconta  che quando partirono erano un piccolo gruppo, ma lungo la strada se ne aggiungevano altri. Tanti. Quando presero a salire  la montagna, erano due-trecento. Lui stava con il gruppo dei paesani, ma seppe che con loro c’erano anche prigionieri alleati fuggiaschi. Li accompagnava una delle guide più attive di quelle spedizioni avventurose, Domenico Silvestri di Cantone (cfr. “Spaghetti e filo spinato”, trad. Liceo scientifico Sulmona, 2002). Era sera, intorno alle 20, quando nel buio, silenziosamente, lasciarono il  paese. Si avviarono verso la contrada Mastroiacovo. Ai piedi di  Pacentro presero a salire in fila indiana. Si parlava poco, ognuno era assorto nei suoi pensieri, che andavano alla famiglia, all’incognita dell’intrapresa. E poi bisognava risparmiare le energie. La destinazione era  Fara S.Martino. In montagna trovarono la neve, ma non era alta, mentre la nebbia era molto fitta. Non sa  perchè  non raggiunsero  Fara, forse si smarrirono per la neve, che aveva preso a fioccare,  per la nebbia e il buio: seguivano gli altri come fantasmi, muti, senza chiedere spiegazioni. Scesero molto prima di Fara, per il vallone che porta a Lettopalena. E qui si accorsero che erano  in trappola, che erano finiti nelle mani del nemico. Attraverso la nebbia, si intravedevano ai due lati del vallone le postazioni tedesche. Il silenzio si fece glaciale. Anche da parte tedesca silenzio assoluto, nessuna reazione. Che fare? Continuarono a scendere. Raggiunsero la strada. Guadarono un fiume, l’Aventino. Presero a salire per Lettopalena. Ma anche qui altre postazioni nemiche. Quando  raggiunsero dei grandi massi, proprio sotto Lettopalena,  si scatenò l’inferno. I tedeschi, da ogni lato, presero a sparare con le mitragliatrici. Chi scappava, chi si riparava dietro i massi, chi rispondeva al fuoco, alcuni  italiani erano infatti armati. Molti saltarono sulle mine  dei campi minati. All’inferno tedesco si aggiunse il fuoco incrociato degli inglesi che erano nelle vicinanze. Chi può dire il numero  dei morti e dei feriti? Mario si salvò  facendosi scudo con una roccia. Fu fatto prigioniero.  Nel tardo pomeriggio del 12 marzo, dopo  oltre venti ore dalla partenza, si ritrovava con un centinaio di prigionieri in uno stanzone,  a Palena. I tedeschi li mettano in riga e li contano . Uno ogni dieci viene fatto uscire dalla riga. Vengono presi dal terrore: è la decimazione. No, sono solo sadici, si divertono. Ora sono in marcia. Solo un tozzo di pane duro tedesco nello stomaco. Attraverso la Forchetta di Palena, raggiungono Rocca Pia, dove sostano per una sola notte. Si riparte per il campo di concentramento  di Fonte d’Amore. Vi rimangono una settimana.  Con i camion  vengono trasportati  alle carceri giudiziarie di  S. Agostino, a Teramo. Qui, sono  prigionieri anche Mario Scocco, Alfredo Guadagnoli, Amedeo Liberatore, i fratelli Madrigale, Vincenzo Celeste,  Gino Ranalli e altri, di Sulmona. Dopo tre mesi di reclusione, le stesse guardie fasciste - ormai i tedeschi stanno per ripiegare sulla linea Gotica - li fanno fuggire e fuggono anche loro. Ma l’odissea di Mario non è finita. Deve mettersi in cammino per tornare al suo paese. Da Teramo fino a Montorio al Vomano, di collina in collina, trovano  presidi partigiani, ma la loro protezione te la devi  guadagnare  superando la loro diffidenza. I contadini non ti negano un pezzo di pane. Anzi. Uno lo salva da una pattuglia tedesca dandogli prontamente una falce che lo fa apparire un tranquillo lavoratore. Dall’alto delle colline vedono spesso carovane tedesche in ritirata. A Popoli, un incontro incredibile, che gli allarga il cuore: sono i camion dei bersaglieri e  su uno di essi riconosce il   compaesano Pasquale Nolfi. Ormai è a casa. E’ salvo. Ancora una ventina di chilometri, una passeggiata.



 
 

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DI OGGI

ANVERSA - Ore 18:00 Illustrazione del progetto raccolta differenziata ad Anversa