Venerdì 4 Dicembre 2009 - Il Santo del giorno: San Giovanni Damasceno, Sac. e dr. della Chiesa (650 - 749)
Il tempo... ieri
UN CIELO LIMPIDO
CON UN SOLE
CHE HA FATTO FATICA
A STEMPERARE
IL FREDDO
DELLA NOTTE
 
Al risveglio la campagna, i tetti delle case e della macchine avevano un leggero strato di gelo. Il freddo della notte è sceso sotto lo zero. Poi è uscito il sole e pian piano, dove arrivavano i suoi raggi, il gelo si è sciolto. Appena dopo il tramonto il freddo è tornato a farsi sentire. Scese le tenebre è apparsa la una bella e luminosa luna piena.
Temperature: massima 8,05° C; minima attuale, 0,05° C (ore 23,30). (Foto, scorcio del panorama di Castrovalva)
 
l’Orso bruno marsicano è sotto emergenza, oggi ci sono sì e no
circa 50 orsi in tutto il parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio, Molise
non appena un orso viene ucciso o trovato morto, si urla all’emergenza (sono già tre nell’ultimo anno), ma sono quasi quarant’anni che l’Orso bruno marsicano è sotto emergenza! C’erano non meno di 100 orsi nei primi anni 70’ del secolo scorso e tutti circoscritti nella zona del Parco Nazionale e suoi stretti circondari. Oggi ci sono sì e no circa 50 orsi distribuiti dai Monti Sibillini a nord ai Monti del Matese a sud, dalla Majella ad est, ai Monti Lucretili ad ovest. La causa principale di questo sbandamento? Quello che tutti gli ambientalisti ritengono il toccasana per i Parchi: il turismo. Infatti è il turismo che ne ha disperso la popolazione, ed al turismo si è poi aggiunto il calo praticamente improvviso delle coltivazioni agricole sulle aree agrarie del Parco e fasce circostanti ed il calo della pastorizia. Ovvio che gli orsi si allontanino sempre di più per cercare altrove ciò che un tempo trovano nelle loro montagne, e dove il turismo li sta trasformando in tanti Yoghi con tutti i problemi conseguenti. Che hanno fatto le autorità in tutti questi anni? Ricerche! Studi scientifici sulla ben nota biologia di vita. Studi per sapere cose che in tutto il mondo sono da anni note e stranote, e che anche per il Parco d’Abruzzo erano già note da decenni se non da
sempre. Mancava il crisma scientifico. Si sono spesi 12 milioni di euro per avere questo crisma (dichiarazione del quotidiano La Repubblica), dei quali quasi un milione di Euro donati da una benemerita signora americana. Un miliardo speso per poter dire che non di circa 50 orsi è formata la popolazione ma di soli 46 scientificamente contati (dichiarazione su La7). Come se 46 non fosse circa 50! Un milione di euro per stabilire un’ovvietà! Ci si poteva comprare una intera montagna da riservare all’Orso con quei soldi (questo avrebbero fatto gli americani, in una simile emergenza), o indennizzare i tanti tagli boschivi che stanno devastando il Parco. Invece no, catture e ricatture, con tutti i rischi del caso (anche l’ultimo trovato morto aveva il suo bel collare). E se appena un orso viene trovato morto perché ucciso da cacciatori (o bracconieri) di cinghiali e cervi, eco la solita richiesta: ampliare il Parco Nazionale! Dagli all’unico vero nemico dell’orso: la caccia! Ma se un orso viene ucciso da un automobile, come si presuppone sia successo per quest’ultimo esemplare, allora nessuna enfasi sulla vera ragione di questa morte. Allora silenzio sulle vere motivazioni per cui questi orsi si avvicinano tanto ai paesi e alle strade fino ad addomesticarsi (altro fenomeno di nuova generazione!). E quando si richiede un serio divieto a chi va a disturbare orsi per diletto o per fare business, non si ha il coraggio di provvedimenti serie e severi. Sempre palliativi, divieti sulla carta, che con un semplice ticket sono poi scavalcati. L’importante è mantenere attivo il business e dare addosso alla caccia. Aspettiamoci presto la formalizzazione di tre richieste alle autorità per fermare l’eccidio: ampliare il Parco Nazionale (il che significherebbe aumentarne i problemi connessi!), chiudere la caccia in mezzo Abruzzo e Lazio e ... riprendere a fare ricerche (quelle ricerche che si spera invece possano presto chiudersi per sempre, per cominciare a prendere provvedimenti concreti)! Poi si parla di emergenza Orso. E nell’emergenza che si fa? L’hanno scorso si sono piantati meli, sperando che di qui a trent’anni qualche orso resti per cibarsi di quei frutti. E intanto un’altra Fondazione internazionale dovrà presto occuparsi di far seminare i terreni nelle zone esterne del Parco dove l’ente sembra non avere facoltà di intervenire e dove gli orsi possano trovare quegli alimenti di cui da millenni vanno alla ricerca. (Wilderness)
 
No secco alle pale eoliche e ai mulini a vento!
Si’ invece al turismo montano ad Introdacqua!
Di Fernando Ventresca
INTRODACQUA - I paesi montani, che hanno il territorio circondato da boschi, quindi pinete, abetai , e quant’altro di bello e lussureggiante ci possa essere per valorizzare un territorio turistico che crea economia di continuo, non fanno scelte “sciagurate“ offendendo le bellezze naturali.
Nessun amministratore saggio e lungimirante, andrebbe a proporre un “parco eolico”, perché i parchi eolici vanno posizionati, dove il territorio è spoglio di alberi, e quindi brullo, in aree anonime e poco valorizzanti, vedesi la lunga polemica politica sulla proposta di posizionare le pale eoliche nel mare adriatico ed esattamente nel vastese.
Ma ci sono tra i nostri amministratori qualcuno che guarda la tv, o magari leggono i giornali per tenersi allenati  ed  informati?
I proponenti del parco eolico nel vastese, hanno fatto un passo indietro per non far venire meno la caratteristica più importante e valorizzante di quel territorio  marino.
Invece a quanto pare i nostri amministratori, “non hanno una buona stima del nostro territorio locale”, visto e considerato che lo vorrebbero trattare come un posto anonimo e brullo, quindi spettrale.
Non hanno stima del paese? Oppure non sanno leggere e scrivere
delle bellezze naturali che esistono localmente? Dove sono i difensori dei boschi e del territorio montano? Ma non sanno i nostri amici che la gente cerca sempre di più posti ameni e caratteristici, per venire a villeggiare e a fare delle belle passeggiate tra le nostre pinete, e quindi spendere denaro localmente, e soprattutto creare lavoro alla portata di tutti. I mulini a vento quindi non servono   
alla economia del paese, ma servono invece unicamente a questa amministrazione per sdebitarsi con i cittadini che ormai non danno più fiducia agli stessi perché hanno: “contratto enormi debiti“ per realizzare: “l’idolatria“ dell’apparato politico-indebitato, che invece di spendere di meno, spendono e spandono alla faccia dei cittadini parsimoniosi.
Venderanno anche gli “indumenti intimi“ dei cittadini pur di ripagare i debiti contratti, per l’effimero, per le gigantografie dell’apparato pubblicitario, per ripagare la dignità offesa della gente incredula e afflitta dalle disgrazie locali.

 
 
Scudo fiscale
C’è tempo fino
al 31 dicembre 2010
per terminare le operazioni
di emersione

Le ultime istruzioni dell’Agenzia precisano che i contribuenti, tra cui anche i residenti in Abruzzo, che non potranno perfezionare le operazioni di rimpatrio o regolarizzazione entro il 15 dicembre 2009, per cause oggettive esterne, hanno tempo fino al 31 dicembre 2010 per terminare l’iter. È confermato inoltre che l’imposta straordinaria del 5 per cento deve essere comunque pagata entro il 15 dicembre 2009 e che lo scudo produce effetti fin dalla data di pagamento dell’imposta. Viene fissato infine al 18 dicembre il termine ultimo per il versamento da parte degli intermediari dell’imposta straordinaria sulle operazioni di rimpatrio o regolarizzazione di attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero, effettuate tra il 1° e il 15 dicembre. (Comunicato stampa Agenzia delle Entrate)
IRPEF: rimborso Inps
ad un milione di pensionati

Più di un milione di pensionati (per l’esattezza, 1.021.459) che si avvalgono dell’assistenza fiscale dell’Inps, riceveranno nei prossimi giorni un rimborso pari al 20% di quanto versato a titolo di acconto Irpef per il periodo d’imposta 2009.
Il decreto legge n. 168 del 23 novembre 2009, infatti, ha stabilito il differimento del pagamento del 20% per la dichiarazione dei redditi 2010. Al momento dell’entrata in vigore del decreto, comunque, l’Istituto aveva già effettuato la trattenuta dell’acconto nei termini previsti dalla precedente normativa, per evitare l’applicazione di sanzioni agli interessati. Si è resa, quindi, necessaria una cedola aggiuntiva per il pagamento delle somme da rimborsare.
Pertanto, gli importi derivanti dal ricalcolo dell’acconto totale dovuto per il periodo d’imposta 2009 saranno disponibili, da lunedì 7 dicembre, presso gli uffici pagatori dove viene mensilmente riscossa la pensione. I pensionati interessati dal rimborso stanno ricevendo in questi giorni una lettera di spiegazioni, nella quale vengono loro comunicate l’entità dell’importo e le modalità per la restituzione. (Direzione regionale Inps Abruzzo)
 
PRESENTATO IERI A SULMONA
IL romanzo “Io non amo”
DEL GIOVANE SCRITTORE
E POETA VILLALAGHESE
JACOPO LUPI

SULMONA - Presso il Foyer del Teatro Comunale “Maria Caniglia” di Sulmona alla presenza di un folto pubblico si è tenuta ieri la presentazione del primo romanzo dello scrittore e poeta, originario di Villalago, Jacopo Lupi, dal titolo “IO NON AMO”. Durante la presentazione sono intervenuti un delegato della casa editrice “LINEE INFINITE EDIZIONI”, l’avvocato Fabio Ranalli, l’attrice Maria Grimaldi della compagnia teatrale Arianna di Sulmona, che ha letto alcune parti del libro. Era presente anche l’assessore alla cultura Lorenzo Fusco. Al termine è stato offerto dall’autore un piccolo buffet.
Il romanzo è di natura psicologica e racconta una storia di disagio giovanile fatto di alcol e droga che si propone di svelare come, la solitudine interiore e l’estraniazione dalla società di molti giovani porta a fare la conoscenza con queste piaghe sociali. Il protagonista è Davis Reno. “Giovane viziato dei giorni nostri, incastrato in un mondo che non capisce più. Studente universitario a Bologna e impiegato par-time nel policlinico Sant’Orsola. Una vita che gli scivola addosso, trascorsa senza il minimo tentativo di reagire a quella tristezza quotidiana che stringe la gola e non ci fa volare. Il mal di testa che non lo lascia stare un attimo; l’incontro con Ilaria, in una mostra a Milano, che gli cambierà la vita per sempre. Un cammino verso la scoperta di se stesso che lo porta a fare conoscenza con i punti più bassi della vita: l’alcol, la droga, l’estrema solitudine. Un viaggio introspettivo dentro di sé che lo condurrà a una decisione finale, per tentare di salvarsi dall’inerzia del suo estremo non amare mai. Una scelta, un viaggio, un incontro e forse la soluzione alla sua angosciante malinconia. Un libro che apre le infinite porte che noi, nelle nostre quotidianità, tendiamo a chiudere a chiave e lasciare sopite dentro”.
 

LETTERA AL DIRETTORE

Gentile Direttore,
guardando la foto del Gazzettino di oggi (ieri per chi legge ndr), mi sono accorto che è sparito il segnale di divieto di sosta (almeno
quello), che rovinava la vista della Porta della Croce di Scanno... un esempio di come basti un po' di sensibilità e praticità, per migliorare tanti piccoli aspetti del centro storico.
La foto che allego è del settembre 2005. Non so quale Amministrazione comunale ringraziare.