Giovedì 19 Novembre 2009 - Il Santo del giorno: Beato Giacomo Benfatti di Mantova, Vescovo (XIII Secolo)
IL TURISMO RELIGIOSO ALLA BIT
DI MILANO
Dal 18 al 21 Febbraio

Bit 2010, in programma a Milano dal 18 al 21 febbraio, avrà un worskhop dedicato al turismo religioso. La Borsa internazionale del turismo, prevista nella fiera di Rho-Pero, ospiterà tra le iniziative di settore “Bit Itinera”, un'area dedicata all'incontro tra domanda e offerta internazionale di operatori per pellegrinaggi, percorsi di fede, luoghi di culto. Sono stati annunciati, tra agenzie di viaggi, incaricati diocesani, centri di accoglienza e strutture ricettive, circa trecento partecipanti. Stando agli ultimi dati di World Tourism Organization, il turismo religioso muoverebbe qualcosa come 330 milioni di persone l’anno, per un valore di 18 miliardi di dollari. Circa 4,5 miliardi riguarderebbero destinazioni italiane. La Valle del Sagittario, con Cocullo e Villalago, potrebbe inserirsi con “Il culto di san Domenico” e le tradizioni ad esso legate. A Cocullo c’è un centro multimediale per illustrare il rito dei serpari. A Villalago ci sono i luoghi storici dove il Santo è vissuto. Se non sarà possibile per quest’anno inserirsi nella manifestazione, è opportuno che ci si cominci ad organizzare per il 2011.
 
Il tempo... ieri
CI SONO STATE
AVVISAGLIE
DI UN CAMBIAMENTO CLIMATICO IMMINENTE
LA GIORNATA di ieri non è stata come le altre precedenti. Nel pomeriggio il sole si è mantenuto velato e sono arrivate anche correnti fredde da Nord.
Temperature: massima 20,00° C; minima attuale, 10,00° C (ore 23,30). (Foto, Panorama di Villalago)
 
Arco Consumatori interviene in merito alla legge sulla privatizzazione dei servizi essenziali
L’acqua deve rimanere di proprieta’ demaniale”
L’acqua deve rimanere di proprieta’ demaniale indisponibile e sua gestione puo’ essere privata o pubblica purche’ i consumatori siano garantiti sul miglior rapporto prezzo qualita’. Arco Consumatori l'associazione in difesa dei consumatori  interviene in merito alla legge sulla privatizzazione dei servizi essenziali e sottolinea che le decisioni non dovranno mettere in discussione alcuni principi come l’impegno all’ammodernamento costante delle reti, l’elaborazione di una carta dei servizi monitorabile da chiunque con particolare riferimento agli enti locali che avvenga in un tavolo di concertazione fra enti pubblici, e associazioni dei consumatori riconosciute come portatrici degli interessi diffusi e che sia garantito il diritto di una quantita’ giornaliera di sopravvivenza per tutti secondo gli standard internazionali. “Poco importa ai consumatori se a gestire il servizio sia il pubblico o il privato. Si puo’ essere efficienti o no indipendentemente dalla natura giuridica del gestore. L’importante e’ che fra ente pubblico proprietario dell’acqua e chi ne gestisce la distribuzione - ha fatto notare il presidente di Arco Abruzzo Franco Venni - siano fatti patti chiari sulle garanzie di recesso e di sanzioni nel caso che non siano rispettati i patti”. L’argomento che il privato aumenterebbe subito il costo dell’acqua e’ poco ragionevole se si pensa che cio’ che conta e’ il rispetto del rapporto prezzo qualita’ previsto nel contratto di appalto e che oggi i disservizi sono causati da cattive gestioni e che comunque gli investimenti hanno un costo che viene comunque pagato dai cittadini o in via diretta tramite le tariffe o in via indiretta tramite le tasse. “Poiche’ l’acqua e’ e sara’ il bene piu’ prezioso nel prossimo futuro, Arco ritiene che siano ben venute tutte quelle politiche corrette nella gestione che prevedano - ha concluso Franco Venni - investimenti per il rinnovo delle reti all’interno di una strategia antispreco, complessiva
che preveda fra l’altro l’applicazione della legge sulle reti duali in vigore da gennaio su nuove costruzioni e ristrutturazioni e campagne per l’uso razionale dell’acqua da parte dei consumatori”. (AGI)
 
CON LA POLITICA DI RIGORE L’ABRUZZO
HA RISPARMIATO 5 MILIONI DI EURO

''Da una stima degli interventi avviati finora, possiamo ipotizzare risparmi per circa cinque milioni di euro in un solo anno. Abbiamo abbattuto i compensi dei componenti i consigli di amministrazione di Fira ed Abruzzo Engineering e tutto questo va ad aggiungersi ai ventidue commissariamenti di enti strumentali della Regione tra i quali quelli di Arta, Aptr, delle tre aziende Adsu, dei cinque Ater regionali, di Arit, Arssa, Agenzia sanitaria e dei sei consorzi industriali, oltre ad una serie di altri provvedimenti rivolti al taglio di spese inutili a carico dei cittadini abruzzesi''. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, rivendica il merito della sua Giunta di aver condotto un'articolata ed innovativa politica di contrazione dei costi. In particolare, per quanto riguarda Abruzzo Engineering, dove la Regione ha una quota di partecipazione del 60%, il presidente del nuovo consiglio d'amministrazione percepira' 50 mila euro l'anno, contro i precedenti 204 mila euro. Si passa, inoltre, da un costo annuo del consiglio d'amministrazione di circa 207 mila euro ad un costo totale di 110 mila euro. Restano invariati gli emolumenti previsti per il collegio sindacale e per il revisore contabile. I compensi dei componenti il nuovo consiglio di amministrazione della Fira, la Finanziaria regionale abruzzese, sono stati ridotti del 30 per cento, con un risparmio complessivo annuale di 60 mila euro che arrivera' a 240 mila euro se si considera il restante periodo di legislatura. Se in precedenza l'indennita' annuale lorda corrisposta al presidente della Fira era pari a 40 mila euro, quella attuale e' di 28 mila euro. Stesso discorso vale per i nuovi componenti del cda che passano da 20 mila euro annui lordi a 14 mila euro. (Asca)
 

Il New York
Times
elogia l'Abruzzo

Il New York Times ha elogiato l'Italia per la rapidita' della ricostruzione in Abruzzo dopo il terremoto del 6 aprile. In un articolo il Nyt ha sottolineato che "il governo ha costruito centinaia di nuovi appartamenti in tempi record rispetto alle risposte date ad altri disastri del passato. Oggi 5.400 persone vivono in nuovi alloggi, numero destinato a salire a 17.000 a gennaio secondo le stime della Protezione Civile".
 
rinviati 250 interventi di oculistica
ALL’OSPEDALE DI SULMONA
 
IL SENATO CON VOTO
BIPARTISAN
HA RINVIATO
LE VOTAZIONI
NELLA PROVINCIA DELL’AQUILA
ALLA PRIMAVERA 2010

Al Senato con voto bipartisan  è stato convertito in legge il decreto per il rinvio alla prossima primavera delle elezioni amministrative in provincia de L'Aquila Il provvedimento, approvato per alzata di mano, prevede le votazioni nel periodo compreso tra il 15 marzo ed il 15 giugno 2010, in relazione al terremoto in Abruzzo dell'aprile scorso.
Da ieri mattina sono stati rinviati, a data da destinarsi, ben 250 interventi di oculistica già programmati. I motivi del rinvio sono sempre da rintracciare nelle carenze di personale, riferite in questo caso al numero di infermieri, che sarebbe insufficiente a coprire il surplus di lavoro. Un sovraccarico che si sarebbe generato in conseguenza dei rinvii, nei giorni scorsi, degli interventi non urgenti per tre giorni di fila, per via di un guasto al riscaldamento in due delle tre sale operatorie funzionanti. Edoardo Facchini, responsabile del Tribunale per i diritti del malato, torna così a denunciare l’ennesimo disservizio di una struttura che sta perdendo pezzi di giorno in giorno. Solo ieri, infatti, erano stati rinviati gli esami dell’elettrocardiogramma, per un guasto al macchinario, e nei giorni scorsi quelli della Tac, rotta anch’essa. Guasti e rotture che non fanno
che allungare una lista di attesa per esami e interventi già lunghissima, che prevede un anno per le terapie riabilitative, tre mesi per gli esami specialistici, due per un'ecografia e uno per una semplice analisi del sangue. Aumenta quindi la rabbia di pazienti e cittadini, costretti a fronteggiare attese, o peggio ancora, liste di priorità, che hanno poco a che vedere col diritto alla salute, uno di quelli inalienabili per ogni persona. "Viste le innumerevoli richieste di spiegazioni - spiega Facchini – ho chiesto ai vertici della Asl di conoscere almeno i tempi di riattivazione degli interventi. Mi è stato detto che al momento non è possibile fare previsioni. Il rinvio è dovuto anche alle carenze di personale, soprattutto degli infermieri addetti alle tre sale operatorie, troppo pochi per coprire tutti gli interventi". (da Rete5)
 
Gli allevatori d’Abruzzo denunciano traffici immorali di terreni e pascoli
E ANNUNCIANO IL RICORSO ALLA COMUNITA’ EUROPEA
ANVERSA - Si consegnano domani le 700 pecore che i pastori sardi hanno voluto inviare all’Abruzzo come risposta del mondo pastorale alla regione colpita dal terremoto: un segno tangibile di quella solidarietà concreta che da sempre caratterizza chi è abituato a convivere con le ricchezze ma anche con le asperità che la natura offre ai pastori. Certo queste pecore così faticosamente trasportate oltre il braccio di mare che separa la Sardegna dal continente potrebbero non avere vita facile in Abruzzo. I pascoli che sembrano abbondare nel nostro territorio sono infatti terreno di uno scontro economico che li vede contrattati e acquistati da società o singoli con disponibilità di capitale non paragonabili a quelle delle aziende tradizionali del mondo pastorale. Questi territori una volta percorsi liberamente dalle greggi grazie a Federico II che ne impose la disponibilità per sostenere le pastorizia, oggi sono diventati terreno di coltivazione di contributi europei. Il loro valore di mercato è lievitato a dismisura, in un mercato drogato dai contributi della Comunità Europea, ed erogati dallo Stato e dalla Regione. Il fatto è che gli uffici ministeriali e quelli della CEE sono troppo lontani dai pascoli e dalla loro realtà: così accade che regole nate per favorire
la presenza degli animali al pascolo – la così detta “estensivizzazione” – prevedendo un minimo di terreni per ogni animale, in assenza di ogni controllo sul territorio hanno prodotto invece un mercato alterato in cui la disponibilità di capitale ha consentito a pochi mercanti senza scrupoli e spesso senza alcun legame col territorio, di accaparrarsi i terreni a prezzi impossibili da sostenere per gli allevatori tradizionali locali. Col risultato che quei terreni rendono due volte: prima come fonte di contributi europei, nonostante le mucche non le abbiano viste nemmeno in cartolina; poi, come frutto di subaffitti agli allevatori locali costretti ad accettare condizioni capestro per poter fruire dei loro stessi pascoli, espropriati da pratiche illegittime. Subaffitti che non sono consentiti dalla normativa, ma in assenza di controlli il mercato nero prospera. Così accade che il denaro dei cittadini italiani ed europei che dovrebbe servire a garantire la biodiversità, il mantenimento di pratiche di allevamento tradizionali e rispettose dell’ambiente, ad assicurare che il carico di bestiame sui pascoli non sia eccessivo e non alteri l’equilibrio dei terreni, risultando potenzialmente dannoso anche per le falde acquifere, diventi invece strumento di pratiche immorali che arricchiscono coltivatori di contributi senza scrupoli, costringendo sempre più aziende tradizionali abruzzesi a chiudere. A chi giova questa situazione, in cui personaggi di dubbia moralità speculano nel silenzio delle istituzioni preposte al controllo? Questa situazione insostenibile è contraria allo spirito con cui sono stati concessi i contributi europei , compromette il tessuto sociale ed economico della Regione e la biodiversità del nostro territorio: gli allevatori abruzzesi si sono associati per promuovere collettivamente un ricorso alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee affinchè sia garantito il rispetto delle normative comunitarie e siano immediatamente bloccate queste speculazioni ai danni delle aziende tradizionali agropastorali e dei contribuenti. Gli allevatori abruzzesi hanno inoltre annunciato una mobilitazione generale che affiancherà la presentazione del ricorso al fine di informare l’opinione pubblica e sensibilizzare le istituzioni perché i nostri pascoli non siano oggetto di un mercanteggiare e di una coltivazione di contributi europei che nulla hanno a che fare con il mantenimento del territorio e delle migliori tradizioni d’Abruzzo.
 

NECROLOGIO

SCANNO - Ieri è venuto a mancare il Cav. Umberto Cocco, pratolano di origine e appartenente ad una famiglia di commercianti. Dopo aver sposato la scannese Marisa Pagliari, ha gestito a Scanno un negozio di generi alimentari, con prodotti tipici. Alla moglie, ai figli e ai nipoti giungano le nostre più sentite condoglianze.