ANVERSA - Consiglio comunale convocato sotto Ferragosto in un clima di paese aspirante terremotato, con la speranza di farne una rapida seduta “balneare” con due soli punti, rinnovo del Revisore dei conti e comunicazione di una deliberazione della Corte dei Conti. Ma la minoranza coglie l’occasione per presentare interpellanze e interrogazioni, ammesse dal Sindaco colto alla sprovvista da un’opposizione che invece di sonnecchiare sui banchi era arrivata preparata. Già alle prime due interrogazioni la maggioranza manifesta insofferenza per i richiami a Giunta e Sindaco agli impegni presi dopo il terremoto di cui si chiedeva lo stato di attuazione, e sull’omessa manutenzione della viabilità e strade interpoderali e il degrado di aree pubbliche ridotte di fatto a discarica, come quella sopra il Campo Sportivo. Per chiudere la discussione il Sindaco, rifiutando di rispondere nel merito, rinviava a risposta scritta nei successivi 30 giorni: questa maggioranza del resto non è nuova a scarso interesse e rispetto per le funzioni del Consiglio comunale. Il culmine si raggiungeva quando la minoranza chiedeva il rispetto della legge sulla trasparenza e sul responsabile del procedimento, che non sempre trova applicazione coerente nel nostro Comune, specie per quanto riguarda i tempi per atti e provvedimenti, che per alcuni sono di poche ore e per altri si trascinano per mesi. In giugno la legge nazionale è stata modificata, riducendo il termine a 30 giorni e introducendo l’obbligo di risarcire il ritardo: Uniti per Anversa richiedeva quali provvedimenti si intendesse prendere per garantire il rispetto dei termini ed evitare esborsi al Comune per gli eventuali ritardi. Ma richiamare trasparenza e imparzialità fa saltare la mosca al naso a questa Amministrazione: a metà della lettura, mentre già si rumoreggiava dai banchi della maggioranza, addirittura il Segretario comunale, che come direttore e dirigente dei servizi si sentiva probabilmente chiamata in

causa, con gesto inusitato abbandonava il Consiglio, sostenendo di essere messa alla gogna e crocifissa, con affermazioni dal tono e contenuto difficilmente comprensibili tenuto conto che la minoranza che più volte anche in passato ha sollecitato Giunta e Sindaco a rispettare le leggi in materia. Se non fosse bastato il gesto incomprensibile e irrispettoso del Segretario, subito dopo il Sindaco, anziché richiamare il Segretario ai suoi doveri e al rispetto delle funzioni del Consiglio, decideva di sciogliere la seduta interrompendo il consigliere di minoranza che stava ancora illustrando l’interrogazione. Si chiude così infelicemente uno dei pochi Consigli comunali che Anversa degli Abruzzi svolge durante l’anno, e nonostante le occasioni di confronto siano così limitate l’ostruzionismo della maggioranza ha impedito di affrontare in aula temi di interesse per la collettività. Una dittatura di fatto nei confronti dell’opposizione e del Consiglio che rappresenta l’intera cittadinanza, che costringe poi a ricorrere ai comunicati stampa, se non a volte addirittura alla magistratura, perché si fa di tutto per impedire di discutere in Consiglio i temi proposti. Una Amministrazione che sa bloccare ogni confronto democratico, ma non sa nemmeno tenere rapporti corretti con il proprio funzionario di vertice, che abbandona le riunioni senza alcuna giustificazione e senza che il Sindaco si senta in dovere di richiamarla all’ordine. Ora l’ulteriore rinvio delle elezioni non fa che consegnare per altri lunghi mesi Anversa degli Abruzzi in mano a questa maggioranza che ha già ampiamente dimostrato di non essere in grado né di essere interessata a costruire nulla per il futuro del nostro paese e per le prossime generazioni, i cui giovani infatti sono già tutti con le valigie pronte. (Nunzio Marcelli - Consigliere Comunale "Uniti per Anversa")

 

 

Prosegue senza sosta l’azione di contrasto all’evasione fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Nel mirino degli ispettori del fisco gli stabilimenti balneari del litorale di Giulianova, che effettuano anche attività di ristorazione e intrattenimento serale. L’Ufficio delle Entrate di Giulianova ha messo in atto un’operazione serale per il controllo simultaneo in diversi stabilimenti, aperti per l’attività di ristorazione. Fingendosi comuni avventori i funzionari del fisco procedevano, in un primo momento, a vigilare dall’esterno e dall’interno le strutture per una ricognizione dei locali, per una valutazione del movimento dei clienti e per l’individuazione del personale impiegato nella struttura balneare, per poi passare successivamente all’azione. La puntuale attività preparatoria finalizzata ad acquisire informazioni utili per inquadrare al meglio le tipologie e i volumi di attività, ha permesso di effettuare controlli mirati dai cui sono emerse numerose irregolarità contabili ed elementi utili per l’accertamento di violazioni sostanziali degli obblighi tributari. In particolare, è stata rilevata la

presenza di lavoratori “in nero” (una decina) e diverse anomalie nella registrazione dei corrispettivi. Infatti, dall’analisi delle consistenze di cassa (rilevate al momento degli accessi e monitorate per circa due ore dai funzionari dell’Agenzia), sono emersi flussi di incassi particolarmente rilevanti, tali da rivelarsi (in sole due ore), in alcuni casi, superiori per oltre il doppio rispetto a quelli registrati, complessivamente, in un qualsiasi altro giorno feriale di apertura degli esercizi. Alcuni stabilimenti inoltre sono risultati non in regola con l’adeguamento agli Studi di Settore in quanto utilizzavano un codice attività del tutto diverso dall’attività effettivamente svolta. Nel corso degli accessi sono stati infine acquisiti numerosi elementi extracontabili (piantine della spiaggia con l’assegnazione di ombrelloni e la registrazione di acconti, pianificazione di acquisti in nero, etc.) che verranno utilizzati per dare impulso alla ricostruzione dei ricavi e ai conseguenti accertamenti di violazioni formali e sostanziali agli obblighi tributari. ( Comunicato stampa-Agenzia delle Entrate)