Il tempo... ieri
Ieri
la giornata
è stata
assolata

E’ tornato il beltempo anche se l’aria non è stata calda come richiederebbe l’estate. Il vento di Maestrale ha soffiato a tratti per tutta la giornata.
Temperature: massima, 26,5° C; minima attuale, 16,00 C (ore 23,30).
La bella scalinata di Villalago
 
Cerimonia di ordinazione diaconale di don Luigi FerrarI
Presenti insieme con il Vescovo le comunita’ di Scanno e Frattura
SCANNO - Ieri in un clima di grande festa, le comunità di Scanno e di Frattura hanno fatto da corona alla cerimonia di ordinazione diaconale di don Luigi Ferrari, per le mani del vescovo della diocesi, mons, Angelo Spina, nella chiesa parrocchiale di Scanno. Sono intervenuti anche i parenti e gli amici di Rovescala (Pavia), dove risiede la sua famiglia. C’erano il suo Rettore del seminario di Chieti. il padre spirituale, i suoi amici seminaristi e tanti sacerdoti della nostra diocesi. Durante il rito c’è stata la presentazione dell’accolito da parte del Rettore al vescovo,
il quale con l’imposizione delle mani sul capo, l’ha ordinato Diacono. Subito dopo don Luigi aiutato dal suo Preside della scuola media, che è diacono permanente, ha rivestito la stola e la dalmatica. E’ seguito un momento di grande emozione, quando egli ha abbracciato i suoi genitori, il fratello, i suoi compagni di seminario, don Carmelo, che alla fine della messa ha avuto per lui parole di augurio. Tutti poi hanno potuto goire con lui nel salone dell’Asilo, dove era allestito un ricco buffet.
 
Il Presidente della Regione
Giovanni Chiodi
A Scanno con tutti
i consiglieri
di maggioranza
SCANNO - Ha avuto luogo ieri, presso l’Albergo Miramonti, la prima giornata del summit dei consiglieri di maggioranza alla regione Abruzzo. I lavori, presieduti dal presidente Giovanni Chiodi, si sono svolti per fare un resoconto dell’attività amministrativa, svolta in questi sei mesi, dopo le votazioni regionali, che hanno premiato il partito della casa delle libertà. Tra i temi trattati non sono mancati quelli riguardanti il centro Abruzzo e i paesi di montagna.
Secondo il coordinatore del circolo delle libertà di Scanno, dr. Igino Mancini, “è un onore per il paese avere un summit di questo livello e una grande possibilità per l’amministrazione comunale di tessere un rapporto proficuo con le massime cariche amministrative della Regione”. In mattinata inizierà un’altra giornata di lavoro. I consiglieri regionali sono restati soddisfatti dell’accoglienza loro riservata ed hanno espresso ammirazione per il paese che li ospita.
 
Esibizione del coro
di Scanno
a Villalago

VILLALAGO - Il coro di Scanno “Mariella e Nanno” si è esibito ieri sera nella piazza di Villalago, con la direzione del maestro Antonio Gentile. Ha presentato Luigi Nassi. Le canzoni eseguite erano in maggior parte in dialetto scannese. Le voci soliste di Francesca Mastrogiovanni e Anna Di Franco Hanno interpretato le canzoni più belle della musica internazionale. Mauro Fronterotta è stata la voce solista delle canzoni dialettali. Il pubblico ha apprezzato tutte le esibizioni di questo coro nato di recente, ma già ben consolidato. E’ stata una bella serata.
 
Il gran sole di Hiroshima    di Franco D’Alessandro
6 agosto 1945.
“Signor generale: se mi è permesso, questo aereo porterà il nome di mia madre: Enola Gay”.
Il colonnello Tibbets, comandante del B-29 “Enola Gay”, guidò l’apparecchio a 8000 metri d’altezza, verso il centro della città di Hiroshima. Nello spazio riservato al carico, l’armiere, maggiore Farabee, mise in funzione il meccanismo di sganciamento della bomba. Poi mirò il bersaglio. La bomba cadde.Con un miagolio infernale il mostro precipitò giù.
Gli uomini dell’equipaggio dell’Enola Gay inforcarono subito, secondo gli ordini ricevuti, neri occhiali protettivi davanti ai vetri della maschera per l’ossigeno. Nessuno di loro sapeva che cosa sarebbe accaduto il minuto successivo. Essi eseguivano soltanto un ordine preciso.
Ed aspettarono, con le membra così irrigidite da parere insensibili. Tendevano l’orecchio, e credevano di sentire l’urlo della bomba che precipitava. Ma era soltanto il pulsare del loro stesso sangue. E tutti guardavano fissi nel vuoto, senza vedere, con i volti impietriti dal presentimento di una catastrofe mai vista ancora sulla faccia della terra.
Per quanto forte battesse il polso del colonnello Tibbets, il suo orologio seguitava indisturbato a scandire il tempo con le sue rotelline; un secondo dietro l’altro si trasformavano in passato. Le lancette segnavano le otto, quattordici minuti e trentacinque secondi.
Alla bomba era attaccato un paracadute che, per mezzo di un apparecchio appositamente studiato, si aprì come previsto.La bomba oscillò, sempre scendendo verso terra, appesa al paracadute.Le lancette dell’orologio segnarono le otto, quattordici minuti e cinquanta secondi.La bomba si trovava a 600 metri dal suolo.
Alle otto e quindici minuti era scesa di altri cento metri, quando altri apparecchi inventati dagli scienziati fecero scattare l’accensione all’interno della bomba: dei neutroni provocarono la disintegrazione di alcuni atomi di un metallo pesante, l’uranio 235. E questa disintegrazione si ripeté in una reazione a catena di sbalorditiva velocità.
In un milionesimo di secondo, un nuovo sole si accese nel cielo, in un bagliore bianco, abbagliante.
Fu cento volte più incandescente del sole nel firmamento.
E questa palla di fuoco irradiò milioni di gradi di calore contro la città di Hiroshima.In questo secondo, 86.000 persone arsero vive.In questo secondo, 72.000 persone subirono gravi ferite.In questo secondo, 6.820 case furono sbriciolate e scagliate in aria dal risucchio di un vuoto d’aria, per chilometri d’altezza nel cielo, sotto forma di una colossale nube di polvere.
In questo secondo, crollarono 3.750 edifici, le cui macerie si incendiarono. In questo solo secondo, raggi mortali di neutroni e raggi gamma, bombardarono il luogo dell’esplosione per un raggio di un chilometro e mezzo.
In questo secondo, l’uomo che Dio aveva creato a propria immagine e somiglianza, aveva compiuto, con l’aiuto della scienza, il primo tentativo per annientare se stesso. Il tentativo era riuscito.
(tratto da Il gran sole di Hiroshima, di Karl Bruckner    1961)
Tre giorni dopo il lancio di "Little Boy" sulla città giapponese di Hiroshima, gli Stati Uniti sganciarono "Fat Man" su Nagasaki. 40000 persone morirono all'istante, altrettante nei mesi successivi a causa delle radiazioni.
Torino 6 Agosto 2009
L’anniversario dell’apocalisse di Hiroshima si è intrecciato con il ricordo della lettura di questo brano , nella  Seconda A della scuola media di Scanno ,anno 1971-1972. E’ vivo nella mia mente, il silenzio ,quasi religioso della classe, nell’ascoltare il racconto , a significare la consapevolezza di noi ragazzi, della gravità di quell’evento .  Il gran sole di Hiroshima era il testo di narrativa adottato  dalla scuola. Quanta lungimiranza da parte degli educatori di allora.  Lo conservo ancora.  Occasionalmente ne rileggo dei brani ,  nel tentativo di ripescare un pizzico dell’innocenza adolescenziale che ritengo salutare per noi stessi e forse per i  governanti del mondo.  
“ I have a dream” . Come M.L.King   abbiamo il dovere di  coltivare il sogno di un mondo dove i diritti fondamentali siano non  solo dichiarati ma praticati e dove  le risorse destinate agli armamenti vengano dirottate a sostenere i miliardi di uomini  e donne che non hanno un futuro per se stessi e per i propri figli. Franco D’Alessandro
 
 
venerdi’ 7 Agosto 2009 
s. Gaetano sacerdote