Il signore degli anelli della XV Giostra Cavalleresca è Marco Diafaldi che nell'appassionante sfida finale in piazza Maggiore ha ottenuto ai colori rosso-blu-oro del sestiere di Porta Manaresca il terzo Palio, quello che quest'anno ha disegnato il russo Alexander Daniloff. Lo stesso cavaliere di Porta Manaresca ha infranto, in semifinale, il sogno inseguito dal sestiere di Porta Filiamabili di tornare in Largo Mazara con il settimo titolo. Mentre l'altro finalista, il cavaliere Gianni Vignoli, portacolori del Borgo verde-argento-oro di S.Maria della Tomba, in semifinale aveva sconfitto il Borgo Pacentrano, rappresentato in sella dal cavaliere sulmonese Fabrizio Vitucci. Naturale la delusione di tutti gli altri esclusi dalle finali, a cominciare dal sestiere di Porta Bonomini che sabato, nella prima giornata di gare, era uscito con la palma del potenziale vincitore. Ma si sa, nella Giostra, i risultati della prima giornata sono assolutamente ininfluenti nella giornata finale. Per Diafaldi e Manaresca, tornati in Largo Palizze per festeggiare il Palio fino a notte fonda, è stata grande l'emozione al momento della premiazione nel campo di Piazza Maggiore, ricevendo gli onori dal governatore Gianni Chiodi, dal presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano e dalla parlamentare Paola Pelino e l'applauso corale della gente che ha affollato

le tribune. Un particolare e commovente omaggio i sulmonesi ed il popolo della Giostra hanno tributato agli sbandieratori della città dell'Aquila e alla rappresentanza della Protezione civile che si sono uniti al suggestivo corteo storico dei sette borghi e sestieri e delle casate nobiliari sulmonesi che prima delle sfide finali ha attraversato corso Ovidio, fino all'approdo nel magnifico scenario di piazza Maggiore. «La mia presenza in questa piazza ha il significato della nostra attenzione verso le migliori tradizioni culturali dell'Abruzzo e la valorizzazione della nostra identità» ha sottolineato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, precisando però che bisogna cambiare l'approccio alla cultura, cessando nel metodo dell'assistenzialismo, per elevare anche il pregio delle manifestazioni migliori, che rischiano di essere penalizzate da forme di campanilismo tutte da bandire. Intanto già da oggi, andando a tirare le somme di questa edizione della Giostra Cavalleresca, sarà bene porre di nuovo attenzione concreta e non solo momentanea alla necessità di offrire alla manifestazione sulmonese, nelle sue diverse espressioni, una migliore azione di promozione, garantendone quel decollo definitivo atteso ormai da anni e ancora irrealizzato. (Giuseppe Fuggetta)